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Della Scala

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Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vediDella Scala (disambigua).
Scaligeri
Nec descendere nec morari
Di rosso, alla scala d'argento in palo.
StatoVerona,Vicenza e parte dellaLombardia
TitoliSignori di Verona
FondatoreJacopino della Scala
Ultimo sovranoAntonio della Scala
Data di fondazione1262
Data di estinzione1580
Data di deposizione1387
EtniaItaliana
Rami cadetti
Manuale

IDella Scala oScaligeri furono una dinastia che governò sulla città diVerona per centoventicinque[1] anni, dal1262 al1387.

Il primo di cui si hanno notizie certe èArduino della Scala "possidente di riguardo e mercante di panni" che si dichiara di origine "latina"[2][3][4][5] in un documento del1180. Da Arduino, vennero un Leonardino, un Balduino. Dal figlio di quest'ultimo nacqueGiacomino (o Jacopino), mercante di lane, considerato il capostipite dei successivi Signori di Verona.

Suo figlioMastino non era particolarmente ricco, né aveva titoli nobiliari, ma era abile in politica, autorevole e capace, e soprattutto incline alla pace, aspetto fondamentale per i veronesi, che uscivano da una breve ma sanguinaria parentesi di dominio diEzzelino III da Romano e ricoprì ruoli sempre più importanti all'interno dellaDomus Mercatorum fino a diventarne ilpodestà dal1261 al1269. Nel cuore diMastino non vi fu un piano di conquista di Verona (se mai vi fu) a breve scadenza, ma procedette per gradi e per ciò fece conto delConsiglio Maggiore e dell'abile fratelloAlberto. Egli comprese che la riuscita del suo piano era condizionata dall'appoggio delclero e deimercanti, poiché imercanti producevano grande ricchezza e avevano grande forza nelconsiglio Maggiore, mentre l'altoclero disponeva di molto denaro.

Fu conMastino che la città veneta passò in forma non traumatica daComune aSignoria, anche se l'effettivo passaggio avvenne solo con il fratelloAlberto. ConCangrande invece la Signoria raggiunse l'apice della sua importanza e fama. Ai tempi diCangrande della Scala, a causa del nome di questo esponente della famiglia, nacque la leggenda che i Della Scala fossero imparentati con qualchekhanàvaro che avrebbe partecipato allaconquista longobarda d'Italia. Si tratta però solo del tentativo, spesso usato da famiglie di estrazione comune, di nobilitare, una volta giunte al potere, le proprie origini sulla base di assonanze di nomi o titoli.

Organi di Governo di Verona

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Il castello scaligero diSirmione agli inizi delXX secolo

Il maggiore esponente del popolo veronese era in quel periodo laDomus mercatorum, una corporazione dei mercanti veronesi. LeArti detenevano in sostanza il potere nella città tramite igastaldioni (i capi delleArti), che eleggevano un propriopodestà, denominatocapitano e rettore di gastialdoni dei Mestieri e di tutto il popolo, e una parte delconsiglio Maggiore. Igastialdoni si riunivano e legiferavano su tutto quello che sembrava di utilità alComune secondo gli statuti cittadini; ilpodestà era tenuto a presentare alconsiglio Maggiore le deliberazioni dei capi delleArti.

LeArti eleggevano tredicianziani, i quali con isapienti dei cinque quartieri e gliLXXX (gruppo non ben conosciuto) facevano parte delconsiglio Maggiore, detto ancheconsiglio dei Cinquecento.

Signori di Verona
Della Scala

Jacopino
Figli
Mastino I
Figli
Alberto I
Figli
Bartolomeo I
Figli
Alboino
Figli
Cangrande I
Figli
  • Gilberto, figlio naturale
  • Bartolomeo, figlio naturale
  • Francesco, figlio naturale
  • Margherita, figlia naturale
  • Franceschina, figlia naturale
  • Lucia Cagnola, figlia naturale
  • Giustina, figlia naturale
  • Alboino, figlio naturale
Alberto II
Figli
  • Alboina, figlia naturale
  • Margherita, figlia naturale
  • Gilenetto, figlio naturale
  • Rinaldo, figlio naturale
Mastino II
Figli
Cangrande II
Figli
  • Brunoro II, figlio naturale
  • Antonio II, figlio naturale
  • Nicodemo, figlio naturale
  • Guglielmo, figlio naturale
  • Paolo, figlio naturale
  • Fregnano, figlio naturale
  • Bartolomeo, figlio naturale
  • Oria, figlia naturale
  • Caterina, figlia naturale
Cansignorio
Figli
Paolo Alboino
Figli
  • Silvestra, figlia naturale
  • Pentesilea, figlia naturale
  • Orsolina, figlia naturale
Bartolomeo II
Antonio
Figli
Guglielmo
Figli

Il podestà aveva obbligo entro due settimane dall'inizio della sua carica di riformare ilConsiglio Maggiore con l'aiuto deglianziani e deisapienti. Il podestà era per statuto straniero, e sia a lui che al vicario competeva ilpotere esecutivo, mentre quellogiudiziario era dei giudici e dei consoli, e ilpotere legislativo era affidato alConsiglio Maggiore.

Il potere quindi era soprattutto in mano ai capi delleArti, mentre i feudatari non avevano alcun potere, poiché esclusi per statuto da tutte le cariche. Proprio per il grande potere che aveva la classe mercantile, di cui erano importanti esponenti gli scaligeri, fu facilitato l'accentramento del potere nelle mani della famiglia.

Origini del cognome

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Macchine d'assedio diFrancesco di Giorgio Martini nel fossato dellaRocca roveresca diMondavio

Il cognome "della Scala" deriva dall'attività militare della famiglia, che indica degli assaltatori di castelli. IDella Scala discenderebbero da assaltatori di castelli incaricati all'uso discale d'assalto per conquistare castelli.[6] Scala è un cognome panitaliano, con numerosi foci di diffusione, principalmente inCampania ed inSicilia. La preposizione articolata "Della" posta davanti al cognome "Scala", potrebbe indicare proprio assaltatori di castelli che lavoravano per famiglie cognominate Scala.[6] Le tracce araldiche risalgono alla nobile famiglia che dal 1262 al 1387 fu al governo della città di Verona.[7][8][9][10][11][12][13]

Analogamente, si tratterebbe di un cognome simile al cognomeRampini diSesto Campano o Rampini lombardi, che diversamente dai "Della Scala" recano rispettivamente sullo stemma unrampino sotto forma di croce di S. Andrea uncinata e un rampino semplice, altro strumento usato per assaltare i castelli.[14][15]

La signoria a Verona

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A Verona la fazione ghibellina aveva ormai preso il sopravvento, e conMastino I della Scala la città veneta passò in forma non traumatica da Comune asignoria. Fu nel1262 che Mastino della Scala venne nominatoCapitano generale perpetuo del popolo, e subito Mastino cercò di attenuare i contrasti civili e fece aiutare i villaggi devastati dalle numerose lotte. Già l'anno seguente i guelfi attentarono alla sua vita, ma il complotto venne svelato ancora prima che potesse essere messo in atto: i congiurati catturati furono condannati a morte, mentre quelli che riuscirono a fuggire vennero aiutati daiSambonifacio.

Nel1265 si ribellòTrento, che venne velocemente rioccupata, mentre poco dopo furono conquistati i castelli diLonigo,Montecchio Maggiore eMontebello Vicentino. Due anni dopo scese in Italia l'imperatoreCorradino di Svevia, che lo scaligero sostenne militarmente, tanto che l'intera città di Verona fu scomunicata dal pontefice: i guelfi ne approfittarono e insorsero aMantova, dove però la città cadde in mano aiBonacolsi, alleati degliscaligeri. L'anno stesso furono ritirate le scomuniche ma ad un prezzo altissimo: in opposizione al papa Mastino della Scala fece catturare aSirmione circa 170vescovi epretiCatari che furono imprigionati (Mastino non se la sentì di ucciderli, e infatti furono messi al rogo nell'Arena solo dopo la sua morte).

