Si ritiene[2][3]che questi termini derivino da un'antica radiceprotoindoeuropea, che è stata ricostruita come *dʰenh₂- ~ *dʰonh₂-[4] e significava ‘fluire, scorrere (corsi d'acqua)’; altri importantifiumi europei sono nominati a partire dalla medesima radice, ad esempio ilDonec, ilDnepr (Dnipro), ilDnestr o Nistro, ilDon inRussia e diversi affluenti chiamati Don inInghilterra e inFrancia.
L'originaria radice indoeuropea sarebbe arrivata al latino tramite lelingue celtiche, nella forma (ricostruita)*Dāne/owjos[5] (documentata nelidronimogalleseDonwy), oppure, secondo qualcuno, attraverso le lingue degliSciti e deiSarmati, appartenenti al ceppoiranico (per il quale sono documentati l'avesticodānu ‘fiume’, l'ossetodon ‘fiume’ ed ilpersiano anticodanuvatiy ‘fluisce, scorre’).
Ingreco antico il Danubio aveva il nome diIstros (Ἴστρος), che si ritrova anche in latino nella formaIster. Lo stesso Danubio, indicato con il suo nome tedescoDonau, e quattro suoi affluentiGünz,Mindel,Riss eWürm sono usati inpaleoclimatologia per indicare le cinqueere glaciali.
Il Danubio, scorrendo da ovest verso est, raggiunge la regione delMar Nero dopo un viaggio di oltre 2.800 km,[6] sviluppandosi in un delta di circa 4.300 km² traRomania eUcraina. A differenza di altri fiumi, la lunghezza del Danubio è registrata a partire dalla foce invece che dallasorgente. Il puntozero ufficiale è presso la città diSulina che si affaccia sulMar Nero (dove sfocia uno dei bracci principali del delta). Ilbacino idrografico del fiume si estende su una superficie di circa 805.000 km².[6]
Dalla sorgente alla foce, i principaliaffluenti sono:
Ibacini idrografici dei fiumi europei. Quello del Danubio è fra i più vasti.
La portata d'acqua del Danubio misurata aTulcea di 6500 m³/s è il risultato della raccolta delle precipitazioni che cadono su tutto ilbacino idrografico del fiume,[7] che va dai 2000 ai 3000 mm all'anno delle regionialpine, ai 600 mm dellaMoravia, per una media di circa 800 mm. I vari affluenti del Danubio hanno una notevole variabilità nel loro regime: regime pluviale oceanico dellaBaviera occidentale, nivo-pluviale di montagna inAustria, pluvio-nivale di pianura inUngheria, nivale di pianura inValacchia-Moldavia.[8]
L'Isar, un affluente alpino del Danubio, qui nel suo corso a nord di Monaco.
Il regime pluvio-nivale complesso del Danubio riflette queste diverse influenze. Fino aUlma riceve influenze oceaniche con abbondanti precipitazioni d'estate. Poi, i suoi affluenti alpini - ilLech, l'Isar, l'Inn, l'Enns, l'Ybbs - rendono il Danubio alpino fino all'80%.[8] Il fiume è allora sensibile alla ritenzione invernale e alla successiva fusione della neve tanto che aLinz presenta un flusso minimo in dicembre e un picco nei mesi di maggio-giugno (per una media di 1710 m³/s).[7] L'influenza di questo regime rimane sensibile anche aVienna (con una portata media di 2237 m³/s), fino al mese di giugno il fiume è ancora gonfio ed entra nel periodo estivo caratterizzato da piogge tipiche dell'Europa centrale.[7] Queste piogge sono responsabili di catastrofiche inondazioni, il Danubio aumenta la portata fino a 5 volte: 8000 m³/s nel giugno1965 e1970, e 9000 m³/s nel mese di luglio1899. ABudapest eBratislava la fusione del sole invernale mantiene la portata massima nel periodo maggio-novembre. Il contributo delle acque del fiumeTibisco eSava anticipano in questi punti di confluenza le grandi portate alla primavera (tra aprile e maggio), ed accrescono la portata minore da giugno a settembre (aGiurgiu si raggiungono i 5900 m³/s).[7] DallePorte di Ferro, il Danubio diventa sensibile al sistema climatico a cui va incontro (quello della steppa russa) che apporta al fiume alti contributi d'acqua nel periodo invernale.[8]
Gli inverni rigidi legati al clima continentale possono ghiacciare, in alcuni anni, brevi tratti del Danubio, e ciò può portare, durante il disgelo, a delle inondazioni (quella del marzo1956 è stata la più importante). I danni principali si registrano inUngheria, la cui pianura è regolarmente invasa dalle acque.
