Il padre di David Grossman immigrò in Israele all'età di nove anni, proveniente dalloshtetl diDynów, inGalizia; autista di autobus, per motivi di salute fu incaricato di dirigere la biblioteca dell'azienda di trasporti, ed è lì che David ha iniziato, sin da bambino, la sua passione per la lettura e la letteratura, avvicinandosi precocemente a quella che sarebbe stata la sua futura professione; all'età di nove anni, Grossman vinse una competizione nazionale sulla conoscenza dell'opera diSholem Aleichem[1], successivamente lavorò come attore e come corrispondente per la radioKol Israel, il servizio radiofonico di Stato israeliano.
È stato anche uno dei presentatori diחתול בשק (hatul be-saq, "Gatto nel sacco"), un programma per bambini trasmesso dal 1970 al 1984. Nello stesso programma fu trasmesso, sotto forma di dramma radiofonico, il suo libroIl duello. Insieme aDani Eldar, ha condotto la popolare serie radiofonicaStutz (in Yiddish: "che può accadere"). Il suo rapporto con la radio di Stato israeliana cessò bruscamente nel 1988, quando fu licenziato per avere confermato di essereateo, e per le proprie posizioni politiche[2].
Grossman ha studiatofilosofia eteatro all'Università Ebraica di Gerusalemme. Nel 1984 ha vinto il Premio del Primo Ministro per il lavoro creativo. Grossman vive aMevaseret Zion, vicino a Gerusalemme. È sposato ed è padre di tre figli, Jonathan, Ruth e Uri, morto nell'estate del 2006 durante laguerra del Libano, vicenda alla base del suo lavoro più famoso.
David Grossman è considerato tra i più grandi scrittori e romanzieri contemporanei, noto per il suo stile semplice e avvincente. Tra i suoi libri di maggior successo vanno ricordatiQualcuno con cui correre eCi sono bambini a zig zag, storie che se lette superficialmente possono sembrare destinate a un pubblico di giovanissimi, sebbene tocchino temi profondi e universali.
Di forma decisamente più sperimentale sono invece altri romanzi, comeChe tu sia per me il coltello oVedi alla voce: amore; quest'ultimo in particolare, considerato il suo capolavoro, è un'opera dalla complessa architettura e dalla grande originalità stilistica, che attraverso mezzi espressivi inusuali, salti temporali,viaggi fantastici e personaggi singolari, racconta laShoah vista dagli occhi e dalla fantasia di un bambino figlio di sopravvissuti.
Altrettanto ambizioso èA un cerbiatto somiglia il mio amore, la storia di una madre il cui figlio è impegnato in un'incursione militare in Libano. La donna è certa che il ragazzo morirà, e lascia la casa per evitare di essere presente quando i militari verranno a comunicarle la morte del figlio. Con questa fuga pensa di proteggere il figlio stesso: evitando di ricevere l’annuncio temuto, l’annuncio non avrà ragione di essere. Così parte per il viaggio attraverso Israele che aveva programmato proprio con il figlio - il cerbiatto del titolo - in compagnia del suo ex amante e compagno d'armi del marito, ripercorrendo la storia di un'intera nazione, con le sue contraddizioni e fragilità, fino a quando dovrà tornare a fare patti con la realtà.
Il vento giallo, il suo efficace saggio sulla popolazione palestinese nei territori occupati dagli israeliani inCisgiordania e nellaStriscia di Gaza, è stato accolto con calore all'estero e ha innescato dibattiti e polemiche nel suo paese.
Grossman è un attivista e sostenitore dellasinistra israeliana, in particolare delPartito Laburista Israeliano, dai tempi diYitzhak Rabin, ed è un critico della politica governativa nei confronti deipalestinesi diGaza eCisgiordania. Queste posizioni gli attirano da sempre le critiche e le ostilità della destra.
Come gran parte degli israeliani, Grossman ha però sostenuto Israele durante laguerra israelo-libanese del 2006, condotta contro le milizie del partito islamicoHezbollah, ma il 10 agosto 2006, insieme agli autoriAmos Oz edAbraham Yehoshua, ha parlato durante una conferenza stampa chiedendo al governo di trovare un accordo per uncessate il fuoco come base per negoziati che portassero ad una soluzione concordata, definendo ulteriori azioni militari come "pericolose e controproducenti" ed esprimendo preoccupazione per il governolibanese.