Con Mastino della Scala la città raggiunse un notevole stato di benessere,[16] ma i guelfi tentarono ugualmente una congiura nel1277, riuscendo in questo caso ad uccidere Mastino e l'amico difamiglia Nogarola. Ai colpevoli che riuscirono a scappare venne proibito il ritorno, mentre le loro case furono rase al suolo.

Gli successe allora il fratelloAlberto, con cui si ebbe l'effettivo passaggio da Comune a Signoria, avvenuta grazie al grande favore che questi ottenne dal popolo che in soli dieci giorni gli affidò ampi poteri.[17] Alberto fu abile nel fare sottoscrivere la pace conBrescia, Mantova ePadova, città guelfe in contrasto con il ghibellismo scaligero. È tra l'altro proprio in questo periodo che il vescovo di Verona permise ai Cimbri di stanziarsi nei territori semideserti dellaLessinia. All'inizio deglianni novanta vennero occupateEste,Parma eReggio, mentre nel1297Vicenza, insanguinata dalle lotte civili, si diede spontaneamente a Verona (al governo della città venne designatoCangrande). Le conquiste continuarono nel1299, quando, con i figliAlboino e Cangrande, si impadronì anche diFeltre,Cividale eBelluno.

Alberto I della Scala morì nel1301. Dei sei figli avuti dalla moglieVerde di Salizzole, che morirà nel1306, tre erano maschi: il secondogenitoBartolomeo, il quartogenitoAlboino, e il quintogenitoCangrande. Assumeva il potere quindi il figlio maggiore Bartolomeo, a cuiDante dedicò due terzine delcanto XVII delParadiso. Questi riuscì ad impadronirsi diRiva eArco nel trentino, ma nel1303 morì senza figli, lasciò quindi il posto al fratello Alboino, secondo in ordine di successione.

Alboino volle al potere insieme a lui il fratello minore Cangrande, col quale ottenne la riva bresciana dellago di Garda, e con il quale vinse alcune battaglie controEste, Brescia eParma. Nel1310 l'imperatoreEnrico VII nominò entrambivicari imperiali, ma presto Alboino morì e lasciò il potere al solo fratello.

Massima espansione e ricchezza della Signoria

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La statua equestre di Cangrande, pressoCastelvecchio

Cangrande della Scala fu Signore illuminato e rispettato, ospitò per il secondo periodoDante, esiliato daFirenze, nella reggia fatta allestire apposta per i grandi rifugiati politici, gli scienziati, poeti e artisti di talento che coprì generosamente di denaro e doni. A Cangrande Dante dedicò una menzione d'onore nelcanto XVII delParadiso nellaDivina Commedia: Dante sperava che questo principe valoroso e potente potesse realizzare l'unificazione italiana dal poeta vagheggiata.

Fu allora che Padova fece lega con iSambonifacio,Treviso eAquileia, che firmarono una pace nel1314. Già l'anno successivo però Padova invase Vicenza: Cangrande allora con un contingente di cavalieri partì alla volta della città, dove misero in fuga il nemico e catturarono ilCarrara. Il prigioniero venne trattato come un ospite sino alla pace della fine del1315. Il1318 aSoncino Cangrande venne addirittura nominato generale della Lega Ghibellina.

Nel1325 Cangrande venne colpito da una grave malattia, e si sparse la voce che fosse morto:Federico della Scala allora si fece eleggere principe, ma alla sua guarigione Cangrande bandì lui e la sua famiglia, oltre alle altre famiglie che parteciparono al complotto (compresi iMontecchi).

Nel1328 un legato pontificio indisse una crociata contro di lui (con una accusa di eresia), a cui risposero numerose città guelfe che vennero però sconfitte. Riuscì quindi a consolidare il dominio di Padova e mise d'assedio Treviso, che poco dopo si arrese: divenne quindi signore di Verona, Vicenza, Padova, Treviso, Belluno, Feltre, Monselice, Bassano, oltre che vicario imperiale di Mantova e capo ghibellino italiano.[18] Cangrande però morì a soli 38 anni, avvelenato con ladigitale purpurea (forse dal suo stesso medico) e non come spesso ritenuto battuto da una malattia presa bevendo da una fonte fredda.[19] La prematura e inaspettata morte di Cangrande della Scala lasciò laSignoria senza discendenti diretti (ebbe solo figlie femmine, oltre che maschi illegittimi), il potere venne preso dal nipoteMastino II della Scala, che portò la signoria fino aPontremoli e sulMar Tirreno.

Mastino II - statua equestre un tempo sulla sommità della sua arca, ora ricoverata in una delle torri di Castelvecchio
Cansignorio

Nel1328 i figli illegittimi di Cangrande tentarono una congiura per uccidere i figli di Alboino della Scala (Alberto II eMastino II), ma vennero scoperti e imprigionati. Mastino II l'8 agosto1331 venne elettoCapitan Generale della lega formata, oltre che da Verona, dagliEstensi, daiGonzaga e daiVisconti (in seguito si unì anche Firenze),[20] per difendersi dalla discesa del Re di Boemia (sollecitato dal papa), che aveva già conquistato alcune città lombarde. Mastino II, a capo dell'esercito, corse in soccorso di Ferrara (posta d'assedio): vinse la battaglia, e al suo ritorno a Verona venne acclamato dalla popolazione. Sottomise successivamente Bergamo, data agli alleati, e per la signoria scaligera Brescia, Parma, Lucca, Massa e Pontremoli.

Decadenza della Signoria

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Dominii scaligeri nel momento di massima espansione (1336)

I duescaligeri furono mal consigliati, e finirono per infastidire Venezia che, spaventata dalla spinta versoChioggia di Verona, fecelega con Firenze (nel1337 si unirono anche Milano, Mantova ed Este), con conseguenze disastrose per la signoria scaligera: venne addirittura fatto prigioniero Alberto II. Con la pace del1339, che coinvolse con prezzi altiLudovico il Bavaro, e una gestione di paci separate con i contendenti, Mastino II riuscì a salvare la Signoria e il fratello con un forte ridimensionamento territoriale: rimasero solo Verona, Vicenza, Parma (persa successivamente a favore diAzzo da Correggio) e Lucca (separata dal territorio, indifendibile e pertanto venduta a Firenze).

Si creò con Mastino II una situazione ambivalente, in cui una città sconfitta, sotto il peso di costi altissimi per il ridimensionamento territoriale e nuovamente divisa da discordie fra le famiglie influenti mantenne a lungo la fama di città-rifugio dei numerosi esuli delle lotte fratricide tra italiani. Per via di parentele con Ludovico il Bavaro Verona divenne una sorta di protettorato: furono tempi in cui gli Scaligeri avevano sempre meno potere ma, ironia della sorte, in cui eressero i monumenti che più li ricordano:Castelvecchio, ilPonte scaligero, leArche scaligere che ne custodiscono i resti.

Mastino II morì nel1351 e la Signoria passò ai figliCangrande II della Scala,Cansignorio della Scala ePaolo Alboino della Scala (Alberto II si ritirò a vita privata e morì poco dopo). Il primo detto "Can rabbioso" fu il vero e proprio governante della città. Si comportò come alcuni dittatori moderni, ammassando ricchezze fuori Verona per i figli tutti illegittimi, impoverendola, e alimentando scontri interni fino alla sua morte nel1359 per mano del fratello Cansignorio.

Cansignorio della Scala governò in una relativa pace e abbellì Verona al punto di farla soprannominareMarmorina per l'abbondanza di antichi marmi e statue romane, gettò il primo ponte in muratura sull'Adige, ilponte Navi, e pose il primo orologio su una torre in Italia, latorre del Gardello, mosso con meccanismi ad acqua.

Prima della sua morte, nel1375, ordinò la morte del fratello Paolo Alboino al fine di garantire la successione ai figli illegittimiBartolomeo II della Scala eAntonio della Scala, allora non ancora maggiorenni.

