Fondata il 4 luglio 1936 con la denominazioneSocietà Sportiva Pescara, la squadra ha disputato 7 campionati diSerie A, un campionato diDivisione Nazionale e 40 campionati diSerie B. Il Pescara è l'unica squadra di calcio dell'Abruzzo ad aver raggiunto la massima serie del campionato italiano, nonché l'unica ad aver stabilmente militato in seconda divisione per diversi decenni.
Il club è stato dichiarato fallito il 19 dicembre 2008[3], per poi essere rifondato il 20 gennaio 2009 grazie a una cordata di imprenditori locali, capeggiati da Giuseppe De Cecco e Deborah Caldora, figlia di Armando Caldora, storico presidente della squadra ai tempi della prima promozione inSerie A del 1977. La società ha mantenuto lo stemma, i risultati e i piazzamenti del Pescara Calcio nato nel 1936. Nel 2011 la presidenza fu assunta daDaniele Sebastiani, precedentemente amministratore delegato del club, che tutt'oggi ne detiene la carica.
All'inizio degli anni 1920 la gioventù diPescara praticava il calcio prima nel clubVigor e successivamente nell'Ursus, mentre nel vicino comune diCastellammare Adriatico si susseguirono le societàEdera eAternum. Nel1927, su proposta diGabriele D'Annunzio, il governo istituì laProvincia di Pescara unendo i due centri di Pescara e Castellammare Adriatico in un'unica città. In questo contesto di spirito unitario, nel1926 si erano fuse anche l'Ursus e l'Aternum: la neonataTito Acerbo fu, però, radiata per un illecito poco tempo dopo; a prendere il suo posto fu la129ª Leg. M.V.S.N. Adriatica, che però disputò solamente laTerza Divisione 1927-1928.
Nel1928 si formò quindi l'Associazione Sportiva Abruzzo, allenata stavolta da un allenatore professionista. La squadra, nella stagione 1931-1932, partecipò al Campionato di Seconda Divisione Regionale vincendolo. La compagine, guidata daPietro Piselli, assunse nel 1932-1933 il nome di Associazione Sportiva Pescara, ma finì per sciogliersi per problemi economici dopo essere stata ammessa allaSerie C 1935-1936.
La nascita del Pescara e la prima promozione in Serie B (1936-1940)
Il 4 luglio1936, grazie all'interesse di Angelo Vetta, sorse la prima vera e propria incarnazione del Pescara Calcio, nominata Società Sportiva Pescara. Il nuovo club, che adottò quali colori sociali il bianco e l'azzurro, ebbe come primo allenatore Edmondo De Amicis ed esordì nella Seconda Divisione Abruzzese per poi passare nella stagione 1937-38 nel girone D di Prima Divisione, ottenendo subito la promozione inSerie C. Nei due anni successivi la squadra disputò due buoni campionati in Serie C, classificandosi ottavo, con alla guida Pietro Piselli, e poi sesto, allenato da Armando Bonino.
Al termine della stagione1940-41 arrivò per il Pescara la prima promozione inSerie B. La squadra, allenata dal campione del mondoMario Pizziolo e forte di elementi comeMario Tontodonati (che di lì a poco esordì inSerie A), vinse il proprio girone totalizzando 44 punti e arrivò seconda nel girone finale dietro allaFiumana. L'anno successivo la squadra, esordiente in seconda categoria, sfiorò la promozione venendo superato dalVicenza alle ultime giornate.
Durante laseconda guerra mondiale la squadra disputò un torneo locale chiamatocampionato abruzzese, vincendolo. Alla fine delle ostilità, nellastagione 1945-46, il Pescara fu iscritto ad un campionato misto di A e B diviso in due gironi istituiti secondo criteri geografici. Il Pescara terminò il primo anno al sesto posto nel girone delSud Italia, poi, dopo un terzo e un ottavo posto, la squadra fu inserita nel girone meridionale dellaSerie B. A partire dallastagione 1948-49, il Pescara conobbe un periodo di crisi con due retrocessioni consecutive che lo fecero sprofondare inPromozione.
Al termine della stagione 1951-52 i biancazzurri, guidati da Del Grosso, raggiunsero la promozione in IV Serie vincendo il girone L. Per gran parte deglianni cinquanta la squadra, con Umberto De Angelis in panchina, non riuscì a centrare l'obiettivo della promozione inSerie C, sfiorandola durante la stagione 1955-56 (prima stagione in cui la squadra giocò nelloStadio Adriatico, inaugurato il 29 dicembre1955), perdendo in casa lo spareggio contro laReggina. La promozione in terza divisione avvenne due anni dopo, al termine della stagione 1957-58. Nel corso deglianni sessanta la compagine adriatica disputò stagioni anonime in serie C (con picchi nellastagione 1962-63, terminata al quarto posto, e la stagione1967-68 al sesto posto), caratterizzate dall'avvicendamento di vari allenatori alla panchina della squadra.
Il ritorno in Serie B e l'approdo in Serie A con Armando Caldora (1970-1977)
Al termine dellastagione 1971-72 la compagine adriatica, partita con l'obiettivo della promozione, sprofondò inSerie D. Il Pescara si riscattò ottenendo una doppia promozione: nella1972-73 la squadra vinse il girone H tornando così in Serie C, mentre nella stagione seguente, sotto la guida diTom Rosati, il Pescara tornò inSerie B dopo un testa a testa con ilLecce da cui gli adriatici uscirono vincitori, favoriti tra l'altro da un punto di penalizzazione inferto ai salentini che si erano rifiutati di scendere in campo nella partita contro il Marsala per la mancanza dell'arbitro designato.
Nelle due stagioni successive il Pescara (divenutosocietà per azioni nel1974) ottenne due salvezze mentre andavano a formarsi i primi gruppi di tifoseria organizzata. Nellastagione 1976-1977, con alla guidaGiancarlo Cadè, chiamato dal nuovo presidente Armando Caldora, il Pescara concluse il campionato al secondo posto con 49 punti, alla pari colCagliari e con l'Atalanta rendendo quindi necessari gli spareggi per decretare le due promosse: grazie a due pareggi a reti inviolate conCagliari eAtalanta, il Pescara si classificò secondo nella graduatoria ottenendo così la promozione, la prima inSerie A per il club adriatico.
