| Coppa Italia Dilettanti | |
|---|---|
| Sport | |
| Tipo | Club |
| Federazione | FIGC |
| Paese | |
| Organizzatore | Lega Nazionale Dilettanti |
| Cadenza | annuale |
| Apertura | febbraio |
| Chiusura | maggio |
| Partecipanti | 19 (fase finale) dal 1999 |
| Formula | Fase a gironi Eliminazione diretta |
| Sito Internet | Sito ufficiale |
| Storia | |
| Fondazione | 1966 |
| Numero edizioni | 57 |
| Detentore | |
| Record vittorie | |
| Ultima edizione | Coppa Italia Dilettanti 2024-2025 |
Coccarda italiana tricolore | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
LaCoppa Italia Dilettanti è una competizionecalcisticaitaliana organizzata a cadenza annuale dallaLega Nazionale Dilettanti.
Nata nella stagione1966-67 come un «campionato tra squadre» dilettantistiche su base nazionale (sostituendo così le precedenti finali nazionali tra le prime classificate nelle fasi regionali),[1] fino all'edizione1998-99 la competizione era assegnata tra le formazioni uscite vincitrici da due distinte fasi, quellaInterregionale da una parte e quella diEccellenza ePromozione dall'altra. Dalla stagione1999-00 la competizione si è scissa in due coppe separate: laCoppa Italia Serie D, a cui partecipano solo le squadre iscritte al campionato diSerie D, e laCoppa Italia Dilettanti propriamente detta, dove competono le formazioni vincitrici delle fasi regionali di Eccellenza.[2]
La vincitrice della Coppa Italia Dilettanti ha il diritto di partecipare al campionato diSerie D dell'anno successivo, rendendo il trofeo la coppa nazionale più appetibile dopoquella maggiore.
Nel caso che essa abbia già ottenuto la promozione attraverso il posto in campionato, il posto-promozione andrà alla migliore fra le altre semifinaliste che abbia diritto (le compagini che militano inPromozione o che vi siano retrocesse nella stagione in corso non possono essere promosse in Serie D). Nel caso che tutte le 4 semifinaliste siano o già state promosse, o militino in Promozione, il posto-promozione non viene assegnato.[3]
L'esemplare originale della coppa è conservato nella sede dellaLega Nazionale Dilettanti in Piazzale Flaminio aRoma e, sul basamento di formaottagonale, riporta le incisioni coi nomi di quasi tutte le vincitrici. Il trofeo è stato realizzato daGaspare Oliverio nel 1964, nell'ambito del premio "Crogiolo d'oro"; è inargento elapislazzuli e presenta cesellature sulle quali sono riprodotti temi animaleschi e floreali. Al termine delle finali, la LND consegnava alle vincitrici anche un secondo trofeo: quest'ultimo rimaneva al club, mentre quello principale veniva lasciato per il tempo di festeggiare nella propria sede.[4]
L'attuale trofeo tenta invece di imitare la forma dellaCoppa dei Campioni.