Dal punto di vistageologico, il corso del Danubio è molto più antico delReno il cuibacino imbrifero è confinante nel sud dellaGermania. Ciò comporta alcune peculiarità.
Il Reno è l'unico fiume alpino che scorre in direzione nord verso ilMare del Nord. In tal modo catalizza le acque che scorrono in quella direzione e separa alcune regioni del sud della Germania in due.
Fino all'ultimo periodo glaciale (Riss) ilReno iniziava a sud-ovest dellaForesta Nera e le acque delleAlpi che oggi confluiscono nel Reno scorrevano in direzione est nel Danubio. Il corso del Danubio passava più a nord, lungo una lineaWellheim –Dollnstein –Eichstätt –Beilngries –Riedenburg. Le gole presenti nelGiura svevo, ora prive di fiumi, sono i resti di un antico letto del fiume molto più grande dell'attuale. Quando successivamente una parte della pianura del Reno superiore andarono formandosi in seguito ad erosione, molte delle acque provenienti dalleAlpi hanno cambiato la loro direzione, raggiungendo il Reno.
Nell'attuale periodo geologico, una parte del Danubio si perde e si infiltra nei calcariporosi del Giura svevo e raggiunge il Reno situato più a valle. Poiché queste grandi quantità di acqua continuano l'azione di erosione delcalcare, si presume che il Danubio superiore andrà un giorno a scomparire completamente in favore del Reno.
Vicino adImmendingen il Danubio è quasi completamente asciutto perché l'acqua filtra nella terra e, attraverso fiumi e grotte sotterranee, raggiunge l'Aachtopf distante quattordici chilometri che alimenta illago di Costanza, e quindi indirettamente ilReno. Questo fenomeno prende il nome discomparsa del Danubio (Donauversickerung). Quando l'acqua è molto bassa, il Danubio si infiltra totalmente nel terreno ed è alimentato solo da torrenti come Krähenbach ed Elta.
Fino alla regione a valle diVienna, il Danubio appare più come un fiume di montagna e solo da questo punto in poi inizia a presentare le caratteristiche di un grande fiume di pianura. Fattori come la rapida fusione della neve e forti precipitazioni sulla regione alpina, contribuiscono all'improvviso rigonfiamento del fiume che può portare a delle alluvioni. Mediante il controllo del fiume e l'eliminazione o l'urbanizzazione di alcune delle zone alluvionali, l'uomo ha aggravato il fenomeno: il numero delle alluvioni è aumentato nel corso delXX secolo. Le più grandi alluvioni dell'ultimo secolo si sono verificate nel1954,1988 e2002.
