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Coo

Coordinate:36°48′55″N 27°06′37″E36°48′55″N,27°06′37″E
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Disambiguazione – "Cos" e "Kos" rimandano qui. Se stai cercando altri significati, vediCoo (disambigua),Cos (disambigua) o Kos (disambigua).
Coo
Κως
Geografia fisica
LocalizzazioneMare Egeo
Coordinate36°48′55″N 27°06′37″E36°48′55″N,27°06′37″E
ArcipelagoDodecaneso
Superficie290,27km²
Altitudine massima843 m s.l.m.
Geografia politica
StatoGrecia (bandiera) Grecia
Demografia
Abitanti30.947 (2001)
Densità107 ab./km²
Cartografia
Mappa di localizzazione: Grecia
Coo
Coo
voci di isole della Grecia presenti su Wikipedia

Coo[1][2][3][4][5], detta ancheCos oKos,[6][7][8] (AFI:/ˈkɔo/[9]; ingreco antico:Κῶς?,Kôs; in grecoΚως?,Kōs; in turcoİstanköy[10]) è un'isolagreca appartenente all'arcipelago delDodecaneso.

L'isola

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L'esemplare diPlatanus orientalis dettoPlatano d'Ippocrate, posto nel centro del capoluogo, è considerato uno deiplatani più grandi d'Europa

Coo è situata all'ingresso del golfo che da essa prende il nome, a circa4,5 km dalla costaanatolica[11]. Orientata da NE a SO, ha la forma di una falce molto allungata con un grosso manico, e misura circa 45 km di lunghezza, essendo larga da 2 a 11 km[11]: vi vivono stabilmente circa30000 persone, di cui la maggior parte concentrate nel capoluogo omonimo dell'isola.

Oltre al capoluogo Coo, altri centri abitati dell'isola sonoCardamena[12] (Kardamena), Cefalo (Kefalos),Tigaki,Antimachia[13],Mastichari,Marmari ePilì[14] (Pyli), oltre ai più piccoli villaggi di Zia, Zipari, Platani, Lagoudi e alla comunità di Asfendiù[15] (Asfentiou), un centro composto da 5 villaggi oramai quasi del tutto abbandonati ai piedi del monte Dikeo, la cima più elevata dell'isola.

Era famosa nell'antichità per aver dato i natali aIppocrate, padre della medicina, che esercitò la suaars medica nei locali inferiori del santuario, destinati anosocomio oltre che a luogo di studio della medicina[16].

Sull'isola vi sono molti siti archeologici come l'Asclepeion, ovvero iltempio diAsclepio, dio greco dellamedicina, la cui pianta è stata confrontata con modelli presenti nell'Italia centrale come ad esempio aPalestrina eMonte Rinaldo, le terme, ilPlatano d'Ippocrate, dove ilpadre della medicina passava il suo tempo a studiare considerato l'albero più antico d'Europa, l'odeon romano, ilCastello di Neratzia, la fortezza medievale (ammodernata daicavalieri Ospitalieri nel Rinascimento) posta all'ingresso del porto della cittadina di Coo e la fortezza bizantina di Antimachia.

Per gli amanti del mare ci sono molte spiagge da visitare. La parte settentrionale dell'isola è sempre battuta dal vento, ma ha fondali più cristallini rispetto invece a quella meridionale, con mare sempre calmo, acqua limpida ma fondale più scuro. Tra Kardamena e Coo ci sono delle famose fonti termali che formano piscine naturali di acqua caldissima e sulfurea. Andando in direzione di Kefalos si trova l'isola di Castri spesso visitata dai bagnanti che prendono il sole nella spiaggia di fronte.

Coo è seconda solo aRodi per flusso turistico nel Dodecaneso.

Storia

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Mappa di Coo.
Resti del Gymnasium antico.
Resti dell'Asclepeion.

Periodo antico

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Inizialmente abitata daiCari, fu colonizzata daiDori nell'XI secolo a.C. che la unirono allaFederazione ateniese sconfiggendo iPersiani due volte. NelVI secolo a.C. fece parte dell'esapoli dorica (dalV secolo a.C.Pentapoli dorica). La città di Còo fu costruita nel366 a.C. dagli abitanti diAstipalea e, durante l'epoca ellenistica, divenne la sede di una scuola medica, ma la teoria secondo la quale questa scuola sarebbe già esistita nell'epoca classica e diretta daIppocrate si è rivelata infondata[17]. Nel periodo ellenistico appartenne alla sfera di influenza deiTolomei[10].

Alleata dei romani durante laguerra romano-siriaca, la città venne annessa alla provincia proconsolare dell'Asia[10], e divenne un porto dell'impero romano.

Periodo medievale

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Durante l'etàbizantina, l'isola fu una delle prime sedi vescovili e divenne sede di un convento di cui fuEgumenoCristodulo, il fondatore del convento diPatmo[10]. Nel X e XI secolo venne devastata daisaraceni, poi passò ai genovesi[10].