| Annate | Formula | Partecipanti |
|---|---|---|
| Dal 1966 al 1981 | Eliminazione diretta | 256 squadre del massimo campionato regionale |
| Dal 1981 al 1985 | Le squadre delle due categorie fanno due tornei separati fino alla fase finale: 8 squadre, di cui 3 dall'Interregionale e 5 dalla Promozione. | Le squadre delcampionato Interregionale (5º livello nazionale, primo dilettantistico) e quelle dellaPromozione (1º livello regionale, 6º nazionale) |
| Dal 1985 al 1988 e nel 1990-1991 | Le squadre delle due categorie fanno due tornei separati con assegnazione delle rispettive Coppe Italia. Le due vincitrici si affrontano poi per l'assegnazione della Coppa Italia Dilettanti | Le squadre delcampionato Interregionale (5º livello nazionale, primo dilettantistico) e quelle dellaPromozione (1º livello regionale, 6º nazionale) |
| Dal 1988 al 1990 | Le squadre delle due categorie fanno due tornei separati fino alle semifinali comprese: le 4 squadre rimaste (2 per parte) disputano la "final four" in campo neutro a sfide incrociate | Le squadre delcampionato Interregionale (5º livello nazionale, primo dilettantistico) e quelle dellaPromozione (1º livello regionale, 6º nazionale) |
| Dal 1991 al 1999 | Le squadre delle due categorie fanno due tornei separati con assegnazione delle rispettive Coppe Italia. Le due vincitrici si affrontano poi per l'assegnazione della Coppa Italia Dilettanti | Le squadre delCampionato Nazionale Dilettanti (5º livello nazionale, primo dilettantistico) da una parte, e quelle dellaEccellenza (1º livello regionale, 6º nazionale) ePromozione (2º livello regionale, 7º nazionale) dall'altra |
| Dal 1999 ad oggi | Format attuale | Le squadre dellaEccellenza (1º livello regionale). Quelle dellaPromozione (2º livello regionale) dal 2007 non sono più ammesse alla fase nazionale |
Alla Coppa Italia Dilettanti partecipano le diciannove squadre vincitrici le fasi regionali. Nel primo turno le società sono divise in tre gironitriangolari e cinqueaccoppiamenti secondo questo schema fisso e numericamente diseguale:
Accedono alla fase successiva le squadre vincitrici del rispettivo triangolare e delle sfide d'andata e ritorno. Va sottolineato che, neitriangolari, nella seconda giornata riposerà la squadra che avrà vinto la prima gara o, in caso di pareggio, quella che avrà disputato la prima gara in trasferta; nella terza giornata giocheranno le squadre che non si sono incontrate in precedenza. Nelle gare ad abbinamento, invece, risulterà vincente la squadra che nei due incontri avrà segnato il maggior numero di reti, ricorrendo, in caso di parità, allaregola dei gol fuori casa e, permanendone la necessità, all'immediata esecuzione deitiri di rigore.
Le otto squadre qualificate vengono abbinate con criterio di prossimità geografica nelle sfide dei quarti di finale e delle semifinali, concedendo per principio il vantaggio del ritorno in casa alla squadra che sia l'unica delle due a non averne usufruito nel turno precedente o procedendo a sorteggiarlo negli altri casi. Anche in questi turni è prevista la regola dei gol fuori casa e la possibilità dei calci di rigore.
Lafinale viene disputata in campo neutro, generalmente allostadio Gino Bozzi diFirenze. Qualora la squadra vincitrice della Coppa Italia Dilettanti abbia acquisito il diritto alla partecipazione alcampionato di Serie D dell'anno successivo avendo vinto (anche successivamente) il proprio campionato diEccellenza, tale diritto viene riservato all'altra finalista. Nell'ipotesi in cui anche quest'ultima sia già stata promossa, l'ammissione alla Serie D è riservata alla vincitrice di un apposito spareggio fra le società eliminate in semifinale.
Da notare che le squadre sono obbligate a utilizzare in ogni gara un calciatore under 19 e uno under 18: ad esempio, per il campionato 2019-2020, deve essere utilizzato un giocatore nato dopo il 1º gennaio2000 e uno nato dopo il 1º gennaio2001.
| Ripartizione delle 256 squadre partecipanti dal 1966 al 1981 | ||||||||||||
|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Numero squadre | Comitati regionali | |||||||||||
| 32 | Lombardia | |||||||||||
| 20 | Campania | Toscana | Veneto | |||||||||
| 18 | Emilia-Romagna | |||||||||||
| 14 | Friuli V.G. | Lazio | Liguria | Piemonte | Puglia | Sicilia | ||||||
| 12 | Abruzzo | Calabria | Marche | Sardegna | ||||||||
| 6 | Umbria | |||||||||||
| 4 | Basilicata | Trentino-Alto Adige | ||||||||||
Il torneo inizia domenica 4 settembre 1966 con le gare del primo turno a livello regionale, sotto l'egida della LND (nata nel 1959), con 256 squadre diPrima Categoria/Promozione (che al tempo era il massimo livello regionale) in rappresentanza di tutta laPenisola. Per le prime 7 edizioni la formula fu sempre la stessa: due turni con abbinamenti a livello regionale, poi quattro turni con abbinamenti extra-regionali (cioè non si potevano incrociare compagini della propria regione) ed infine lefinal four in campo neutro.