Il Danubio è formato dall'unione di due torrenti discendenti dellaForesta Nera, ilBreg e ilBrigach. Il Breg ha la sua sorgente vicino aFurtwangen a 1.078 metri sul livello del mare. Avendo un percorso più lungo la sua fonte, che si trova a soli cento metri delbacino idrografico del Reno, è considerata come la fonte geografica del Danubio. I due torrenti si incontrano aDonaueschingen dove nel parco del castello è presente una fontana monumentale delXIX secolo chiamataDonauquelle, che simboleggia la fonte ufficiale del fiume. Il Danubio tocca le città di Sigmaringen ed Ulma ed attraversa poi la Baviera, bagnando le città diRatisbona ePassavia, prima di raggiungere l'Austria settentrionale (viaLinz eVienna), proseguendo poi lungo la via meridionale dellaSlovacchia vicino aBratislava e l'Ungheria attraversata da nord a sud oltrepassandoBudapest. In seguito corre lungo il confine traCroazia eSerbia bagnando tra le altre la città diBelgrado, prima di segnare il confine traSerbia eRomania e successivamente traRomania eBulgaria, per poi attraversare laRomania da sud a nord e, infine, gettarsi nelMar Nero dividendosi in tre rami principali e dando forma ad un grande delta, situato lungo la frontiera con l'Ucraina. La Repubblica diMoldavia nel1990 ottenne l'accesso a circa 300 metri della riva sinistra del fiume vicinoGiurgiulești (traGalați eReni).
Ildelta del Danubio, inRomania, è una zona naturale protetta, in particolare per la foresta Letea dall'aspetto tropicale. Si tratta di un patrimonio mondiale dall'UNESCO dal1991.
Dieci paesi si affacciano lungo il Danubio. Il fiume serve come confine naturale per una lunghezza di 1.070,9 km, cioè il 37% della sua lunghezza totale. Quattro paesi sono situati solo su una sponda (Croazia,Bulgaria,Moldavia eUcraina).
Percorso dettagliato dalla Foresta Nera al Mar Nero
APassavia si innestano l'Ilz a sinistra, e poco dopo l'Inn sulla destra. L'acqua che proviene dall'Inn scorre dalle Alpi ed è tendenzialmente di colore verde, quella del Danubio è tendenzialmente blu e quella dell'Ilz, che proviene da una zona paludosa, è nera. La predominanza del colore verde dell'acqua dell'Inn una volta che i tre fiumi si sono riuniti è dovuta in parte alla grande quantità di acqua trasportata dall'Inn stesso, soprattutto durante lo scioglimento delle nevi alpine, ed in parte al fatto che l'acqua di questo fiume sostanzialmente "galleggia" sopra quella del Danubio.
Edifici di interesse lungo il corso tedesco sono in particolare l'abbazia di Beuron, il castello Hohenzollern-Sigmaringen, la cattedrale gotica di Ulma con la guglia più alta del mondo (161,6 metri), l'abbazia di Weltenburg e laBefreiungshalle, entrambe situate vicino aKelheim, il ponte di pietra (1135) e la cattedrale di san Pietro aRatisbona e laWalhalla dieci chilometri a est diDonaustauf. Tra l'abbazia di Weltenburg e Kelheim è situata la valleDonaudurchbruch, di interesse paesaggistico e geologico.
L'Austria è molto associata al Danubio, sia per ilvalzerSul bel Danubio blu, che per il soprannome di "monarchia danubiana" che venne data all'Impero austro-ungarico che si estendeva per circa 1.300 km lungo il fiume.
L'Austria possiede più di 350 km del corso del fiume sul suo territorio, che pone il paese al sesto posto fra i paesi rivieraschi. Praticamente tutti i fiumi del paese forniscono acqua al Danubio e quindi alMar Nero; solamente il Land delVorarlberg è parte delbacino idrografico del Reno (e quindi delMare del Nord) e una piccola porzione del nord-ovest dellaBassa Austria, che alimenta ilLainsitz (Moldava che diviene affluente dell'Elba che si getta nelMare del Nord). A pochi km dopo la città tedesca diPassavia è posto il confine traGermania eAustria, seguita dall'ansa di Schlögen, dove il Danubio fa un giro di 180 gradi. A circa 70 chilometri dalla frontiera, attraversaLinz, la terza città più grande dell'Austria. Il fiume passa in seguitoMauthausen,Enns (situata alla confluenza dei fiumiEnns eGrein), dove si trova il punto più profondo del Danubio austriaco, poi raggiunge dopo 90 chilometriMelk con la sua imponenteabbazia.