I due ragazzi entrarono però in una sorta di protettorato deiVisconti, che approfittarono della debolezza politica del momento e del forte indebitamento in cui era caduta la città.Bernabò Visconti attaccò Verona reclamando l'eredità per la moglieRegina della Scala sorella di Cansignorio, ma i veronesi fecero una sortita e li costrinsero alla fuga. Per altri sei anni la città rimase in mano agli Scaligeri, ma Antonio della Scala fece uccidere il fratello per poter governare da solo: egli fece incolpare iMalaspina, iNogarola (da sempre amici di famiglia) e iBevilacqua, che riuscirono a trovar rifugio a Milano. Essi incitarono iVisconti a portare guerra ad Antonio della Scala: si formò quindi una lega tra Visconti,Carraresi,Estensi e iGonzaga, che segnò la fine della signoria scaligera. L'esercito veronese combatté due grandi battaglie, tra le più grandi di quel tempo,[21] prima della sconfitta definitiva nellabattaglia di Castagnaro.

Ebbe fine l'indipendenza di Verona, e Antonio della Scala si ritirò aVenezia. Morì nel1388 non lontano da Firenze, da dove partì con un piccolo esercito alla volta di Verona.

Impatto geografico

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Gli Scaligeri divennero in breve una delle più potenti signorie d'Italia estendendo il proprio dominio su gran parte del nord-est. Il territorio da loro conquistato corrispondeva nella sua massima espansione al Veneto attuale e ai territori diBrescia,Parma,Lucca,Massa,Pontremoli eCividale. Le conquiste territoriali permisero a Verona di controllare importanti rotte commerciali e di stabilire alleanze strategiche con altre città e signorie, aumentando l'influenza politica della famiglia della Scala. per quanto riguarda lo sviluppo delle infrastrutture sono principalmente ponti, strade, mura difensive e altri progetti che hanno migliorato la vita quotidiana dei cittadini e rafforzato la sicurezza della città. Grazie a questi sforzi, Verona è diventata un centro economico e culturale fiorente, attirando commercianti, artisti e viaggiatori da tutto il mondo. Gli scaligeri gestivano le risorse incentivando la produzione agricola attraverso politiche di incentivazione e protezione dei contadini. Inoltre, gli Scaligeri hanno acquisito e gestito vasti possedimenti terrieri intorno a Verona, garantendo un flusso costante di risorse agricole e finanziarie per la città.

RitrattoNomeStemmaNascitaRegnoMorteConsorte/iDiscendenza
(legittima/illegittima)
SepolturaAnnotazioni/curiosità
InizioFine
Leonardino della Scala detto"Mastino I" della Scalac.1220126226 ottobre1277GiliaLegittimi:Niccolò
Illegittimi:Bartolomeo,Guido,Pietro, Ardito, Francesco, Verde
Figlio diJacopino della Scala. Fu assassinato da quattro uomini, insieme al suo amico Antonio Nogarola.
Alberto I della Scalac.124526 ottobre12773 settembre1301Verde di SalizzoleLegittimi:Costanza,Bartolomeo, Barbara,Alboino,Cangrande,Caterina
Illegittimi:Giuseppe
Figlio diJacopino della Scala e fratello di Mastino I, fu anche podestà diMantova nel1272 e nel1275.
Bartolomeo I della Scala12703 settembre13017 marzo1304(1ª)Costanza di Antiochia
(2ª) Onesta di Savoia
Legittimi: Francesco
Illegittimi:Cecchino e Bailardino
Figlio di Alberto I. AccolseDante Alighieri, dopo che questi fu esiliato daFirenze, e per questo lui e la sua dinastia vennero lodati nelXVII Canto delParadiso.
Alboino della Scala...7 marzo130429 novembre1311(1ª)Caterina Visconti
(2ª)Beatrice da Correggio
Legittimi:Verde,Mastino,Alberto, Alboina
Illegittimi: Pietro
Figlio di Alberto I e fratello di Bartolomeo I. Dal1308 associò al potere il fratelloCangrande I.
Cangrande I della Scala9 marzo1291130822 luglio1329Giovanna di SveviaLegittimi:nessuno
Illegittimi:Gilberto, Bartolomeo, Francesco, Margherita, Franceschina, Lucia Cagnola, Giustina,Alboino
Arche ScaligereFiglio di Alberto I e fratello di Bartolomeo I e Albino. Come fece il fratello Bartolomeo, accolseDante Alighieri e da questi venne particolarmente elogiato nelXVII Canto delParadiso.
Mastino II della Scala130822 luglio13293 giugno1351Taddea da CarraraLegittimi:Verde,Regina,Paolo Alboino,Cangrande, Caterina, Altaluna,Cansignorio
Illegittimi:Fregnano, Aimonte, Giovanni, Margherita,Pietro
Arche ScaligereFiglio di Alboino e nipote di Bartolomeo I e Cangrande I. Era associato al potere con il fratelloAlberto II.
Alberto II della Scala130622 luglio13293 giugno135113 settembre1352Agnese di GoriziaLegittimi:nessuno
Illegittimi: una figlia senza nome e Alboina
Anche se associato al potere con il fratelloMastino II, il potere erade facto nelle sole mani di quest'ultimo.
Cangrande II della Scala
dettoCan Rabbioso
7 giugno13323 giugno135114 dicembre1359Elisabetta di BavieraLegittimi:nessuno
Illegittimi: Beatrice, Francesca, Tebaldo,Guglielmo, Giordana, Taddea, Cagnola, Fregnano
Figlio di Mastino II. Venne assassinato dal fratelloCansignorio.
Cansignorio della Scala5 marzo134014 dicembre135919 ottobre1375Agnese di DurazzoLegittimi: Tarsia
Illegittimi:Antonio,Bartolomeo, Lucia
Arche ScaligereFiglio di Mastino II. Assassinò i fratelliCangrande II nel1359 ePaolo Alboino nel1375.
Paolo Alboino della Scala134414 dicembre135920 febbraio136517 o 18 ottobre1375Illegittimi: Silvestra, Pantasilea, OrsolinaNel1375, sul letto di morte, il fratelloCansignorio ordinò la sua uccisione (Paolo era già incarcerato dal1365).
Bartolomeo II della Scala...19 ottobre137512 luglio1381Figlio di Cansignorio. Venne associato al potere con il fratelloAntonio, ma venne da quest'ultimo assassinato.
Antonio della Scala136219 ottobre137518 ottobre13873 settembre1388Samaritana da PolentaLegittimi:Canfrancesco e Polissena
Illegittimi: Cleofe e Taddea
Figlio di Cansignorio. Venne associato al potere con il fratelloBartolomeo II, che però poi fece assassinare. Venne deposto daGian Galeazzo Visconti e morì esiliato.
Conquista e dominio deiVisconti delDucato di Milano (1387–1404)
Guglielmo della Scala (governo fantoccio padovano)...8 aprile140418 aprile1404Nicodemo,Brunoro, Antonio, Niccolò, Oria, Beatrice, Caterina, Paolo, Chiara, Fregnano, BartolomeoFiglio di Cangrande II. Assieme ai figliBrunoro e Antonio e con l'aiuto deiCarraresi guidò una rivolta contro i Milanesi, riconquistando precariamente il potere.

Genealogia

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Una variante dello stemma scaligero, con due cani rampanti ai lati della scala
Altra variante, assunta per la prima volta daCangrande I della Scala in quanto vicario imperiale, con l'aquila imperiale in cima alla scala

Si riportano i membri della famiglia storicamente considerati signori di Verona e di altre città[22].