Dall'XI secolo il governo vero e proprio veniva affidato dagli imperatori bizantini, come di consuetudine all'epoca, a capitani ed avventurieri genovesi che disponevano di una flotta privata organizzata in clan uniti da legami familiari ed esercitavano la sovranità e il controllo marittimo per conto dei Bizantini. A questi clan in cambio della protezione dei mari era data concessione di sfruttamento delle materie prime, dei commerci e dazi doganali. Dapprima controllata dalla famiglia genovese degliZaccaria, Coo fu poi ceduta dalla repubblica di Genova nelXIII secolo al capitano genovese Giovanni Vignolo de' Vignoli, poi dal1272 per tramite del capitano genoveseGiovanni De lo Cavo insignito dall'imperatore romano d'OrienteMichele VIII Paleologo del titolo diammiraglio di Costantinopoli e quindi difensore di tutti i mari e tutte le isole bizantine, successivamente nel1282 l'isola passò sotto il controllo del clan genovese della famiglia di Vignolo de Vignoli, già governatori diRodi, dai pronipoti Lodovico e Andrea Moresco fino al1309 e successivamente da Luigi Moresco fino al1319, quando scomparve nelle prigioni veneziane aCandia dopo un'incursione a Cipro in cui fu catturato, ma poi vendicato con una rappresaglia da Simone Doria e Antonio Arcanto.Dopo un periodo convulso di scontri dei Genovesi nell'Egeo per il controllo delle rotte ed i commerci tra Candia e Rodi, l'isola fu concessa dietro pagamento come sede aiCavalieri di San Giovanni, dai governatori genovesi della vicina isola di Rodi, sempre però restando sotto il protettorato genovese deiGiustiniani, che avevano una delle loro più potenti basi nella vicinaChio.

Due secoli più tardi i Cavalieri lasciarono l'isola nel1525, che restò per un periodo ancora sotto lamaona genovese, finché fu poi conquistata dall'Impero ottomano nel1566, che la governò per i successivi quattro secoli.

L'isola può vantare di aver ospitato lostorico bizantinoMichele Coniata, dal1204 al1220, anno della sua morte. Era costui metropolita d'Atene ed era fuggito a causa dell'invasione deiCrociati dellaquarta crociata. Secondo il censimento generale ottomano del 1881 / 1882-1893, lakaza di Coo (Istanköy) aveva una popolazione totale di12965 persone, composta da10459 cristiani,2439 musulmani e 67 ebrei.[18]

Periodo moderno

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Fu occupata dall'Italia dal1912 durante laGuerra italo-turca, come le altre isole del Dodecaneso, diventando unacolonia italiana. Nel1933 un tremendo terremoto distrusse gran parte delle costruzioni che venne in seguito ricostruita dagli italiani.

Gli italiani intrapresero scavi archeologici e innalzarono palazzi in stile esotico sul fronte del porto: oggi sono sede di uffici governativi. Tra questi si segnalano l'exCasa del Fascio, con annesso cinematografo e dopolavoro, diArmando Bernabiti, realizzata tra il 1934 e il 1935, il Mercato delle Erbe, diRodolfo Petracco, realizzato tra il1934 e il 1935, ancora adibito allo stesso uso e il Palazzo del Governo di Coo, diFlorestano Di Fausto, realizzato tra il1927 e il1929.

Lasinagoga di CooKahal Shalom, progettata dagli architetti italiani Armando Bernabiti e Rodolfo Petracco nel 1935.

Il 3 ottobre1943 l'isola fu invasa dalle truppe tedesche che vinsero la breve resistenza dei soldati italiani. Il 6 ottobre 1943 avvenne l'eccidio di Coo, in cui i tedeschi assassinarono 103 soldati italiani.

Nel luglio del 1944 gli ebrei di Coo furono imprigionati e deportati sul continente. Già il 3 luglio 1944 era stato imprigionato il capo della comunità, con l'accusa di aver mandato denaro tedesco allaCroce Rossa Italiana.

Alla fine della guerra divenne unprotettoratobritannico fino al1947, anno in cui a seguito deitrattati di Parigi, passò sotto la sovranità greca (7 marzo1948).

Periodo contemporaneo

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Nella notte tra il20 e il21 luglio2017, unsisma dimagnitudo 6,7 traGrecia eTurchia, ha provocato morti e feriti, oltre ad ingenti danni[19].

Attrazioni principali

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Castello

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La fortezza bizantina di Antimachia

L'isola ha una fortezza del XIV secolo all'ingresso del porto, eretta nel 1315 daiCavalieri Ospitalieri, e un'altra del periodo bizantino ad Antimachia (ingreco:Ἀντιμαχία).

Agorà

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L'antico mercato di Coo era considerato uno dei più grandi del mondo antico. Era il centro commerciale e dominante nel cuore della città antica. Era organizzato attorno a un ampio cortile rettangolare largo 50 metri (160 piedi) e lungo 300 metri (980 piedi). Iniziava nella zona nord e terminava a sud sulla via centrale (Decumanus) che attraversava la città. Il lato nord è collegato alla cinta muraria verso l'ingresso del porto. Qui c'era un ingresso monumentale. Sul lato orientale c'erano le botteghe. Nella prima metà del II secolo a.C. l'edificio fu ampliato verso il cortile interno. L'edificio fu distrutto da un terremoto nel 469 d.C.