Il fiume attraversa per quasi 36 km uno dei paesaggi più pittoreschi della valle del Danubio, laWachau (Patrimonio mondiale dell'umanità tutelato dall'UNESCO), che si estende daDürnstein fino aKrems an der Donau. Già vicino al confineslovacco, il Danubio attraversa lacapitale austriaca,Vienna. La città è stata per secoli la città più grande e più importante situata lungo il corso del fiume, ma oggi essa deve contendere il primato con altre capitali di stato, qualiBelgrado eBudapest. Il fiume ha permesso alla città di aumentare l'importanza economica e oggi il Danubio è un'importante rotta commerciale tra Oriente e Occidente. Per ridurre gli effetti negativi delle alluvioni, il fiume è stato artificialmente regimentato. La città prende il nome da un affluente, il Wien[9] che si unisce al Danubio in questo tratto.
I principali affluenti in suolo austriaco sono l'Inn (sulla riva destra, al confine con laGermania), l'Aist (riva sinistra), ilTraun (riva destra), l'Enns (riva destra), l'Ybbs (riva destra), il Traisen (riva destra), ilKamp (riva sinistra), Vienna (riva destra),Schwechat (riva destra) eLeitha (riva destra, che è stato storicamente importante perché rappresentò il confine con l'Ungheria fino al1921). In Austria sono presenti undici dighe idroelettriche lungo il corso fluviale.
Vienna è anche la sede della Commissione internazionale per la protezione del Danubio (Internationale Kommission zum Schutz der Donau, IKSD), fondata nel1998.
All'entrata inSlovacchia, il primo tratto del Danubio marca il confine con l'Austria e poi, a soli 45 km daVienna, attraversa la capitaleBratislava, dove si unisce al fiumeMorava. Infine segna ancora da confine tra laSlovacchia e l'Ungheria.
Principale città attraversata, oltre a Bratislava èKomárno, un centro popolato da parte della minoranza ungherese in Slovacchia, dove ilVáh, il più grande fiume slovacco, confluisce nel Danubio. Successivamente trova la confluenza con ilHron aŠtúrovo e l'Ipeľ presso il villaggio diChľaba prima di raggiungere il confine ungherese.
Da Bratislava si diparte un ramo, anticamente principale corso del fiume, oggi chiamatoPiccolo Danubio, che ritorna nel corso principale alla confluenza col Váh presso Komárno. Esso delimita a nord, mentre il corso principale del Danubio la delimita a sud, l'isola fluviale più grande d'Europa,Žitný ostrov (in unghereseCsallóköz). La sua superficie è di 1.886 km², con una lunghezza di 84 km ed una larghezza tra i 15 km e i 30 km.
Lungo il confine traUngheria eSlovacchia, la prima grande città attraversata èGyőr, presso la confluenza con ilRába. Dopo la confluenza con l'Ipeľ, vicinoSzob, il Danubio entra totalmente in territorioungherese. Più a valle il fiume incontra le montagne di Börzsöny, e a sud le montagne di Gerecse e Pilis. Si arriva all'ansa del Danubio, vicino aVisegrád, dove il fiume ruota di 90 gradi e punta verso sud.
Con soli 137 km, laCroazia, dopo laMoldavia, è lo Stato rivierasco che possiede la più piccola quota del corso del fiume sul suo territorio. Il fiume arriva inCroazia a Batina (comune diDraž), un porto fluviale situato al crocevia traCroazia,Ungheria eSerbia. Il fiume funge da confine naturale traCroazia eSerbia. La principale città croata situata sul Danubio èVukovar, che ha sofferto gravi danni durante la guerra contro laSerbia. Un altro importante centro della Croazia,Osijek, è situato relativamente vicino al fiume, a circa venti chilometri dalla confluenza tra Danubio eDrava, il secondoaffluente più lungo.