 Jacopino
†1215/48
Elisa Superbi
 
  
Mastino I
1277
Alberto I
*1245? †1301
Verde di Salizzole
 
   
Bartolomeo I
1304
Costanza di Antiochia
Alboino
1311
Caterina Visconti
Beatrice di Correggio
Cangrande I
*12911329
Giovanna di Antiochia
 
  
 Alberto II
*13061352
Agnese di Gorizia
Mastino II
*13081351
Taddea da Carrara
 
   
 Cangrande II
*13321359
Elisabetta di Baviera
Paolo Alboino
*13401375
Cansignorio
*13431375
Agnese d’Angiò-Durazzo
  
   
 Guglielmo
(naturale)
*13501404
 Bartolomeo II
(naturale)
1381
Antonio
(naturale)
*13631388
Samaritana da Polenta

Ramificazioni della dinastia

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Stemma nella chiesa di St. Martin (Meßkirch), (1551). Lo stemma presenta due cani rampanti, rassomiglianti aimastini napoletani. Non a caso il cognome Scala è maggiormente diffuso in ambiente napoletano[23][24].
Stemma di Antonio della Scala posto sulcastello di Sirmione, si noti la scala a cinque pioli e non a quattro

Quando nel1387Antonio della Scala venne definitivamente cacciato daVerona per opera diGian Galeazzo Visconti, signore di Milano, dovette andare in esilio aRavenna, ospitato dal padre diSamaritana, sua sposa,Guido III da Polenta, signore della città.

I Della Scala, fuggiti dalla città, finirono inBaviera traducendo in tedesco il loro cognome "Von der Leiter". Ebbero un ruolo rilevante nella vita della corte imperiale fino alla loro totale estinzione (circa1580). Molti scaligeri morirono in giovane età o governarono poco: alcuni furono assassinati, altri morirono per malattia o in circostanze sospette. In tempi moderni, il sequenziamento del DNA di Cangrande I ha rivelato che egli soffriva di una malattia genetica che può provocare morti improvvise, laglicogenosi di tipo II, ed è possibile quindi che affliggesse anche i suoi parenti e discendenti.[25][26]

Linea tedesca

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Dopo l'espulsione diGuglielmo della Scala (1350-1404), la sua vedova e i figli trovano rifugio presso la corte dell'imperatore tedescoSigismondo di Lussemburgo. La famiglia viveva inBaviera sotto il nome diVon der Leiter (Von der Laitter oLeyter).

Guglielmo († 1404), figlio naturale diCangrande II della Scala
Brunoro († 1437)
Paolo († 1441)
Giovanni († 1490)
Johann († 1547)
Giovanni († 1541), signore diAmerang
Giancristoforo († 1544), condottiero
Giovanni Vermundo († 24 aprile 1592)
Giovanna (1574-1654) baronessa di Lamberg, moglie di Sigismondo II conte diDietrichstein e madre diMassimiliano di Dietrichstein.

Altri rami

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Un altro ramo della famiglia si spostò in Sicilia sotto il dominio aragonese, e si stabilì a Randazzo dove si imparentò con le famiglie nobili del posto e acquistò il Palazzo Reale Scala. Questo ramo collaterale conquistò il titolo di Baroni diRandazzo. Alla luce di questi avvenimenti risulterebbero dei discendenti in Sicilia ancora viventi e portanti il cognome "Scala", "Scalici" e "Scalisi", conservanti il sigillo a cinque pioli a cui la ramificazione siciliana aggiunse due stelle all'altezza del quarto piolo.

Un ramo lombardo esisteva sicuramente ancora nell'Ottocento (e forse anche oggi) e fu riconosciuto nell'elenco ufficiale delle famiglie nobili della Lombardia (Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti, 27 giugno 1895) come Conti Della Scala, Nobili diLodi, etc., residenti a Cremona (la nobiltà lodigiana deriverebbe dall'aver avuto comevescovo di Lodi, tra 1368 e 1393,Pietro della Scala, figlio diMastino II della Scala, Signore di Verona).

Da Nicolò della Scala detto Can Blaxius stabilitosi inVal Polcevera alla fine delTrecento è discesa la famiglia dei Patrizi GenovesiCambiaso tra i cui membri più illustri si ricordano il pittoreLuca e due dogi dellaRepubblica Genovese[27]

Controversie storiografiche

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Lastatua equestre di Can Grande presenterebbe tratti orientali nel viso
Statua equestre di Can Grande della scala, 1340 circa. Reca numerosicani sullo scudo, sull'elmo calato sulla schiena della statua, nonché sulla testa del cavallo stesso.

Alcuni storici o pseudo-storici hanno sostenuto che il soprannome o titoloCan[28][29] di alcuni membri del casato, come a esempioCan Grande I[28][30] oppureCan Grande II o ancoraCan Signorio, fosse usato per attribuire alla signoria di Verona un prestigio paragonabile aikhan orientali mongoli.[31][32][33] Alcuni hanno sostenuto che il titoloCan o Cane denotasse unappellativo di natura nobiliare di origine turco-mongola, corrispondente a "sovrano", "monarca" o "principe-sovrano".[31][32][33] A sostegno di questa tesi si è talvolta affermato che le statue di questi signori tendessero ad avere aspetti e tratti orientali. Considerando invece anche i soprannomi dei predecessori menzionati poc'anzi, quali erano Leonardino della Scala dettoMastino I eMastino II, ossia un riferimento esplicito a una specie canina chiamata propriomastino,[34] e i differenti stemmi raffiguranti proprio la signoria di Verona, come nel caso dello stemma nella chiesa di St. Martin (Meßkirch, 1551), si evince una devozione per la specie canina. Infatti, la signoria era detta ancheCan Signoria,[28][35] cioè la "Signoria del cane",[28] l'animale, in particolar modo ilmastino napoletano, era rappresentato in vari stemmi). Si tratterebbe quindi di una antica devozione all'animale, come esiste per molte altre famiglie italiane rispetto ad altri animali. O, ancora, alcuni signori di Verona del casato della Scala avrebbero assunto appellativi come Mastino o Cane per indicare la loro forza come era uso comune fare anche in altri popoli, chiamandosi Lupo, Leone…

Mentre Giovanni Carlo Saraceni ci dice che:

«... poi che il nome di Cane da i suoi antenati acquistato per le gran loro prodezze nelle guerre di Levante contra il Saladino, significa in lingua Tartaresca grande Imperatore, a lui hereditariamente trapassata ...[28]»

Paolo Giovio e Lodovico Domenichi asserivano che:

«Fra gli Scali signori di Verona, i quali discesero di Baviera, CANE il vecchio chiarissimo per virtù di guerra, per degno merito s'acquistò il sopra nome di Grande; non già perch'egli fosse grande di corpo, il quale apena era di statura mediocre, ma della grandezza dell'inflitto & liberale animo suo, & un perpetuo splendore di vita illustre, col quale avanzò anchora i principi ricchissimi di quel tempo. Ora con questo nome di Cane non s'intende l'animale ch'abbaia, ma in lingua Tartaresca vuol dire Imperatore. Percioche in quel tempo nella guerra di terra santa i baroni di singolar valore per testimonio d'honoratisima lode si pigliavano i nomi de Barbari presi, o morti da loro; perché havendo eglino per desiderio di gloria passando in Soria ...[36]»

Il titolo di Cane o Can quindi non verrebbe dagli avi dei signori veronesi, ma dai loro nemici abbattuti in terra santa (forse in Siria/Soria). Quindi la famiglia, secondo Giovio e Domenichi verrebbe dallaBaviera.

Altri autori lasciano intendere che è l'appellativo Magno[37][38][39], cioè Grande (Can Grande), quello dato al signore veronese per le imprese (dei suoi avi) inTerra Santa contro il Saladino[38][39], e non Can o Cane. Giovanni Botero ci fa intendere che l'appellativo Magno è invece dovuto alle conquiste fatte in Lombardia[37].

