| Confederazione Generale del Lavoro | |
|---|---|
| Stato | |
| Fondazione | 1 ottobre1906 |
| Dissoluzione | 4 gennaio 1927 (de jure) 4 giugno 1944 (de facto) |
| Sede | Milano |
| Abbreviazione | CGdL |
| Ideologia | Socialismo Comunismo |
| Iscritti | 250.000 |
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LaConfederazione Generale del Lavoro (CGdL) è stato unsindacatoitaliano. Fondato aMilano nel1906, su iniziativa delleCamere del Lavoro, delleLeghe di Resistenza e di 700 sindacati locali, contava 250.000 iscritti. Sindacato ideologicamentesocialista, gran parte dei suoi dirigenti e degli iscritti furono anche attivi nelPartito Socialista Italiano. Sciolto forzosamente dalfascismo nel 1927, continuò la propria attività nella clandestinità per poi rinascere nel 1944, con ilPatto di Roma, comeCGIL.
Agli inizi delXX secolo inItalia, il movimento sindacale cominciò a darsi una dimensione nazionale, dovuto all'ampio sviluppo dei Sindacati di Categoria e delleCamere del Lavoro. Divenne quindi sempre più impellente la necessità di coordinare le varie realtà del movimento sindacale, a questo scopo alCongresso Sindacale di Milano del 1902 fu istituito ilConsiglio Nazionale della Resistenza[1].In occasione del suo terzo congresso, che si tenne aGenova nel gennaio 1905, all'interno del Consiglio Nazionale della resistenza, i riformisti ed i rivoluzionari sostanzialmente si equivalevano. La Camera del Lavoro di Milano chiedeva, senza ottenerla, l'approvazione di un documento che proponeva l'ostruzionismo ad oltranza in Parlamento fino all'approvazione di una legge contro l'intervento dell'esercito nelle vertenze sul lavoro[2], in riferimento all'assunzione di impegno, presa da un gruppo di parlamentari socialisti il 21 settembre 1904, a margine dellosciopero generale[3]. Nel 1906 il Consiglio Nazionale di Resistenza, travolto dalle tensioni sempremaggiori tra riformisti e rivoluzionari, si dissolse.
La Confederazione Generale del Lavoro fu istituita nel contesto del primo Congresso di Milano del 29 settembre - 1º ottobre 1906. Come segretario generale fu scelto il riformistaRinaldo Rigola, che già in precedenza si era contraddistinto per aver cercato di trovare la sintesi politica tra le spinte radicali dei rivoluzionari, che guidavano gran parte delle Camere del Lavoro, e le posizioni moderate dei riformisti[4]. Tuttavia durante i primi anni all'interno della confederazione si svilupparono dei contrasti fra i sindacati nazionali di categoria, che si ispiravano alsindacalismo riformista e le Camere del Lavoro dove prevaleva la corrente delsindacalismo rivoluzionario; questi ultimi, nel novembre 1912, guidati daAlceste de Ambris eFilippo Corridoni, crearono l'Unione Sindacale Italiana (USI)[5]. Il Segretario Generale della Confederazione Generale del Lavoro Rigola rimase in carica fino al 1918.Nelleelezioni del 1919 ilPartito socialista italiano, con il 32,4% dei voti, si affermò come primo partito tuttavia, non avendo stabilito alleanze con gli altri partiti, si pose all'opposizione annullando di fatto il grande successo elettorale[6].Le azioni di protesta e di lotta, che avevano caratterizzato il 1919, si intensificarono ulteriormente nel 1920; infatti, in quell'anno, vi furono in Italia più di 2.000 scioperi ed i lavoratori organizzati in sindacati avevano superato i 3.500.000, di questi 2.150.000 erano iscritti alla Confederazione Generale del Lavoro[7]. Nel marzo 1920 presso laFIAT diTorino, ebbe inizio il cosiddettosciopero delle lancette; lo sciopero generale, indetto alla metà di aprile, coinvolse circa 120.000 lavoratori di Torino e provincia, ma ne la direzione nazionale della CGdL ne quella del Partito socialista appoggiarono l'iniziativa torinese, e la vertenza si chiuse con un concordato. Lo sciopero si concluse il 24 aprile senza che i lavoratori avessero ottenuto il riconoscimento delle proprie richieste, compresi i Consigli di fabbrica[8].Intanto anche il padronato industriale e agrario si era organizzato a livello nazionale: il 7 marzo 1920 fu fondata a Milano laConfederazione generale dell'industria e il 18 agosto laConfederazione generale dell'agricoltura[9].A seguito delle richieste, principalmente volte ad ottenere significativi incrementi salariali[10], presentate il 18 giugno 1920 dallaFIOM allaFederazione degli industriali meccanici e metallurgici, si aprì una lunga vertenza. Questa fu interrotta il 13 agosto dagli industriali che il 31 agosto, su indicazione della Confindustria, misero in atto la serrata a livello nazionale[11]; nei 4 giorni che seguirono in Italia furono occupate quasi tutte le fabbriche metallurgiche. Il 9 settembre il Consiglio direttivo della C.G.d.L. si riunì dove si ventilò anche l'ipotesi di un'iniziativa insurrezionale, l'indomani si tenne una riunione congiunta fra la direzione della C.G.d.L. e quella del P.S.I. ed infine l'11 settembre il Consiglio nazionale della C.G.d.L. approvò una mozione che sanciva la rinuncia a fare dell'occupazione la prima fase di un più ampio moto rivoluzionario e si pose quale obiettivo immediato della lotta, non la rivoluzione socialista ma soltanto "il riconoscimento da parte del padronato del principio del controllo sindacale delle aziende"[12].
