Riepilogo dell'espansione della Corona di Aragona nellapenisola iberica.
L'unione dei territori della contea di Barcellona e del regno d'Aragona avvenne grazie al matrimonio diRamon Berenguer IV, conte di Barcellona, conPetronilla d'Aragona (1137). Da quel momento i due territori, pur essendo autonomi, confluirono inunione personale nella figura dei re di Aragona e andarono a formare la cosiddetta "Corona d'Aragona". Il figlio di Ramon Berenguer IV e Petronilla,Alfonso II, ereditò entrambi i titoli, che furono assunti da tutti i suoi successori. Ciononostante l'unione personale comportò il rispetto delle istituzioni preesistenti e deiparlamenti di entrambi i territori.
Dopo la perdita d'influenza della Corona d'Aragona inOccitania, a seguito dellabattaglia di Muret, il reGiacomo I detto il Conquistatore diede inizio nel XIII secolo all'espansione del regno verso ilmar Mediterraneo e il levante peninsulare nell'ambito dellaReconquista, riuscendo a strappare agli arabiMaiorca e buona parte dell'attualeComunità Valenciana.Valencia fu dichiarata capitale di un neocostituito regno dallo stesso nome e dotata di proprie istituzioni, cosicché fu il terzo stato ad entrare nella Corona d'Aragona. L'isola di Maiorca, assieme allaCerdagna, alRossiglione e alla città diMontpellier, vennero ceduti a suo figlio Giacomo con il nome di regno di Maiorca, per poi essere reincorporati nel 1349.
Seguendo una strategia comune agli altri regni dellapenisola iberica i re d'Aragona dotarono i regni della Corona di leggi efueros (consuetudini) proprie, al fine di limitare l'influenza dellanobiltà e garantire una maggiore fedeltà alla monarchia.
L'espansione aragonese nelMediterraneo accrebbe la Corona d'Aragona di nuovi territori: laSicilia (1282), i Ducati diAtene (1311) eNeopatria (1319), e la Sardegna fra il 1323 e il 1326 (a cui seguì unalunga guerra contro ilgiudicato di Arborea), nonché, nel 1442, il Regno di Napoli. Data la lontananza geografica dall'Aragona, questi territori non vennero assoggettati a un governo centrale, bensì affidati alleélite locali. Nei possedimenti italiani il controllo aragonese fu quindi spesso nominale, di natura più economica che politica.
Nel 1410 il reMartino I morì senza discendenti: in seguito al Compromesso diCaspe, Ferdinando d'Antequera (della dinastia castigliana deiTrastámara) fu incoronato con il titolo diFerdinando I d'Aragona. Più avanti suo nipoteFerdinando II riacquistò laCatalogna del Nord (fra cui anche il Rossiglione), che era passata allaFrancia, e ilRegno di Navarra, che pur essendosi da poco unito alla Corona d'Aragona era stato perso per via di dispute dinastiche interne.
Ferdinando II sposò nel 1469 l'infantaIsabella di Castiglia, creando i presupposti per la futura unione dei due regni. Tuttavia, all'epoca, sia la Castiglia che l'Aragona rimasero entità statuali autonome, ciascuno dotato di proprie istituzioni, parlamenti e leggi tradizionali.
La Corona d'Aragona e quella di Castiglia passarono successivamente agliAsburgo (Carlo V di Spagna, detto Carlo I in Aragona, era nipote dei Re cattolici), che le riunirono sotto la Corona di Spagna (anche in questo caso le istituzioni delle due Corone, rimaste distinte, non persero la propria validità). All'estinzione della linea degli Asburgo di Spagna (1700), anche la Corona d'Aragona rimase senza titolari. Scoppiò quindi laguerra di successione spagnola (1701-1714), che vide la vittoria del pretendenteborbonico,Filippo d'Angiò, salito al trono con il nome di Filippo V di Spagna.
Appena consolidato il proprio potere Filippo V trasformò la Spagna in una monarchia centralizzata ed emanò idecreti di Nueva Planta, per effetto dei quali le terre della Corona d'Aragona (che si erano schierate a favore dell'altro pretendente al trono durante la guerra di successione) vennero private di tutte le istituzioni e legislazioni tradizionali per essere sottomesse ad un'amministrazione spagnola unita. A partire da questo momento la Corona d'Aragona cessò formalmente di esistere.
Stemmi degli stati facenti parte della Corona d'Aragona
Le "Barre d'Aragona", o più correttamente i "Pali d'Aragona" (inspagnoloBarras de Aragón) sono l'antico simbolo araldico del casato dei Re d'Aragona. Incatalano vengono chiamatiels quatre pals ("i quattropali") che formanola senyera reial.
Sono quattro frange verticali rosse su fondo dorato o giallo. La descrizione corretta in araldica è:d'oro, a quattro pali di rosso.
D'altro canto, l'Archivio Generale della Corona d'Aragona, che era il deposito ufficiale della documentazione reale della casata dal regno diAlfonso II (XII secolo), aveva sede nel Monastero di Santa María de Sigena, almeno fino al 1301 (anno in cui fu trasferito a Barcellona)[6][7].
Nei primi anni del XV secolo, fino all'ascesa al trono di Alfonso V, la capitalede facto eraValencia. Nel corso del XV-XVI secolo la capitalede facto della Corona era Napoli: dopo Alfonso V d'Aragona, ancheFerdinando II d'Aragona stabilì la capitale a Napoli. Alfonso, in particolare, volle trasformare la città in una vera capitale del Mediterraneo[8], prodigando anche ingenti somme per abbellirla ulteriormente. Più tardi le corti furono itineranti[9] fino aFilippo II di Spagna.
Lo storico spagnolo Domingo Buesa Conde sostiene la tesi che Saragozza dovrebbe essere considerata la capitale politica permanente, ma non economica o amministrativa, a causa dell'obbligo dei re di essere incoronati alla Cattedrale del Salvatore di Saragozza.
Filippo V di Spagna (1700-1746). Le istituzioni, leggi e consuetudini dei territori della Corona d'Aragona vengono aboliti daidecreti di Nueva Planta e i territori passano sotto la legislazione del regno di Castiglia
Carlo VI del S.R.I. (in Sardegna fino al 1720, in Sicilia fino al 1734 e a Napoli fino al 1735)
Unitasi con Aragona in 1162 per formare la Corona. Tra il XII e il XIV secolo la Contea di Barcellona svilupparono istituzioni e legislazioni comuni con il resto delle contee catalane, come gliUsatici di Barcellona, leCorti catalane e leGeneralità, creando il Principato di Catalogna come entità politica.
Governata come un regno indipendente[12] da parenti o membri di rami cadetti dellaCasa d'Aragona dal 1282 al 1409; poi aggiunta permanentemente alla Corona; persa nel 1713
Ufficialmente parte integrante delRegno di Sardegna, non fu tuttavia mai conquistata né tantomento controllata dagli aragonesi o, in seguito, dagli spagnoli
^Comprendente formalmente anche laCorsica, che tuttavia non venne mai conquistata né tantomento controllata dagli aragonesi o, in seguito, dagli spagnoli.