Per lastagione 1977-78 il Pescara, al suo esordio in massima serie, vide un altro cambio ai vertici della società con Attilio Taraborrelli che divenne presidente. Con una formazione in sostanza simile a quella dell'anno precedente e conGiancarlo Cadè alla guida, la squadra retrocesse inSerie B al termine della stagione piazzandosi all'ultimo posto con 17 punti (frutto di 4 vittorie, 9 pareggi e 17 sconfitte con 21 reti segnate e 44 subite). Tra le soddisfazioni ci fu la vittoria per 2-1 contro l'Inter che veleggiava nelle prime posizioni di classifica, la vittoria sempre per 2-1 contro il Torino FC che finì poi al secondo posto in classifica vinta dalla Juventus FC che tra l'altro l'8 gennaio 1978 nella gara in casa del Pescara riuscì a superarla a stento per 2-1 grazie anche ad un gol di Bettega agevolato da una ostruzione sul portiere Piloni di Gentile posto sulla linea di rete.
Il ritorno in massima serie degli abruzzesi fu immediato: nellastagione 1978-79, che vide un ennesimo cambio alla presidenza con l'arrivo di Gianni Capacchietti, il Pescara, allenato daAntonio Angelillo, raggiunse alla penultima giornata ilMonza e lo sconfisse nello spareggio diBologna per 2-0 (con un goal diPavone al 40' e un autogoal di Giusto su tiro diNobili al 61'). Per l'occasione fu forte l'affluenza dei tifosi biancazzurri che giunsero da Pescara in circa 40 000 unità (tuttora una delle trasferte più massicce nella storia del calcio italiano). Ilcampionato 1979-80 fu però anche in questo caso avaro di soddisfazioni: la squadra rimase infatti tutta la stagione a fondo classifica e a nulla valse l'avvicendamento diGustavo Giagnoni in panchina per risollevare le sorti del campionato. Dopo una stagione in cui la squadra terminò (conAldo Agroppi in panchina) a ridosso della zona promozione, al sesto posto, il Pescara nellastagione 1981-82 retrocesse inSerie C1 in una stagione caratterizzata dall'avvicendamento di tre allenatori (Saul Malatrasi,Mario Tiddia eGiuseppe Chiappella) alla guida della squadra.
In campionato la squadra gioca coi nuovi schemi a "zona" di Catuzzi. Il Pescara vince le prime 3 gare casalinghe: all'esordio dinanzi al proprio pubblico, la squadra batte 2-1 laTriestina per poi vincere 2-0 contro l'Empoli diSebastiano Rossi eWalter Mazzarri, e 3-0 contro ilVarese diAngelo Orlando. I "delfini abruzzesi" sconfiggono anche 2-0 ilCagliari diRenzo Ulivieri,Julio César Uribe eMarco Branca, vincono 3-0 contro ilParma diNicola Berti eGabriele Pin, e battono ilMonza col largo risultato di 4-0. Il Pescara chiude la stagione alloStadio Adriatico regalando ai propri tifosi la bella vittoria contro il forteGenoa diTarcisio Burgnich,Stefano Eranio edElói, battendo ilgrifone 3-0 con reti diGiorgio Roselli, De Martino eGigi De Rosa. La squadra concluse il campionato al settimo posto in classifica esprimendo ottimo gioco e molte vittorie. Il Pescara in casa si rivela una garanzia, ottenendo il record di 33 gol fatti e la seconda miglior difesa con soli 8 gol subiti; perse una sola volta contro il Campobasso.
Gian Piero Gasperini in azione al Pescara, nel 1988, tra gli interistiSerena eAltobelli
Nella stagione successiva, sempre con Catuzzi alla guida, arrivaronoLoseto,Rebonato,Pagano,Carrera,Gasperini eBosco. La squadra iniziò la nuova stagione ottenendo un pareggio (0-0) nella la gara diCoppa-Italia affrontando nuovamente ilNapoli spinto daMaradona,Bruno Giordano eSalvatore Bagni. In campionato si parte con buoni propositi, infatti i biancazzurri all'esordio sconfiggono 2-1 il Bologna per poi dare seguito ad alti e bassi; si ricordano le vittorie più significative contro squadre blasonate come Genoa (3-0) e Lazio (2-0). Memorabile in quell'annata il gol da record segnato di testa da quasi centrocampo daGigi De Rosa nell'acceso derby contro laSambenedettese vinto per 1-0, proprio nell'ultimo minuto di recupero.
Questa stagione, travagliata per loscandalo del calcio-scommesse in cui venne coinvolto e successivamente radiato il portiere biancazzurroMaurizio Rossi, la squadra non riuscì a ripetere la positiva stagione precedente e, seppur mostrando un calcio piacevole, al termine dellastagione 1985-86 retrocesse all'ultima giornata perdendo la gara interna contro laTriestina (1-2), che fino alla fine del campionato era rimasta in lotta per la promozione[4].
Nell'estate del1986, a causa della radiazione per fallimento delPalermo, la squadra fu ripescata inSerie B. Al posto di Catuzzi fu assuntoGiovanni Galeone, allenatore emergente proveniente dallaSPAL. La squadra, allestita per affrontare laSerie C1, si trova, contro tutti i pronostici, a giocare un campionato di vertice pur avendo una rosa non molto ampia e piuttosto giovane; ciononostante il suo gioco sorprese tutto il calcio italiano per qualità e spettacolo offerti, aggiudicandosi il soprannome "calcio-champagne". Durante la stagione la squadra agguanta tante vittorie, da ricordare quelle contro Cagliari (3-2), Genoa (2-1), Taranto (3-0), Vicenza (3-1 in trasferta e 2-0 in casa), Cremonese (2-0), Parma (2-1 in trasferta), Pisa (3-1) e Bologna (1-0 sia in casa che in trasferta).