All'estremità meridionale del mercato, c'era un edificio rotondo con una cupola romana e un laboratorio che produceva pigmenti tra cui il "blu egiziano". Monete, tesori e statue di rame di epoca romana furono successivamente scoperti dagli archeologi. Nel lato occidentale gli scavi hanno portato alla scoperta di stanze con pavimenti a mosaico che mostravano combattimenti fra fiere, un tema molto popolare a Coo.[20]

Architetture religiose

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Cappella della Santa Croce

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Costruita su disegno di Petracco a pianta circolare, i padrifrancescani dellaCustodia di Terra Santa provenienti da Rodi vi celebrano la Santa Messa nei giorni festivi.

Galleria d'immagini

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  • La costa meridionale vista da Cefalo (Kefalos); al centro l'isolotto di Agios Stephanos.
    La costa meridionale vista daCefalo (Kefalos); al centro l'isolotto di Agios Stephanos.
  • Resti del castello presso il porto della città di Coo.
    Resti del castello presso il porto della città di Coo.
  • Resti dell'agorà nella città di Coo.
    Resti dell'agorà nella città di Coo.
  • Odeon di Coo
    Odeon di Coo

Note

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  1. ^Atlante Zanichelli (PDF), suonline.scuola.zanichelli.it,Zanichelli Editore, p. 19.
  2. ^Coo, inTreccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 2 aprile 2017.
  3. ^Cfr.Còo, inSapere.it,De Agostini.
  4. ^Atlas. L'atlante geografico de Agostini, Istituto geografico de Agostini, Novara 1993, p. 113.
  5. ^CooArchiviato il 24 febbraio 2013 inInternet Archive.
  6. ^Cosa sta succedendo a Kos, suIl Post, 11 agosto 2015.URL consultato il 15 ottobre 2023.
  7. ^ Osservatorio Balcani e Caucaso,Kos, lembo d'Europa, suOBC Transeuropa.URL consultato il 15 ottobre 2023.
  8. ^ Valentina Santarpia,Terremoto, gli italiani a Kos raccontano la paura su Twitter, suCorriere della Sera, 21 luglio 2017.URL consultato il 15 ottobre 2023.
  9. ^Luciano Canepari,Coo, inIl DiPI: dizionario di pronuncia italiana, Bologna, Zanichelli, 1999,ISBN 88-08-09344-1.
  10. ^abcdeBertarelli (1929), p. 144.
  11. ^abBertarelli (1929), p. 143.
  12. ^CardamenaArchiviato il 24 febbraio 2013 inInternet Archive.
  13. ^AntimachiaArchiviato il 24 febbraio 2013 inInternet Archive.
  14. ^Pilì, inEnciclopedia Italiana, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.URL consultato il 22 giugno 2019.
  15. ^AsfendiùArchiviato il 24 febbraio 2013 inInternet Archive.
  16. ^(EN)/www.kosinfo.grArchiviato il 9 agosto 2011 inInternet Archive.
  17. ^Vincenzo Di Benedetto,Cos e Cnido, inHippocratica - Actes du Colloque hippocratique de Paris 4-9 septembre 1978, ed.M. D. Grmek, Parigi 1980, pp. 97-111, v. ancheAntoine Thivel,Cnide et Cos ? : essai sur les doctrines médicales dans lacollection hippocratique, Parigi 1981 (passim),ISBN 22-51-62021-4; v. anche la recensione diOtta Wenskus(su JSTOR).
  18. ^(EN) Kemal Karpat,Ottoman Population, 1830-1914, Demographic and Social Characteristics, The University of Wisconsin Press,, 1985, pp. 130-131.
  19. ^ Beatrice Montini e Marta Serafini,Terremoto in Grecia del 6.7: due turisti morti a Kos e centinaia di feriti, inCorriere della Sera.URL consultato il 21 luglio 2017.
  20. ^(EN)Ancient Sites of the Harbour and Market Place, sukosinfo.gr.URL consultato il 17 marzo 2021(archiviato dall'url originale il 29 ottobre 2010).

Bibliografia

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  • L.V. Bertarelli,Guida d'Italia, Vol. XVII, Milano, Consociazione Turistica Italiana, 1929.
  • F. Calace (a cura di),«Restituiamo la Storia» – dagli archivi ai territori. Architetture e modelli urbani nel Mediterraneo orientale, Gangemi, Roma, 2012 (collana PRIN 2006 «Restituiamo la Storia»).
  • I. Insolvibile,Kos 1943-1948 : la strage, la storia, Edizioni scientifiche italiane, 2010,ISBN 978-88-495-2082-8,OCLC 711514715.
  • P.G. Liuzzi,Kos, una tragedia dimenticata : settembre 1943-maggio 1945, Aracne, 2011,ISBN 978-88-548-4047-8,OCLC 883547300.

Voci correlate

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