Albiennio rosso seguì ilBiennio nero (1921-22). Dopo la conclusione della vicenda dell'occupazione delle fabbriche e dopo le elezioni amministrative, il movimento fascista, che fino ad allora aveva avuto un ruolo piuttosto marginale[13], iniziò la sua ascesa politica che fu caratterizzata dal ricorso massiccio e sistematico alle azionisquadristiche[14].Dopo laStrage di Palazzo d'Accursio a Bologna, nel novembre 1920, le azioni squadristiche aumentarono di numero ed intensità, spesso gli obiettivi erano le Camere del lavoro, le Case del popolo, le cooperative, le leghe. Il culmine fu raggiunto il 28 ottobre 1922, con lamarcia su Roma, ed il 30 ottobre il reVittorio Emanuele III incaricòMussolini di formare un nuovo governo.
Dopo l'ascesa al potere di Mussolini l'azione repressiva proseguì, per culminare nell'uccisione del deputato socialistaGiacomo Matteotti nel giugno 1924[15].Nel dicembre 1924 si tenne a Milano il VI Congresso della CGdL, nel gennaio del 1925 il regime diede inizio alla trasformazione dell'ordinamento giuridico con il varo di una serie di provvedimenti liberticidi (Leggi fascistissime), con le quali fu annullata qualsiasi forma di opposizione al fascismo. Sul piano sindacale, con ilPatto di Palazzo Vidoni del 2 ottobre 1925, laConfindustria ed ilsindacato fascista si legittimarono reciprocamente quali unici rappresentanti di capitale e lavoro[15]. Infine con la legge n. 563 del 3 aprile 1926, si stabilì che soltanto i sindacati fascisti, potevano essere "legalmente riconosciuti", fu istituita una speciale Magistratura per la risoluzione delle controversie di lavoro e si cancellò ildiritto di sciopero.Il 21 aprile 1927 fu approvata laCarta del Lavoro dove sono contenuti i principi sociali delfascismo, la dottrina delcorporativismo, l'etica delsindacalismo fascista e lapolitica economica fascista.Il 4 gennaio del 1927, in seguito ai provvedimenti emessi dal fascismo, il vecchio gruppo dirigente della CGdL, tra cuiLudovico D'Aragona, che era stato Segretario generale dal 1918 al 1925, eRinaldo Rigola decise l'auto-scioglimento dell'organizzazione[15].La loro decisione fu fermamente osteggiata dai comunisti e dai socialisti di sinistra,Bruno Buozzi, Segretario generale dal 1925, ricostituì laCGdL nel febbraio 1927 aParigi, nello stesso mese aMilano, i comunisti diedero vita clandestinamente, alla loroConfederazione Generale del Lavoro.Pertanto fino alla caduta della dittatura fascista, convissero due Confederazioni Generali del Lavoro: una di ispirazione riformista e l'altra comunista. Nel novembre 1929,Palmiro Togliatti mise in atto la "svolta", ponendo in atto latattica delsocialfascismo decisa dallaTerza Internazionale per contrastare i riformisti. Gli effetti di tale scelta produssero delle tensioni che culminarono con l'espulsione di alcuni dirigenti del partito. A seguito dell'espulsione diPaolo Ravazzoli dalPartito Comunista d'Italia, a capo della CGdLclandestina nel 1930, fu chiamatoGiuseppe Di Vittorio. I rapporti tra le due Confederazioni tuttavia rimasero tesi fino al 1933 infatti, con l'ascesa al potere diHitler, le diverse componenti della sinistra riuscirono a trovare un terreno comune di iniziativa, e nel 1934 nacque il Patto di unità d'azione tra PCd'I e PSI. Anche fra i sindacati i rapporti divennero più collaborativi, il 15 marzo 1936 Buozzi e Di Vittorio si incontrarono a Parigi per firmare la "'piattaforma d'azione della CGL unica"[15].
