Il vescovoArturo Aiello eleva l'Ostensorio con l'ostia consacrata durante la solennità del Corpus Domini
La solennità del Corpus Domini nacque nel1247 nelladiocesi di Liegi, inBelgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell'eucaristia[4] in reazione alle tesi diBerengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.[5]
L'introduzione di questa festività nel calendario cristiano si deve principalmente a una donna,Giuliana di Cornillon, una monaca agostiniana vissuta nella prima metà del tredicesimo secolo. Da giovane avrebbe avuto una visione dellaChiesa con le sembianze di una luna piena, ma con una macchia scura, a indicare la mancanza di una festività[6]. Nel1208 ebbe un'altra visione, ma questa volta le sarebbe apparsoCristo stesso, che le chiese di adoperarsi perché venisse istituita la festa del Santissimo Sacramento, per ravvivare la fede dei fedeli e per espiare i peccati commessi contro il sacramento dell'eucaristia.Dal1222, anno in cui era stata nominata priora del convento di Mont Cornillon, chiese consiglio ai maggiori teologi ed ecclesiastici del tempo per chiedere l'istituzione della festa.Scrisse una petizione anche aHughes de Saint-Cher, all'arcidiacono diLiegi Jacques Pantaléon (futuroUrbano IV) e aRoberto di Thourotte, vescovo di Liegi. Furono proprio l'iniziativa e le insistenti richieste della monaca a far sì che, nel1246, Roberto de Thourotte convocasse unconcilio e ordinasse, a partire dall'anno successivo, la celebrazione della festa del Corpus Domini. All'epoca i vescovi avevano infatti la facoltà di istituire festività all'interno delle loro diocesi.
Alcuni anni dopo la morte di Giuliana e di Roberto de Thourotte, nel 1264 papa Urbano IV, che già aveva contribuito alla prima festa del Corpus Domini in Belgio, dopo aver riconosciuto ilmiracolo eucaristico di Bolsena fece promulgare la bollaTransiturus de hoc mundo, con la quale istituì la solennità del Corpus Domini comefesta di precetto e la estese alla Chiesa universale, fissandola algiovedì dopo l'ottava dellaPentecoste[7][8][9][10].
Durante il periodo delle guerre di religione in Francia (in verità tra il 1540 e il 1600, cioè in un arco temporale leggermente più lungo), la processione del Corpus Domini fu oggetto di ostilità da parte degliUgonotti. Infatti i Calvinisti (noti in Francia come Ugonotti) negano la transustanziazione come leggenda priva di fondamento, e persino offensiva nei confronti della religione evangelica. Gli Ugonotti facevano la processione oggetto di numerose provocazioni, e veri e propri attacchi alle immagini e all'ostia, oppure semplicemente dimostravano la loro diversità religiosa (non stendendo alla finestra le tovaglie che, tradizionalmente, le famiglie cattoliche francesi mettevano in mostra in omaggio alla processione, lavorando ostentatamente alle finestre o davanti agli usci ecc.).
Fino alla metà del Seicento in certe zone della Francia la processione del Corpus Domini fu quindi accompagnata da massicci schieramenti di forza pubblica, e con i fedeli in genere armati e pronti a difendere l'ostia da eventuali profanazioni.
Nella bolla del 1264 la festa è descritta comememorialis sacramentum in cotidianis missarum sollemnior, festum sanctissimi Corporis Domini nostri Jesu Christi[11] (..."festività del santissimo Corpo di nostro Signore Gesù Cristo) nella quale si afferma ladivinità di Gesù e, in particolare, del Suo Corpo (indicato con l'iniziale maiuscola).
Il Messale successivo allariforma liturgica ribattezzò la celebrazione col nome latino diSollemnitas Sanctissimi Corporis et Sanguinis Christi[11] a seguito della soppressione della festa delPreziosissimo Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo, ritenuta un doppione, e che si celebra tuttavia ancora il 1º luglio.
In lingua italiana è comunemente nota comeCorpus Domini; in altre lingue, come inglese, spagnolo e portoghese, si usa l'espressioneCorpus Christi.
La ricorrenza ha il gradoliturgico disolennità ed è diprecetto. Il suo giorno proprio è il giovedì della II settimana dopo laPentecoste, il che corrisponde al giovedì dopo lasolennità della Santissima Trinità. Nei Paesi, come l'Italia, in cui il giovedì non è giorno festivo nel calendario civile, la solennità si trasferisce alla seconda domenica dopo Pentecoste, in conformità con le Norme generali per l'ordinamento dell'anno liturgico e del calendario.[12]
Nella riforma delrito ambrosiano, promulgata dall'arcidiocesi di Milano il 20 marzo2008, la festività è stata riportata obbligatoriamente al giovedì della II settimana dopo Pentecoste con la possibilità, per ragioni pastorali, di celebrarla anche la domenica successiva.[13][14]
Numerose diocesi in Italia continuano a proporre ai fedeli la celebrazione e la processione eucaristica, a livello diocesano, il giovedì, lasciando la domenica per le celebrazioni e le processioni parrocchiali.
