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Comunardo Niccolai

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Comunardo Niccolai
Niccolai al Cagliari negli anni 60
NazionalitàItalia (bandiera) Italia
Altezza174cm
Peso72kg
Calcio
RuoloAllenatore(exdifensore)
Termine carriera1º luglio 1978 - giocatore
30 giugno 1994 - allenatore
Carriera
Giovanili
19??-19??  Montecatini
Squadre di club1
1963-1964  Torres22 (0)
1964-1967  Cagliari6 (0)
1967  Chicago Mustangs[1]? (?)
1967-1976  Cagliari222 (4)
1976-1977  Perugia7 (0)
1977-1978  Prato4 (0)
Nazionale
1970Italia (bandiera)Italia3 (0)
Carriera da allenatore
1980-1981  Savoia
1983-1985Italia (bandiera)Italia U-16[2]
1985-1989Italia (bandiera)Italia U-16
1987Italia (bandiera)Italia U-18[2]
1988Italia (bandiera)Italia U-18
1993-1994Italia (bandiera)ItaliaFemminile
Palmarès
 Mondiali di calcio
ArgentoMessico 1970
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Comunardo Niccolai (Uzzano,15 dicembre1946Pistoia,2 luglio2024[3]) è stato uncalciatore eallenatore di calcioitaliano, di ruolodifensore.

Biografia

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Il padre,Lorenzo Niccolai, ex portiere delLivorno, un convintoantifascista, chiamò il figlio "Comunardo" in onore dellacomune di Parigi.[4]

Morì all'ospedale di Pistoia il 2 luglio 2024 all'età di 77 anni.[5]

Carriera

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Giocatore

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Club

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Niccolai al Perugia nella stagione 1976-1977

Nel corso della sua carriera giocò comestopper.[4] Iniziò a tirare i primi calci inToscana, nelle giovanili delMontecatini, dove nel 1962 conquistò il titolo giovanile regionale denominato Coppa Menti, guidato in panchina da uno degli allenatori più famosi dellaprovincia di Pistoia deldopoguerra, Silvano Innocenti detto "Pozzo". Proprio insieme a quest'ultimo, Niccolai si trasferì inSardegna grazie a un accordo tra alcune società isolane (Sorso eTorres) e il Montecatini.

Dopo aver debuttato tra i professionisti nel 1963 inSerie C, militando per una stagione nella Torres, l'anno dopo Niccolai passò alCagliari neopromosso inSerie A, con cui fu campione d'Italia nella stagione1969-1970 e nel quale giocò per dodici stagioni fino al 1976. Nell'immaginario collettivo il suo nome si legò alleautoreti che collezionò con i rossoblù sardi,[4] venendo tuttora ricordato come il più grandeautogoleador italiano[6] (benchéRiccardo Ferri dell'Inter eFranco Baresi delMilan lo abbiano poi superato numericamente in questo insolito primato, arrivando entrambi a 8 autoreti nel campionato di serie A).

Una delle autoreti più celebri fu quella messa a segno il 15 marzo 1970 aTorino, durante un delicatissimo scontro al vertice tra laJuventus e gli isolani: sul punteggio ancora fermo sullo 0-0, in un campo reso problematico dalla pioggia, nel tentativo di respingere un cross diGiuseppe Furino Niccolai anticipò di testa il portiereEnrico Albertosi e spedì la palla nella propria porta; per sua fortuna però,Gigi Riva riuscì a pareggiare e quell'incontro si concluse sul 2-2.[4]

L'episodio più celebre e singolare però non fu un'autorete, ma un tentativo di autogol, fallito ma sfociato in un rigore contro, avvenuto il 13 febbraio 1972 verso la fine della partitaCatanzaro-Cagliari (18ª giornata delcampionato di calcio 1971-1972).[7] Al 90' con il Cagliari sul punto di vincere aCatanzaro per 2-1, la squadra locale tentò, in uno stadio divenuto ormai una bolgia, l'ultimo assalto per cercare il pareggio nell'area di rigore del Cagliari. Nell'azione il libero del CagliariGiuseppe Tomasini riuscì a togliere il pallone all'ala destra del CatanzaroAlberto Spelta, che finì a terra in area di rigore, mentre il pallone arrivò a Niccolai in quel momento fuori area; l'arbitroConcetto Lo Bello non avendo ravvisato alcuna irregolarità non interruppe il gioco ma proprio in quel momento si udì un fischio dagli spalti.

Niccolai, nella confusione dello stadio, pensò che il fischio provenisse dall'arbitro e sanzionasse con il rigore l'azione appena avvenuta; quindi stizzito reagì indirizzando un forte tiro nello specchio della sua porta, tiro che sarebbe entrato in rete se il difensore del CagliariMario Brugnera, trovandosi sulla linea di porta, non lo avesse deviato con le mani in tuffo sulla sua sinistra. Il rigore, questa volta reale e inevitabile, tirato con successo dallo stesso Spelta permise al Catanzaro di pareggiare 2-2 al 90' la partita.[8]

Con i cagliaritani Niccolai ebbe anche un'esperienza nel campionatonordamericano organizzato nel 1967 dallaUnited Soccer Association e riconosciuto dallaFIFA, in cui i sardi giocarono nelle vesti delChicago Mustangs, ottenendo il terzo posto nella Western Division.[9] Dopo un'ultima stagione in massima serie con ilPerugia, Niccolai chiuse la carriera indossando la maglia delPrato, in C, nell'annata 1977-1978. In Serie A collezionò 225 presenze, segnando 4 reti, potendo vantare anche 3 presenze inNazionale B oltre a quelle dellaNazionale A.