Nella prima parte del tratto il fiume rappresenta il confine traCroazia (riva destra) e laSerbia (riva sinistra). Nelle vicinanze diBačka Palanka, il Danubio forma un anello e poi attraverso la Serbia verso sud-est allontanandosi dal confine croato e avvicinandosi al confinerumeno.
A soli 25 km dal confine ungherese vi è la prima grande città in territorio serbo, la città portuale diApatin, un tempo popolata quasi esclusivamente da discendenti di immigratitedeschi dalXVIII secolo alla fine delseconda guerra mondiale.
A valle di questa città, il fiume passaNovi Sad, i cui ponti sono stati gravemente danneggiati nel1999 durante laguerra del Kosovo. Per oltre sei anni il traffico tra le due parti della città si è svolto mediante un ponte galleggiante temporaneo. Questo rendeva difficile la navigazione sul Danubio, perché il ponte veniva aperto tre volte alla settimana. Dopo l'inaugurazione delPonte della Libertà l'11 ottobre2005, la navigazione sul fiume non è più ostacolata.
Dopo 70 chilometri, il Danubio raggiungeBelgrado, la terza più grande città sul fiume con 1,6 milioni di abitanti. La regione è abitata da 7.000 anni, rendendola una delle più antiche città continuamente abitata sulle rive del Danubio. Belgrado è costruita attorno alla confluenza con laSava e il suo centro è dominato dall'imponente fortezzaKalemegdan.
Continuando il suo viaggio attraverso la Serbia, il Danubio passa la città industriale diPančevo, dove il Danubio trova la confluenza con ilTibisco, e aSmederevo incontra laGrande Morava. Passa poi davanti all'imponente forte di Golubac e nella gola dellaPorte di Ferro. Il Danubio diviene confine traSerbia eRomania. Sulla parte serba è situato il parco nazionale diĐerdap contenente laTabula Traiana.
All'arrivo inBulgaria, il Danubio segna il confine nord del paese con laRomania. Lungo un confine di 500 km fino al 2012 esisteva un solo ponte, costruito nel1954, che collegava la più grande città bulgara del Danubio,Ruse con la città romena diGiurgiu, chiamato "ponte dell'amicizia". Unsecondo ponte, completato nell'ottobre del 2012, collega la città diVidin conCalafat[10].
Per la Bulgaria, il fiume, nonostante la sua lunghezza, trova minor importanza rispetto ad altri paesi. Il nord dellaBulgaria è scarsamente popolato, e il fiume ha importanza solo regionale per la piccola flotta mercantile. Sono dodici i porti bulgari sul Danubio, i più importantiSvištov, Ruse, Vidin,Nicopoli,Silistra eLom. Nella città di Svištov il Danubio raggiunge il suo punto più meridionale. Da lì devia verso nord in territorio romeno, lasciando il territorio bulgaro dopoSilistra.
Per ben 1.075 km, cioè più di un terzo della sua lunghezza totale, il Danubio attraversa il territorioromeno. LaRomania possiede la quota maggiore del tratto fluviale. All'inizio il fiume costituisce il confine con laSerbia e in seguito con laBulgaria quindi nella regione traBărăgan eDobrugia, devia verso nord prima di gettarsi nelMar Nero e aver segnato il confine con l'Ucraina.
LaMoldavia ha la più piccola sezione del Danubio tra i paesi rivieraschi. Poco dopo essere raggiunto dal fiumePrut dopoGalați, la riva sinistra del Danubio diventa moldava e il fiume segna il confine con la Romania per 570 metri di lunghezza, vicino aGiurgiulești. La Moldavia ebbe inizialmente solo 340 metri di riva ma nel1999 l'Ucraina cedette, durante uno scambio di territori, ulteriori 230 metri. Anche se può accedere al porto romeno di Galați e ai porti ucraini diReni,Izmaïl eKilija, il paese ha piani per utilizzare il suo accesso al Danubio con la costruzione di un porto.