Queste ultime videro loStadio Flaminio diRoma come scenario per le prime tre edizioni con le vittorie di Impruneta (1967),STEFER Roma (1968) eALMAS (1969); poi vennero tre edizioni aForte dei Marmi con i successi diPonte S.P. Mapello (1970),Montebelluna (1971) eValdinievole (1972). Nel 1973 loJesolo ospitò e vinse la coppa, mentre l'anno successivo laMiranese vinse aMontecatini. Da ricordare che due di queste finali furono dirette da arbitri diSerie A:Concetto Lo Bello (ALMAS-Parmense, 1969) eSergio Gonella (Valdinievole-ValDiano, 1972).[5]
Dal 1974 scomparvero le final four, quindi le semifinali divennero ad andata e ritorno, mentre la finale rimaneva a gara unica ed in campo neutro.

Dal 1975 al 1977 la finale della Coppa Italia Dilettanti è stata disputata come prologo di quelle dellaCoppa Italia maggiore, con 60000 spettatori ad ogni gara. Nel 1975 e 1976 loStadio Olimpico di Roma ha visto i successi delBanco di Roma (prima diFiorentina-Milan 3-2) eSoresinese (prima diNapoli-Verona 4-0), mentre nel 1977 fu loStadio San Siro diMilano a vedere la vittoria delCasteggio (prima del derbyMilan-Inter 2-0). Nelle file della finalista sconfitta nel 1975, la Larcianese, comeportiere edallenatore vi eraIdilio Cei, storica bandiera dellaLazio.
Nelle successive 4 edizioni le finali videro stadi meno gloriosi. Nel 1978, alloStadio Appiani diPadova vi fu un derby veneto: il Sommacampagna superò ilContarina. Nel 1979 vi fu la prima vittoria di una squadra siciliana, ovvero il Ravanusa che batté i lombardi dello IAG Gazoldo, che però militavano nei gironi dell'Emilia-Romagna. Infatti, fino a metà degli anni '90 le compagini dilettanti dellaprovincia di Mantova erano inserite nel sistema calcistico emiliano-romagnolo, mentre quelle dellaprovincia di Piacenza in quello lombardo. Il presidente del Ravanusa eraSalvatore Lauricella che organizzò la trasferta in treno di 500 tifosi daAgrigento allaToscana, aCamaiore, sede della finale. Le finali del 1980 e del 1981 videro uno sfortunato protagonista, ilPonsacco, sconfitto in entrambe le occasioni: dalCittadella nella prima e dall'Internapoli nella seconda.[6]
Con l'entrata in vigore dellaLegge n. 91 del 23 marzo 1981[7] venne abolito il calcio semiprofessionistico, che in Italia era rappresentato dallaSerie C e dallaSerie D. Quest'ultima categoria passò sotto la gestione dellaLega Nazionale Dilettanti e cambiò il nome inCampionato Interregionale. Venne anche decisa una riforma della Coppa Italia Dilettanti: oltre alle squadre diPromozione, vi parteciparono anche quelle dell'Interregionale. Il torneo venne diviso in due "binari" per le due categorie fino ai quarti di finale, dove approdarono 3 squadre di Interregionale e 5 di Promozione.
Mentre nella Coppa Interregionale gli abbinamenti erano col criterio di viciniorità, la Coppa Promozione continuò con la formula in vigore dal 1966: due turni a livello regionale, e tutti i successivi con abbinamenti extra-regionali.
Nel 1982 alloStadio Brumana diBergamo, di fronte a 6000 spettatori (il record, escludendo le 3 finali all'Olimpico e San Siro) e con incasso di 17 500 000lire, ilLeffe superò laPro Palazzolo. Nella mattina di quel 29 maggio 1982, il portiere deipalazzolesiClaudio Ghezzi si sposò, e, finita la cerimonia, dietro il consenso della consorte, poté recarsi allo stadio per difendere i propri colori. La 17ª edizione (1983) fu l'unica in cui si incrociarono due squadre della stessa categoria (Interregionale):Lodigiani-Cuoiopelli finì 1-0 aMontecatini. Nel 1984 si dovette ricorrere per la prima volta aitiri di rigore per decidere la sfida fraMontevarchi eSuzzara, a prevalere furoni i primi. Nel 1985, aSanta Marinella, ilRosignano Solvay superò il Posillipo.