Tutti questi indizi possono suggerire che il casato scese in Italia conFederico Barbarossa e partecipò allaterza crociata[40] in cui ilSaladino accettava la sfida lanciata dal Barbarossa attraverso una lettera, in cui si chiedeva la restituzione delle terre occupate o uno scontro. Per meriti ottenuti in qualche battaglia presero il nome di Can dai loro nemici sconfitti e più tardi Francesco della Scala riutilizzò l'appellativo. Rimane curiosa la moneta riportata nelle "...Memorie del Museo..." di Lodovico Moscardo[29] dove si vede uno scudo con tre mezze lune in una fascia e sull'altro lato della moneta una scala con quattro pioli; le tre mezze lune sono visibili anche sullo scudo di una rappresentazione dellabattaglia di Philomelium (1190 d.C.) contro i Turchi Selgiuchidi e su un mantello di questi[41]. Va ricordato che Federico Barbarossa scese via terra, chiedendo la concessione di passare per i regni dei Balcani. Gli avi della Scala potrebbero anche essere passati perCanina (Valona) e aver conquistato l'antico castello, oppure aver preso questo titolo da qualche altro nemico abbattuto tra i turchi, in accordo alle informazioni di Giovio, Domenichi e Saraceni[36][28] e alla comparazione tra disegni di monete di Lodovico Moscardo[29] e altre rappresentazioni grafiche[41].

Resti dell'antichissimo castello diCanina. Si dice che il castello sia del3º secolo a.C.[42]

Ai tempi diCan Grande della Scala (1291-1329)[43], nacque la leggenda che il soprannome Can anteposto al nome fosse una traduzione del titolo orientale dikhan, usato per indicare la parentela con gliAvari che avrebbero partecipato allaconquista longobarda d'Italia[44]. Tralasciando così i soprannomi diMastino I eMastino II (che stanno ad indicare proprio dei canimastini o deimolossi)[45] e la raffigurazione dei cani reggenti la scala, in alcuni stemmi del casato. Il territorio conquistato dagli Scaligeri corrispondeva nella sua massima espansione al Veneto attuale e ai territori diBrescia,Parma,Lucca,Massa,Pontremoli eCividale. I della Scala dopo 125 anni di dominio (dal1262 al1387) scomparivano dalla scena come protagonisti e Venezia emergeva, quasi come loro successore.Antonio della Scala, sconfitto dall'alleanza tra Visconti e Carrara (di Padova) non poté che rifugiarsi a Venezia[46]. Venezia nel 1400 dominava anche la signoria diCanina (o Kanina) e Corfù[47], territori meglio conosciuti comePrincipato di Valona[48]. Secoli prima l'area di Canina fu invasa dagli Avari intorno al 587 d.C.[49][50], poco dopo aver invaso la città diSirmio, che ha un nome simile aSirmione che fu controllata proprio dagli Scaligeri. Non sarebbe strano se i Della Scala avessero legami di parentela anche con iCastrioti e iBalšidi[51][52](o Balsici) imparentati a loro volta con nobili napoletani, come nel caso diMaria Balsa, e se questi scaligeri si sarebbero poi spostati in Sicilia[53], dopo aver dominato Verona. Infatti, la stirpe veronese si sarebbe trasferita in Sicilia sotto il dominio Aragonese, fermandosi prima pressoRandazzo[54], dove contrasse parentela con alcune famiglie locali[54][55][56][57]. Godettero di titolo nobiliare anche aMessina[7][58][59].

Statua colossale marmorea di Marte: "Pirro", risalente alla fine del I secolo d.C.

Il mastino alato[45] nell'araldica, sarebbe una scelta legata all'uso di cani da guerra, così come il titolo di Can o Cane e i soprannomi Mastino. Infatti, il mastino napoletano che si vede nell'iconografia scaligera è un discendente deimolossi e fa parte deimolossidi: una razza di cani guerrieri oriundi dell'Albania o dell'Epiro, cioè di quella regione che nelXIV secolo presentava anche lasignoria di Valona e Canina (o Kanina)[60][61] diventata possesso di Venezia. I molossi, ormai estinti, prendevano il nome da una tribù che abitava l'antico Epiro e sembra fossero usati anche nelle battaglie diAlessandro Magno (che arrivò anche in Babilonia) ePirro. Quest'ultimo (parente di Alessandro Magno) dal306 a.C. fu proprio re della tribù preponderante dell'Epiro, iMolossi[62][63] e osservando una statua del I secolo d.C. (conservata neiMusei Capitolini di Roma) si vedono sul busto della sua armatura un leone alato e forse un cane alato (sembra diverso dal leone). Quindi iDella Scala avrebbero voluto simboleggiare la loro forza e ascendenza da un'antica popolazione dellapenisola Balcanica che usava cani da guerra, per nobilitarsi oppure perché si scontrarono con una popolazione sulla quale ebbero la meglio. La signoria scaligera è detta quindi anche Can Signoria[35] o signoria del Cane[28]. Rimane curioso l'uso dei cani a mo' dileoni rampanti, questi si vedono in uno stemma della famiglia Scaliti[64].

Quindi, prese in considerazioni tutte queste informazioni e mettendole in accordo tra loro si può supporre che: il titolo di Can o Cane fu ripreso da Can-Grande dai suoi avi, che a loro volta lo avevano preso per onori e meriti nelle battaglie della terza crociata contro ilSaladino[28][36]. Questa tesi va in contrapposizione a quella che afferma che Can sia unatraslitterazione otraduzione diKhan, per assonanza, e che i della Scala discenderebbero dagliAvari. Non sappiamo esattamente chi furono i nemici dai quali venne preso questo titolo di Can, ma potrebbero essere dei popoli della penisola Balcanica (anche pressoAlbania oEpiro dove c'era il castello diCanina) oturchi. Però, non vanno dimenticati i soprannomi diMastino I eMastino II insieme con l'iconografia e l'araldica del casato che spesso presenta questa figure dicani ocani alati (negli stemmi come sul cimiero dell'armatura), che a disdetta di qualcuno[36] che afferma che Can non si riferisca all'animale, affermano il contrario. Anzi, sul disegno di una moneta riportato da Lodovico Moscardo[29] possiamo vedere una moneta che presenta da un lato lo stemma con la scala e dall'altra parte un cane fedele accarezzato da un padrone, con una pettinatura tipica di qualche popolazione, forse diBabilonia dove l'iconografia di animali alati era ampia, e non era lontana dallaterra santa, oppure greca che ricorda proprio la statua (presumibilmente greca)Kouros (scultura greca, circa dal 550 a. C. in mostra al Museo Archeologico Nazionale di Firenze)[65]. Poi sempre Moscardo[29] ci mostra anche una moneta con tre mezze lune, che si vedono anche in altre immagini del medio oriente nelle battaglie dellecrociate, che dovrebbero invitarci a supporre che si tratti di un indizio riguardo i nemici vinti dagli avi della Scala, da cui viene il titolo Can. Con questo non si dimentica che il primo membro "della Scala" di cui si hanno notizie date per certe èArduino della Scala dichiarato di origine "latina" in un documento del1180[2][3][4][5][66][67], nel senso di «ex genere Romanorum», cioè appartenente alla stirpe romana. Pertanto, i della Scala sembrano venire dallaBaviera[36] (luogo dove successivamente tornarono col nome di Von Leiter); forse insieme aFederico Barbarossa scesero in Italia, ma l'origine latina di Arduino non è da scartare, se si ricorda che l'Impero Romano comprendeva anche laRaetia e che forse fu colonizzata proprio da avi di questo casato, forse provenienti proprio dalla Verona romana dove fecero ritorno.