Dopo il confine moldavo, la riva sinistra del Danubio diventa ucraina e segna il confine traRomania eUcraina per 47 km. Il Danubio in quest'ultimo tratto è diviso in tre rami: due di essi, Sulina e Sfântu-Gheorghe, sono romeni, mentre il terzo, il più settentrionale, laChilia, continua a segnare la frontiera e incontra i porti diIzmaïl,Kilija eVilkovo, dove inizia ilCanale di Bystroe. Dopo Vilkovo, il ramo Chilia diviene interamente ucraino e si getta a pochi chilometri di distanza nelMar Nero. Ildelta del Danubio, sia nel tratto romeno che in quello ucraino, è classificata comeriserva naturale della biosfera come parte delprogramma Man and Biosphere delleNazioni Unite.
Il Danubio poco a sud diBratislava entra nel territorio ungherese e prosegue per circa 150 km segnando il confine a nord con laSlovacchia. In questo tratto il fiume procede in direzione ovest-est fino ad attraversare le montagne della Dorsale ungherese lasciando sulla destra imonti Gerecse e imonti Pilis e sulla sinistra i montiBörzsöny. Subito dopo questo attraversamento, giunto presso la città diVisegrád il fiume volta verso sud disegnando un'ansa che in ungherese viene chiamataDunakanyar (letteralmentecurva del Danubio). Dopo l'ansa il fiume prosegue verso sud attraversando tutta laGrande pianura ungherese per circa 400 km, fino ad incontrare laDrava in territorio croato. Da qui riprende il suo percorso verso est che lo porta alla foce nelMar Nero dopo aver attraversato Serbia, Bulgaria, Romania, Moldavia e Ucraina.
Il delta del Danubio è ramificato, e con i suoi 5000 km², rappresenta la più estesa zona umida d'Europa, con tre bracci principali ed innumerevoli bracci laterali, canneti, isole galleggianti, bracci laterali morti e laghi, ma anche boschi ripariali e biotopi aridi situati sulle dune. È stato dichiarato dall'UNESCOpatrimonio dell'umanità dal1991. Le sue paludi ospitano grandi stormi di uccelli migratori, inclusa l'oca collorosso (Branta ruficollis) in pericolo di estinzione. Schemi di canalizzazioni e drenaggi, quali ilCanale di Bastroe, minacciano il delta.
Appartengono all'Italia quattro piccole parti delbacino imbrifero del Danubio che si trovano oltre lo spartiacque alpino, ovvero, da ovest ad est: il territorio del Comune diLivigno che alimenta il torrente Spöl (in dialetto localeAqua Granda) e una piccola parte del comune diValdidentro (in cui scorre l'Acqua del Gallo) che confluiscono nell'Inn, che a sua volta confluisce nel Danubio; il territorio compreso fra ilpasso di Resia e il confine austriaco, che non coincidono ma distano poche centinaia di metri; gran parte del Comune diSesto Pusteria/Sexten e tutto il Comune diSan Candido/Innichen, nel quale si trovano le sorgenti dellaDrava, che, insieme aSava eMorava, è uno dei più importanti affluenti di destra del Danubio; il territorio diTarvisio, a oriente dellasella di Camporosso inval Canale, nel quale si trovano le sorgenti del fiumeSlizza, che è affluente dellaGail, a sua volta affluente della Drava. Per questo fatto l'Italia ha il diritto di navigazione sul Danubio in forza dellaConvenzione di Belgrado del 1948.
