Il territorio comunale è situato a nord-est diGenova, principalmente sulla sponda destra dell'altaval Bisagno (mentre sulla sponda sinistra sorgeBargagli).
Attraverso ilpasso della Scoffera (674 m s.l.m.) è possibile il collegamento viario tra le valli del torrenteBisagno e del fiumeScrivia; il passo fu un'antica via di comunicazione tra la costa ligure e laPianura Padana soprattutto per i traffici commerciali. Il passo costituisce anche una tappa dell'Alta Via dei Monti Liguri. Attraverso la galleria diBoasi è possibile il collegamento con laval Fontanabuona.
Nel territorio sono comprese alcune vette minori dell'Appennino ligure, quali il monte Candelozzo (1 036 m), il monte Carmo (1 012 m), il monte Bastia Sud (988 m), il monte Dragonat (988 m), il monte Spina (984 m), il monte Zuccarello (939 m), il monte Lago Est (899 m), il Bric d'Orio (863 m), il monte Prati di Capenardo (854 m), il monte Castelluzzo (850 m), il monte Pertegone (756 m), il monte Calvari (711 m), il colle Boasi (683 m).
Le origini antiche del comune sono testimoniate dalla presenza deltoponimo del capoluogo, e di diverse sue frazioni, in numerosi documenti a partire dal 916, soprattutto in alcuni atti ecclesiastici. In particolare Calvari viene spesso nominata come crocevia per il trasporto lungo il torrenteBisagno del legno di castagno versoGenova per la costruzione delle navi.
L'importanza acquisita nei secoli dal comune è anche data dalla sua posizione: il comune, infatti, è posto lungo la via dell'antico acquedotto genovese che riforniva il capoluogo regionale.
All'inizio del XIX secolo, nell'aprile del 1800, Davagna fu teatro di una sanguinosa battaglia tra francesi e austriaci.
Nel 1797 con la nuova dominazione francese diNapoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento del Bisagno, con capoluogoSan Martino d'Albaro, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, l'allora municipalità denominata Rosso divenne uno dei centri principali del V cantone (capoluogoSanta Maria di Bargagli) della giurisdizione del Bisagno e dal 1803 centro principale del V cantone del Bisagno nella giurisdizione del Centro. Annesso alPrimo Impero francese dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento di Genova.
Nel 1891 assunse l'odierna denominazione di Davagna[5], contemporaneamente alla costruzione di strade provinciali per il raggiungimento di tutte le frazioni e località di Davagna.
«D'azzurro, alleone d'argento con ungiglio d'oro nella zampa anteriore destra. Scudo sormontato da una corona formata da un cerchio di muro in oro, con quattro porte, sormontato da otto merli, uniti da muriccioli di colore argento. Ornamenti esteriori da comune.[6]»
Chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo nel capoluogo. L'attuale costruzione è databile al XVIII secolo quando furono invertiti il coro e l'ingresso e la nuova divisione in tre navate.
Cappella di Nostra Signora della Guardia nel capoluogo, databile al XVIII secolo.
Il territorio del comune è costituito da quattro ambiti territoriali quali Davagna Capoluogo, Rosso, Calvari e Moranego per un totale di 20,53 km2.
Tali frazioni comprendono ulteriori località quali: Capenardo, Paravagna, Piancarnese, Sottana e Villamezzana (Davagna capoluogo); Dercogna, La Presa e Meco (Rosso); Canate, Cavassolo,Marsiglia e Scandolaro (Calvari); Bregallo,Scoffera, Sella e Sottocolla di Boasi (Moranego)[10].
Nel territorio del comune si trova, nella valle omonima, la località di Canate[11], costituita da una cinquantina di case e totalmente abbandonata per anni. Può essere raggiunta dal ponte di Cavassolo o percorrendo una mulattiera che inizia dalla località diMarsiglia e conduce aSan Martino di Struppa.
Questo abitato, risalente al XII secolo, fu teatro nel 1944 di un incendio per rappresaglia deinazi-fascisti, come ricorda una lapide apposta dalla "Brigata volante Severino" dellaDivisione Garibaldi "Cichero".
Il centro di Davagna è attraversato principalmente dalla strada provinciale 14 di Davagna che gli permette il collegamento stradale conGenova a sud ovest. Nei pressi del bivio tra lastrada provinciale 226 e lastrada statale 45 un'altra provinciale, la SP 62 "Franco Rolandi", permette il collegamento tra Davagna eTorriglia.
Dal quartiere genovese di Prato un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Davagna e per le altre località del territorio comunale.
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.