Con l'edizione 1985-86 (20ª) le squadre delle due categorie (Interregionale e Promozione) disputarono due coppe diverse con assegnazione delle rispettive Coppe Italia di settore. Le due vincenti si affrontarono poi nella finale per la Coppa Italia Dilettanti.
Il 27 giugno 1986 venne il primo successo di una squadra di Promozione (dopo l'entrata di quelle dell'Interregionale nel 1981) quando, in un derby tutto laziale, ilCassino superò ilFormia. Altro derby, stavolta abruzzese, nel 1987 aCastel di Sangro fraChieti (neopromosso inSerie C2) edAvezzano (neopromosso in Interregionale): a prevalere, a sorpresa, furono i secondi.
Con l'edizione 1987-88 venne un nuovo cambio di formula: le squadre delle due categorie fecero sempre due tornei separati, ma solo fino alle semifinali comprese: le 4 squadre rimaste (2 per parte) disputarono la "final four" in campo neutro a sfide incrociate.
Nel 1988, nelle final four diSenigallia, l'Altamura superò la Stezzanese (finale arbitrata daPierluigi Collina). Poi vennero due successi di squadre di Promozione: laSestese (1989 aLumezzane) ed ilBreno (1990 aVibonati).
Con l'edizione 1990-91 si tornò ai due tornei separati con assegnazione delle Coppe Italia di settore, con la finale in gara unica in campo neutro. Nel 1991, in un derby ligure, ilSavona batté laSestrese inCalabria, aLocri.[8]
Dal 1991 al 1999 ci furono ancora due coppe separate, le cui vincitrici avrebbero disputato la finale per l'assegnazione della Coppa Italia Dilettanti. Fra le novità ci furono il cambio del nome dei campionati: nel 1991 venne creata, come massimo campionato regionale, l'Eccellenza (facendo così scalare laPromozione di un gradino), mentre nel 1992 ilCampionato Interregionale divenneCampionato Nazionale Dilettanti (CND). Un'altra novità ci fu l'introduzione dellecoppe regionali: le squadre di Eccellenza non avrebbero più dovuto svenarsi in lunghe e costose trasferte, bensì designare un vincitore da inserire nella fase nazionale. L'ultima novità è che anche le squadre del 2º livello regionale (la Promozione appunto) potevano essere inserite nei ranghi della coppa.
Nel 1992, aPalazzo San Gervasio, inBasilicata, il Quinzano fu la prima squadra di Eccellenza a scrivere il suo nome nell'albo d'oro. Sotto 0-2, riuscì a rimontare e battere 3-2 laTorres. I tifosi bresciani, in assenza di una tribuna, furono sistemati sul rimorchio di un camion.
L'anno successivo fu ilTreviso a vincere adAlghero contro l'Imola. La sfida fu decisa aitiri di rigore, un epilogo non sorprendente fra due squadre giunte alla finale da imbattute.
Nel 1994 ilVarese superò ilCivitavecchia adAosta per 4-2 dopo itempi supplementari. Le due reti decisive, segnate nel secondo tempo supplementare, furono segnate da due varesini partiti dalla panchina (Musolino e Prelli).
Nel 1995 fu la volta dell'Iperzola, società nata 4 anni prima dalla fusione di Ponte Ronca e Riale. In quella stagione ifelsinei vinsero tutte le 4 competizioni cui presero parte:campionato,coppa regionale,coppa Eccellenza eCoppa Italia Dilettanti. Per la prima volta, la finalissima fu disputata in gare di andata e ritorno.
Nel 1996 fu il turno dell'Alcamo a prevalere. I siciliani inflissero nell'andata l'unica sconfitta stagionale di coppa ai toscani dellaFortis Juventus, mentre il ritorno si concluse sul 3-3.