Il Danubio è un'importantissima via di comunicazione internazionale. È navigabile da navi di portata oceanica a partire daBrăila, inRomania, e da navi fluviali a partire daUlma, inGermania. Sono navigabili circa 60 dei suoi affluenti. In Romania il fiume è direttamente collegato al mare tramite ilCanale Danubio-Mar Nero, che dalla città diCernavodă permette di raggiungere la costa aNăvodari (ramo settentrionale) o al porto diCostanza (ramo meridionale).
Dopo la costruzione, nel1992, delcanale Reno-Meno-Danubio inGermania, il fiume è divenuto parte di un'importantissima via fluviale transeuropea che collegaRotterdam sulMare del Nord aSulina sulMar Nero (3.500 km).Nel1994 il Danubio venne dichiarato uno dei dieci corridoi di trasporto Pan-Europei; rotte in Europa Centrale e Orientale che richiesero grandi investimenti negli ultimi dieci-quindici anni. L'ammontare dei beni trasportati sul Danubio è cresciuto di circa 100 milioni di tonnellate nel1987.Nel1999 la navigazione sul fiume fu resa problematica dal bombardamento da parte delle forze dellaNATO di tre ponti in territorio serbo e la rimozione delle macerie fu terminata solo nel2002.
L'importanza della pesca sul Danubio, che doveva essere enorme nelMedioevo, è declinata drammaticamente per l'orribile fenomeno del cianuro avvenuto nel febbraio del 2000.[11][12][13][12][14][15][16][17] Ciò nonostante, alcuni pescatori sono ancora attivi in certe parti del fiume, e ilDelta del Danubio ha un'importante industria.
Lungo le sponde del Danubio è possibile percorrere la ciclabile più famosa dell'Austria e forse d'Europa, laciclabile del Danubio. La pista parte daPassavia (o Schärding) e giunge fino aVienna (350 km di percorrenza di cui il 90% fuori dal traffico). Volendo si può proseguire fino aBudapest inUngheria. Lungo il percorso sono possibili numerose visite a castelli o abbazie.
Il Danubio è nominato nellaTeogonia diEsiodo, dove l'Istro "dalle acque belle" è indicato come uno dei venticinque figli diOceano eTeti, fratello delNilo, delPo (Eridano) e di altri fiumi.[18][19]
Il dio Danubio è raffigurato occasionalmente nellastatuariaromana. Particolarmente significativa la sua rappresentazione sullacolonna Traiana aRoma (II secolo d.C.).
Il dio Danubio su fibula d'argento
Un'altra rappresentazione famosa del dio Danubio è riportata su unafibula d'argento del 200 d.C. circa, conservata al Museo Romano di Vienna.
Al di fuori degli aspetti mitologici, il Danubio impressionòOvidio, che negli anni dell'esilio ne cantò dolorosamente le acque ghiacciate tra rive popolate di barbari, nel poemaTristia (libro III poesia 10).[20]
Proprio a questo fiume il compositore austriacoJohann Strauss (figlio) s'ispirò per comporre il suo celebre valzer dal titoloAn der schönen blauen Donau (Sul bel Danubio blu).
Al fiume Danubio e a molti luoghi lungo il suo percorso mittel-europeo, è dedicato il libroDanubio (1986) dello scrittoreClaudio Magris.
^ab(FR) Le Danube,Encyclopaedia Universalis 10, articolo di André Blanc e Pierre Carrière.
^abcdArticolo sule Danube,Dictionnaire illustré des merveilles naturelles du monde, Ed. du Reader 's Digest, 1977, p 120-121
^abcMarinela Simota,L'exemple et l'expérience du Danube, resoconto di una conferenza tenutasi a Lione, giugno 2001Articolo in linea, sueaurmc.fr.URL consultato il 14 giugno 2008(archiviato dall'url originale il 5 dicembre 2007).
^Vienna, suDizionario di Storia (2011), Treccani.URL consultato l'8 luglio 2021(archiviato il 17 gennaio 2021).
«[...] poco a monte della confluenza del modesto tributario Wien, che diede il nome alla città»