In occasione della solennità delCorpus Domini si porta inprocessione, racchiusa in unostensorio sottostante unbaldacchino, un'ostia consacrata edesposta alla pubblicaadorazione: viene adorato Gesù vivo e vero[15], presente nel Santissimo Sacramento che è tenuto fra le mani da un sacerdote, diacono o, più frequentemente, dal vescovo diocesano. Il Santissimo costituisce il centro della processione ed è accompagnato dai portatori di candele e daituriferari. In una processione eucaristica, il turiferario, il navicolare e ilceroferario camminano direttamente davanti al Santissimo Sacramento; la presenza del Santissimo Sacramento è solitamente segnalata anche daicandelabri,incensieri e dal suono dellecampane.
Nelle città di Orvieto e Bolsena, oltre al Santissimo Sacramento, vengono portate in processione le reliquie del miracolo eucaristico occorso al sacerdote boemo Pietro Da Praga nel 1263 presso l'Altare del Miracolo situato nella basilica di Santa Cristina nella città di Bolsena e dal 6 gennaio 2013 fino al 14 novembre 2014 si è tenuto un giubileo eucaristico straordinario nelle comunità di Orvieto e di Bolsena mediante la Diocesi di Orvieto-Todi.
La prima processione sacramentale in Baviera ebbe luogo aBenediktbeuern nel 1273, mentre aColonia la solennità del Corpo e del Sangue di Cristo fu celebrata per la prima volta con una processione nel 1279. La processione del Corpus Domini raggiunse il suo apice nel XVII e XVIII secolo. A partire dallaControriforma del XVI secolo, le altreprocessioni di supplica a Dio divennero spesso processioni eucaristiche, in cui veniva esposto il Santissimo Sacramento. Ciò richiedeva la partecipazione di un sacerdote o di un diacono, essendo i consacrati gli unici autorizzati a toccare il Corpo di Cristo secondo le indicazioni diTommaso d'Aquino; altri tipi di processione potevano essere svolte senza la partecipazione delclero.
La processione segue il seguente ordine di base:
deve avvenire dopo una Santa Messa in cui l'ostia è stata consacrata per questa processione. La Messa può essere seguita da una fase (più lunga) di esposizione eadorazione eucaristica.
la processione sacramentale prevede una o più stazioni in cui viene impartita labenedizione sacramentale con il Santissimo Sacramento;
la processione termina con la benedizione sacramentale (a destinazione o nella chiesa di partenza), dopo la quale il Santissimo Sacramento viene riposizionato neltabernacolo[16].
Papa Urbano IV incaricòTommaso d'Aquino di comporre l'officio della solennità e della messa del Corpus et Sanguis Domini. In quel tempo, era il 1264, San Tommaso risiedeva, come il pontefice, sull'etrusca città rupestre diOrvieto, nelconvento di San Domenico (che, tra l'altro, fu il primo ad essere dedicato al santo iberico). IlDoctor Angelicus insegnavaTeologia nelloStudium (l'università dell'epoca) orvietano e presso S. Domenico si conserva ancora la sua cattedra e il crocifisso ligneo che gli parlò. Tradizione vuole infatti che proprio per la profondità e completezza teologica dell'officio composto per il Corpus Domini, Gesù - attraverso quel crocifisso - abbia detto: "Bene scripsisti de me, Thoma". L'inno principale del Corpus Domini, cantato nella processione e neiVespri, è ilPange lingua; un altro inno dedicato è ilSacris solemniis, specialmente nella sua sezione finale (che costituisce ilPanis Angelicus). Esiste anche unasequenza per il Corpus Domini: ilLauda Sion Salvatorem.
Durante il percorso si recitano anchesalmi,litanie e preghiere alternate, nonché ilRosario. Gliinni cantati sono spesso accompagnati da unabanda diottoni.
^Nel1977, in Italia laConferenza episcopale italiana decise di spostare i festeggiamenti alla seconda domenica dopoPentecoste. Con legge 5 marzo 1977, n. 54, cessarono di essere considerate festive in Italia, agli effetti civili, oltre al giorno del Corpus Domini: l'Epifania (6 gennaio), il giorno diSan Giuseppe (19 marzo), il giorno dell'Ascensione (40 gg. dopo laPasqua), il giorno dei Santi Apostoli Pietro e Paolo (29 giugno) e furono spostate rispettivamente alla prima domenica di giugno e alla prima di novembre le celebrazioni della Festa della Repubblica (giorno 2 giugno) e dell'Unità Nazionale (ex Festa della Vittoria della prima guerra mondiale, 4 novembre). Otto anni dopo, con il D.P.R. 792/1985, veniva ripristinata, sempre agli effetti civili, la festività dell'Epifania e, limitatamente al Comune di Roma, quella dei santi apostoli Pietro e Paolo. Con la L. 336/2000 dal 2001 ridivenne festivo anche il giorno 2 giugno, al quale fu riportata la celebrazione della Festa della Repubblica.
^Hans Bernhard Meyer,Eucharistie. Geschichte, Theologie, Pastoral (= Gottesdienst der Kirche. Handbuch der Liturgiewissenschaft, Teil 4), Regensburg 1989,ISBN 3-7917-1200-4, p. 595.
AA.VV.,Studi Eucaristici. Atti della Settimana internazionale di Alti Studi teologici e storici, Torino, Tipografia Fratelli Scaravaglio & C., 1966.
J.A. Weisheipl,L’Ufficio del Corpus Domini redatto ad Orvieto da san Tommaso d’Aquino (testi di J.A. Weisheipl e J.-P. Torrell), inTommaso D’Aquino. Vita, pensiero, opere, Milano, Jaca Book, 1988, pp. 182-190.