Lecoproliti (al singolarecoprolite o, meno correttamente,coprolito) sonofecifossilizzate.
Il termine deriva dall'unione delle parole greche κόπρος, 'kopros', (sterco), e λίθος, 'lithos', pietra; è stato usato per la prima volta dal paleontologo ingleseWilliam Buckland nel 1829.
Normalmente il termine coprolite è riferito a tutti gli escrementifossili che possono raggiungere dimensioni ragguardevoli come nel caso del reperto di coprolite diTyrannosaurus rex (pesa 7 chili ed è stato scoperto nelSaskatchewan,Canada, nellaformazione geologica "Frenchman Formation" vicino alla cittadina di Eastend dai ricercatori del Museo Reale del Saskatchewan); altre volte sono molto piccoli e attribuibili invece ainvertebrati. In questo caso vengono anche chiamati cordoni fecali o pallottole fecali (faecal pellets) e possono costituire la maggior parte delsedimento specialmente in ambienti marini a bassa energia come quelli diretroscogliera.
Secondo alcuni autori, il termine coprolite dovrebbe essere usato solo per gli escrementi deivertebrati.
Il riconoscimento delle coproliti può essere condotto sulla base dei loro elementi strutturali, come una forma ovoidale più o meno allungata, oppure cilindrica, rotonda, a spirale o acono e striature che riproducono la morfologia dell'ultimo tratto intestinale. Al loro interno sono a volte ancora identificabili resti vegetali e animali che forniscono informazioni sulladieta di chi ha prodotto gli escrementi o addiritturaparassiti intestinali. Per quanto riguarda le coproliti più piccole, a volte non è agevole distinguerle da pellet inorganici o uova.
La maggior parte delle coproliti sono composte principalmente difosfato di calcio con piccoli quantitativi di materia organica. Sono state ritrovate coproliti in depositi che datano dal periodoCambriano fino a periodi recenti, con una diffusione a livello planetario.[1] Alcuni di questi reperti fungono anche dafossile guida, come laFavreina del periodoGiurassico presente inAlta Savoia, inFrancia.
Nel caso di escrementi fossili umani, questi dovrebbero essere indicati come paleofeci, anche se talvolta il termine coprolite viene utilizzato in contesto archeologico anche per riferirsi a escrementi fecali umani.[2][3][4]
Dall'esame delle coproliti è in qualche caso possibile ricavare informazioni sulla dieta dell'essere vivente che le ha prodotte e anche stabilire se si trattava di erbivoro o di un carnivoro.[5][6]
Altri progetti
Controllo di autorità | NDL(EN, JA) 00566617 |
---|