  • Seconda tomba di Can Grande I della Scala, si notino le teste di cane coronato a mo' di cimiero sui lati della tomba (in basso)
    Seconda tomba di Can Grande I della Scala, si notino le teste di cane coronato a mo' dicimiero sui lati della tomba (in basso)
  • Arca di Mastino II Della Scala (ante 1351), reca un cimiero di cane alato, sull'arme una scala con ai lati due M al posto dei due cani
    Arca diMastino II Della Scala (ante 1351), reca uncimiero di cane alato, sull'arme una scala con ai lati due M al posto dei due cani
  • stemma del ramo scaligero germanico (von der Leiter) nella Meßkirch (chiesa parrocchiale di San Martino): sono rappresentati due mastini napoletani, da cui presero il soprannome Mastino I e Mastino II
    stemma del ramo scaligero germanico (von der Leiter) nella Meßkirch (chiesa parrocchiale di San Martino): sono rappresentati duemastini napoletani, da cui presero il soprannome Mastino I e Mastino II
  • Von Der Leiter (ramo germanico degli scaligeri, discende da Guglielmo della Scala)
    Von Der Leiter (ramo germanico degli scaligeri, discende daGuglielmo della Scala)
  • Wernigeroder (Schaffhausensches) stemma Casato della Scala; Germania meridionale IV quarto del XV secolo, Biblioteca di Stato bavarese Monaco di Baviera, Cod.icon. 308 d.C
    Wernigeroder (Schaffhausensches) stemma Casato della Scala; Germania meridionale IV quarto del XV secolo, Biblioteca di Stato bavarese Monaco di Baviera, Cod.icon. 308 d.C
  • Lo stemma dei signori della scala nell'armeria di Scheibler, intorno al 1450/80. (Biblioteca Statale Bavarese, Cod.Icon. 312 c., fol. 605)
    Lo stemma dei signori della scala nell'armeria di Scheibler, intorno al 1450/80. (Biblioteca Statale Bavarese, Cod.Icon. 312 c., fol. 605)
  • Stemma degli Scaligeri - decorazioni murali in Castelvecchio Verona
    Stemma degli Scaligeri - decorazioni murali in Castelvecchio Verona
  • Variante dello stemma scaligero, con due cani rampanti ai lati della scala. In questa rappresentazione (disegno) i cani sostitutivi sono levrieri e non più mastini. In basso-rilievi o alto-rilievi i cani rassomigliano ai mastini napoletani.
    Variante dello stemma scaligero, con due cani rampanti ai lati della scala. In questa rappresentazione (disegno) i cani sostitutivi sonolevrieri e non piùmastini. In basso-rilievi o alto-rilievi i cani rassomigliano aimastini napoletani.
  • Stemma dei Conti Della Scala del 10 dicembre 1816, i cani rassomigliano a mastini napoletani
    Stemma dei Conti Della Scala del 10 dicembre 1816, i cani rassomigliano amastini napoletani
  • Stemma della Scala con aquila bicefala: Di rosso, alla scala di 4 pioli d'argento, posta in palo, sormontata dall'aquila bicipite di nero. Stemma usato da Alboino della Scala e Can Grande I della Scala, a seguito della nomina a vicari imperiali nel 1311 da parte di Enrico VII.[68]
    Stemma della Scala con aquila bicefala:Di rosso, alla scala di 4 pioli d'argento, posta in palo, sormontata dall'aquila bicipite di nero. Stemma usato daAlboino della Scala eCan Grande I della Scala, a seguito della nomina a vicari imperiali nel1311 da parte diEnrico VII.[68]
  • Stemma della famiglia Castriota (in albanese: Kastrioti, Kastriotët). Famiglia d'appartenenza di Giorgio Castriota Scanderbeg.
    Stemma della famigliaCastriota (inalbanese:Kastrioti,Kastriotët). Famiglia d'appartenenza diGiorgio Castriota Scanderbeg.
  • Stemma con cimiero della famiglia Balsic. Famiglia dell'area serbo (Principato di Zeta) dove si trovava anche Canina e il Principato di Valona. L'area fu invasa dagli Avari nel 587 d.C. in seguito all'assedio di Sirmio.
    Stemma concimiero della famigliaBalsic. Famiglia dell'areaserbo (Principato di Zeta) dove si trovava ancheCanina e ilPrincipato di Valona. L'area fu invasa dagliAvari nel 587 d.C. in seguito all'assedio di Sirmio.
  • Codice Ingeram: Francesco Carrara signore di Padova, +1405; Paolo della Scala signore di Verona, + 1440 circa; Anguillara Barone di Ronciglione. Si noti il cimiero col cane alato nello stemma di Paolo della Scala
    Codice Ingeram: Francesco Carrara signore di Padova, +1405; Paolo della Scala signore di Verona, + 1440 circa; Anguillara Barone di Ronciglione. Si noti ilcimiero col cane alato nello stemma di Paolo della Scala
  • Can Grande I della Scala, usava l'appellativo di Can per ricordare le origini della signoria, che ebbe come primo signore Leonardino detto Mastino I
    Can Grande I della Scala[69], usava l'appellativo diCan per ricordare le origini della signoria, che ebbe come primo signore Leonardino dettoMastino I. Notare che sul libro c'è scritto Can Grande e non Cangrande.
  • Ritratto di Can Grande II della Scala, busto, di profilo, rivolto a sinistra; indossa una veste foderata di pelliccia; stemma scaligero in alto a destra; illustrazione tratta dai "Ritratti di Cento Capitani Illustri" di Aliprando Caprioli (Roma, 1596)
    Ritratto diCanGrande II della Scala, busto, di profilo, rivolto a sinistra; indossa una veste foderata di pelliccia; stemma scaligero in alto a destra; illustrazione tratta dai "Ritratti di Cento Capitani Illustri" di Aliprando Caprioli (Roma, 1596)
  • Signoria di Valona e Canina
    Signoria di Valona e Canina
  • Chiesa di Santa Maria del Carmine a Milano. Angelo Simonetta in armatura, con scudo carico delle armi dei Della Scala. Angelo Simonetta (morto nel 1472), zio di Cicco Simonetta.
    Chiesa di Santa Maria del Carmine a Milano. Angelo Simonetta in armatura, con scudo carico delle armi dei Della Scala. Angelo Simonetta (morto nel 1472), zio di Cicco Simonetta.
  • Stemma di Nicodemo della Scala, Principe-Vescovo di Frisinga, nel corridoio principesco tra la residenza del Principe-Vescovo e la Cattedrale di Frisinga. A sinistra lo spirituale, a destra lo stemma personale, in basso un testo latino con una breve biografia.
    Stemma diNicodemo della Scala, Principe-Vescovo di Frisinga, nel corridoio principesco tra la residenza del Principe-Vescovo e la Cattedrale di Frisinga. A sinistra lo spirituale, a destra lo stemma personale, in basso un testo latino con una breve biografia.