Nel marzo-aprile 1943, prima della caduta di Mussolini, alnord vi erano stati degli scioperi contro il regime. Dopo l'arresto di Mussolini, ilnuovo Governo Badoglio commissariò le vecchie strutture sindacali fasciste: cosìBruno Buozzi divenne il nuovo Commissario dei sindacati dell'Industria,Achille Grandi dei sindacati dell'Agricoltura mentre aGiuseppe Di Vittorio era stata affidata l'organizzazione dei braccianti. Dopo l'8 settembre, a seguito della nascita dellaRepubblica Sociale Italiana, iniziò laResistenza partigiana contro ilnazifascismo. Un valido contributo alla lotta di Liberazione venne anche dai lavoratori che organizzarono degli scioperi nel novembre-dicembre 1943 e nel marzo e nel giugno 1944, in quelle occasioni migliaia di operai furono deportati nei campi di lavoro e di concentramento tedeschi. In alcuni casi costituirono delle brigate partigiane, come laBrigata Proletaria costituita dagli operai deiCantieri Riuniti dell'Adriatico diMonfalcone. Mentre al nord si intensificava il movimento resistenziale, al sud, anche grazie all'occupazione da parte degliAlleati, riprese l'attività politica e sindacale, favorendo la ricostituzione delle Camere del Lavoro, che a Napoli avvenne subito dopo le “quattro giornate” (28 settembre - 1º ottobre 1943).
Nel novembre 1943, fu indetto aNapoli un Convegno che costituì ilSegretariato Meridionale della Confederazione Generale del Lavoro e nominò un Comitato direttivo provvisorio, composto daEnrico Russo, segretario generale,Vincenzo Iorio eVincenzo Gallo per ilPartito Comunista Italiano,Vincenzo Bosso eNicola Di Bartolomeo,Antonio Armino eDino Gentili per ilPartito d'Azione (Pd'A). Il 20 febbraio 1944 ripresero le pubblicazioni dello storico giornale della CGL,Battaglie Sindacali, che ebbe come redattore capo il professorLibero Villone, anch'egli comunista dissidente. Tra la fine del 1943 e l'inizio del 1944 la Confederazione Generale del Lavoro si estese in tutto il Meridione, divenendo il punto di riferimento per i sempre più accesi movimenti di lotta, nelle fabbriche, nelle città e nelle campagne.
I principali esponenti del sindacalismo italiano avevano proseguito il lavoro di dialogo unitario, che culminò il 3 giugno 1944, nella firma delPatto di Roma che fu siglato da Giuseppe Di Vittorio per i comunisti, Achille Grandi per i democristiani edEmilio Canevari per i socialisti, che sostituìBruno Buozzi che era stato ucciso dai nazisti. Nacque così laCGIL (Confederazione Generale Italiana del Lavoro), dal compromesso tra le tre principali forze politiche italiane[15], che si connota come filiazione diretta dei partiti delComitato di Liberazione Nazionale (CLN).
| Segretario | Mandato | |||
|---|---|---|---|---|
| Inizio | Fine | |||
| Rinaldo Rigola(1868-1954) | 1906 | 1913 | ||
| Ludovico D'Aragona(1876-1961) | 1913 | 1913 | ||
| Rinaldo Rigola(1868-1954) | 1913 | 1918 | ||
| Ludovico D'Aragona(1876-1961) | 1918 | 1925 | ||
| Bruno Buozzi(1881-1944) | 1925 | 1944 | ||
| Segretario | Mandato | |||
|---|---|---|---|---|
| Inizio | Fine | |||
| Giuseppe Di Vittorio (1892-1957) | 1930 | 1944 | ||
| Segretari dellaCGdL e dellaCGIL | |
|---|---|
| CGdL - Confederazione Generale del Lavoro | Rinaldo Rigola (1906-1918) ·Ludovico D'Aragona (1918-1925) ·Bruno Buozzi (1925-1944) |
| CGIL - Confederazione Generale Italiana del Lavoro unitaria | Giuseppe Di Vittorio -Achille Grandi -Oreste Lizzadri (1944-1947) ·Giuseppe Di Vittorio (1947-1950) |
| CGIL - Confederazione Generale Italiana del Lavoro | Giuseppe Di Vittorio (1950-1957) ·Agostino Novella (1957-1970) ·Luciano Lama (1970-1986) ·Antonio Pizzinato (1986-1988) ·Bruno Trentin (1988-1994) ·Sergio Cofferati (1994-2002) ·Guglielmo Epifani (2002-2010) ·Susanna Camusso (2010-2019) ·Maurizio Landini (2019-oggi) |
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