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Cover

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Il vinile diPin Ups, l'album di cover di David Bowie

Inmusica, unacover è una rivisitazione di unbrano musicale precedentemente interpretato da altri.

Descrizione

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IGuns N' Roses mentre eseguono la loro celebre versione diKnockin' on Heaven's Door diBob Dylan durante un concerto

La differenza trainterpretazione ecover (versione) non è ben definita: in genere quando un musicista interpreta un brano considerato un classico della musica eseguito innumerevoli volte non si usa il terminecover mainterpretazione.

Il termine cover, invece, è usato in riferimento a canzoni riprodotte anche fedelmente e per indicare la reinterpretazione di brani recenti e brani classici, come nel caso delle "cover band" etribute band; gruppi musicali che interpretano solo canzoni note scritte da altri o una versione differentemente arrangiata, spesso dissociati da etichette discografiche. Vengono prodotti anche album interi di cover dedicate ad un unico artista (tribute album) anche da gruppi non pop; a titolo di esempio citiamoThe Spirit of St. Louis deiManhattan Transfer dedicato aLouis Armstrong, oppureThe String Quartet Tribute to R.E.M. (e innumerevoli altri album) deiVitamin String Quartet. Nel 2006Bruce Springsteen ha conquistato le classifiche conWe Shall Overcome: The Seeger Sessions untribute album, dedicato alle canzoni diPete Seeger.

In alcuni casi anche artisti noti hanno utilizzato questo termine per definire la riproduzione di brani già popolari, su base musicale, non strumentale ma elettronica.

In altri ambiti musicali (nellamusica classica, ad esempio) l'esecuzione di una stessa composizione da parte di interpreti diversi è la regola, quindi non esiste un termine corrispondente. Neljazz si definiscestandard il tema di una canzone nota, che i musicisti usano come base per variazioni e improvvisazioni: queste, tuttavia, non sono semplici interpretazioni o arrangiamenti della canzone originale, quindi non sono assimilabili a "cover".

Con il passare degli anni l'approccio alle cover è cambiato; spesso artisti di successo eseguono una cover per onorare e omaggiare un artista da loro apprezzato (ad esempioSting ha reinterpretato con successoLittle Wing diJimi Hendrix).

Altri gruppi si specializzano nell'esecuzione di sole cover (cover band) o addirittura nei brani di un solo artista o gruppo (tribute band). Oggi la tendenza di questi gruppi è di concentrarsi sulla riproduzione fedele delle musiche, dei testi e a volte anche dellook, con una frequenza minore rispetto al passato di brani tradotti o adattati.

Esistono anche delle cover eseguite in manieraparodistica: generalmente queste cover riprendono la melodia originale, ma viene modificato il testo.

Storia

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Quando neglianni venti l'industria discografica era agli albori anche l'aspetto promozionale non era molto sviluppato, e l'acquirente-tipo spesso era una persona matura, interessata ad acquistare dischi contenenti determinate canzoni, senza particolari preferenze per chi ne fosse interprete. La casa discografica doveva perciò "coprire" o "includere" (to cover ininglese) la canzone.

Negli anni trenta, durante laswing era, artisti comeGlenn Miller cominciarono ad avere enorme successo radiofonico e l'età del pubblico diminuì gradualmente. Le case discografiche continuavano comunque a concentrarsi più sul brano di successo che sull'interprete o autore.

Neglianni cinquanta, agli albori delrock and roll molti brani di successo delle prime star di colore furono reinterpretate in versioni più leggere, in modo da essere più vendibili e fare da ponte (to cross over) tra il pubblico giovanile e quello più conservatore dei genitori e delle emittenti radiofoniche. Molto spesso le versioni originali erano state realizzate da artisti di colore e non sarebbero state trasmesse da molte radio americane. Venivano quindi realizzate versioni edulcorate dei brani, cantate da cantanti bianchi, che spesso ottenevano grande successo, oscurando (e "coprendo") le versioni originali. Questi rifacimenti venivano chiamaticross cover version.

Da allora, particolarmente in ambito pop erock, il terminecover si è diffuso ed ha assunto il suo attuale significato comune.

Neglianni sessanta gli artisti trattavano le cover alla stregua di meri riempitivi e non conferivano ad esse un particolare significato.[1] Indipendentemente da ciò, esistevano fondamentalmente due approcci diversi allecover: Il primo consisteva nel presentare una versione italiana di un brano di un autore od un gruppo famoso già noto all'estero: questa era spesso la via per un successo sicuro. Il secondo era proporre come nuovo qualche brano poco noto recuperato nel vasto repertorio anglosassone.[2] Alcuni gruppi facevano largo uso di questo approccio(ad esempioi Corvi o iDik Dik).[senza fonte]

A partire dagli anni settanta, le cover iniziarono ad assumere un significato più profondo per i musicisti. Secondo le parole diSimon Reynolds, venivano utilizzate dagli artisti per «esprimere la loro sensibilità o dire la loro sulla storia del pop» oltre che per omaggiare le loro radici. Fu in questo periodo che vennero pubblicati alcuni dei primi veri album di cover come confermano, ad esempio,Pin Ups diDavid Bowie eThese Foolish Things diBrian Ferry, entrambi del 1973.[1][3]

Durante la fine degli anni ottanta si assistette all'esplosione del fenomeno degli album di cover, una tendenza confermata da artisti comeSiouxsie and the Banshees (Through the Looking Glass del 1987),This Mortal Coil eLaibach (Let It Be, 1988).[1]

Dal 2005 ilFestival di Sanremo comprende una serata in cui gli artisti si esibiscono e gareggiano ognuno con la propria cover musicale.

Aspetti economici

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Fatta salva la remunerazione relativa all'interpretazione, i diritti economici e le rendite relative all'esecuzione o alla riproduzione di un brano sono dei suoi autori ed editori, i cui nomi devono solitamente essere pubblicati in calce alla riproduzione audio.

Talvolta lacover di una canzone è caratterizzata dalla modifica della parte letteraria, spesso perché adattata,tradotta o riscritta in un'altra lingua. In tal caso i diritti possono essere divisi percentualmente a seconda dell'entità delle modifiche tra gli autori ed editori originali e chi ha eseguito l'adattamento, a seconda di quanto stabilito dalla locale società che tutela il diritto di autore: in Italia, laSIAE, che parla in questi casi disub-autori esub-editori.

Qualora invece uno o più autori vogliano far passare per propria un'opera, o anche solo parte di essa, scritta in realtà da altri, omettendo cioè di attribuire gli autori originali, non si può parlare di cover ma piuttosto diviolazione deldiritto d'autore o delcopyright, a seconda della giurisdizione.

Note

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  1. ^abc Simon Reynolds,Retromania, Minimum Fax, 2017, pp. 178-183.
  2. ^musicaememoria.altervista.org: Cover. Il fenomenoArchiviato il 22 giugno 2009 inInternet Archive.
  3. ^(EN)Is the Cover Making a Recovery?, suslate.com.URL consultato il 6 novembre 2024.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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