Altri personaggi illustri

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Note

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  1. ^Storia di Verona: la famiglia della scala, inVerona.net.URL consultato il 18 novembre 2018.
  2. ^abLa cronaca del Trecento italiano giorno per giorno l'Italia di Giotto e Dante · Volume 1 - autore Carlo Ciucciovino · anno 2007, p. 57.
    «... un Arduino della Scala nel 1180 si dichiara di stirpe latina...»
  3. ^abI Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi - Ricerche storiche · Volume 0 - autore: Arturo Galanti · anno 1885, p. 222.
    «... da stirpe latina sorsero gli Scaligeri...»
  4. ^abI Tedeschi sul versante meridionale delle Alpi - Ricerche storiche · Volume 0 - autore: Arturo Galanti · anno 1885, p. 222..
    «... Risulta da documenti che gli antenati della famiglia della Scala professavano la legge romana, e in una vendita nel territorio di Montorio, fatta il 4 aprile 1180, Arduino della Scala si dichiara di romana stirpe « ex genere Romanorum ». Un della Scala fu console di Verona nel 1147 e al partito guelfo, o popolare, dovevano appartenere i della Scala, che furono vittime di Ezelino.»
  5. ^abVerona illustrata di Scipione Maffei. Tomo primo [-ottavo] - Volume 2 - anno 1792, p. 133.
    «Così i nostri Scaligeri si vogliono di nazion tedesca; ma ne' più antichi documenti professano la legge romana, e in una vendita di certa terra nel tener di Montorio, fatta nel 1187, Arduino de Scala si dice ex genere Romanorum»
  6. ^abGoffredo di Crollalanza, Enciclopedia araldico-cavalleresca, Pisa, Giornale araldico, 1876-1877, p. 18..
  7. ^abDossier Araldici: Scala.
    «Antica ed assai nobile famiglia siciliana, detta Scala o La Scala, la quale, al dir di alcuni storici, e fra questi il Litta, discenderebbe dalla nobilissima dinastia della Scala o famiglia scaligera, che governò sulla città di Verona per centoventicinque anni, dal 1262 al 1387. La nobile stirpe veronese, infatti, avrebbe fatto passaggio in Sicilia sotto il Reame degli Aragonesi, fermandosi, primieramente in Randazzo, ove contrasse parentela con le primarie famiglia locali. La casato godette nobiltà in Randazzo ed in Messina. Un Girolamo fu capitano di giustizia di Randazzo nel 1645-46; un Filippo fu giurato in detta città nel 1695-96; un Sebastiano fu capitano di giustizia di Randazzo nel 1740-41; un Pietro La Scala e Bonicelli fu giurato in detta città negli anni 1741-42, 1745-46, 1760-61; un Domenico, da Messina, con privilegio dato a 13 ottobre 1763, ottenne il titolo di barone di San Licandro e fu rettore nobile degli ...»
  8. ^Scala, supaginainizio.com.
  9. ^MECCANICA DELL'OFFESA, suicastelli.org.
  10. ^Mappa della diffusione del cognome Scala in Italia, sumappadeicognomi.it.URL consultato il 21 gennaio 2016.
  11. ^Origini dei cognomi italiani, sucognomiitaliani.org.URL consultato il 14 gennaio 2012(archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2012).
  12. ^Scala - Origine del Cognome, sucognomix.it.
  13. ^Lascala - Origine del Cognome, sucognomix.it.
  14. ^Rampini, suarmoriale.it.
  15. ^A proposito di “La Fraterna. Isernia, la fontana dei Misteri” ricevo da “Heritier d’Hetrurie” un commento che pubblico volentieri, sufrancovalente.it.
  16. ^Solinas, p. 272.
  17. ^Solinas, p. 274.
  18. ^Solinas, p. 292.
  19. ^Carrara, p. 98.
  20. ^Solinas, p. 305.
  21. ^Solinas, p. 312.
  22. ^Carrara, p. 281.
  23. ^Cognome "Scala", sumappadeicognomi.it.
  24. ^Origine del cognome Scala, sucognomix.it.
  25. ^Il genoma di Cangrande della Scala: il DNA come fonte storica, sumuseicivici.comune.verona.it.URL consultato il 24 maggio 2021(archiviato dall'url originale il 21 maggio 2021).
  26. ^Dal DNA di Cangrande la verità sulla sua morte, suufficiostampa.comune.verona.it.URL consultato il 24 maggio 2021.
  27. ^ Claudia Cambiaso,I Cambiaso. Origini della famiglia di Luca dall’analisi di un manoscritto, inAtti del convegno Luca Cambiaso - Ricerche e restauri, Moneglia 2007.
  28. ^abcdefgh Giovanni Carlo Saraceni,"I fatti d'arme famosi successi tra tutte le nationi del mondo, da che prima han cominciato a guerreggiare sino ad hora; cauati con ogni diligenza da tutti gli historici, & con ogni verità raccontati da m. Gio. Carlo Saraceni ... Parte prima [-seconda] - Volume 2 - anno 1600, p. 381, 382.
    «pag. 381: ... Cane della Scala ... ( ... poi che il nome di Cane da i suoi antenati acquistato per le gran loro prodezze nelle guerre di Levante contra il Saladino, significa in lingua Tartaresca grande Imperatore, a lui hereditariamente trapassata) ma a simiglianza più tosto di leone, hor quà, hor là saltando, e trascorrendo, diede del suo calore mirabil saggio; ...»
  29. ^abcdeNote Overo Memorie Del Mvseo del Conte Lodovico Moscardo Nobile Veronese ... dal medesimo descritte in Trè Libri · Volume 2 - autore Lodovico Moscardo · anno 1672, p. 434, 435.
  30. ^Storia d'Italia dalla caduta dell'Impero Romano d'occidente fino ai giorni nostri (476-1900) ... - Di Licurgo Cappelletti · anno 1902, p. 226.
    «Intanto nell'Alta Italia si formavano delle alleanze contro il Visconti; infatti Venezia si collegava con Can Grande signore di Verona, con Aldobrandino d'Este e coi da Carrara signori di Padova ( dicembre 1353 ).»
  31. ^abBruno Miglioriniet al.,Scheda sul lemma "cane", inDizionario d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2010,ISBN 978-88-397-1478-7.
  32. ^abCane, inTreccani.it –Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 6 maggio 2017.
  33. ^abLemma "cane" inAldo Gabrielli,Grande dizionario italiano.
  34. ^Gerola 1930, p. 135-136 e Plessi 1988, p. 71-76.
    «"Mastino utilizza questo nuovo sigillo tanto negli ..."»
  35. ^abLa terra nelle sue relazioni col cielo e coll'uomo ossia, Istituzioni̇-di geografia astronomica, fisica, e politica ... - Di Alfeo Pozzi · anno 1877, p. 285.
    «... Verona , Vicenza , e Udine sono in parte piane e in parte montuose . ... la piazza dei Signori , ecc .; le tombe o arche degli Scaligeri (fra le quali quella bellissima di Can Signoria) ...»
  36. ^abcdeGli elogi vite breuemente scritte d'huomini illustri di guerra, antichi et moderni, di mons. Paolo Giouio vescouo di Nocera; onde s'ha non meno utile & piena, che necessaria & uera cognitione d'infinite historie non uedute altroue: tradotte per M. Lodouico Domenichi - autore Paolo Giovio, Lodovico Domenichi · anno 1554.
    «Fra gli Scali signori di Verona, i quali discesero di Baviera, CANE il vecchio chiarissimo per virtù di guerra, per degno merito s'acquistò il sopra nome di Grande; non già perch'egli fosse grande di corpo, il quale apena era di statura mediocre, ma della grandezza dell'inflitto & liberale animo suo, & un perpetuo splendore di vita illustre, col quale avanzò anchora i principi ricchissimi di quel tempo. Ora con questo nome di Cane non s'intende l'animale ch'abbaia, ma in lingua Tartaresca vuol dire Imperatore. Percioche in quel tempo nella guerra di terra santa i baroni di singolar valore per testimonio d'honoratisima lode si pigliavano i nomi de Barbari presi, o morti da loro; perché havendo eglino per desiderio di gloria passando in Soria ...»
  37. ^abDella Ragion Di Stato Libri Dieci - Volume 2 - autore Giovanni Botero · anno 1589, p. 86.
    «... detto Magno... Nè il Gran Cane della Scala illustrato del medesimo titolo, per la grandezza degli Stati, ch'egli si acquistò in Lombardia; si che ne divenne tremendo a' vicini.»
  38. ^abDichiaratione di tutti vocaboli, detti, proverbii, e luoghi difficili, che nel presente libro si trovano - autore Francesco Sansovino · anno 1549.