Nel 1997 ci fu iltriplete dell'Astrea: infatti i romani vinserocampionato,coppa CND eCoppa Italia Dilettanti.
La Larcianese vinse nel 1998 uno dei percorsi di coppa più sofferti in assoluto: degli 11 turni disputati, 4 furono superati grazie ai rigori, 2 grazie allereti in trasferta ed uno per differenza reti.
La 33ª edizione fu l'ultima a vedere sfide fra squadre diInterregionale/CND e diPromozione/Eccellenza: nel 1999 l'ultima sfida fu un derby piemontese: ilCasale prevalse sulMoncalieri.[9]
La stagione 1999-2000, edizione numero 34, segnò lo spartiacque nella Coppa Italia Dilettanti: ci fu lo scorporo delle squadre dellaSerie D (nuova denominazione del C.N.D.) con la creazione dellaCoppa Italia Serie D, mentre la vecchia coppa continuò con le sole compagini dei campionati regionali.
Nel 2000 vinsero i siciliani dell'Orlandina contro i friulani dellaSacilese in una tiratissima doppia finale decisa ai rigori (in palio vi era anche la promozione in Serie D, dato che nessuna delle due compagini aveva vinto il campionato). L'Orlandina aveva già vinto ai rigori nella fase regionale contro il Real Messina e nella finale contro il Paternò, mentre in uno dei primi turni aveva pure rimontato un 2-6 in trasferta contro il Camaro con un 4-0 casalingo. Questa fu l'ultima edizione con gare di andata e ritorno.
Nel 2001 la coppa andò alNola che batté laCaratese 2-1 aFigline Valdarno. I lombardi andarono in vantaggio e lo mantennero fino al 90', quando l'arbitroPasquale Rodomonti concesse un rigore ai campani che segnarono e, mentre tutti pensavano ai supplementari, una rovesciata di Musella al secondo minuto di recupero realizzò il sorpasso. All'allenatore campano Musella venne un malore ma, prontamente assistito, poté festeggiare con la squadra.
Nel 2002 la vittoria toccò allaBoys Caivanese che, aCalenzano, superò ilMonfalcone nelle fasi finali della gara, comunque i campani avevano già la promozione assicurata, avendo ibisiachi già vinto ilproprio campionato. La Caivanese vinse, in quella stagione. 15 gare di coppa su 18, l'unica sconfitta venne nei quarti della fase nazionale contro il Real Messina.
Nel 2003 coppa e promozione andarono alLadispoli (1-0 sulDerthona), mentre l'anno successivo fu il turno delSalò (1-0 sul San Paolo Bari, che finì la gara con sette uomini in campo, viste le quattro espulsioni decretate dall'arbitroGianpaolo Calvarese). Nel 2005 vinse la Colognese che superò 2-1 ilReal Altamura; per la seconda volta consecutiva in finale andarono i rappresentanti dellaLombardia e quelli dellaPuglia ed ha prevalere furono i primi in entrambe le occasioni. Nel 2006 l'Esperia Viareggio superò il Real Ippogrifo Sarno per 2-0.[10]
Nel 2007 laCasertana si presentò da favorita, invece la vittoria sorrise alPontevecchio grazie ad una rete all'ultimo minuto da parte di Coresi. L'anno successivo per la prima volta vi fu il primo trionfo per una squadra calabrese: laHinterReggio superò la Pro Settimo & Eureka, pur andata in vantaggio, per 3-1 dopo i supplementari. Nel 2009 la coppa rimase al Sud grazie alla vittoria dellaCasarano grazie al 4-0 sulCastel Rigone; in questa partitaAlberto Villa segnò una tripletta, che portò a 39 il suo bottino stagionale.
Nel 2010 la finale, disputata a Roma nell'impianto dell'Astrea, ilTuttocuoio superò 3-1 la Capriatese, una squadra con sede inCampania, ma iscritta nei campionati delMolise. Per i campano/molisani vi fu anche la promozione in Serie D, dato che i toscani avevano già vinto il proprio campionato.
