LeCupressaceae,Rich. exBartl.1830 sono unafamiglia dipiantegimnosperme che prende nome dalgenereCupressus, il cipresso, ovvero il genere più rappresentativo. Tra le Cupressacee, in particolare nel genereSequoia, si annoverano alberi tra i più grandi e longevi esistenti.
Le Cupressaceae comprendono in tutto circa 30 generi, tra i quali, oltre al cipresso, sono molto noti i ginepri (Juniperus), le tuia (Thuja). Le specie sono circa 130. Le Cupressaceae vengono classificate tra lePinophyta e nell'ordine dellePinales.Molti studi hanno portato a includere i generi della famiglia delleTaxodiaceae (ora cancellata) in questa famiglia con l'eccezione del genereSciadopitys per cui è stata definita una nuova famiglia leSciadopityaceae.
Le Cupressaceae vengono suddivise, sulla base di caratteri genetici e morfologici in sette sottofamiglie (Gadeket al. 2000, Farjon 2005):
Le Cupressaceae comprendono piante a portamento arboreo ed arbustivo, con chioma riccamente ramificata.Sono specie per lo piùmonoiche con eccezione del genereJuniperus.
Lefoglie sono persistenti, squamiformi o aghiformi inJuniperus.
Le Cupressaceae hanno una vastissima diffusione in tutti e cinque i continenti, tra le Conifere sono la famiglia con l'areale più vasto. Oltrepassano ilCircolo Polare Artico inNorvegia e si avvicinano alCircolo Polare Antartico inCile. Un membro delle Cupressaceae,Juniperus indica, raggiunge nelTibet l'altezza di5200 m sul livello del mare, ed è la specie vegetale legnosa che raggiunge la massima altitudine al mondo.
Il legname viene utilizzato a diversi scopi. Molte specie hanno legno odoroso che viene impiegato nell'industria profumiera e come antitarme. I galbuli diJuniperus sono noti come "bacche di ginepro" e vengono utilizzati come aromatizzanti in cucina e liquoreria.
Farjon, A. (2005).Monograph of Cupressaceae and Sciadopitys. Royal Botanic Gardens, Kew.ISBN 1-84246-068-4.
Gadek, P. A., Alpers, D. L., Heslewood, M. M., & Quinn, C. J. (2000).Relationships within Cupressaceae sensu lato: a combined morphological and molecular approach. American Journal of Botany, 87: 1044–1057.Available onlineArchiviato il 29 settembre 2009 inInternet Archive..