Il territorio di Conegliano si trova ai piedi delle colline del Prosecco che precedono lePrealpi Bellunesi, in una posizione intermedia tra lapianura veneto-friulana e le montagne. Si trova quasi a metà strada fraTreviso (alla cui provincia appartiene) eBelluno, entrambe facilmente raggiungibili grazie all'Autostrada A27.
La zona, posta a metà strada tra la montagna e la pianura e punto di passaggio per raggiungere il Friuli, fu da sempre un sito strategico. Attorno alX secolo fu eretta una fortezza controllata daivescovi di Belluno, ma di probabili origini romane. Lo stesso toponimo sembra derivare dal latinocuniculus indicante i passaggi sotterranei del castello[4] oppure prendere origine dal prediale romanoCornelianus, con riferimento alla gensCornelia.
La forma scritta più antica del toponimo,Colinglane[5], risale al 1016 e potrebbe risultare dall'accostamento dei terminilongobardi/germaniciKuning (re, condottiero) eLane/Laan (strada, passaggio), modificato per successive metatesi inColinglane eConiclano, e potrebbe indicare originariamente la presenza o l'inizio di unaStrada Reale o comunque di uso militare il cui nome venne poi esteso all'insediamento posto ai piedi della fortezza. A favore di questa ipotesi si deve considerare lo spostamento delle comunicazioni verso l’area pedemontana avvenuto alla fine dell’impero romano in seguito alla distruzione delle antiche città della pianura (Aquileia, Altino, l’antica Opitergium) e di conseguenza la notevole importanza assunta dalla valle delPiave e dalCenedese in epocalongobarda per controllare i collegamenti traCividale ePavia, come pure tra la Germania e la pianura padana, testimoniata sia dalla presenza di variefare (Farra di Soligo,Farra d'Alpago,Farra in Valbelluna), che dalla ricca toponomastica locale di origine germanica (Guizza, Scomigo, Arfanta). Questa ipotesi troverebbe riscontro anche nel nome diVia Regia dato in epoca medievale alla stradaAlemagna che collega Conegliano aDobbiaco.
Conegliano "nacque" però nelXII secolo, quando un gruppo di famiglie nobili si organizzò creando un governo di tipo comunale attorno alla bastia, con la conseguente formazione di un borgo. Ilcastello di Conegliano rimase sempre il centro del potere, sia civile (con la sede della podesteria) che religioso (con la collegiata di San Leonardo). Le attività artigianali ed agricole furono incentivate dalla fondazione di numerosi monasteri: Santa Maria in Mater Domini (1231), il convento dei Padri Umiliati di San Polo (1316), Sant'Antonio, San Francesco dei Frati Minori (1231), per non parlare degli ospizi e delle congregazioni di laici.
Con il sanguinoso assalto del1153, Conegliano fu però subito sottomessa al comune diTreviso che ne potenziò le difese, ricostruendo il castello, vista la posizione chiave verso ilFriuli con i domini delPatriarcato di Aquileia. La cittadina seguì le sorti dellaMarca e passò agliEzzelini e agliScaligeri, che la munirono di nuove fortificazioni. Anche con laRepubblica di Venezia, a cui Treviso passò nel1337, e la breve parentesi deiCarraresi (1384-1388) l'opera fu continuata e venne innalzata una cinta muraria che racchiudesse il borgo. I lavori di fortificazione e di ampliamento si protrassero anche nei secoli successivi, nonostante il rovinosoattacco delle truppe delRegno d'Ungheria del1411. Il paese si abbellì anche di palazzi signorili e istituzionali ma la decadenza si fece sentire già dopo laguerra della Lega di Cambrai.
Nel Settecento il castello, già da tempo in rovina, fu in gran parte demolito per fornire materiale di recupero utile alle nuove costruzioni, tra cui il Palazzo Comunale (1744).
In seguito allaCaduta della Repubblica di Venezia, la città passò aNapoleone e infine agliAustriaci che ne svilupparono l'economia e le infrastrutture. Con la costruzione della Strada Maestra d'Italia e della ferrovia (1858) il centro vitale del paese si spostò più a sud, attorno alla stazione. Nel1866 passò con tutto ilVeneto alRegno d'Italia.
