San Giovanni Bono, arcivescovo di Milano, fece costruire la prima chiesa parrocchiale di Desio
DaDexium, nome latino di Desio, passava lavia Mediolanum-Bellasium, che metteva in comunicazioneMilano conBellagio. Le origini dell'abitato di Desio sembrerebbero risalire all'epoca preromana, al tempo della dominazione dei galliinsubri. Di questo periodo è stata infatti trovata un'ara sacrificale che porta incisa una dedicazione agli dei mani.
Secondo la toponomastica, il nome della città deriverebbe dall'espressione latinaad decimum in quanto il villaggio era situato a circa diecimiglia romane daMilano, mentre secondo altre fonti il nome sarebbe da far derivare dal dio romanoGiove, a sua volta derivato dal grecoZeus, trasformato poi inDeus e quindi inDeussio, nome con cui il borgo rimase noto sino al X secolo.
Il borgo, noto con il toponimo di "Deussio", già all'epoca doveva trovarsi in una posizione strategica in campo commerciale dal momento che era situato lungo la strada che univaMilano aComo.
Desio iniziò ad acquisire rilevanza a partire dall'anno 649, quando l'arcivescovo di Milano,san Giovanni Bono, diede ordine di edificare a Desio una chiesa parrocchiale, dedicandola ai santiSiro eMaterno, facendola rientrare nel suo progetto di conversione delle popolazioni di origine longobarda che evidentemente abitavano l'intera area. A questa chiesa fecero seguito quelle di San Giovanni Battista, di San Bartolomeo e del Santo Crocifisso nonché l'oratorio di San Pietro.
Da questa primitiva chiesa, nel corso di tutto il medioevo, crebbe e si sviluppò laPieve di Desio che fece acquisire al borgo una notevole preminenza su molti altri centri abitati dell'area al punto che già nel XIII secoloGoffredo da Bussero nel suoLiber Notitiæ Sanctorum Mediolanensis la descriveva come a capo di quarantadue parrocchie.
Il borgo di Desio rimase coinvolto nella lotta tra comuni e impero e venne quindi distrutta come altri centri abitati daFederico Barbarossa nella sua calata in Italia. Dopo labattaglia di Legnano, la città venne occupata dalla famiglia deiTorriani.
La fama di Desio nel medioevo rimase particolarmente legata a un episodio che vide la cittadina protagonista della scalata al potere deiVisconti per l'acquisizione del dominio suMilano: il 21 gennaio 1277, infatti, le fortificazioni evidentemente già presenti nel borgo vennero sfruttate dalle rispettive parti per lo scontro tra i Visconti e le forze diNapo Torriani, che si svolse, appunto, attorno alla torre annessa allaBasilica dei Santi Siro e Materno, nel centro città.
Lo scontro terminò con la vittoria diOttone Visconti che a Desio catturò ancheGuido della Torre e lo tenne prigioniero. Il Visconti inaugurò così i domini della propria dinastia su Milano che perdurarono sino al 1450] con l'avvento degliSforza.
A questo stesso periodo risale la fondazione di un convento francescano che rimase attivo sino al 1777 quando venne soppresso e le sue strutture acquisite dalla famiglia Cusani. Sempre in paese trovò posto un insediamento produttivo diretto dai fratiUmiliati per la produzione e la lavorazione della lana che incrementò notevolmente l'occupazione locale.
Nel corso del Trecento, Desio divenne una delle dimore di campagna preferite diBernabò Visconti che qui fece erigere un castello con relativo fossato come residenza di caccia. I Visconti rimasero feudatari del borgo sino al 1429 quando la cittadina passò sotto la proprietà dei conti di Rho a cui rimase sino alla fine del secolo quando passò in dote a Ippolita, figlia di Ettore Fioramonte, sposa a sua volta di Ludovico Malaspina. Pur negli anni successivi, i conti di Rho rimasero comunque i principali possidenti dell'area: ancora nel catasto di Carlo V del 1521 ai fratelli conti Ottaviano e Scipione Rho, sono assegnate 1012pertiche di terreno.
Con il venire meno dell'influenza delSforza sul ducato di Milano e con il tracollo segnato dall'ultima parte del governo diLudovico il Moro, l'area del milanese venne scossa a fine Quattrocento da pesanti guerre che ne fiaccarono anche il contado. La città di Desio venne saccheggiata daiLanzichenecchi che diedero fuoco al borgo intero e di cui ci ha lasciato testimonianza diretta ancheLeonardo Da Vinci che ha fissato la scena dell'incendio in un disegno a schizzo oggi conservato nelle Collezioni Reali inglesi.