L'inizio delcampionato 1987-88 vide l'ingresso in società dell'imprenditorePietro Scibilia, patron dell'industria alimentare Gis già partner pubblicitario del Pescara e sponsor della squadra ciclistica GIS-TUC-LU guidata daFrancesco Moser. Dopo la cessione alla Fiorentina del centravanti goleadorRebonato, il Pescara preseNicola Zanone per sostituirlo; lasciò il Pescara anche la mezza puntaGigi De Rosa passato alCosenza e fu ingaggiato il talentuoso ed esperto centrocampista brasilianoJúnior dal Torino. Come mezzala sinistra la società acquisì il geniale ma discontinuoBlaž Slišković. InizialmenteGasperini parve destinato a lasciare la maglia bianco azzurra perché chiuso dalla presenza del giocatore slavo ma, a causa di un infortunio che tenneZanone lontano dai campi per parecchio tempo,Galeone fu costretto a ridisegnare l'assetto tattico della squadra spostando la mezzalaSlišković nel ruolo di centravanti e reinserendoGasperini, che nel frattempo aveva ceduto la fascia da capitano aJúnior, nel suo ruolo di mezz'ala sinistra. Al termine della stagione la squadra si salvò grazie alla riduzione del numero delle squadre che sarebbero retrocesse e alla penalizzazione dell'Empoli, partito da -5.
Nellastagione successiva la squadra acquistò altri due calciatori brasiliani (il centravantiEdmar e la mezza puntaTita) e lasciò andareSlišković. Il Pescara raggiunse anche il centro classifica alla fine del girone di andata, retrocedendo dopo un girone di ritorno nel quale riuscì a vincere per 3 a 1 solo la prima giornata in casa dellaRoma mentre pareggiò e perse le restanti partite. Durante questi due anni nella squadra militarono alcuni volti noti: oltre ai già citatibrasilianiJúnior,Edmar eTita, eBlaž Slišković vi furono anche i difensoriRomano Galvani,Roberto Bruno, il centrocampistaPaolo Miano e il portiereGiuseppe Zinetti.[4]
Dopo due stagioni, il Pescara tornò inSerie A con Galeone in panchina al termine delcampionato 1991-1992, classificandosi secondo dietro alBrescia. La squadra partecipò al campionato 1992-1993 di serie A e retrocesse al termine della stagione. L'ultima vittoria fu il 5-1 sullaJuventus alla penultima giornata del campionato; nella squadra pescarese militavaMassimiliano Allegri che nell'incontro all'Adriatico contro la Juventus segnò il secondo gol, su rigore, portando il Pescara in vantaggio.
Luigi De Canio, tecnico degli abruzzesi nella stagione 1998-99.
Negli anni successivi il Pescara disputò alcune stagioni inSerie B: nella stagione successiva alla retrocessione, conGiorgio Rumignani in panchina, la squadra, penalizzata di 3 punti per illecito sportivo relativo a due stagioni prima, si salvò dalla retrocessione. ConFrancesco Oddo, in panchina tra il 1994 e il 1996 salvo un breve periodo conLuigi Maifredi la squadra si salvò il primo anno, mentre nel secondo anno si classificò a metà tabellone dopo aver concluso il girone di andata in vetta alla classifica. Dopo un periodo interlocutorio che vide primaDelio Rossi e poiAdriano Buffoni, nellastagione 1998-99 la squadra, guidata inizialmente daFrancesco Giorgini poi daLuigi De Canio, sfiorò la promozione perdendola definitivamente all'ultima giornata a causa delle vittorie diReggina e Lecce, rispettivamente controTorino, già promosso, e Chievo, già salvo. Dopo una stagione conclusa al tredicesimo posto, ilcampionato 2000-01 si rivelò disastroso per la squadra che al termine della stagione retrocesse nonostante l'avvicendamento di quattro allenatori (Delio Rossi,Giovanni Galeone,Tarcisio Burgnich e di nuovoDelio Rossi). Da segnalare, durante questo periodo, l'affermazione di alcuni giovani provenienti dal vivaio comeMauro Esposito,Massimo Margiotta eMorgan De Sanctis.[6]
Ritrovatasi dopo diciotto anni in terza divisione, per lastagione 2001-02 la squadra fu rifondata con elementi provenienti dallaSerie C1 ed affidata al fratello del direttore sportivo della squadra,Ivo Iaconi. Tali scelte della dirigenza suscitarono il malcontento della tifoseria che chiese a gran voce le dimissioni dello staff tecnico e dirigenziale. Nonostante la contestazione la squadra in campionato si trovò subito nei piani alti della classifica, qualificandosi infine per i play-off all'ultima giornata, battendo ilGiulianova per 2-0. Tuttavia gli spareggi non furono favorevoli al Pescara che fu eliminato dal Catania in semifinale dopo aver perso la partita di ritorno a causa di un clamoroso errore da parte del direttore di gara Bergonzi, che convalidò il goal-vittoria del Catania nonostante un evidente fuorigioco del marcatore Cicconi.[7] Nella stagione successiva, con una formazione rinnovata, la squadra concluse al primo posto con 69 punti ex aequo con l'Avellino ma dovette disputare i play-off perclassifica avulsa (scontri diretti: 1-0 ad Avellino e 1-2 a Pescara), vincendoli contro ilMartina dopo aver eliminato in semifinale laSambenedettese.
Tornato in Serie B, nellastagione 2003-2004 il Pescara disputò un buon girone di andata, ma un calo di rendimento nel girone di ritorno (causato anche dagli infortuni dei titolari Saul Santarelli eCarlo Luisi) portò alla retrocessione inSerie C1 nonostante i 21 gol diEmanuele Calaiò e l'avvicendamento in panchina diCetteo Di Mascio al posto di Ivo Iaconi. Nell'estate del2004 il gruppo Scibilia-Oliveri passò la proprietà della squadra all'imprenditoreDante Paterna con cui iniziò un lungo periodo di crisi, nonostante il quale la società fu ripescata inSerie B a causa della mancata iscrizione delNapoli e dell'Ancona. La squadra, affidata aGiovanni Simonelli, allora esordiente inSerie B, il primo anno venne ripescata dopo aver concluso il campionato al terzultimo posto, mentre il campionato successivo lo concluse a centro classifica (conMaurizio Sarri in panchina).
Lastagione 2006-2007 fu molto travagliata sia a livello societario che tecnico. La squadra parte male conBallardini alla guida perdendo le prime 3 gare di campionato a cui fanno seguito 2 pareggi e un'altra sconfitta a Modena che costa la panchina al tecnico che viene esonerato dopo appena 6 giornate e un magro bottino di 2 punti. Al suo posto subentraAldo Ammazzalorso ma la musica non cambia, in quanto i biancazzurri non riescono a conquistare nemmeno una vittoria e collezionano in 9 gare solo 3 pareggi e 6 sconfitte, tra cui il ko interno contro il Rimini (0-5).
