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Decreto dei pieni poteri

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Decreto dei pieni poteri
Discorso di Hitler per la promozione della legge presso ilteatro Kroll, essendo ilPalazzo del Reichstag inagibile a seguito dell'incendio.
Titolo estesoLegge a rimedio dell'afflizione sofferta dal Popolo e dal Reich
StatoGermania (bandiera) Germania
Tipo leggeDecreto
LegislaturaIX
ProponenteAdolf Hitler
SchieramentoNSDAP
Promulgazione24 marzo 1933
A firma diPaul von Hindenburg
Abrogazione1º marzo 1937
Testo
Testo legislativo (PDF), sudircost.unito.it.

Ildecreto dei pieni poteri, conosciuto anche comelegge dei pieni poteri (inlingua tedesca:Ermächtigungsgesetz), è il termine con cui venne indicato il provvedimento approvato dalparlamentotedesco (Reichstag) il 24 marzo1933. Questo decreto rappresentò il secondo passo – il primo fu ilDecreto dell'incendio del Reichstag – compiuto dalPartito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori (e controfirmato dal PresidentePaul von Hindenburg) per dichiarare lo stato di emergenza e nei fatti instaurare unadittatura utilizzando gli strumenti legali messi a disposizione dallaRepubblica di Weimar.

Storia

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Quando il neocancelliereAdolf Hitler presentò il progetto di legge alparlamento della repubblica di Weimar, egli non possedeva la maggioranza assoluta dei voti; per assicurarsi l'approvazione del piano, fece arrestare o comunque impedì con la forza di partecipare alla seduta a tutti i deputaticomunisti e ad alcunisocialdemocratici, minacciò fisicamente ministri ed esponenti delCentro e fece disporre leSA, squadre paramilitari del Partito nazionalsocialista, attorno e all'interno del Reichstag durante la votazione.[1]

Il primo atto preso nell'ambito del decreto dei pieni poteri fu l'ordine di scioglimento delPartito Socialdemocratico di Germania, che aveva votato contro il decreto stesso.[2]

Testo

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Il testo del decreto è di ridotta estensione. Qui viene riprodotto integralmente in lingua tedesca e in italiano:[3]

(tedesco)
«Gesetz zur Behebung der Not von Volk und Reich

Der Reichstag hat das folgende Gesetz beschlossen, das mit Zustimmung des Reichsrats hiermit verkündet wird, nachdem festgestellt ist, daß die Erfordernisse verfassungsändernder Gesetzgebung erfüllt sind:

  1. Reichsgesetze können außer in dem in der Reichsverfassung vorgesehenen Verfahren auch durch die Reichsregierung beschlossen werden. Dies gilt auch für die in den Artikeln 85 Abs. 2 und 87 der Reichsverfassung bezeichneten Gesetze.
  2. Die von der Reichsregierung beschlossenen Reichsgesetze können von der Reichsverfassung abweichen, soweit sie nicht die Einrichtung des Reichstags und des Reichsrats als solche zum Gegenstand haben. Die Rechte des Reichspräsidenten bleiben unberührt.
  3. Die von der Reichsregierung beschlossenen Reichsgesetze werden vom Reichskanzler ausgefertigt und im Reichsgesetzblatt verkündet. Sie treten, soweit sie nichts anderes bestimmen, mit dem auf die Verkündung folgenden Tage in Kraft. Die Artikel 68 bis 77 der Reichsverfassung finden auf die von der Reichsregierung beschlossenen Gesetze keine Anwendung.
  4. Verträge des Reiches mit fremden Staaten, die sich auf Gegenstände der Reichsgesetzgebung beziehen, bedürfen für die Dauer der Geltung dieser Gesetze nicht der Zustimmung der an der Gesetzgebung beteiligten Körperschaften. Die Reichsregierung erläßt die zur Durchführung dieser Verträge erforderlichen Vorschriften.
  5. Dieses Gesetz tritt mit dem Tage seiner Verkündung in Kraft. Es tritt mit dem 1. April 1937 außer Kraft; es tritt ferner außer Kraft, wenn die gegenwärtige Reichsregierung durch eine andere abgelöst wird.»
(italiano)
«Legge a rimedio dell'afflizione sofferta dal Popolo e dal Reich