Nel1917, dopo larotta di Caporetto, Conegliano fu occupata dagliImperi Centrali e subì notevoli danni. La città riuscì successivamente a risollevarsi grazie alle ferventi attività economiche (prodotti caseari, vinicoli, officine meccaniche, filatura e tessitura del cotone, fabbrica di laterizi e mobili di giunco,[6] ecc.).
Lo stemma, concesso con il gonfalone dal decreto del presidente della Repubblica del 21 febbraio 1972[7], è così descritto nello Statuto del comune:
«Dopo il riconoscimento a Conegliano deltitolo di Città […], lo stemma ha lo scudo d'azzurro alla croce d'oro, la corona di Città e i seguenti ornamenti: 'due rami, uno diquercia con ghiande e uno dialloro con bacche, fra loro decussati sotto la punta dello scudo e annodati da un nastrotricolore'.»
Lo scudo crociato è raffigurato fin dalle prime riproduzioni ed è probabile che Conegliano non abbia mai avuto motivo di modificarlo: lo stendardo ripropone la stessa immagine su uno sfondo dello stesso giallo ocra della croce. La croce è tradizionalmente un simbolo guelfo in Italia, a Conegliano simboleggia forse una presa di posizione contro i particolarismi medioevali che dilaniarono il comune dall'epoca della sua fondazione (1112) fino all'annessione allo Stato veneziano, avvenuta nel 1388; annessione che certamente imponeva un giogo, ma portava finalmente la pace in una zona troppo fertile e troppo vicina all'esuberante Treviso, per essere lasciata tranquilla. Durante i periodi delle lotte, l'economia s'appoggiò completamente alla Chiesa: l'agricoltura era stata introdotta dai Benedettini Pomposiani di Santa Maria del Monte, la tessitura era curata dai padri Umiliati di San Polo, i falegnami si riunivano sotto la protezione di San Giuseppe. Sempre guelfa anche la scelta del fondo azzurro, originale invece l'ocra gialla con cui è dipinta la croce… forse originariamente d'oro[8].
Secondo altra teoria, lo stemma sarebbe stato adottato dal Comune ai tempi della sua partecipazione allaLega Veronese, alla quale Conegliano aveva aderito unitamente aSerravalle ed aBelluno. Lo stemma di queste tre città sarebbe stato derivato da quello della Città scaligera, alla quale sarebbero state apportate delle varianti, consistenti nel colore della croce o nell'inserzione di altri elementi araldici[9].
Lo stemma attualmente in uso dall'Amministrazione comunale segue le linee dell'araldica civica italiana anche quanto allo scudo, diforma sannitica; tuttavia fino alla prima metà del XX secolo esso era tradizionalmente rappresentato con la foggia tipica dell'araldica veneta, ancora utilizzata per lo stemma della Città di Venezia. Rappresentazioni tradizionali dello stemma si possono trovare, oltre che nei documenti storici, anche nella sala consiliare del Municipio cittadino e su alcuni elementi di arredo urbano ed all'ingresso della Prefettura di Treviso.
Con D.P.R. del 10 ottobre 2013 lo stemma è stato modificato con l'aggiunta degli ornamenti da Città.[10]
«Stemma di azzurro, alla croce d'oro. Ornamenti esteriori da Città.»
«Drappo giallo con altezza pari a metà della lunghezza comprese sei strisce verticali corrispondenti alle due frazioni e alle quattro località dellaCittà, così come indicato dall'art. 1 comma 3 del vigente Statuto Comunale, con lunghezza pari ad un terzo della lunghezza complessiva. Il drappo caricato nella parte priva di strisce dallo stemma civico»
ottenendone la concessione con decreto del presidente della Repubblica del 10 ottobre 2013.[10]
La città di Conegliano, legata a una lunga tradizione religiosa e monastica che l'ha interessata per lunghi secoli, conserva molte architetture religiose: dentro le mura dell'antica città e intorno ad esse sorgono le chiese più antiche e importanti (tra tutte ilDuomo), vecchi oratori e i monasteri superstiti; nei quartieri più moderni, sviluppatisi nelNovecento, sorgono le relative chiese parrocchiali, esempi di architettura religiosa moderna e contemporanea.