Al posto di Ammazzalorso arriva sulla panchina pescareseLuigi De Rosa, ex glorioso centrocampista biancazzurro della storica promozione in A del Pescara "champagne" diGaleone, che guiderà il Pescara per tutto il girone di ritorno. All'esordio casalingo il Pescara di De Rosa batte 2-1 il forteLecce diPapadopulo,Osvaldo,Valdés eTiribocchi, in corsa per la Serie A. Segue la bella vittoria per 2-1 in trasferta aBari, dove i biancazzurri rimontarono 2 gol grazie alla doppietta diDaniele Vantaggiato, e la gara vinta in casa contro ilCesena diLazzari ePapa Waigo che navigava nelle zone alte della classifica. La squadra con De Rosa cambia pelle e conquista subito 10 punti in 4 partite, una media da promozione, risollevandosi subito in classifica balzando dall'ultimo posto alla zona play-out. La tifoseria inizia a sperare nella salvezza. Seguirono, poi, alti e bassi tra risultati positivi e sconfitte.
Durante la stagione avvennero numerosi avvicendamenti ai vertici della società: il 3 gennaio 2007Angelo Renzetti rilevò ufficialmente il timone della società[8], per poi dimettersi il successivo 19 febbraio ed essere sostituito nuovamente da Paterna a seguito della mancata vendita della società. All'inizio del successivo mese di marzoMassimiliano Pincione assunse il comando della squadra, estromettendo così Paterna[8]: in 2 mesi ci furono quattro presidenti. I problemi societari, portati avanti per tutto il girone di ritorno, si fanno sempre più gravi tanto da prospettarsi il fallimento e influiscono negativamente sulla squadra. La squadra dopo un buon periodo di ripresa retrocesse all'ultimo posto con 24 punti.[9]
Fallimento, rifondazione e ritorno in cadetteria (2007-2011)
Il 5 ottobre2007 la società, in ormai carenti condizione economiche (era stata penalizzata di un punto a causa di un ritardo nel pagamento dei versamentiIRPEF), procedette ad una ricapitalizzazione, aperta anche a soggetti esterni, mediante cui la proprietà venne trasferita al politico e imprenditoreGerardo Soglia che, dopo una stagione in cui il club concluse al settimo posto, rassegnò le proprie dimissioni il 9 ottobre2008[10], mettendo in vendita la società.
La squadra passò dapprima alla CIT Travel, quindi alla società anonima svizzera Eurocat SA. Dopo una serie di manifestazioni dei tifosi contro la società inadempiente, il Pescara è ancora in vendita, ma il 19 dicembre2008 a causa di pesanti debiti societari la società Pescara Calcio S.p.A. è stata dichiarata fallita dal tribunale civile cittadino. In seguito, dopo l'affidamento al curatore fallimentare Saverio Mancinelli, sarà egli stesso a fissare per il 20 gennaio2009 presso il medesimo Tribunale Civile una base d'asta di vendita aziendale di 600.000 euro per l'acquisizione del club.
Ed in quella sede, tra l'entusiasmo di una foltissima rappresentanza della tifoseria organizzata (il cui ruolo si è rivelato determinante nell'opera di ricostruzione), aggiudicataria dell'asta si rivela essere la Delfino Pescara 1936. Il nuovo sodalizio, tutto pescarese, è presieduto da Deborah Caldora, figlia dell'ex presidente della prima Serie A e dall'industriale dell'omonima pastaGiuseppe De Cecco. Dopo l'esonero diGiuseppe Galderisi al culmine di una perdurante crisi tecnica, la guida della squadra è affidata adAntonello Cuccureddu. L'ex bandiera dellaJuventus riuscirà a condurre il Delfino biancazzurro alla salvezza.[11]
Antonello Cuccureddu alla guida del Pescara nella stagione 2009-2010; il tecnico sardo sarà sostituito a campionato in corso da Eusebio Di Francesco, che porterà la squadra in Serie B.
L'obiettivo per la neonata società pescarese per la stagione 2009-2010 è il ritorno in serie B. I risultati iniziali portano gli abruzzesi nelle primissime posizioni. Alla decima giornata il Pescara e ilVerona (partito con lo stesso prestigioso obiettivo) si ritrovano al primo posto in classifica, inseguite dalPortogruaro. Le tre squadre si inseguono per tutto il campionato, ma nessuna riesce a piazzare l'allungo decisivo. I veronesi vincono il girone di andata e ad un certo punto si ritrovarono con ben sette punti di vantaggio, che però poi furono tutti sciupati a causa di un calo di prestazioni. Gli abruzzesi invece stentano nella prima metà di campionato ma da gennaio la sostituzione diCuccureddu conEusebio Di Francesco restituisce nuova linfa alla squadra riportandola a ridosso della vetta della classifica.
La Curva Nord "Marco Mazza" nella finale play-off 2010 contro il Verona, allo stadio Adriatico di Pescara.
A sorpresa, fra queste due squadre a trionfare è l'outsider Portogruaro, con una vittoria all'ultima giornata sul Verona, venendo direttamente promosso in B. Pescara (secondo) e Verona (terzo) finiscono alle semifinaliplay-off: da un lato il Verona elimina con facilità il Rimini, nell'altra semifinale i biancazzurri eliminano laReggiana con uno 0-0 nel match diReggio Emilia ed un 2-0 allo Stadio Adriatico. Nella finale di ritorno a Pescara, dopo un 2-2 nella gara di andata al Bentegodi di Verona, sono i padroni di casa a imporsi con una rete diMassimo Ganci e a poter così festeggiare la promozione, mentre gli scaligeri sono costretti a disputare amaramente un quarto campionato di fila in Lega Pro.
La stagione del ritorno in serie B è caratterizzata da un inizio difficoltoso con 3 soli punti ottenuti nelle prime 5 gare; successivamente la squadra offre ottime prestazioni in casa alternate ad altre meno convincenti in trasferta ma vede la squadra abruzzese conquistare la salvezza dopo aver lottato per lunghi tratti per un posto ai play-off, sempre sotto la guida di misterEusebio Di Francesco.