Il Reichstag ha approvato la seguente legge, che è promulgata col consenso del Reichsrat, essendo stati rispettati i requisiti per l'emanazione di una modifica costituzionale:

  1. In aggiunta alla procedura di cui alla Costituzione, le leggi del Reich possono altresì essere emanate dal Governo del Reich. Sono incluse le leggi di cui agli Articoli 85, secondo comma, ed 87 della Costituzione.[4]
  2. Le leggi emanate dal Governo del Reich possono derogare alla Costituzione del Reich, purché non arrechino pregiudizio alle istituzioni del Reichstag e del Reichsrat. I diritti del Presidente rimangono inalterati.
  3. Le leggi emanate dal Governo del Reich sono promulgate dal Cancelliere del Reich e pubblicate sulla Gazzetta del Reich. Hanno effetto dal giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che sia stabilita una diversa data. Gli articoli da 68 a 77 della Costituzione non si applicano alle leggi emanate dal Governo del Reich.[5]
  4. I trattati stipulati dal Reich con Stati stranieri, che si riferiscono alla legge del Reich, per la durata della presente legge non richiedono il consenso degli organi coinvolti nella legislazione. Il Governo del Reich emana le norme necessarie alla realizzazione di tali accordi.
  5. Questa legge entra in vigore il giorno della sua pubblicazione. È abrogata a decorrere del 1 aprile 1937; inoltre è abrogata se l’attuale Governo del Reich viene sostituito da un altro.»

Il voto

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Segue l'esito del voto che ha portato all'approvazione del decreto:

Votazione delDecreto dei pieni poteri
Partito politicoDeputatiFavorevoliContrariAstenuti/Assenti
NSDAP288288
SPD1209426
KPD8181
Z73721
DNVP5252
BVP1919
DStP55
CSVD44
DVP211
DBP22
Landbund11
Totale64744494109

Analisi storica

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Secondo alcuni storici, il consenso dato dal Partito del Centro all'approvazione della legge dei pieni poteri fu concesso in cambio della promessa di Hitler di stipulare un concordato con la Santa Sede; tuttavia, dai documenti dell'archivio vaticano non risulta che la Santa Sede fosse stata preventivamente informata sulle trattative intercorse tra Hitler e i parlamentari del Centro; sembra invece che questi agirono autonomamente senza il mandato del Vaticano. Inoltre, dal rapporto inviato dal nunzioCesare Orsenigo in Vaticano il 24 marzo non risulta che durante tali trattative si fosse fatto cenno a un possibile concordato tra Santa Sede e Governo tedesco.[4]

Note

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  1. ^Johann Chapoutot,Controllare e distruggere, Einaudi, 2015, p. 124,ISBN 978-88-06-22430-1.
  2. ^William Shirer,The Rise and Fall of the Third Reich, Touchstone Edition, New York, Simon & Schuster, 1990
  3. ^Uwe Brodersen, Gesetze des NS-Staates, p. 22
  4. ^cfr. G. Sale, Hitler, la Santa Sede e gli ebrei,, Jaka Book, Milano 2004, pp. 55-62.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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V · D · M
Germania (bandiera)Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori
LeaderAnton Drexler (1919–1921) ·Adolf Hitler (1921–1945) ·Martin Bormann (1945)
StoriaAscesa al potere di Adolf Hitler ·Putsch di Monaco ·Braunes Haus ·Denazificazione ·Decreto dei pieni poteri ·Partito Tedesco dei Lavoratori ·Programma del NSDAP ·Nazionalsocialismo ·Notte dei lunghi coltelli ·Raduno di Norimberga ·Scandalo Röhm ·SA ·Società Thule
Uffici del PartitoAmt Rosenberg ·Gioventù hitleriana ·Cancelleria di Hitler ·Cancelleria del Partito Nazista ·Ufficio della politica coloniale ·Ufficio della politica militare ·Ufficio per la politica razziale ·Ufficio degli Affari Esteri ·NSDAP/AO ·SS ·Ufficio per l'istruzione delle SS
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