Duomo di san Leonardo, la facciata è incastonata tra i palazzi della contrada; essa è coperta dall'elegante struttura ad archi ogivali della Scuola dei Battuti: sulla facciata di questa è dipinto un grande affresco, considerato il più vasto affresco murale delVeneto elibro dipinto sulla strada. Sia gli affreschi che impreziosiscono l'esterno sia quelli dell'interno (Sala dei Battuti) sono delPozzoserrato e realizzati nelCinquecento. All'interno del Duomo, struttura sobria a tre navate, è possibile ammirare l'unica opera del Cima ad essere conservata nella sua città natale: laPala di Conegliano, datata1492 e posta dietro l'altare maggiore. Degna di nota è anche la tela rappresentanteSanta Caterina battezzata dall'eremita diPalma il Giovane, posta sopra il portale.
Santa Maria delle Grazie (2 strutture rispettivamente delXVIII secolo e del XX secolo): edifici sacri della parte orientale della città, sono l'antica e l'attuale sede della parrocchia omonima.
Degli oltre diecimonasteri econventi attivi in Conegliano tramedioevo eXIX secolo, restano solo pochi resti. Tuttavia di tre di essi sopravvivono le strutture, restaurate e riadattate a nuove funzioni, dopo il lungo degrado subito a partire dall'età napoleonica:
Una struttura conventuale moderna ancora vitale è il convento dei Frati Cappuccini, che una lunga tradizione lega alla città veneta fin dalXIII secolo; attualmente è raccolto intorno al complesso novecentesco dellachiesa di Sant'Antonio da Padova.
Sala del Regno dei Testimoni di Geova
situata in via Maggiore Piovesana 149 è il punto di riferimento per i fedeli di questa confessione per l'area daPonte della Priula aSan Fior.
Il centro storico, di origine medioevale, si concentra perlopiù lungo viaXX Settembre (Contrada Granda), che scorre ai piedi del Colle di Giano, sulla sommità del quale si ergono la neoclassicaVilla Gera e la parte superstite delcastello medievale (attuale Museo Civico): tutta quest'area è ancora in gran parte cinta dalle antiche mura. Altri luoghi d'interesse artistico si trovano anche fuori le mura, come alcuneville venete.
Tipicaarchitettura neoclassica, la cui grandefacciata dominaPiazza Cima da una scalinata, ai lati della quale sono posizionate due caratteristichesfingi in pietra. Si accede al portale attraverso unportico, nella parte centrale sporgente verso la piazza.
Quattro semplicifrontoni, due sulle ali laterali e due sovrapposti nel corpo centrale, sono i decori della parte alta. Dellestatue, anch'esse di impronta neoclassica, ornano la loggia e alcune finestre.
Anche nel territorio coneglianese, come in tutta la provincia di Treviso, sorgono delleville venete di grande valore architettonico. Di seguito sono elencate le più importanti della città (per le ville in frazioni e località si vedano lerelative voci):
LaContrada, essendo il vecchio centro dentro le mura della città antica, è ancora oggi accessibile attraverso delle porte: Porta Dante, rivisitazione moderna di un ingresso preesistente (Porta Ruio), Porta San Polo e la vecchia Porta Monticano, con un grande affresco rappresentante illeone di San Marco.
Parallele allaContrada e entrambe aventi sbocco nel cuore del vecchio centro, cioè Piazza Cima, ci sono via Cima, dove ha sede laCasa museo di Giovanni Battista Cima, e via Teatro Vecchio: entrambe sono parte integrante del centro storico, costituendo un continuum coi più signorili palazzi dellaContrada. In via Cima, oltre alla casa dell'artista coneglianese, è visibile l'esterno, in buona parte affrescato, della rinascimentale Casa Sbarra, il cui prospetto principale dà su via Accademia.