    «Il Saladino , dice il Villani , fu di uiliffima natione , ma per le fue uirtu diuéne Soldano . Et Douendofi far l'imprefa per la ... Fu Cane della Scala quello che hebbe cognome di Magno ne gli anni 1308 . Huomo eccellente nell'armi ...»
  39. ^abIl Decamerone. Nuovamente Alla Sua Vera Lettione Ridotto Da M. Lod. Dolce (etc.) - Di Giovanni Boccaccio · 1552.
    «Il Villani nel lik , ottano della fua hiftoria al capo . ... Il Saladino dice , il Villani fu di uili ima natione , ma per le fue uirtu diuenne Soldano . ... Fu Cane della Scala quello che hebbe cognome di Magno ne gli anni 1308.»
  40. ^Vedi le informazioni sulla terza crociata di Federico Barbrossa
  41. ^abLa storia delle Crociate, suteutonic.altervista.org.
  42. ^Il castello di Kanina, sualbanianews.al.
  43. ^Osservando la dinastia dei signori di Verona, della Scala, si nota come solo a partire da Can Grande I, si usino riferimento ai cani: nei soprannomi (Can, Cane, Mastino) e nell'aralica. Quasi come se prima di far sapere veramente da dove si viene, bisogna mostrare la propria forza, solo quando ti apprezzano e sei forte puoi dire veramente chi sei. Leonardino I della Scala non aveva il soprannome di Mastino prima.
  44. ^Questa tesi è presa per buona, ma non si comprende con quali fonti sia stata sostenuta. L'unica cosa che si trova è la comparazione tra Can/Cane e il titolo mongolo diKhan, che hanno assonanza. Invece, ci sono varie fonti e osservazioni che ci dicono che Can Grande ri-prese il titolo dai suoi avi, ma non perché fosseroAvari, ma per un successo contro un popolo forse i Balcani o turco combattuto nella crociata contro ilSaladino. In passato era usanza dare onore ai nemici caduti, conpanoplie o prendendo il loro nome (nonché affermarsi come conquistatori di un popolo è del tutto normale, se non addirittura prendere il titolo del re sconfitto). La crociata contro il Saladino sembra essere quella diFederico Barbarossa (durante la quale affogò in un fiume e dalla quale non tornò), laterza crociata. Inoltre va ricordato che Arduino della Scala, in documento, si dichiara di origine latina.
  45. ^ab Matteo Ferrari,Il cimiero: espressione dell’identità, insegna dinastica, simbolo di rango (Lombardia e Veneto, XIV secolo), sujournals.openedition.org.
    «significativo che il mastino alato»
  46. ^Storia della Repubblica di Venezia (volume 1) · Volumi 1-2 - anno 1847, p. 466, 467.
    «... Antonio della Scala ... I due eserciti invasero di concerto il territorio del signore di Verona, lo batterono su tutti i punti, e l'obbligarono a rifugiarsi in Venezia: non mancava ad essi che dividersi la fatta conquista.»
  47. ^Genealogia di Carlo I. di Angio prima generazione - autore Camillo Minieri Riccio · anno 1857, p. 50.
    «... la sorella di sua moglie già vedova di Sfontaza , dandogli ancora la signoria di Canina e dell ' isola di Corfù . ... Allora il despota Michele credè facile riprendere le signorie da lui donate all ' Eschinard le terre dotali di ...»
  48. ^Divenne signoria indipendente dopo il 1355,de facto era sotto l'influenzaveneziana, e così fino alla conquista deiturchi ottomani nel 1417.
  49. ^Irrupción de los ávaros en la Historia - Irruzione degli Avari nella Storia, suarrecaballo.es.
  50. ^Invasione Avara nell'Impero Bizantino
  51. ^La Zedda e la dinastia dei Balšidi studi storici documentati - Di Giuseppe Gelcich · anno 1899, p. 81.
    «I vincoli di parentela che il maritag- gio aveva creato fra dessi e Alessandro , avevano , di conseguenza posto tutti e tre in eguali diritti all'eventuale successione nella signoria di Valona e Canina ...»
  52. ^Il castello di Canina o Kanina è situato su una collina per proteggere l'omonima città. Fu eretto dagliilliri (nome dato a quasi tutte le popolazione dei Balcani) nel III secolo avanti Cristo. Kanina ha dato i natali a Donika Kastriota, moglie diGiorgo Kastriota Skanderbeg. Il castello fu ricostruito dall’imperatoreGiustiniano. Anticamente, nelle vicinanze la zona era popolata dalla tribù illirica deimolossi, da cui prendono il nome anche i cani usati in guerra che sembrano essere rappresentati anche nell'araldica dei "della Scala".
  53. ^Storia di Manfredi Re di Sicilia e di Puglia - Volume 2 - Di Giuseppe Di Cesare · anno 1837, p. 95.
    «All'incontro l'imperadore Baldovino cedeva a lui , avendolo prima investito coll'anello , la signoria diretta del ... vedova già di Sfantaza , e gli diede la signoria di Canina piazza forte dell'Epiro , e dell'isola di Corfù .»
  54. ^abLa famiglia Scala di Randazzo, suxoomer.virgilio.it.URL consultato il 14 gennaio 2012.
  55. ^La Sicilia "dall'êra paleolitica al 1960 d.C.", le sue città "dal 15000 a.C. al 1960 d.C.", la regione siciliana "dal 1946 al 1960 d.C.", le Isole Eolie pantelleria ed ustica - autore Santo Policastro · anno 1961, p. 136.
    «La posizione geografica di Randazzo , attirò l'attenzione dell'imperatore Federico II di Svevia che fece di essa il centro ... XIV e quando Federico il Semplice marciò contro Chiaramonte , fu Randazzo ad ospitare la Regina , come città ...»
  56. ^Il Palazzo Scala di Randazzo accolse in passatoCostanza d'Altavilla, moglie dell'Imperatore Enrico VI lo svevo. Gli Altavilla erano imparentati con i Chiaramonte.
  57. ^Scaligeri, suxoomer.virgilio.it.
  58. ^Della Sicilia nobile - Volume 2 - autore Francesco Maria Emanuele e Gaetani marchese di Villabianca · anno 1757, p. 222.
  59. ^Famiglia Scala, suxoomer.virgilio.it.
  60. ^ Giuseppe Gelcich,La Zedda e la dinastia dei Balšidi: studi storici documentati, Tip. Sociale Spalatina G. Laghi, 1899, p. 82.URL consultato il 25 giugno 2022.
  61. ^ Arturo Galanti,L'Albania: notizie geografiche, ethnografiche e storiche, Società editrice Dante Alighieri, 1901, p. 125.URL consultato il 25 giugno 2022.
  62. ^Borza, p. 62.
  63. ^Chamoux, p. 62.
  64. ^Esiste uno stemma attribuito alla famiglia Scaliti:in campo blu con tre cime di verde all'italiana, due leoni rampanti ai lati di una scala.
  65. ^Kouros, sukouroikorai.wordpress.com.
  66. ^I grandi personaggi che hanno cambiato l’Italia del Medioevo - autore: Andrea Antonioli · anno 2019.
  67. ^Gian Maria Varanini (a cura di),Gli Scaligeri 1277-1387. Saggi e schede pubblicati in occasione della mostra storico-documentaria allestita dalMuseo di Castelvecchio di Verona, giugno-novembre 1988, Milano, Arnoldo Mondadori, 1988.
  68. ^ Mario Carrara,Gli Scaligeri, Varese, 1966, p. 70.
  69. ^Calcografia in Aliprando Caprioli, Philippe Thomassin & Jean Turpin, in Aliprando Caprioli, Philippe Thomassin & Jean Turpin, Ritratti di cento capitani illustri con li lor fatti in guerra, Roma, Domenico Gigliotti/Philippe Thomassin & Jean Turpin, 1596/1600..

Bibliografia

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  • Pompeo Litta,Famiglie celebri d'Italia. Scaligeri di Verona, Torino, 1835, ISBN non esistente.
  • Mario Carrara,Gli Scaligeri, Varese, Dell'Oglio, 1966, ISBN non esistente.
  • Giovanni Solinas,Storia di Verona, Verona, Centro Rinascita, 1981, ISBN non esistente.
  • Manfred Treml,Momenti di vita nobiliare nel tardo medioevo: Gli Scaligeri nell'Italia settentrionale e in Baviera, Monaco, Bayerische Staatskanzlei, 1986, ISBN non esistente.
  • Gian Maria Varanini,Gli Scaligeri 1277-1387, Milano, Arnoldo Mondadori Editore, 1988, ISBN non esistente.
  • Andrea Castagnetti, Gian Maria Varanini,Il veneto nel medioevo: Dai Comuni cittadini al predominio scaligero nella Marca, Verona, Banca Popolare di Verona, 1991, ISBN non esistente.
  • Andrea Castagnetti, Gian Maria Varanini,Il Veneto nel medioevo: Le signorie trecentesche, Verona, Banca Popolare di Verona, 1995, ISBN non esistente.

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