Ladeontologia, dalgreco δέον -οντος (deon) e -λογία (loghìa), è letteralmente lo "studio del dovere", cioè la trattazionefilosofico-pratica delle azioni doverose e la loro codificazione.
Pur studiato già nell'ambito dellaRagion pratica diKant, ilneologismofilosofico è stato usato per la prima volta nell'operaDeontology or the Science of Morality (pubblicata postuma nel 1834) diJeremy Bentham (1748-1832) che così chiamò la sua dottrina utilitaristica dei doveri.[1]
"Consultando l'Oxford English Dictionary e ilWordreference Dictionaryon line emerge che:A) l’italianoetica, intesa al singolare comefilosofia morale, si traduce ininglese conethics;B) l’italianoetica, intesa al plurale come corpus di principi morali di una specifica professione si traduce in inglese in 2 modi:B1)deontological ethics odeontology ovvero deontologiaB2)professional ethics ovvero deontologia professionale"[2]. Il termine è, quindi, entrato in uso per indicare il complesso delle norme di comportamento nongiurisprudenziali che regolano la pratica di una professione[3].
Nel termine derivato "deontologico" la filosofia spesso intende la contrapposizione tra ciò che riguarda il "dover essere" ("il mondo dell'etica") dall'"ontologico", ("il mondo della realtà", dell'"essere in quanto tale")[4] e in senso più ampio tra ciò che si vorrebbe essere e ciò che si è. All'opposto dell'etica "autonoma etrascendente, operante comelimite esterno al potere" esercitato, si colloca "un’etica di tipo – sidirebbe –hegeliano, discendente naturalmente dalla stessa eticità dello Stato.Un’etica oggettiva, dunque, incarnazione ed espressione del potere stesso": ogni discorso deontologico, in questa seconda accezione diffusa "in qualsiasi società o ordinamento basato sul principio di autorità (...) finisce con lo sfumare nell’esercizio stesso del potere"[5].
La deontologia si contrappone alconsequenzialismo[6] che determina la bontà delle azioni dal conseguimento di determinati scopi per i quali si possono trascurare le norme etiche: esse invece sono imprescindibili per chi opera secondo un'etica dei doveri come sono descritti nell'etica kantianamente autonoma, che ha cioè la legge di sé in sé stessa e che non può essere condizionata da nulla che intervenga dall'esterno.
Differenze del genere vi sono tra la deontologia e ilprobabilismo etico la dottrina - cui facevano frequentemente appello iGesuiti nelXVII secolo - secondo cui, nei casi in cui l'applicazione di una regola moralesia dubbia, per nonpeccare basterebbe attenersi ad una opinione probabile.
L'obiettivo diKant nella formulazione della deontologia era stabilire un sistemaetico, che non dipendesse dall'esperienza soggettiva, ma da unalogica inconfutabile. Quindi, la correttezza etica di uncomportamento sarebbe un dovere assoluto e innegabile, alla stessa maniera in cui nessuno potrebbe negare "che due per due fa quattro".
Kant quindi assegna alla logica, attraverso l'imperativo categorico, il dovere di determinare la correttezza o meno di un'azione. Esso si fonda sull'idea della massima che divenuta universale contraddice se stessa. L'esempio adatto è quello di chi si rifiuta di aiutare gli altri, perché è indifferente alle loro sorti. Kant, in questo caso, ci dice che un mondo in cui ognuno pensi solo alla propriafelicità è coerentemente immaginabile; Kant, tuttavia, ci mostra come unavolontà che istituisse questo principio si auto-contraddirebbe, poiché ogni singolo perderebbe la possibilità di essere soccorso nel momento del bisogno e questo non è razionalmente desiderabile da alcuno.AncheJohn Rawls è un deontologo. Il suo libroA Theory of Justice sancisce che dovrebbe essere creato un sistema di sana redistribuzione che segua un insieme di regole morali.