IlCastello di Conegliano è il fulcro medievale della località veneta. Situato sulla sommità del Colle di Giano, in luogo strategico, il castello domina tutta la città e il territorio ad essa circostante.Dell'originario complesso rimangono la Torre della Campana, parte dell'antico duomo e parte della cinta muraria. L'edificio superstite è sede delMuseo civico di Conegliano, contenente numerosi reperti e opere d'arte; alla fine della visita si giunge sulla sommità della torre, dalla quale il panorama, a 360 gradi, è dei più ampi: a nord i colli e lePrealpi, a sud lapianura veneta, fino allalaguna di Venezia. È stato posto all'interno, dal costruttore trevigiano Ennio Tiveron, un plastico del castello com'era al tempo della Serenissima Repubblica.
Fontana del Nettuno, anche detta popolarmente fontana dei cavalli, uno dei monumenti più caratteristici della città, è situata a pochi metri daPorta Dante, presso l'intersezione di corso Vittorio Emanuele II, via Marconi, via Calvi e via Cavour. La fontana prese forma in diverse epoche: la parte più antica è la vascatrecentesca, opera dello scultore veronese Filippo Spongadi, anticamente posta inpiazzetta 18 luglio 1866, nella vicinaContrada Granda. NelXVIII secolo fu aggiunta la scultura ancora visibile, in sostituzione di unobeliscocinquecentesco: su una grandeconchiglia trainata da dueippocampi di grandi dimensioni dalle cui froge esce l'acqua, sta il dioNettuno, impugnante con la mano destra iltridente. Tale scultura era precedentemente parte del patrimonio artistico diPalazzo Foscolo diOderzo. La dislocazione odierna si ebbe solo il 19 ottobre1838, in occasione della visita dell'imperatore austriacoFerdinando I d'Austria.
Monumento ai caduti dellaprima guerra mondiale, si trova in piazzaIV Novembre vicino al ponte di San Martino. L'importante statua in bronzo, opera dello scultore cadorinoAnnibale De Lotto come riporta la firma sul basamento a destra, è stata fusa dai fratelli Perali aBrescia nel1925. Il monumento venne inaugurato nel novembre del1926.
Affresco monumentale di Porta Cavallino, si tratta di un affresco realizzato dal maestro Vico Calabrò e dalle sue maestranze nel2009 sulla facciata di un edificio alla Porta del Cavallino, punto di ingresso ad ovest della Città.
Palazzo della Savno, si trova in una delle zone industriali di Conegliano, quella a sud diMonticella, sorge dal2008 la nuova sede dellaSavno (Servizi Ambientali Veneto Nord Orientale)[20]: questo edificio è il primo interamente ecologico ed eco-compatibile in Italia, primato che gli ha fatto guadagnare l'Energy Globe Award 2009 per l'Italia ("...se invitiamo i cittadini a riciclare dobbiamo dimostrare che la raccolta differenziata non è una cosa vana, e dare loro il buon esempio...", le parole del presidente della Savno Riccardo Szumski sul progetto)[21]. Si tratta di un palazzo di due piani esteso su 600m² e dotato sulla sommità di unaterrazza congiardino pensile. Le pareti sono isolate termo-acusticamente per mezzo del materiale ricavato da migliaia dibottiglie diplastica. Tutte le componenti dell'edificio sono pensate per il risparmio energetico, compreso un sistema di raccolta dell'acqua piovana.
La Statua di Cima da Conegliano, realizzata dalLions Club di Conegliano[22] per celebrare la figura diGiovanni Battista Cima, consiste in una “Statua Urbana” inbronzo dedicata al pittore. L'opera realizzata dall'artista Salvatore Grillo è collocata nel centro storico della città di fronte alla suacasa Natale.
Estendendosi su un territorio molto variegato, distribuito tra pianura e colli, Conegliano presenta, oltre alle ricchezze artistiche, alcune ricchezze naturalistiche.
Il maggiore corso d'acqua che attraversa il comune e la città di Conegliano è il fiumeMonticano, che taglia il centro a est del Colle di Giano, scendendo dai colli diCozzuolo eFormeniga (nel comune diVittorio Veneto).