Doppio ritorno in Serie A con Zeman e Oddo (2011-2017)
Per la stagione diSerie B 2011-2012, visto il passaggio alLecce del tecnicoDi Francesco, la guida della squadra viene affidata aZdeněk Zeman, fortemente voluto dal presidente Giuseppe De Cecco. La prima di campionato vede i biancazzurri ospiti di unVerona voglioso di riscattare quanto successo due anni prima ai play-off, che avevano sancito il ritorno in cadetteria degli abruzzesi, ma ancora una volta si impone il Pescara, che vince alBentegodi per la prima volta nella propria storia. Nella prima parte di stagione la squadra veleggia stabilmente nelle prime quattro posizioni della classifica. Il 28 novembre 2011 viene nominato presidente Daniele Sebastiani al posto di De Cecco, a causa di attriti in seno alla società. Il Pescara accusa un brusco calo a metà del girone di ritorno, totalizzando solo un punto tra la 10ª e la 14ª giornata: questo periodo di flessione è segnato anche da due lutti, quello del preparatore dei portieriFrancesco Mancini e quello diPiermario Morosini, calciatore delLivorno, deceduto sul terreno dell'Adriatico di Pescara durante la partita tra biancazzurri e labronici dell'aprile 2012. Il Pescara trova la svolta nella partita colPadova vincendo per 6-0 in trasferta e comincia una vera e propria marcia trionfale, che lo porterà il 20 maggio, a seguito della vittoria per 1-3 alloStadio Luigi Ferraris diGenova contro laSampdoria, a festeggiare il ritorno inSerie A dopo 19 anni, con una giornata di anticipo,[12] per l'entusiasmo dei tifosi.[13] Nell'ultima giornata, giocata davanti a uno stadio Adriatico gremito in ogni ordine di posto, gli abruzzesi sono premiati con laCoppa Ali della Vittoria, conferita alla squadra vincitrice deltorneo cadetto: la vittoria contro laNocerina per 1-0 e il pareggio per 0-0 delTorino contro l'AlbinoLeffe sanciscono l'arrivo a pari punti (83) di abruzzesi e piemontesi, tuttavia è il Pescara a classificarsi al primo posto grazie a una miglioredifferenza reti (+35 dei biancazzurri a fronte del +29 dei granata), essendoci parità negli scontri diretti (4-2 a Torino e 2-0 a Pescara). In questo campionato la squadra pescarese segna ben 90 gol in 42 partite (più di 2 a incontro), portandosi a sole 5 reti dal record assoluto per la categoria, appartenente allaSPAL e risalente al campionato diSerie B 1949-1950. Il tridente d'attacco titolare, formato daCiro Immobile (capocannoniere con 28 gol),Lorenzo Insigne (18) e ilcapitanoMarco Sansovini (16) risulta essere uno dei più prolifici di sempre inSerie B, con ben 57 reti totali. Neanche le reti subite sono poche, ben 55. La differenza reti (+35) è comunque la migliore delcampionato cadetto appena trascorso. Il tecnico Zeman lascia a fine stagione per andare alla Roma e durante la conferenza stampa di saluto dirà di non aver mai visto nulla di simile dal bus scoperto che aveva fatto il giro della città, in occasione dei festeggiamenti per la promozione in Serie A.
Zdeněk Zeman, artefice della promozione in Serie A del 2012.
L'anno successivo il club biancazzurro si affida aGiovanni Stroppa, allenatore emergente reduce da un buon campionato inLega Pro Prima Divisione con ilSüdtirol. Danno l'addio alla squadra i maggiori artefici della promozione in Serie A, tra cuiCiro Immobile,Lorenzo Insigne, il capitanoMarco Sansovini eMarco Verratti. Il girone d'andata, nonostante le dimissioni di Stroppa, sostituito conCristiano Bergodi[14], è comunque positivo: dopo 19 partite il Pescara si trova appaiato aTorino eSampdoria, le altre due neopromosse, a quota 20 punti, al quindicesimo posto. Nel girone di ritorno, complici i tanti infortuni e un mercato invernale insufficiente, la squadra accusa una gravissima crisi. Nemmeno l'esonero di Bergodi, al posto del quale viene promosso ad allenare la prima squadra il tecnico della PrimaveraCristian Bucchi[15], riesce a dare la scossa sperata. Il 5 maggio 2013, nellostesso stadio che l'anno prima aveva sancito la promozione in Serie A (ma contro la Sampdoria), gli abruzzesi perdono per 4-1 contro ilGenoa e retrocedono aritmeticamente inSerie B con quattro giornate di anticipo.[16] Il Pescara torna in serie cadetta dopo aver inanellato una serie di record negativi per la Serie A, che, pur superati negli anni successivi, certificano il pessimo rendimento nel girone di ritorno, concluso con appena 2 pareggi e ben 17 sconfitte.
Nell'annata del ritorno in B, il 2013-2014, i biancazzurri, guidati prima daPasquale Marino e poi daSerse Cosmi[17], disputano un campionato sofferto, chiuso al quindicesimo posto, nonostante un girone d'andata che aveva visto la squadra raggiungere le zone altissime della classifica.
Nel 2014-2015, con il nuovo allenatoreMarco Baroni, le ambizioni sono ben altre, ma alla quarantunesima e penultima giornata il tecnico toscano viene esonerato. Questo avviene dopo una clamorosa sconfitta in trasferta contro ilVarese, che da tempo era già aritmeticamente retrocesso. La squadra, nona in classifica ad appena due punti dagli spareggi promozione, viene affidata al tecnico della primaveraMassimo Oddo[18],campione del mondo nel 2006, che eredita la panchina su cui anche il padreFrancesco si era seduto negli anni '90. La qualificazione ai play-off dipendeva comunque solo dalla squadra biancazzurra, che se fosse riuscita a sconfiggere il Livorno all'Adriatico si sarebbe qualificata. La vittoria contro i toscani per 3-0 consente di concludere il campionato in settima posizione e centrare la qualificazione ai play-off, dove il Pescara elimina dapprima ilPerugia e poi ilVicenza. Nella doppia finale contro ilBologna non va oltre due pareggi (0-0 e 1-1) e i felsinei guadagnano la promozione per il miglior piazzamento in classifica[19]. Nella finale di ritorno, alDall'Ara, il Pescara colpisce una clamorosa traversa a portiere battuto.