Nel 2011 la vittoria arrise all'Ancona, squadra da poco rifondata, che prevalse 3-1 sul Città di Marino. Molti tifosi vennero sia dalla vicinaMarino, sia daAncona, e per chi rimase a casa ci fu la diretta tv. Nel 2012, alloStadio Flaminio con 4000 spettatori dallaPuglia, ilBisceglie superò 2-1 il Pisa Sporting Club con doppietta diNicolas Di Rito. Nel 2013 laFermana si aggiudicò la coppa, battendo 1-0 con rete al quarto minuto di recupero, l'Audace Cerignola con rete diSimone Mangiola, il calciatore più giovane in campo.[11]
Nel 2014 a trionfare fu ilCampobasso con un ruolino di 15 vittorie e 2 pareggi in 17 partite di coppa. Ad essere sconfitto per 3-2 fu ilPonsacco, alla sua terza sconfitta in finale su tre disputate.
Nel 2015 vinsero i pugliesi dellaVirtus Francavilla sui lombardi della Bustese (4-2), mentre l'anno successivo la vittoria toccò allaUnione Sanremo sulMazara per 2-0 grazie ai rigori di Cardini e di Scalzi. Nel 2017 il Villabiagio si portò dopo 19 minuti sul 3-0 contro il Troina, ma a metà ripresa i siciliani realizzarono due reti rendendo incandescente il finale di una partita che sembrava chiusa. Un anno dopo venne la prima vittoria per una squadra delSüdtirol: coppa e promozione andarono al Sankt Georgen (da una frazione diBrunico) che superò 2-0 laVigor Trani.
L'ultima finale ad oggi disputata fu quella del 2019 quando i pugliesi dellaCasarano (prima compagine a conquistare il trofeo per la seconda volta) batterono i veneti delCaldiero.[12]
L'edizione 2019-20 è stata interrotta a causa dell'emergenza causata dallapandemia di COVID-19 dopo la disputa di soli 13 incontri del primo turno[13], mentre l'edizione successiva non ha neanche visto la luce dato che con il DPCM del 24 ottobre 2020 viene stabilita la sospensione di tutte le attività regionali, tra cui la Coppa Italia Dilettanti, ancora alla fase regionale.[14]
Nei 18 anni in hanno partecipato le compagini di Interregionale/C.N.D. vi sono state due coppe distinte, le cui migliori squadre accedevano alla finale/fase finale contro i sodalizi dell'altra coppa. La coppa principale è stava vinta 11 volte dai Dilettanti Nazionali e 7 da quelli Regionali.
| Stagione | Vincitore | Risultato | Finalista | Vincitore | Risultato | Finalista | Stagione |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Coppa Italia Dilettanti Nazionali Interregionale (1981-1992), C.N.D. (1992-1999) | Coppa Italia Dilettanti Regionali Promozione (1981-1991), Eccellenza (1991-1999) | ||||||
| 1981-1982 | Finale non disputata (3 squadre accedono ai quarti di finale) | Finale non disputata (5 squadre accedono ai quarti di finale) | 1981-1982 | ||||
| 1982-1983 | 1982-1983 | ||||||
| 1983-1984 | 1983-1984 | ||||||
| 1984-1985 | 1984-1985 | ||||||
| 1985-1986 | Formia | 2–2 e 1–0 | ALMAS | Cassino | 2–0 e 0–0 | Pontevecchio | 1985-1986 |