Numerosi altri corsi d'acqua scorrono soprattutto nell'area circostante il centro della città e attraversano le frazioni e le zone acquitrinose dellaValbona. Tra essi si ricordano il Cervano, il Ferrera e ilCrevada, che fa da confine a ovest conSusegana (presso la frazione diParè).
Al confine nord-est del centro, vicino aVilla Giustinian, verso i colli della frazioneOgliano, si trova anche un lago di piccole dimensioni, illago di Pradella, vecchio bacino di origine artificiale, intorno al quale si conservano aree di valore naturalistico.
Al 31 dicembre 2023 gli stranieri residenti nel comune erano 5 537, ovvero il 16,1% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[24]:[25]
Sebbene Conegliano sia delimitato come "comune di minoranza germanofona" ai sensi della legge 482/99 ("Norme in materia di tutela delle minoranze linguistiche storiche")[26], l'idioma correntemente parlato dalla popolazione - accanto alla lingua ufficiale italiana - è la variante localeveneta.
Sinagoga di Conegliano (Museo U. Nahon di Arte Ebraica Italiana - Gerusalemme)
Conegliano ospitò per secoli una fiorente comunità israelitica: la presenza diebrei è attestata sin dalla fine delTrecento. Conegliano, città dinamica dal punto di vista economico, ma anche al centro di guerre, saccheggi e carestie, doveva far fronte spesso a gravi crisi che vennero risolte con l'istituzione di banchi di prestito. Dopo un periodo di libertà e tolleranza, le famiglie ebree furono costrette, nel1629, a stabilirsi nella zona delSiletto (l'attuale Via Beato Ongaro) e nel1675 nella contrada Ruio (l'attuale via Caronelli), fuori dalla cinta muraria.
Il ghetto così istituito ebbe unasinagoga (1701), unascuola talmudica e numerose botteghe (soprattutto di straccivendoli, pasticcieri e macellai); vi abitavano allora 14 famiglie.
Con la conquista napoleonica agli ebrei furono concesse tutte le libertà civili. Molti si trasferirono nella nuova zona attorno alla stazione, sede di sontuosi palazzi. Marco Grassini, esponente di una delle famiglie più importanti della comunità ebraica, fu sindaco della città.
Nell'Ottocento la comunità finì per estinguersi, causa il trasferimento della maggior parte degli ebrei aPadova eVenezia.
Dell'antico ghetto non resta nulla se non qualche foto; tuttavia rimane il cimitero ebraico su un colle a est del centro storico (presente sin dal1545). I preziosi arredi della sinagoga furono salvati dalla distruzione del ghetto e trasferiti nel1954 in una nuova sinagoga diGerusalemme, ricostruzione dell'ambiente coneglianese, dove tuttora si pratica il rito italiano[27].
Per quanto riguarda lescuole secondarie di secondo grado, in città hanno sede sette istituti riguardanti vari indirizzi di studio. Di queste, si ricorda la notascuola enologica di Conegliano "G. B. Cerletti". Altro importante istituto è il Liceo G. Marconi, che ospita gli indirizzi: classico, scientifico tradizionale, scientifico scienze applicate, musicale ed economico-sociale, l'Istituto Istruzione Superiore "Marco Fanno", che ospita gli indirizzi: amministrazione finanza marketing, servizi commerciali, servizi per la sanità e assistenza sociale.