Massimo Oddo riporta il Pescara in Serie A nella stagione 2015-2016
Nella stagione2015-2016 il pescareseMassimo Oddo viene riconfermato alla guida della squadra. Alla fine del girone di andata il Pescara è al terzo posto dietro aCagliari eCrotone, ma nel girone di ritorno i biancoazzurri totalizzano soltanto 3 punti in 9 partite, che ne frenano la corsa verso la promozione diretta. Dopo una ripresa finale, la squadra riesce a chiudere in quarta posizione e a qualificarsi per i play-off. Eliminato ilNovara, i biancazzurri ottengono la promozione inSerie A con una vittoria interna e un pareggio esterno nella finale contro ilTrapani[20].
Nel2016-2017, in massima serie, il Pescara non riesce a evitare la retrocessione, dopo un'altra brutta stagione, nella quale il club abruzzese replica alcuni dei record negativi di quattro anni prima. L'unico guizzo degno di nota del campionato è la vittoria per 5-0 contro ilGenoa alla venticinquesima giornata[21], avvenuta dopo la sostituzione di Oddo con il rientrante Zdeněk Zeman. Dopo la retrocessione, la società conferma il boemo come guida tecnica.
Le semifinali dei play-off con Pillon, il ritorno in Serie C e la riconquista della B (2017-2025)
Nel2017-2018, dopo un buon avvio in Serie B, la squadra accusa una flessione che porta il presidenteSebastiani a sostituire Zeman prima con l'allenatore della primaveraMassimiliano Epifani[22] e poi con il tecnico venetoGiuseppe Pillon[23], il quale riesce a salvare gli adriatici senza passare dai play-out.
La salvezza nella stagione precedente vale a Pillon la conferma per ilcampionato 2018-2019: i biancazzurri hanno un inizio di stagione sfavillante, occupando il primo posto in classifica e rimanendo imbattuti fino alla 9ª giornata, turno in cui la striscia positiva si interrompe con lo 0-1 casalingo subito per mano delCittadella. Terminato il girone di andata a 32 punti e in piena corsa per le prime 2 posizioni, la seconda fase del campionato vede gli adriatici rallentare (solo 5 vittorie su 18 partite), portando la squadra del tecnico diPreganziol ad abbandonare le velleità di promozione diretta e a doversi accontentare dei play-off promozione. In forza della sentenza del Tribunale Federale FIGC che condanna ilPalermo alla retrocessione in ultima posizione per illecito amministrativo[24], i biancazzurri avanzano di una posizione in classifica, passando dal 5º posto ottenuto nellaregular season al 4º e accedendo direttamente alle semifinali, senza passare per il turno preliminare. Avversario nella doppia sfida valevole la finale è l'Hellas Verona: a seguito dello 0-0 della partita di andata giocata alStadio Marcantonio Bentegodi, i biancazzurri perdono la gara di ritorno per 1-0 (rigore diSamuel Di Carmine), uscendo dagli spareggi per la promozione. Al termine della semifinale di ritorno Pillon annuncia il termine della propria esperienza in riva all'Adriatico: il tecnico veneto lascia con una media punti di 1,47 (66 punti in 45 partite).
Nella stagione 2019-20 il posto di Pillon è assunto daLuciano Zauri, tecnico dellaPrimavera[25], che si dimette dall'incarico il 20 gennaio 2020. Due giorni dopo la panchina viene affidata aNicola Legrottaglie, che già aveva avvicendato il tecnico di Pescina alla guida della Primavera[26][27], il tecnico pugliese sarà però esonerato il 6 luglio e sostituito daAndrea Sottil[28]. Il tecnicoveneto riesce a salvare la squadra solo dopo aver vinto ai rigori i play-out contro ilPerugia condotto dall'ex allenatore degli abruzzesi Oddo, al termine di unastagione difficile per la compagine pescarese[29].
A soli 15 giorni dalla vittoria dei play-out contro il Perugia Massimo Oddo, che non era riuscito a salvare gli umbri dalla retrocessione, torna alla guida tecnica degli adriatici[30]; la nomina provoca non pochi malumori presso la squadra retrocessa, che all'inizio di ottobre 2020 presenta un esposto allaFIGC[31] per accertare la condotta del tecnico pescarese. Alla nona giornata, dopo aver ottenuto solo 4 punti in 9 partite, il tecnico pescarese viene esonerato e sostituito daRoberto Breda[32], a sua volta esonerato[33] alla ventitreesima giornata con la squadra all'ultimo posto in classifica e sostituito daGianluca Grassadonia[33], assistito da un trio di ex calciatori del Pescara:Andrea Gessa,Marco Sansovini eHugo Campagnaro. La squadra termina la stagione al penultimo posto con 32 punti[34], retrocedendo così inSerie C dopo 11 anni di assenza.
Il 19 giugno 2021Luca Matteassi[35] viene annunciato come nuovo direttore sportivo: nellasuccessiva stagione la squadra, inserita nel girone B del terzo campionato italiano e allenata daGaetano Auteri, ha un rendimento iniziale ottimo che la porta a stazionare nelle prime posizioni della classifica per tutto il girone di andata. Una successiva flessione comporta l'allontanamento dalle posizioni di vertice, con la squadra che si ritrova a dover lottare per l'accesso diretto alla fase nazionale dei play-off. Auteri viene esonerato[36] a quattro giornate dal termine all'indomani della sconfitta in trasferta contro laLucchese, con la squadra al quinto posto; il suo posto viene preso dal rientrante Zauri, che non riesce a migliorare la posizione in classifica della squadra garantendole comunque l'accesso ai play-off passando dai turni preliminari. Il Delfino supera le due eliminatorie di girone con altrettanti pareggi controCarrarese[37] eGubbio[38] e approda alla fase nazionale, dove viene estromesso nel primo turno dallaFeralpisalò[39] (3-3 all'andata a Pescara, 2-1 per i bresciani al ritorno a Salò).