Dall'inizio del Cinquecento, la famiglia di Malaspina venne costretta a cedere il feudo agli spagnoli ed iniziò da qui un periodo di notevole decadenza per la città di Desio, colpita più volte dallapeste e da varie epidemie che provocarono la morte e l'emigrazione della popolazione, al punto che a metà Cinquecento essa contava appena cinquecento anime.
Con il dominio spagnolo dal Cinquecento e sin quasi alle soglie dell'epoca napoleonica, il paese rimase infeudato alla famiglia Mendozade Leyva, giàsignori di Monza (fu membro di questa famiglia la famosaMonaca di Monza descritta dalManzoni neiPromessi Sposi). Questo fatto contribuì a gravare ulteriormente la situazione economica della città di Desio, dal momento che essa venne chiamata a coprire le spese per l'alloggiamento delle truppe spagnole impegnate sul territorio.
Carlo Borromeo, che visitò più volte il borgo, si prefissò di riordinare la vita religiosa del paese e sostenne fermamente il progetto affidato all'architettoPellegrino Tibaldi di realizzare una nuova chiesa parrocchiale. Il cantiere, però, vide la luce solo nel 1652 e si concluse nel 1744 con la consacrazione del nuovo tempio sacro ad opera dell'arcivescovoGiuseppe Pozzobonelli.
La ripresa economica del paese si ebbe solo con l'arrivo degli austriaci nel Settecento e in particolare grazie al governo dell'imperatriceMaria Teresa dove iniziò a notarsi anche una sensibile ripresa demografica grazie anche alle recenti opportunità di lavoro createsi sul territorio. Il marchese Ferdinando Cusani, infatti, che aveva ereditato dai suoi antenati numerosi fondi a Desio ed una piccola villa di campagna, decise di ampliarla ed affidò aGiuseppe Piermarini l'incarico di costruirla.
L'iniziale lenta ma progressiva crescita economica di Desio, ebbe una brusca accelerazione nel periodo immediatamente successivo all'unità d'Italia quando aprì i battenti il setificio "Egidio & Pio Gavazzi" che nel giro di pochi anni divenne uno dei principali setifici a livello mondiale.
Oltre al settore tessile, conobbe un grande sviluppo anche quello meccanico e quello del mobile.
Intanto la comunità cittadina si impegnò dalla fine del secolo per l'ampliamento dell'antica chiesa prepositurale con la costruzione di una grande cupola. La chiesa venne solennemente riconsacrata dall'arcivescovoAndrea Carlo Ferrari nell'agosto del 1895.
In breve tempo la città crebbe vertiginosamente al punto che già nel 1924 ottenne il riconoscimento deltitolo di città, grazie anche all'influenza di un suo eminente cittadino,Achille Ratti, divenuto due anni prima papa con il nome di Pio XI.
Con il boom economico seguito al secondo dopoguerra, si inaugurò una nuova fase di espansione della città con la creazione di parecchi insediamenti produttivi, primo tra tutti lo stabilimento automobilisticoAutobianchi.
La descrizione araldica dello stemma è la seguente:[5]
«Bandato di rosso e d'argento. Ornamenti esteriori da Città.»
Lo stemma del Comune di Desio è tradizionalmente fatto derivare dallo stemma dell'antica famiglia lombarda dei "da Dexio"[6] da cui si pensa che il borgo possa avere tratto la propria denominazione.[7] L'ordine degli smalti utilizzati oggi nello stemma comunale, risultano essere invertiti rispetto a quelli descritti nelle RR.LL.PP. di riconoscimento del 20 marzo 1924.[8]
Gonfalone
«Drappo di bianco, ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma con la iscrizionecentrata in oro, recante la denominazione del Comune.»
Basilica dei Santi Siro e MaternoMonumento alpapa Pio XI
In pieno centro cittadino, presso piazza Conciliazione, sorge la basilica prepositurale plebana dei Santi Siro e Materno, chiesa parrocchiale della città di Desio.L'edificio attualmente presente è frutto di modificazioni e rifacimenti del primitivo tempio di culto fondato attorno alla metà del VII secolo dall'allora arcivescovo milaneseSan Giovanni Bono, come ricorda la tradizione per sancire la conversione deilongobardi della zona al cattolicesimo. L'edificio era all'epoca articolato su tre navate ed orientato verso l'asse est-ovest. Al suo interno, oltre all'altar maggiore, si trovavano due altari laterali.