Vanno citati poi gli istituti privati: il Collegio Immacolata, di orientamento cattolico, con un'offerta formativa molto articolata (scuola dell'infanzia, scuola primaria, scuola secondaria di primo grado, vari licei); la Pianca School, scuola bilingue italiano/inglese che comprende tutti i cicli di istruzione sino alla scuola secondaria di primo grado, cui va aggiunto unasilo nido.[senza fonte]
Ogni anno, in giugno, nel cuore del centro storico di Conegliano si svolge la manifestazione dellaDama Castellana, una partita a dama con personaggi in costume rinascimentale. Questo evento non è la continuazione di una tradizione secolare, ma è stato introdotto solo pochi anni fa, riuscendo comunque a diventare un appuntamento tradizionale del calendario coneglianese.[28]
A settembre, nei locali più caratteristici della città si gioca all'Enodama, torneo di dama in cui le pedine sono sostituite da calici di vino bianco e rosso. Gli scopi dell'Enodama sono la socializzazione e la valorizzazione delle aziende produttive del territorio.[29]
Nel corso degli anni si sono consolidate varie manifestazioni, tra cui laFestaloonga (i negozi del centro restano aperti il venerdì sera durante il mese di luglio), l'Expo (un'esposizione di automobili e altri tipi di veicoli che si tiene a settembre) e laFesta delle associazioni (presentazione in centro delle associazioni locali, anch'essa a settembre).[30]
Stando ai dati 2023 dell'ISPRA il Comune di Conegliano ha una percentuale disuolo consumato del 25,29%, molto al di sopra del valori relativi al territorio della provincia di Treviso (16,65%) e della Regione (11,86%)[31].
SoloOgliano eScomigo sono considerate vere e proprie frazioni. Lo statuto comunale[32], comunque, cita altri quattro centri comelocalità: Di seguito ne è riportato l'elenco completo.
Ogliano: si trova a nord del capoluogo, al confine conCarpesica eFormeniga; conta circa 1.000 abitanti.
Scomigo: è la frazione più settentrionale del comune e si trova in una zona collinare confinante con i comuni diVittorio Veneto eColle Umberto.
Menarè: località posta ad est diScomigo, è divisa praticamente a metà sia tra i comuni di cui fa parte, Conegliano eColle Umberto, sia dallaStrada Statale 51 d'Alemagna, che la attraversa e che funge quasi da confine tra i due comuni tra cui risulta distribuita. Fu servita fino agli anni cinquanta del Novecento da una stazione (nota come Casello Cinque) dellalinea ferroviaria Conegliano - Ponte nelle Alpi.
Collalbrigo: rappresenta la zona collinare ad ovest (circa 1.000 ab.). Di antiche origini, è uno dei fulcri della produzione del vinoprosecco.
Campolongo: quartiere meridionale della città, confinante con i comuni diSanta Lucia di Piave eMareno di Piave; In quest'area si trova la "Cittadella dello Sport" o "Quartiere dello sport", così nominato poiché ospita laZoppas Arena e i campi daRugby eBaseball tutti di recente costruzione (2008).
Costa: posta sulla collina "dirimpettaia" ad est diCollalbrigo, è divisa traCosta Alta eCosta Bassa. Altra importante zona di produzione delprosecco.
Monticella, quartiere che costituisce l'area orientale della città, al confine con il comune diSan Vendemiano, distribuito tra collina a pianura: un tempo area militare, dagli anni '70 del secolo scorso divenuto quartiere residenziale, tanto che la zona corrispondente alla ex Piazza D'Armi è stata "colmata" dall'edificazione di numerosi condomìni.
La Ferrera - Campidui: sono due quartieri contigui, posti nell'area meridionale della città, al confine con i comuni diSanta Lucia di Piave eSusegana. Il primo quartiere, che deve il suo nome al torrente che lo attraversa, è prettamente residenziale, ma vanta di essere il sobborgo in cui ha sede la storicaScuola Enologica G.B.Cerletti; il secondo quartiere, un tempo residenziale e agricolo, è divenuto, a partire dalla metà degli anni '90 del secolo scorso, anche sede di un'area industriale.
La Crosetta: piccolo sobborgo, prettamente residenziale, è posto nell'area meridionale della città, ad est del quartiere Campidui e a ovest del sobborgo diCampolongo, e confina a sud conSarano (frazione del comune diSanta Lucia di Piave), tanto da sembrarne la sua estremità settentrionale.
Conegliano è, assieme aValdobbiadene, una delle due città delvinoprosecco: icolli dell'area tra le due città sono perlopiù sede di vigneti finalizzati alla produzione del Prosecco; attraversa tali coltivazioni una delle più importantistrade del vino, la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene, la quale si snoda tra le località delQuartier del Piave, collegando i due capoluoghi.[33]
La zona circostante la città ospita numerosi insediamenti industriali, molti dei quali specializzati nella produzione di elettrodomestici, materiale elettrico e lavorazione acciaio inox.[senza fonte] Tra queste è compresa l'industriaElectrolux, leader mondiale nella produzione di elettrodomestici, situata sulla statale 13 tra Conegliano e il comune confinante diSusegana.