Il 22 giugno 2022 la società annuncia di aver affidato la guida della prima squadra adAlberto Colombo[40], reduce da una positiva stagione alla guida delMonopoli. Vengono inoltre annunciati il ritorno diDaniele Delli Carri nelle vesti di direttore sportivo al posto di Luca Matteassi e il ritiro diLedian Memushaj, sesto calciatore per numero di presenze nella storia del club, che passa ad allenare la formazione Primavera[41]. La squadra è protagonista di un avvio di stagione esaltante, che la vede costantemente in lizza per il secondo posto insieme alCrotone a distanza ridotta dalla capolistaCatanzaro fino alla quindicesima giornata, quando proprio la sconfitta in casa contro leaquile[42] fa scivolare il Pescara definitivamente in terza posizione. Il trend negativo prosegue per tutto il resto del girone di andata, durante il quale la squadra raccoglie solo 3 punti frutto di una vittoria e tre sconfitte; al termine del girone la squadra è terza con 13 punti di distacco dalla vetta. La crisi tecnica, acuitasi nel girone di ritorno, porta alle dimissioni del tecnico[43] dopo la sconfitta in trasferta contro l'Audace Cerignola per 0-1 alla ventinovesima giornata; il tecnico brianzolo lascia la squadra al terzo posto in classifica, con soli due punti di vantaggio sulFoggia e ben sedici di svantaggio sulCrotone. Al suo posto subentraZdeněk Zeman, alla terza esperienza sulla panchina del Delfino[44], il quale riesce a confermare la terza posizione solo all'ultima giornata con la vittoria sul campo dell'AZ Picerno[45]. La terza piazza vale l'accesso al primo turno dei play-off nazionali, dove il Pescara supera laVirtus Verona con il punteggio complessivo di 5-3[46] accedendo così al secondo turno, che vede i biancazzurri eliminare laVirtus Entella con lo stesso punteggio (2-1 all'Adriatico, 3-2 al ritorno alComunale diChiavari)[47]. Il cammino del Delfino si interrompe in semifinale: nella gara di ritorno, giocata a Pescara in uno stadio Adriatico che registra il tutto esaurito con oltre 20.000 spettatori[48], la squadra viene sconfitta ai rigori dalFoggia dell'exDelio Rossi con il punteggio di 4-3[49].
Lastagione 2023/2024 vede la squadra nuovamente ai nastri di partenza della serie C, questa volta nel girone B insieme ai corregionali delPineto promossi in terza serie per la prima volta nella loro storia. La formazione viene rinnovata con la cessione di elementi di spicco della precedente stagione tra cuiFacundo Lescano (in prestito alla Triestina) eHamza Rafia (alLecce), mentre al timone viene confermato Zdeněk Zeman. L'esordio stagionale avviene aFiorenzuola il 6 agosto con una sconfitta per 6-2 contro laReggiana inCoppa Italia[50]. L'11 ottobre, nel recupero della quinta giornata, il Pescara perde il primo storico derby in campionato contro il Pineto con il risultato di 0-1[51]; successivamente la squadra incappa in una spirale negativa che costa punti preziosi sulle dirette rivali in corsa per la promozione, chiudendo il girone di andata in quarta posizione con ben 14 punti di svantaggio sulCesena capolista. Il 13 dicembre la sconfitta in casa delCatania per 0-2 costa l'eliminazione dallaCoppa Italia Serie C. Dopo la ventisettesima giornata il tecnico Zeman annuncia le sue dimissioni per problemi di salute; al suo posto la società promuove alla guida della prima squadra il suo viceGiovanni Bucaro[52], il quale a sua volta rassegna le proprie dimissioni dopo aver raccolto appena 4 punti in cinque partite[53] venendo sostituito daEmmanuel Cascione[54]. Concluso il campionato al sesto posto, la squadra accede ai turni preliminari dei play-off ove elimina ilPontedera[55], tuttavia perderà il secondo turno dei preliminari con laJuventus U23[56].
Per la quarta stagione consecutiva in serie C la squadra cambia nuovamente allenatore e si affida aSilvio Baldini[57], il quale esordisce nella sconfitta per 0-2 nel derby con ilPineto[58] che vale l'estromissione anticipata dallaCoppa Italia Serie C. In campionato la rosa offre prestazioni più convincenti, occupando da subito le zone alte della classifica e subendo la prima sconfitta stagionale, per mano dellaVis Pesaro, alla tredicesima giornata. Dopo aver raccolto 29 punti nei primi dodici incontri disputati, il Delfino subisce una lieve flessione soprattutto per quanto riguarda il rendimento tra le mura amiche, ottenendo 7 punti in 5 partite tra novembre e dicembre all'Adriatico. Nonostante una rosa giovane il Pescara chiude primo a 40 punti il girone d'andata in coppia con laTernana, con lefere fermate sullo 0-0 alla prima sfida del girone di ritorno nell'ultimo incontro dell'anno solare. Conclusa la stagione regolare al quarto posto[59], il Pescara accede ai playoff ove supera in sequenzaPianese,Catania,Vis Pesaro eAudace Cerignola, accedendo così alla doppia finale contro la Ternana; dopo aver vinto 1 a 0 a Terni all'andata e dopo aver realizzato il risultato di 0 a 1 in casa nei 120 minuti, il Delfino vince ai rigori la partita di ritorno guadagnando la promozione in Serie B a quattro anni dall'ultima apparizione[60]. Il 19 giugno 2025 Baldini lascia il club.[61][62]
Il 23 agosto 2025 la squadra apre lastagione diSerie B conVincenzo Vivarini[63] in panchina, nella sfida casalinga contro ilCesena, terminata 1-3 in favore dei romagnoli. Dopo un altro zero (questa volta in casa delMantova), il 13 settembre il Delfino raccoglie il suo primo punto pareggiando contro ilVeneziaretrocesso dalla Serie A.
InCoppa Italia il Pescara non va oltre i trentaduesimi: dopo aver eliminato ilRimini i biancazzurri cadono in casa delParma per 2-0, venendo così estromessi dalla competizione.
Dopo aver collezionato appena otto punti nelle prime dodici partite, con sei sconfitte, venticinque goal subiti e la squadra penultima in classifica, l'11 novembre 2025 Vivarini viene esonerato.[64] Al suo posto il giorno successivo viene chiamatoGiorgio Gorgone, un esordiente in serie cadetta, reduce inSerie C dal miracolo salvezza della poi fallitaLucchese, tornando così in biancazzurro a ventuno anni dall'esperienza come calciatore.[65]
4 luglio 1936 - Fondazione dellaSocietà Sportiva Pescara che viene iscritta nel campionato di Seconda Divisione e adotta il bianco e l'azzurro come colori sociali.
1936-1937 - Partecipa alla Seconda Divisione Abruzzi.Ammesso in Prima Divisione per ripescaggio.
1937-1938 - 2º nel girone unico della Prima Divisione Abruzzi.Promosso in Serie C.