La torre campanaria che ancora oggi è possibile vedere, ha origini risalenti all'inizio del Quattrocento quando questo dovette essere ricostruito dopo che il precedente era stato incendiato dai ghibellini milanesi per snidare i guelfi che vi si erano assediati all'interno. La base dell'antica torre campanaria, venne inglobata nel Cinquecento al resto della chiesa per andare a comporre il battistero. Il suo concerto di campane realizzato dal fonditore varesino Felice Bizzozero nel 1843; il campanone (Lab2 tuttora conservato nella casa del Papa) a seguito di un'incrinatura venne sostituito nel 2010 ad opera della fonderia di campane Allanconi di Bolzone di Ripalta Cremasca (Crema), purtroppo non paragonabile e ben integrato alle campane di Felice Bizzozero. Il suono delle campane è a doppio sistema elettrico e manuale (suono a corda e a festa "Campana Bèla", termine desiano per indicare una suonata a festa eseguita con la tastiera sul campanile) è tuttora attivo il "Gruppo Campanari della Basilica di Desio" Sono state effettuate quattro incisioni discografiche di queste campane, e nel 2003 la città di Desio ha ospitato il Raduno Nazionale Campanari.
Fu infattiCarlo Borromeo a volere la ricostruzione e l'ampliamento della chiesa di Desio ed incaricò il famoso architettoPellegrino Tibaldi di stendere alcuni progetti che ad ogni modo non vennero cantierati. Nel1652, finalmente, si aprì ufficialmente il cantiere per la nuova basilica con il progetto di demolire gran parte delle strutture esistenti per la nuova costruzione. Il progetto venne affidato a Camillo Ciniselli, architetto della fabbrica delduomo di Milano, mentre i lavori furono eseguiti sotto la direzione del capomastro Pietro Pozzi e tra il 1726 e il 1736 daCarlo Giuseppe Merlo[10]. La chiesa venne costruita nei cento anni successivi, venendo consacrata solennemente solo nel 1744 dall'arcivescovo milaneseGiuseppe Pozzobonelli.
Nell'Ottocento la chiesa venne decorata internamente e venne ulteriormente ampliata con la costruzione del transetto e l'elevazione della grande cupola del presbiterio per l'aumento della popolazione e l'insufficienza della capienza dell'aula. Nel 1857 in questa chiesa venne battezzato il futuropapa Pio XI. Dopo gli ultimi lavori la basilica venne consacrata dal cardinaleAndrea Carlo Ferrari il 24 agosto 1895.
A lato della basilica è la piccola chiesa di Santa Maria.[11]
Chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo (via Santa Caterina)
Santuario della Madonna Pellegrina (via Milano)
Chiesa parrocchiale San Pio X (via Garibaldi). Sul piccolo campanile è presente un concerto di 5 campane in Do4 fuso dalla fonderia Fratelli Barigozzi di Milano nel 1968. Il suono è completamente automatizzato.
Chiesa parrocchiale San Giovanni Battista (via Di Vittorio). Sul particolare campanile sono collocate 8 campane in Fa3 fuse nel 2004 dalla fonderia Paolo Capanni di Castelnovo né Monti (Reggio Emilia). Il suono è a doppio sistema elettrico e manuale con corde e tastiera mobile. È presente il "Gruppo Campanari Tocchi e Rintocchi"
Chiesa di San Rocco (via Monte Rosa)
Chiesa parrocchiale di Sant'Apollinare (piazza Carendon, fraz. San Giorgio)
La Villa Cusani Traversi Tittoni a Desio, neoclassica opera dell'architettoGiuseppe Piermarini, successivamente rimaneggiata daPelagio Palagi.
Fra le costruzioni di maggior rilievo della città di Desio merita una menzione particolareVilla Cusani Tittoni Traversi (XVIII secolo), ideata e progettata dall'architettoGiuseppe Piermarini per conto della ricca famiglia milanese dei marchesi Cusani che qui possedettero proprietà dal XVII secolo. Dal 2003, sede del Museo dedicato allo scultore milanese (Giuseppe Scalvini), vi sono conservate trentacinque sculture tra gessi cere e bronzi e oltre venti disegni originali del Maestro milanese. Curatrice della donazione è l'Associazione Amici del Museo Scalvini, con sede in Desio.
All'interno del suo parco, che originariamente aveva dimensioni ben più estese rispetto all'attuale è situata laTorre del Palagi (XIX secolo), progettata dall'architetto bolognesePelagio Pelagi. Attualmente è sede di un museo di minerali, e in precedenza il complesso di cui fa parte ha ospitato un convento francescano.
