Il territorio comunale è situato nellamedia valle Scrivia, a nord-est diGenova, fra le valli dei torrenti Seminella,Vobbia eBrevenna, tuttiaffluenti delloScrivia. Il centro storico del paese sorge sul crinale tra le valli dei torrenti Seminella e Vobbia.
Tra le vette del territorio il monte Schigonzo (1014 m), il monte Castello (944 m), la Biurca Nord (940 m), l'Anchise (883 m), il Bric delle Ciappe (836 m).
Palazzo Fieschi, l'altro palazzo fliscano antistante il municipio.
L'attuale territorio comunale è stato sin dalMedioevo un crocevia per le carovane che si spostavano fra la costa ligure e laPianura Padana, lungo la cosiddetta "Via del sale", quando il paese era ancora denominato Crux ("croce" inlatino). Iltoponimo, assegnato al paese nel 1750, deriva proprio da questa indicazione essendo formato dal termine "Croce" al quale, nel 1733, fu aggiunto il nome deiFieschi, signori del luogo dal 1253.
La prima citazione del borgo risale all'XI secolo quando fu fatto costruire dai vescovi delladiocesi di Tortona un castello sul monte alle spalle del paese, oggi chiamato appunto monte Castello. Divenne dominio deimarchesi di Gavi dal 1140 fino al 1198, quando tornò nuovamente alla diocesi tortonese, come attestato da una bolla delpapa Innocenzo III, datata 30 aprile 1198.
Poco dopo, sempre nel XII secolo, il borgo passò sotto il dominio della famigliaMalaspina per volere dell'imperatoreFederico Barbarossa, che volle punire la diocesi di Tortona per l'atteggiamento ostile verso di lui durante la sua campagna in Italia. Agli inizi del XIII secolo, grazie alla riconciliazione tra l'imperatore Barbarossa e la curia tortonese, il paese di Croce ritornò ai marchesi di Gavi. Il marchese Guglielmo lo cedette poco dopo alComune di Genova.
Intorno alla metà del XIII secolo il feudo diSavignone, comprendente anche Croce, passò sotto la signoria dei Fieschi, conti diLavagna. I due feudi (Savignone e Croce) furono divisi amministrativamente nel 1678. Il dominio dei Fieschi si protrasse fino al 1797, quando ifeudi imperiali furono soppressi daNapoleone Bonaparte. L'ultimo signore feudale fu Agostino Innocenzo Fieschi.
I soldati francesi prima di poter occupare il paese furono a lungo osteggiati da un manipolo di ribelli capitanati da un certo Cavero, che avevano occupato l'impervia zona delReopasso, alle spalle del borgo. La situazione si sbloccò solo quando un fiero sostenitore di Napoleone, Antonio De Ferrari, guidò nottetempo i soldati napoleonici attraverso i sentieri del Reopasso, cogliendo di sorpresa i ribelli del Cavero e i soldati austriaci che presidiavano il paese. Il paese fu saccheggiato, le case feudali devastate e i ribelli giustiziati nel bosco della Braia, oggi ritrovo dei villeggianti (il Cavero tuttavia riuscì a fuggire, riparando aVienna, e ritornò in Italia solo dopo la caduta di Napoleone).
Con la nuova dominazione francese rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dei Monti Liguri Occidentali, con capoluogoRivarolo, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, La Croce (Crocefieschi) divenne capoluogo del I cantone della giurisdizione dei Monti Liguri Occidentali e dal 1803 centro principale dell'VIII cantone dell'Alta Valle Scrivia nella giurisdizione del Lemmo. Annesso alPrimo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento di Genova.
Nel 1815 il paese di Crocefieschi, assieme all'intera Repubblica Ligure napoleonica, fu inglobato nelRegno di Sardegna, come stabilito dalcongresso di Vienna del 1814, e successivamente nelRegno d'Italia dal 1861; al 1866 risale il suo primo registro di stato civile.
Nel 1901 furono distaccate le frazioni diAlpe, Arezzo, Noceto, Salata, Vallenzona e Vobbia e accorpate nel nuovo comune diVobbia[5]. L'apertura di una strada moderna e più agevole collegante Crocefieschi con Savignone, mentre tutta la vallata di Vobbia, data anche la difficileorografia, restava in stretto isolamento, continuando ad essere percorsa solo da mulattiere, condannò di fatto i vobbiesi all'emigrazione. La nuova divisione del territorio comunale causò un immediato calo della demografia che passò da quattromila a quasi mille abitanti ed una diminuzione drastica del territorio comunale. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel IX mandamento di Savignone delcircondario di Genova dell'alloraprovincia di Genova.
Nel corso dellaprima guerra mondiale subì molti feriti e la perdita di quattordici abitanti come descrive una lapide commemorativa nellachiesa parrocchiale di Santa Croce. Nelsecondo conflitto bellico, nel settembre del 1944, vi si stabilì un distaccamento dell'esercito tedesco con il compito di dare la caccia ai numerosi partigiani che operavano nella zona. I tedeschi predisposero un'ordinanza con la quale imposero l'obbligo di esporre l'elenco degli abitanti di ogni singola abitazione e di lasciare aperte le porte delle case per controlli improvvisi.
Chiesa parrocchiale di Santa Croce nel capoluogo. La chiesa, che sorge in posizione elevata nel centro storico del paese, fu edificata a spese della popolazione tra il 1578 e il 1579 in sostituzione dell'antica pieve di San Martino di Parissione nella frazione di Vallegge e ricostruita nel 1686 a tre navate. All'interno sono conservate due statue della scuola diAnton Maria Maragliano e due dipinti del XVII secolo.
Palazzi Fieschi. La costruzione fu voluta dai signori feudaliFieschi tra il XVI e XVII secolo. Oggi uno di essi è la sede municipale, l'altro, suddiviso in appartamenti, è una residenza privata.
Oggi dell'antico castello non rimangono che pochi ruderi sulla sommità del monte Castello. Il maniero fu citato varie volte in diversi documenti del XII e XIII secolo e molto probabilmente fu eretto intorno all'anno 1000 daivescovi di Tortona. Passò quindi aimarchesi di Gavi che ne cedettero i diritti feudali allaRepubblica di Genova. Secondo un trattato di pace del 1199 ne fu decisa la totale distruzione con l'impegno da parte dei genovesi a non riedificarlo.
Il territorio comunale è costituito, oltre al capoluogo, dalle frazioni e località di Crebaia, Crosi, Martellona, Preria, Strasserra, Vallegge, Vallemara per un totale di11,73 km².
Strasserra, posta a618 m di altitudine e distante circa2 km dal capoluogo comunale, alcuni uomini della frazione furono citati in atti datati al 1253[14]. La locale chiesetta è dedicata a san Bernardo, festeggiato nella solennità patronale del 20 agosto.
Il centro di Crocefieschi è attraversato principalmente dalla strada provinciale 9 di Crocefieschi che gli permette il collegamento stradale con le frazioni Semino e Camarza nel comune diBusalla, ad ovest, e conVobbia a nord. La strada provinciale 12 di Nenno la collega invece a sud con il comune diValbrevenna.
^I toponimi dialettali sono citati nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Rappresentato soprattutto dai numerosi villeggianti genovesi che qui trascorrono i mesi estivi, seguendo una tradizione che dura fin dall'Ottocento, quando molte famiglie della ricca borghesia genovese costruirono le loro case di villeggiatura