Nel corso di una intervista rilasciata a Francesca Caferri su la Repubblica, il 1 agosto 2025, sul tema delgenocidio nella Striscia di Gaza, ha dichiarato «Per anni ho rifiutato di utilizzare questa parola: "genocidio". Ma adesso non posso trattenermi dall'usarla, dopo quello che ho letto sui giornali, dopo le immagini che ho visto e dopo aver parlato con persone che sono state lì. Ma vede, questa parola serve principalmente per dare una definizione o per fini giuridici: io invece voglio parlare come un essere umano che è nato dentro questo conflitto e ha avuto l’intera esistenza devastata dall’Occupazione e dalla guerra. Voglio parlare come una persona che ha fatto tutto quello che poteva per non arrivare a chiamare Israele uno Stato genocida. E ora, con immenso dolore e con il cuore spezzato, devo constatare che sta accadendo di fronte ai miei occhi. "Genocidio". È una parola valanga: una volta che la pronunci, non fa che crescere, come una valanga appunto. E porta ancora più distruzione e più sofferenza».[6][7]
Il romanzoA un cerbiatto somiglia il mio amore (2008) narra di una madre che con un gesto vitalissimo e disperato fugge dai militari venuti ad annunciarle la morte del figlio. In questo testo Grossman sembra ripercorrere con toni rarefatti la vicenda autobiografica che nel 2006 vide la morte del suo figlio Uri ucciso da unmissile anticarro durante un'operazione delleforze di difesa israeliane durante laguerra contro Hezbollah nelsud del Libano.
Di seguito, vengono presentati i titoli tradotti in italiano, tra parentesi il titolo originale - sia in caratteri ebraici che traslitterato - e l'anno di prima pubblicazione, e le edizioni italiane.
Un milione di anni fa (1998), trad. di Angela Ragusa, illustrazioni di Lee Joung Mee, illustrazioni di Giulia Orecchia, 2010,ISBN 88-04-44642-0ISBN 978-88-04-59898-5.
Un bambino e il suo papà, trad. di E. Loewenthal e G. Voghera, illustrazioni di Barbara Nascimbeni, 1999,ISBN 88-04-46989-7.
Itamar va a caccia di sogni (1990, Itamar Tzayad Hachalomot), trad. di E. Loewenthal, illustrazioni di Manuela Santini, 2001,ISBN 978-88-04-57496-5ISBN 88-04-49806-4.
Itamar passeggia sulle pareti (1986), trad. di E. Loewenthal, 2001,ISBN 88-04-49805-6.
Itamar e il cappello magico (1992, Itamar Ve-Kova Ha-Ksamim Ha-Shahor), trad. di E. Loewenthal, illustrazioni di Barbara Nascimbeni, 2005,ISBN 88-04-53859-7ISBN 978-88-04-53859-2
Itamar il grande, a cura di Monica Floreale, Torino, Einaudi, 2007,ISBN 978-88-286-0928-5.
La lingua speciale di Uri (1990, Ha-Safah Ha-Miuhedet Shel Uri), trad. e adattamento diBianca Pitzorno, illustrazioni di Manuela Santini, 2007,ISBN 978-88-04-56962-6.
Ruti vuole dormire e altre storie, trad. di Alessandra Shomroni, Milano, Mondadori, 2010,ISBN 978-88-04-60488-4.
La principessa del sole, trad. di A. Shomroni, Milano, Mondadori, 2015,ISBN 978-88-046-5773-6.
Mia, tua, nostra, trad. di A. Shomroni, illustrazioni di Giulia Orecchia, Milano, Mondadori, 2016.
Un popolo invisibile. I Palestinesi d'Israele, trad. di Sarah Kaminski e Elena Loewenthal, Milano, Mondadori, 1993 (1992, נוכחים נפקדים, Nokhehim Nifkadim)ISBN 88-04-36279-0.
Non possiamo ancora parlare di conciliazione, discorso per il cinquantenario della liberazione di Auschwitz: che cosa significa questa giornata per i successori delle vittime e per gli eredi dei colpevoli?, 1995tradotto dalla prima pagina didie Zeit, n. 5, 27 gennaio 1995
La memoria della Shoah, intervista di Matteo Bellinelli, Bellinzona, Casagrande, 2000,ISBN 88-7713-312-0.
La guerra che non si può vincere. Cronache dal conflitto tra israeliani e palestinesi, a cura di Efrat Lev, trad. di A. Shomroni, Collana Strade blu.Saggi, Milano, Mondadori, 2003,ISBN 88-04-53782-5ISBN 88-04-51807-3ISBN 978-88-04-53782-3.
Il miele del leone. Il mito di Sansone, trad. di A. Shomroni, Milano, Rizzoli, 2005 (2005, דבש אריות, Dvash arayiot),ISBN 88-17-00792-7.
L'anima di Israele, spunti per una riflessione:eulogia funebre per il figlio Uri, Milano, Ponte azzurro, 2006.
Costruire ponti per la pace: una conversazione conGad Lerner e un'antologia di testi, Casale Monferrato, Sonda, 2007,ISBN 978-88-7106-228-0.
Il linguaggio del singolo e il linguaggio della massa, discorso in apertura del "Festival internazionale di letteratura" di Berlino, Firenze: Regione Toscana, 2008.
Sparare a una colomba. Saggi e discorsi, Collana Scrittori italiani e stranieri, Milano, Mondadori, 2021,ISBN978-88-047-3529-8.
La pace è l'unica strada, traduzione di A. Shomroni, Collana Scrittori italiani e straniere, Milano, Mondadori, 2024,ISBN978-88-047-8913-0.