Ildeposito a risparmio è la forma più tradizionale di raccolta delrisparmio da parte dellebanche. Destinato essenzialmente ai privati, il deposito a risparmio viene utilizzato soprattutto come destinazione temporanea deldenaro, onde evitare lacustodia personale di somme anche consistenti incontanti, in attesa di un utilizzo dello stesso, sia per le necessità quotidiane che per eventualiinvestimenti in forme diverse più redditizie.
Il deposito a risparmio è caratterizzato solitamente dalla presenza, per la registrazione delle operazioni effettuate, del cosiddettolibretto, undocumento rilasciato dallabanca al depositante sul quale vengono registrate progressivamente le diverse operazioni e la cui presentazione allosportello è necessaria per l'effettuazione delle operazioni bancarie.[1]
Un libretto a risparmio può essere sianominativo cheal portatore:
nel caso di un librettonominativo, lo stesso riporta le generalità di uno o più titolari, i quali sono i soli ad avere facoltà di operare (salvo il caso in cui sia stata concessa una delega ad un terzo), e contempla la possibilità di stabilire limiti operativi, quali ad esempio la necessità della firma congiunta di più titolari, ovvero di uno dei titolari e di almeno uno degli altri, essendo strettamente necessaria la presenza del primo.
nel caso di un librettoal portatore, lo stesso può essere distinto dagli altri, oltre che da un numero progressivo assegnato dalla banca, anche da unadenominazione, che può anche essere di fantasia; l'operatività in questo caso è consentita a chiunque presenti materialmente allo sportello il libretto stesso. Nei libretti al portatorel'importo non potrà essere pari o superiore a 1.000,00 euro (DL 6.12.2011 n. 201)
Pur essendo stato concepito per l'utilizzo da parte dellepersone fisiche, è consentita l'intestazione nominativa di un deposito a risparmio anche ad enti e società regolarmente costituiti (persone giuridiche).
Un deposito a risparmio può esserelibero oppurevincolato:
un deposito libero presenta una possibilità illimitata di operare da parte del titolare o del portatore, senza alcun limite che non sia quello dell'effettiva disponibilità.
un deposito vincolato appone sulle somme depositate un vincolo temporale, ovvero la necessità che i fondi rimangano depositati per un certo lasso di tempo prima di poter essere prelevati dal titolare o dal portatore; a fronte di questa limitazione, le banche concedono untasso d'interesse superiore a quello sul deposito libero.
Contrariamente alconto corrente di corrispondenza, il deposito a risparmio non contempla la possibilità di emettereassegni a valere sulla disponibilità, e non consente di operare, anche solo con sconfinamenti temporanei, in maniera tale da rendere negativo il saldo contabile del deposito.
Pur avendo mantenuto la gran parte delle proprie caratteristichestoriche, il deposito a risparmio ha avuto a partire daglianni settanta una certa evoluzione, onde poter meglio andare incontro alle mutate necessità della clientela bancaria.
In particolare:
è stato progressivamente consentito il deposito di assegni tratti a favore del titolare, sempre con la clausola delsalvo buon fine, contrariamente a quanto avveniva in passato quando l'operatività era consentita esclusivamente per contanti.
accanto a questo, è stata attivata la possibilità di riceverebonifici accreditati sul deposito stesso e registrati sull'apposito libretto in un momento successivo, ovvero alla prima presentazione dello stesso allo sportello; tipico esempio di questo tipo di utilizzo è l'accredito dellaretribuzione o dellapensione.
è possibile inoltre utilizzare il deposito a risparmio per l'addebito periodico di pagamenti ripetitivi, quali utenze, rate di finanziamenti o canoni di locazione.
è stata estesa anche ai depositi a risparmio la possibilità di essere utilizzati comebase tecnica per altre operazioni bancarie, in particolare operazioni in titoli: l'acquisto e la vendita di titoli (quasi sempre ad esclusione delle azioni), il ricevimento del controvalore del titolo all'atto del rimborso o dellecedole periodiche rappresentative degli interessi, richiede ad oggi la presenza di un rapporto bancariod'appoggio, essendo ormai la quasi totalità dei titolidematerializzati, ossia non esistendo più il titolo cartaceo rappresentante la quota di unasocietà per azioni (azione) oppure la quota di undebito contratto da un'emittente (obbligazione).