Altro deontologo è statoArthur Schopenhauer, feroce critico della filosofia morale diImmanuel Kant nel suo saggioIl fondamento della morale.Schopenhauer accusa Kant di riproporre sotto altre parole lamorale teologica e che per evitare contestazioni, "con un minaccioso appello allacoscienza di chi dissente pretende di far tacere ogni dubbio" (Il fondamento della morale).Per Schopenhauer l'imperativo categorico di Kant altro non era che una vera e propriacontradictio in adiecto, poiché il concetto di dovere ha senso solo in relazione a una promessa di premio o a una minaccia di castigo. Stando così un imperativo può essere, per dirla alla maniera di Kant, soltanto ipotetico (condizionato a un premio o a una minaccia) e mai categorico (incondizionato).
La deontologia professionale consiste nell'insieme delle regole comportamentali, il cosiddetto "codice etico"[7], che si riferisce in questo caso a una determinatacategoria professionale[8].
Talune attività o professioni, a causa delle loro peculiari caratteristiche sociali - si pensi aimedici, aifarmacisti, aglipsicologi o agliavvocati - devono rispettare un determinato codice comportamentale, il cui scopo è impedire di ledere ladignità o lasalute di chi sia oggetto del loro operato; dalla violazione di queste regole discenderebbe undanno anche alla collettività degli esercenti della professione, in termini di perdita di credibilità pubblica, definito come ilproblema delfree rider. Ecco perché gliordini professionali hanno elaborato codici di deontologia di cui sarebbero tutori mediante l'esercizio dei poteri disciplinari (vedasi il caso delladeontologia forense).
NegliStati Uniti d'America ladeontologia giornalistica richiede un test di coerenza interna dellanotizia ed almeno una sua controprova da fonte diversa, per procedereinduttivamente a trarne delle prime conclusioni:[9] fino a quando non ottennero questa controprova,Bob Woodward eCarl Bernstein per mesi trovarono l'editrice delWashington Post contraria a pubblicare i loro articoli sulWatergate, che poi divennero uno storico pezzo digiornalismo investigativo e che causarono la caduta del presidenteRichard Nixon.
Per i soggetti coinvolti nella produzione delleleggi "è normale ricevere suggerimenti per modifiche o introduzione di norme", ma un alto tasso di etica pubblica richiede l'esercizio della "responsabilità di discernere e valutare se queste proposte hanno carattere di generalità o se avvantaggiano il tornaconto di singoli":[10] in tal senso la deontologia professionale delpolitico interseca il problema dellageneralità edastrattezza dellanorma.
- ^Enciclopedia Italiana Treccani alla voce corrispondente.
- ^Spinaci Annalisa,Alcune riflessioni su etica e deontologia professionali attraverso il confronto tra codice etico internazionale e codice deontologico italiano (Bologna : CLUEB), Professione sociale: rivista di studio, analisi e ricerca (semestrale monografico a cura del Centro Studi di Servizio Sociale) 40, 2, 2010, pp. 65-66, secondo cui "Entrambe le traduzioni B1 e B2 operano chiaramente un preciso richiamoalla tipologia di principi e di regole tipiche del codice deontologico piuttosto chedel codice etico mentre ci sembra che la traduzione A non sia pertinente nel casodel codice deontologico.A riprova del fatto che il corpus di regole, doveri e principi morali di una specificaprofessione siano traducibili con il termine deontologia, si citano altre duetraduzioni affini per cui con la locuzionemedical ethics si traducedeontologia medica e con la locuzionelegal ethics si traducedeontologia legale.Tali traduzioni sottolineano cioè che esistono una coerenza e fedeltà internetra sistema di principi morali, valori, giudizi e loro applicazione pratica in unaspecifica disciplina.In sostanza è la deontologia e non l’etica che coniuga coscienza a scienza nell’eserciziodi una professione intellettuale".
