| Crociate di Smirne parte dellecrociate | |
|---|---|
| Data | 1343 —1351 |
| Luogo | Dintorni della città diSmirne (Asia Minore) |
| Casus belli | Aiuto militare all'ordine monastico-militare degliOspitalieri contro iturchi. |
| Modifiche territoriali | Smirne, ceduta daiGenovesi agliOspitalieri nel1320, resterà in mano cristiana sino al1402 (anno della conquista da parte diTamerlano). |
| Schieramenti | |
| Comandanti | |
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| Manuale | |
| Crociate | |
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| Ideologia e istituzioni Interra santa (1095 – 1291) Poveri (1096) –Fanciulli –Pastori (1251) –Poveri (1309) –Pastori (1320) Reconquista (718 – 1492) |
Crociate di Smirne (Smyrniote crusades inlingua inglese) è la nomenclatura con la quale si sogliono indicare le due spedizioni dicrociati coordinate dapapa Clemente VI contro ilbeilikato di Aydın (Aydın Beyliği inlingua turca), inAnatolia.
Terminata con l'occupazione diSmirne, rimasta in mano cristiana sino al1402, la spedizione fallì però nel suo iniziale intento d'indebolire significativamente lapirateria musulmana nelMar Egeo.
L'influenza deiMongoli (v.battaglia di Köse Dağ, 26 giugno1243) aveva mandato in pezzi il potere deiturchi selgiuchidi d'Anatolia nella metà delXIII secolo. I vari potentati turchi, ibey, avevano allora cominciato a conquistarsi dei regni propri, trasformando le terre del vecchioSultanato di Rum in un mosaico di micro-regni in lotta tra loro. L'Impero bizantino, lacerato dalle lotte tra iPaleologi e l'Impero latino nelle mani degli Occidentali, non seppe approfittare di questa favorevole situazione di caos politico, lasciando che la polveriera anatolica continuasse a ribollire.
Entro il1300, almeno cinque compagini statali turche si erano affermate lungo le coste anatoliche delMar Egeo: i Karesioğulları, iSaruhanidi, gliAydınidi, i Mentesheidi ed ibey di Tekke. Costantemente in guerra tra loro, questi stati musulmani erano poi attivi propugnatori di attività corsare ai danni delle coste cristiane e delle isole egee contese tra laRepubblica di Venezia e laRepubblica di Genova.
Nel1320,Mehmed Bey, signore degli Aydınidi, conquistò Smirne, garantendo così alla dinastia il controllo su uno dei più importanti porti dell'Egeo. Il figlio e successore di Mehmed,Umur Bey (regno1334-1348) avvio una remunerativa attività di pirata, facendo del porto fortificato di Smirne (ilLiman Kalesi) la sua centrale operativa[1].
Accorto politico, Umur si garantì appoggi aCostantinopoli fornendo supporto anfibio all'anti-imperatoreGiovanni Cantacuzeno nella sua campagna contro ilbasileusGiovanni Paleologo.

Non è ad oggi molto chiaro come maipapa Clemente VI abbia profuso così tante energie nell'allestimento di una crociata anatolica focalizzata sulla conquista del porto di Smirne. Con buona probabilità, fu l'eccessiva, crescente ingerenza dell'emiro-pirata Umur Bey ad attirare le attenzioni delpontefice.
Le truppe dei crociati si misero in movimento nel1344, al comando diUgo IV di Cipro, ilre "titolare" di Gerusalemme e personalità in buoni rapporti sia con i Veneziani che con i Genovesi.
La flotta cristiana, venti navi in tutto delle quali quattro fornite dal papa, si radunò presso la roccaforte veneziana diEubea e di lì mosse incontro al nemico. Dopo alcuni scontri navali, i crociati riuscirono a dare l'assalto al porto di Smirne (28 ottobre), occupando ilLiman Kalesi. L'acropoli della città (ilKadifekale) restò però in mano turca, rendendo incredibilmente effimera l'occupazione cristiana della città, la cui custodia venne affidata agli Ospitalieri.
I monaci-guerrieri avevano però anche altri fronti aperti contro i musulmani (in quel medesimo anno, ilgran maestroHelion de Villeneuve impegnava infatti in una battaglia navale iMerinidi delMarocco, sconfiggendoli) e non poterono certo profondere uomini e mezzi nell'irrobustimento della testa di ponte crociata in Anatolia.

Ad Avignone, il pontefice tentava nel frattempo di organizzare una nuova spedizione crociata per la successiva primavera (1345) ma fu solo in novembre che le truppe cristiane, questa volta al comando diUmberto II de la Tour-du-Pin lasciaronoVenezia[2].
Per parte sua, il dogeAndrea Dandolo non poté fornire molto supporto ai crociati, impegnato com'era nella guerra per il controllo diZara che lo vedeva contrapposto aigenovesi.
Seppur privo di grandi mezzi, Umberto riuscì a sconfiggere i turchi nella battaglia di Mitilene (febbraio1346) ed il 24 giugno liberò Smirne dall'assedio delle truppe Umur Bey. La città restò tagliata in due, con ilLiman Kalesi in mano cristiana ed ilKadifekale controllato dai Turchi.
Il Delfino ordinò una massiccia campagna di ristrutturazione delle fortificazioni del porto, provate dagli scontri, poi riparò su Rodi. Moriva nel frattempo il gran maestro Villeneuve ed il suo successore,Dieudonné de Gozon, veniva invischiato nella contesa traCostantino VI d'Armenia ed imamelucchi (gli scontri che gli avrebbero valso l'epiteto di "Leone"[3]), mentre Umberto II ritornava in patria (settembre1347) dopo la morte della moglie.
Fu solo nel1348 che gli Ospitalieri riuscirono a concentrare le loro risorse contro gli Aydınidi. Arrivati allo scontro risolutivo, i crociati ebbero la meglio sulla flotta di Umur Bey in quel medesimo anno. Sconfitto, l'emiro perse, pare, la vita nella pugna[4].
Anche dopo la morte di Umur, gli Ospitalieri non riuscirono però a mettere le mani sulKadifekale di Smirne che rimase nelle mani degli emiri di Aydın.
La sconfitta di Umur Bey e l'occupazione ospitaliera di Smirne spronò il Papa a perorare la causa di una nuova grande crociata che scacciasse i turchi dall'Anatolia. Gli stati cristiani non erano però nelle condizioni di sfruttare questo slancio iniziale. Venezia, per prima, attraversava nel 1348 mesi difficilissimi, messa in ginocchio dallapeste nera dilagante che falciò il 75% della popolazione urbana.
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