Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 16 ottobre 1955.[5]
«Troncato: il primopalato d'oro e di verde; il secondo di verde, partito da un filetto d'argento: nel 1° alcastello turrito d'argento, merlato alla guelfa, aperto e finestrato del campo; nel 2° allagru con la suavigilanza. Ornamenti esteriori da Comune.»
Il campo palato di oro e di verde è ispirato al blasone dei Trivulzio (di verde, a tre fasce d'oro) che possedevano terre nella zona.La figura del castello richiama l'antico blasone dellafamiglia Pusterla (d'azzurro, a un castello al naturale, su una terrazza di verde[6]), i quali condividevano il feudo con la vicina abbazia di Santa Maria del Cerreto, il cui emblema era una gru con la sua vigilanza. Il colore verde dominante richiama la borgata di Terraverde, in cui ha sede il municipio.
Corte Palasio basa la propria economia quasi esclusivamente sull'agricoltura.
Nel 1856 nasce l'Associazione Agricola Lombarda che dà vita presso il territorio ad una scuola di studi di agricoltura di grande rilievo, visitata anche dal generale Giuseppe Garibaldi, nel marzo del 1862. La mancanza di fondi porterà però alla chiusura della stessa.
In tempi più recenti, il latifondo è scomparso e le terre sono state comprate dallaCassa per la Formazione della Proprietà Contadina che le ha assegnate a conduttori diretti.Prosperano quindi una trentina di aziende agricole con stalle modello per l'allevamento di bovini da latte.
Il resto della popolazione è impiegato in imprese commerciali e nel terziario.
Cadilana, per la sua vicinanza allastrada Lodi–Crema, ha visto un certo sviluppo edilizio e l'insediamento di piccole imprese industriali e artigiane.
^I Pusterla portavano in origine uno stemma blasonato:d'argento, alla muraglia merlata alla guelfa di rosso, colla porta chiusa di…, con un ramo di ortica in banda attraversante sulla porta; essa muraglia movente da una terrazza di verde. In seguito adotteranno uno stemmad'oro, all’aquila di nero, coronata del campo. Cfr G.B. di Crollalanza,Dizionario storico-blasonico, vol. II, p. 386.