Villa Cusani Traversi Tittoni, la facciata verso il giardinoVilla Cusani Traversi Tittoni, particolare di un interno.
Secondo i datiISTAT al 31 dicembre 2010 la popolazione straniera residente era di 3 244 persone, pari al 7,97% di tutti i residenti. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:[13]
Indicata dai Romani comeAd decimum (ossia alla decima pietra miliare sulla strada da Milano a Como), nel medioevo (20 gennaio 1277) Desio fu teatro di una grande battaglia (Battaglia di Desio) tra iVisconti e iDella Torre (Torriani)[14] per il predominio nella città di Milano, con la vittoria diOttone Visconti.A Desio si svolge una rievocazione della battaglia: un corteo di oltre cinquecento figuranti vestiti con abiti che ricordano quelli dell'epoca si snoda per le vie di Desio percorrendo le varie contrade (Piazza, Büsasca, Bassa, Dügana, Santi Pietro e Paolo, San Pietro al Dosso, San Carlo, San Giorgio, Prati, Foppa, San Giovanni) per poi terminare nella piazza, dove viene disputata la tradizionale staffetta con gli zoccoli in cui le contrade si sfidano. La manifestazione è chiamata Palio degli Zoccoli.
La prima edizione Palio degli Zoccoli risale al 1989. La manifestazione si svolge ogni anno nel mese di giugno, e vi partecipano le undici contrade che prendono ispirazione dalle corporazioni che si suppone esistessero nel borgo di Desio all'epoca, formando un corteo composto da oltre cinquecento figuranti in abiti storici che sfila per le vie della città. Al termine si svolge la corsa a staffetta lungo le vie che costeggiano la Basilica dei S. S. Siro e Materno, alla quale ogni contrada partecipa con due contradaioli. La particolarità di questa gara è costituita dallecalzature degli atleti, che sonozoccoli in legno calzati su piedi nudi: la tradizione locale infatti vuole che durante il governo deiTorriani fosse proibito alla popolazione del borgo di calzare zoccoli dilegno, perché il rumore delle suole battute sul selciato faceva fuggire la selvaggina dai boschi circostanti, dichiarati riserva di caccia per i passatempi degli uomini di governo. I Visconti liberatori invece avrebbero ripristinato le antiche libertà, consentendo l'uso degli zoccoli.
Fin dagli inizi del XX secolo Desio ha sviluppato un notevole comparto industriale, è un centro industriale del tessile, con il LanificioTargetti, lo Stabilimento del Porta, poi divenutoGavazzi, per la seta, il cotonificio Tessitura di Desio (Pallavicini). È sede delGruppo Banco di Desio. Ha ospitato anche l'Autobianchi, entrata successivamente nell'orbita dellaFiat.
Nell'aprile 2023 sono stati avviati i lavori di costruzione dellatranvia Milano-Seregno, che prevede complessivamente sette fermate nel territorio comunale di Desio.[15]
L'Aurora ha siglato un gemellaggio per la legalità, di eco nazionale, con la prima e unica Scuola calcio Etica d'Italia, lo Sporting Gioiosa, gestita da Libera; inoltre ha avviato per prima in Italia il progetto innovativo "The other foot", nato in Scozia, per addestrare il piede debole dei giovani calciatori.
Fino al 2020 era presente anche l'Associazione Calcio Desio, attualmente sciolta[27].
A Desio è presente inoltre la squadra di nuoto Team Lombardia[28].
Altra società sportiva è laGinnastica San Giorgio '79, società diginnastica ritmica che milita in Serie A1. Grazie ai suoi successi e potendo disporre di una struttura ampia quale ilPalaDesio, è diventata la sede del centro Tecnico Federale della squadra nazionale diginnastica ritmica
Ha sede nel Comune la Scherma Desio, fondata nel 1989, che ha conquistato titoli nazionali negli anni novanta ed è centro federale per la formazione dei Tecnici.
La città dispone delPalaDesio, una struttura con una capienza di 6.700 posti.
Desio ha ospitato l'ultima tappa del Giro d'Italia femminile 2008.
^Mariani decaduto dall'ufficio per le dimissioni di diciassette consiglieri comunali. Cfr. Rodolfo Sala,' Ndrangheta al Nord, salta il comune di Desio, inrepubblica.it, 27 novembre 2010.URL consultato il 30 maggio 2011.