2009 - Nel mese di marzo ilPescara Calcio S.p.A. fallisce per motivi economici. Viene fondata laDelfino Pescara 1936 S.r.l. che rileva il ramo d'azienda, la squadra, i debiti calcistici e il titolo sportivo del vecchio sodalizio mantenendo la categoria.[68]
2009-2010 - 2º nel girone B della Lega Pro Prima Divisione.Promosso in Serie B dopo aver vinto la finale dei play-off.
La classica prima divisa degli abruzzesi prevede una magliapalata biancazzurra, abbinata a pantaloncini e calzettoni bianchi — e con le sole significative varianti, da stagione a stagione, dell'ampiezza dei pali o della gradazione di azzurro —;[69] ciò nonostante, nel corso della sua storia il Pescara ha anche proposto divise casalinghe che molto si discostarono dalla tradizione, su tutte la magliafasciata degli esordi,[69] la muta bianca con palo laterale azzurro che contrassegnò nella stagione 1976-1977 la prima promozione abruzzese in Serie A,[70] e la casaccatroncata dei primi anni 1990.[71]
Per quanto riguarda le mute di cortesia, tra i colori più utilizzati ci sono ilblu, ilrosso e ilgiallo, spesso accompagnati da dettagli o bordature che richiamano i colori sociali biancazzurri.[69]
Fino al 1955 il Pescara ha utilizzato lostadio Rampigna per le partite casalinghe, per poi spostarsi nellostadio Adriatico inaugurato a dicembre di quell'anno con un'amichevole contro ilComo.[72]
Il centro sportivo per gli allenamenti e per le partite casalinghe della primavera è ilDelfino Training Center, sito in località Poggio degli Ulivi nel comune diCittà Sant'Angelo. Il 26 aprile 2021 la squadra si aggiudica la gestione dello stadio comunale "Ughetto Di Febo" diSilvi Marina[73] il quale, al termine del processo di rinnovamento, sarà destinato a nuovo centro di allenamento per tutte le formazioni.
La società a partire dall'estate del 2018 ha costituito la propria sezione femminile, dopo aver rilevato il titolo sportivo dall'Associazione Sportiva Dilettantistica La Saponeria partendo dal campionato diSerie C 2018-2019.[77]
Il Pescara è la squadra protagonista del libroPoveri ma belli scritto da Lucio Biancatelli che ripercorre le imprese sportive del Pescara diGiovanni Galeone[78].
Di seguito la top 10 di primatisti di presenze e marcatori del Pescara in tutte le competizioni. Ingrassetto eventuali giocatori ancora in attività con il club.
Il tifo organizzato aPescara ebbe origine già nei primi anni '70, in concomitanza con l'inizio della diffusione del movimento ultras inItalia. Nel1976 venne fondato il gruppo deiRangers, ancor oggi il più importante della tifoseria pescarese.[84] Fra gli altri gruppi storici vanno menzionati iBad Boys, nati nel 1985 e scioltisi durante il campionato diSerie B 2003-2004[85], e iCherokee, nati nel 1987 e confluiti neiRangers nel 1999 assieme ad altri gruppi minori. Nel2002 si è formata una sezione dei Rangers con sede aSilvi, mentre nel2012 è sorto un nuovo gruppo ultras,A Difesa di una Fede, posizionato in Curva Sud o, nel caso in cui il settore venga assegnato ai tifosi ospiti, inTribuna Adriatica.[86]
Durante le partite casalinghe, la gran parte della tifoseria organizzata è posizionata in Curva Nord, intitolata allo storico capo ultras Marco Mazza (dettoBubù), prematuramente deceduto nel2006.
La maggior parte dei tifosi proviene dalla città e dai dintorni: la squadra è molto popolare in tutto l'Abruzzo e anche tra gli abruzzesi residenti nel resto dell'Italia e tra le famiglie degli emigranti abruzzesi all'estero. L'unico club ufficiale di tifosi con sede al di fuori dei confini nazionali è inFrancia, ma sono molti i tifosi inGermania,Svizzera,Canada eBelgio.
La tifoseria del Pescara è gemellata con quella delVicenza sin dal 9 gennaio1977. Si tratta di un gemellaggio tuttora molto sentito da ambo le parti nonostante lo scioglimento deiVigilantes, gruppo principale della tifoseria vicentina, avvenuto nel 2012.[87]
Dal1986 al2019 la tifoseria biancoazzurra è stata gemellata anche con i tifosi delMessina, ma il gemellaggio è stato sciolto dopo 33 anni per iniziativa deiRangers, anche se tale scelta non è stata condivisa da buona parte del resto dei tifosi pescaresi.
Con la tifoseria delLivorno c'è stato in passato un gemellaggio, anch'esso sciolto. Le due tifoserie hanno comunque mantenuto ottimi rapporti e si sono particolarmente riavvicinate fra loro in seguito alla morte in campo diPiermario Morosini, calciatore delLivorno, avvenuta il 14 aprile2012 alloStadio Adriatico, durante un incontro valido per il campionato diSerie B. La partita, interrotta al 31º minuto del primo tempo sul punteggio di 2-0 per i labronici, è stata poi proseguita e conclusa col medesimo risultato il successivo 16 maggio.[88] A Morosini è stato in seguito intitolato il settore ospiti delloStadio Adriatico.[89]
Una delle rivalità più forti è quella con laLazio, cominciata a seguito della partita tra le due squadre del30 ottobre1977, dopo che alcuni tifosi laziali aggredirono a fine partita i tifosi avversari, e proseguita con scontri furibondi negli anni successivi sia a Roma che a Pescara.[90] Importante è anche la rivalità con i gruppi organizzati delVerona, nata per motivi campanilistici e territoriali e per la forte amicizia che lega i tifosi scaligeri a quelli laziali, ma soprattutto per la storica rivalità tra i gialloblù e i vicentini. Quasi tutte le rivalità più o meno sentite sono con le tifoserie di squadre centro-meridionali, soprattutto conAncona,Ascoli,Bari,Sambenedettese,Fiorentina,Salernitana eFoggia,Avellino,Cosenza,Reggina,Catania,Napoli,Lecce,Taranto ePerugia. Le principali rivalità con squadre settentrionali sono con le tifoserie diCesena,Sampdoria,Torino[91] eBrescia.