Le aziende che si occupano di enologia rivestono notevole importanza, soprattutto nella produzione di botti in legno e bottiglie di vetro, essendo importante il settore vinicolo, che vanta una storia secolare e un elevato numero di addetti.[34]
Conegliano è servita dall'autostrada A27 Mestre-Belluno, che riserva a Conegliano un'uscita, anche se questa è localizzata nel territorio comunale diSan Vendemiano;
Il comune è servito dalle linee urbane gestite da Mobilità di Marca.Inoltre, nei pressi della stazione ferroviaria, è presente l’autostazione (sempre di Mobilità di Marca) del servizio extraurbano, che collega la città a Treviso, al Pordenonese e alla Marca orientale.[senza fonte]
Nel territorio comunale di Conegliano sono presenti diversi impianti sportivi dedicati alla pratica di varie discipline. Tra le strutture principali si annoverano il centro Ranazzurra, specializzato nelnuoto e neltennis, e il Tennis Club Conegliano. Inoltre, la città ospita laZoppas Arena, situata nel quartiereCampolongo, una delle strutture sportive più importanti, sede di numerosi eventi sportivi e spettacoli."[35]
La società calcistica della cittadina è ilF.C.D. Conegliano 1907, fondata il 25 settembre 1907 (quindi tra le più vecchie del Veneto), che ha disputato 2 campionati di serie C (1946-47 e 1947-48), 5 campionati di serie C2 (1978-83) e 22 campionati di serie D.
L'Imoco Volley Conegliano nasce dopo il fallimento economico dellaSpes Volley Conegliano che nel campionato 2011/2012 ha ritirato la squadra dal campionato a metà della stagione. L'Imoco Volley milita nel massimo campionato di volley italiano (A1) e gioca presso ilPalaverde diVillorba. Ha conquistato nella stagione2015-2016 il suo primo titolo nazionale. Nella stagione 2016-2017 invece, è riuscita a conquistare la Supercoppa Italiana e la Coppa Italia.[36]
Per lapallavolo maschile, Conegliano milita in Prima Divisione (stagione2024-2025) con la Kastel Conegliano, società nata nel1970 con il nome di “US MDG”. Nella sua storia la Kastel ha militato anche in serie B.[senza fonte]
Esistono inoltre realtà storiche e radicate nel territorio come la società Conegliano Rugby, che ha partecipato nelle stagioni scorse al campionato di serie A e di serie B. Ad oggi mantiene un'attenzione particolare per il settore giovanile e per l'aspetto formativo legato allo sport che ne deriva.[senza fonte]
Anche ilJudo Club Conegliano è una società ormai radicata profondamente nella realtà cittadina, fin dal 1969, gestita dal campione mondiale di judoBruno Carmeni.[senza fonte]
Conegliano vanta tra le varie discipline sportive anche ilbaseball; dal1971 infatti esiste nel territorio la societàBaseball Club Conegliano militante nelcampionato di serie C1. Nella sua storia, il Baseball Conegliano, ha vinto ben 6 titoli di Serie C e un titolo di Campione Italiano Giochi della Gioventù, nel 1976[37]
Anche ilbasket è rappresentato nel territorio con la Vigor Basket società ormai radicata profondamente nella realtà cittadina, fin dai primi anni 80, la cui prima squadra disputa il Campionato Nazionale DNC.[senza fonte]
^Art.1 comma 3 dello statuto del comune di Conegliano:Il territorio di cui al precedente comma è costituito da Conegliano Centro, dove è la sede municipale, dalle località diCosta,Campolongo,Parè,Collalbrigo e dalle frazioni diOgliano eScomigo.
^ a cura di Antonino Padovese,Vinitaly, guida alle cantine, inCorriere del Veneto.URL consultato il 10 settembre 2017.