- ^Marco Severini,La deontologia dello storico, Storia e problemi contemporanei : 56, 1, 2011, 153 (Bologna : CLUEB, 2011) invita, ad esempio, lo storico ad evitare "la «erronea e fuorviante» sovrapposizione deiconcetti diinformazione e diconoscenza: il primo è un dato, il secondo un processoche implica il concetto di validazione, «di responsabilizzazione autorialee di verificabilità del percorso compiuto»".
- ^Enciclopedia Italiana Treccani op.cit.
- ^Vincenzo Pacileo,Per una deontologia della prassi (Milano : Franco Angeli), Questione giustizia : bimestrale promosso da Magistratura Democratica, 5, 2013, pp. 65-66.
- ^G.E.M. Anscombe,Ethics, Religion and Politics, Ofxord 1981, pp. 26-42
- ^"Si può infatti a mio avviso correttamente affermare che il “Codice Deontologico” è lo strumento, scritto e reso pubblico, che stabilisce e definisce le cosiddette “norme deontologiche”, vale a dire le concrete regole di condotta che devono necessariamente essere rispettate nell'esercizio di una specifica attività professionale": Frati Fulvio,Principi fondamentali della deontologia professionale dello psicoterapeuta italiano contemporaneo (Milano : Franco Angeli), Psicoterapia e scienze umane. Fascicolo 2, 2004, p. 224.
- ^“La professionalità è coscienza del limite, garanzia di razionalità, capacitàdi rispetto delle regole procedimentali e quindi condizione di trasparenza;antidoto contro le tentazioni di scorciatoie e contro i pericolidi casualità e soggettivismo; è anche antidoto (in quanto ne elimina lecause che spesso si annidano nelle frustrazioni personali) contro il protagonismo”: G. Borrè,La professionalità dei magistrati, in L. Pepino (a cura di),L’eresia di Magistratura democratica, Viaggio negli scritti di Giuseppe Borrè, Milano, 2001, p. 133.
- ^Wesley G. PIPPERT, An Ethics for the Press. A Reporter's Search for Truth, Georgetown University Press,Washington, 1989.MINDICH, David T.Z. Just the Facts : How "Objectivity" Came to Define American Journalism. New YorkUniversity Press, 1998. "Stampa-melassa,né élite,né massa", in Reset. Un mese di idee, 10, 11 e 12, 1994 e 14, 1995.
- ^ilfattoquotidiano.it,https://www.ilfattoquotidiano.it/2019/05/02/conte-siri-si-dimetta-rinvio-non-ha-senso-non-dico-che-e-colpevole-ma-ha-proposto-legge-per-interessi-di-parte/5149683/ Titolo mancante per url
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- Ioanna Kuçuradi (auth.), Prof. Dr. Ioanna Kuçuradi, Nermin Yavlal-Gedik (eds.),Ethics of the Professions: Medicine, Business, Media, Law, 978-3-540-65726-2, 978-3-642-60153-8Springer Berlin Heidelberg1999
- Stephen Darwall,Deontology [1 ed.], 0631231129, 9780631231127, 0631231110, 9780631231110Wiley-Blackwell2002
- Jeremy Bentham,Deontology together with A Table of the Springs of Action and the Article onUtilitarianism, 0198226098, 9780198226093, 9780585160023Oxford University Press1983*Kasper Lippert-Rasmussen,Deontology, Responsibility, And Equality, 8763502259, 9788763502252Museum Tusculanum Press2005
- Brad Hooker (ed.),Developing Deontology: New Essays in Ethical Theory 9781444361940, 9781118368794Wiley-Blackwell2012
- Pacileo Vincenzo,Per una deontologia della prassi, Questione giustizia : bimestrale promosso da Magistratura Democratica : 5, 2013 (Milano: Franco Angeli, 2013).
- deontologia, suTreccani.it – Enciclopedie on line,Istituto dell'Enciclopedia Italiana.

- deontologia, inDizionario di filosofia,Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2009.

- (EN)deontological ethics, suEnciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.

- (EN) Alexander, Larry e Moore, Michael,Deontological Ethics, suStanford Encyclopedia of Philosophy, 21 novembre 2007.