| 1986-1987 | Chieti | 2–0 e 1–3(gfc) | Seregno | Avezzano | 2–1 e 2–1 | Verbano | 1986-1987 |
| 1987-1988 | Altamura | 1–0 e 1–2(gfc) | Leffe | Stezzanese | 2–1 e 4–1 | R. Curi Pescara | 1987-1988 |
| 1988-1989 | Finale non disputata (2 squadre accedono alle final four) | Finale non disputata (2 squadre accedono alle final four) | 1988-1989 | ||||
| 1989-1990 | 1989-1990 | ||||||
| 1990-1991 | Savona | 0–0 e 0–0(6-5dtr) | Avezzano | Sestrese | 1–0 e 1–2(gfc) | Castrovillari | 1990-1991 |
| 1991-1992 | Torres | 2–1 | Sora | Quinzano | 3–0 e 2–1 | Maceratese | 1991-1992 |
| 1992-1993 | Treviso | 0–0 e 1–0 | Sportiva Cariatese | Imola | 2–1 e 0–0 | Juventina Gela | 1992-1993 |
| 1993-1994 | Varese | 1–0 e 0–0 | Tolentino | Civitavecchia | 2–0 e 0–0 | Alcamo | 1993-1994 |
| 1994-1995 | San Severo | 1–0 e 1–0 | Arzignano Valchiampo | Iperzola | 1–1 e 3–1 | Crotone | 1994-1995 |
| 1995-1996 | Alcamo | 0–0 e 4–0 | Nardò | Fortis Juventus | 1–0 e 0–0 | Locri | 1995-1996 |
| 1996-1997 | Astrea | 1–0 e 3–1 | Albinese | Noicattaro | 1–0 e 1–1 | Ivrea | 1996-1997 |
| 1997-1998 | Campobasso | 1–0 e 1–2(gfc) | Faenza | Larcianese | 0–1 e 1–0(4-1dtr) | Squinzano | 1997-1998 |
| 1998-1999 | Casale | 3–1 e 2–3 | Latina | Moncalieri | 2–0 e 6–1 | Taurisano | 1998-1999 |
| Regione | Titoli | Anni |
|---|---|---|
| Lombardia | 4 | 1991-1992,1989-1990,1981-1982,1993-1994 |
| Toscana | 4 | 1997-1998,1988-1989,1984-1985,1983-1984 |
| Lazio | 3 | 1996-1997,1985-1986,1982-1983 |
| Abruzzo | 1 | 1986-1987 |
| Puglia | 1 | 1987-1988 |
| Liguria | 1 | 1990-1991 |
| Emilia-Romagna | 1 | 1994-1995 |
| Sicilia | 1 | 1995-1996 |
| Piemonte | 1 | 1998-1999 |
| Veneto | 1 | 1992-1993 |
| Regione | Titoli | Anni |
|---|---|---|
| Puglia | 5 | 2008-2009,2011-2012,2014-2015,2018-2019,2021-2022 |
| Lombardia | 4 | 2003-2004,2004-2005,2022-2023,2024-2025 |
| Campania | 2 | 2000-2001,2001-2002 |
| Toscana | 2 | 2005-2006,2009-2010 |
| Marche | 2 | 2010-2011,2012-2013 |
| Umbria | 2 | 2006-2007,2016-2017 |
| Sicilia | 2 | 1999-2000,2023-2024 |
| Lazio | 1 | 2002-2003 |
| Calabria | 1 | 2007-2008 |
| Molise | 1 | 2013-2014 |
| Liguria | 1 | 2015-2016 |
| Trentino-Alto Adige | 1 | 2017-2018 |

| Stagioni dellaCoppa Italia Dilettanti | |
|---|---|
| 1966-67 ·1967-68 ·1968-69 ·1969-70 ·1970-71 ·1971-72 ·1972-73 ·1973-74 ·1974-75 ·1975-76 ·1976-77 ·1977-78 ·1978-79 ·1979-80 ·1980-81 ·1981-82 ·1982-83 ·1983-84 ·1984-85 ·1985-86 ·1986-87 ·1987-88 ·1988-89 ·1989-90 ·1990-91 ·1991-92 ·1992-93 ·1993-94 ·1994-95 ·1995-96 ·1996-97 ·1997-98 ·1998-99 ·1999-00 ·2000-01 ·2001-02 ·2002-03 ·2003-04 ·2004-05 ·2005-06 ·2006-07 ·2007-08 ·2008-09 ·2009-10 ·2010-11 ·2011-12 ·2012-13 ·2013-14 ·2014-15 ·2015-16 ·2016-17 ·2017-18 ·2018-19 ·2019-20 ·2020-21 ·2021-22 ·2022-23 ·2023-24 ·2024-25 ·2025-26 |