Nazionale

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Giocò anche innazionale, prendendo parte aimondiali del 1970. Per lui 3 presenze, una delle quali alla prima partita deimondiali in Messico, in cui partì da titolare; per un infortunio di gioco venne sostituito dopo 37' del primo tempo daRoberto Rosato. Divenne nota una frase che il suo allenatore aCagliari,Manlio Scopigno, avrebbe detto su di lui per commentarne la presenza a una Coppa del Mondo:"Mi sarei aspettato di tutto dalla vita, ma non di vedere Niccolai inmondovisione"[10].

Tuttavia, a proposito della celebre affermazione di Scopigno, il giornalista sportivo Giampaolo Murgia testimoniò:

«In realtà, Scopigno non pronunciò la famosa frase. Ero con lui davanti alla tv nella sede sociale di via Tola. Prima del fischio d'inizio si videro gli azzurri schierati uno dopo l'altro. Quando fu la volta di Niccolai, Scopigno, che era seduto, si alzò e per un attimo spense il televisore borbottando: "Ma si può?!". Una battuta per nascondere commozione e... orgoglio. Niccolai era il cucciolo della compagnia, il suo pupillo. Manlio aveva studiato Storia, non Filosofia. Quanto alla fama di "re dell'autogol", ne siglò relativamente pochi: sarà ottavo o... decimo in una graduatoria nazionale. Si è creato un mito che il toscano alimenta ("Così mi ricordano tutti! Lo scudetto l'hanno vinto tanti.."). Un mito perché alcuni autogol li firmò in gare memorabili. Per esempio, nella sfida-scudetto di Torino con la Juventus. Quella di Catanzaro era la 300a di Lo Bello in serie A[11], con un parterre di grandi firme del giornalismo.»

(Giampaolo Murgia)

Allenatore

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Nel biennio 1993-1994 fu allenatore dellanazionale italiana femminile.

Statistiche

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Cronologia presenze e reti in nazionale

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Cronologia completa delle presenze e delle reti in nazionale ―Italia
DataCittàIn casaRisultatoOspitiCompetizioneRetiNote
10-5-1970LisbonaPortogalloPortogallo (bandiera)1 – 2Italia (bandiera)ItaliaAmichevole-Ingresso al 46’ 46’
3-6-1970TolucaItaliaItalia (bandiera)1 – 0Svezia (bandiera)SveziaMondiali 1970 - 1º turno-Uscita al 37’ 37’
17-10-1970BernaSvizzeraSvizzera (bandiera)1 – 1Italia (bandiera)ItaliaAmichevole-
TotalePresenze3Reti0

Palmarès

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Giocatore

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Club

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Cagliari:1969-1970

Note

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  1. ^Il Cagliari fu interamente ingaggiato per disputare ilcampionato USA 1967 nelle veci dei Chicago Mustangs.
  2. ^abAssume l'incarico di commissario tecnico in coppia conGiuseppe Luciano Lupi.
  3. ^È morto Comunardo Niccolai, campione del Cagliari dello scudetto, suwww.lanuovasardegna.it, 2 luglio 2024.URL consultato il 2 luglio 2024.
  4. ^abcdComunardo Niccolai, il “re dell'autogol”, ilpost.it, 15 dicembre 2016.
  5. ^Il Cagliari in lutto, morto Comunardo Niccolai, suansa.it, 2 luglio 2024.
  6. ^ Sebastiano Vernazza,Niccolai artista degli autogol: «Ma il più bello l'ho mancato», inLa Gazzetta dello Sport, 10 marzo 2007.
  7. ^[1] Video YouTube con le azioni principali della partita, tra cui l'episodio in questione.
  8. ^Nella confusione del momento, durante la radiocronaca della partita fatta aTutto il calcio minuto per minuto si disse che la plateale parata in tuffo fosse stata opera del difensoreMario Martiradonna; solo in seguito si poté stabilire che a parare con un perfetto tuffo al posto del portiere Enrico Albertosi, appostato dall'altra parte sulla linea bianca, non fu Martiradonna ma appunto Brugnera.
  9. ^The Year in American Soccer - 1967, suHomepages.sover.net.URL consultato il 12 giugno 2014(archiviato dall'url originale il 28 marzo 2019).
  10. ^Darwin Pastorin,Tempi supplementari: partite vinte, partite perse, Feltrinelli, Milano, 2002, p. 16.
  11. ^NOTA: in realtà, come ampiamente evidenziato prima, quella di Catanzaro fu solo un tentativo di autorete sfociato in un rigore trasformato dal Catanzaro, che però a causa della singolarissima situazione (tiro violentissimo dal limite dell'area e salvataggio in tuffo da parte di Brugnera che provocò il rigore) venne in seguito ricordato come l'episodio più famoso.

Bibliografia

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  • Chrystian Calvelli, Giuseppe Lucibelli; Raffaele Schettino,Savoia storia e leggenda dall'Oncino al Giraud, Gragnano, Stampa Democratica '95, dicembre 2000, ISBN non esistente.

Altri progetti

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