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Nel suo discorso di commiato del 17 gennaio1961, trasmesso per radio e televisione, il presidenteDwight Eisenhower avvertì il popolo degli Stati Uniti riguardo al pericolo costituito dal "complesso militare-industriale".
L'espressionecomplesso militare-industriale si riferisce all'intreccio di interessi e affari tra gruppiindustriali, rappresentanti politici delcongresso negli Stati dove queste industrie si trovano, e direzione delleforze armate degli Stati Uniti d'America a partire dalXX secolo;[1] per estensione il termine è stato applicato a tutti i Paesi con strutture politiche e militari sviluppate allo stesso modo.[2]
Il termine è talvolta usato in senso più ampio per includere l'intera rete di contratti e di flussi di denaro tra individui, società e istituzioni, gli appaltatori della difesa, il Pentagono, il Congresso e il ramo esecutivo.[3]
Nel 1934 ilSenato degli Stati Uniti costituì lacommissione Nye per indagare l'influenza che l'industria delle munizioni ebbe nel 1917 sulla decisione di entrare in guerra a fianco dellatriplice intesa nellaprima guerra mondiale. La commissione dimostrò gli enormi profitti della lobby delle armi a seguito della guerra, quindi dimostrò l'influenza che ebbero, per l'entrata in guerra degli USA, le pressioni delle banche statunitensi, le quali volevano tutelare i propri crediti nei confronti delle potenze dell'Intesa. Nel 1936 l'attività della commissione venne interrotta, dopo cheGerald Nye aveva attaccato con forzaWoodrow Wilson; lo accusò di aver nascosto al Congresso documenti rilevanti mentre considerava l'entrata in guerra.[4]
Eisenhower's farewell address, January 17, 1961. Length 15:30.
Il termine è venuto in uso dopo laseconda guerra mondiale a causa del notevole sviluppo dell'industria della guerra americana in quel periodo e fu usato per la prima volta dalpresidente degli Stati UnitiDwight Eisenhower[5] nel discorso d'addio alla nazione del 17 gennaio1961,[6] per avvertire del pericolo implicito agli accordi segreti fra potere politico, industria bellica e militari[7].
«Un elemento vitale nel mantenimento della pace sono le nostre istituzioni militari. Le nostre armi devono essere poderose, pronte all'azione istantanea, in modo che nessun aggressore potenziale possa essere tentato dal rischiare la propria distruzione...
Questa congiunzione tra un immenso corpo di istituzioni militari ed un'enorme industria di armamenti è nuova nell'esperienza americana. L'influenza totale nell'economia, nella politica, anche nella spiritualità è sentita in ogni città, in ogni organismo statale, in ogni ufficio del governo federale. Riconosciamo il bisogno imperativo di questo sviluppo. Ma tuttavia non dobbiamo mancare di comprenderne le gravi implicazioni. La nostra filosofia ed etica, le nostre risorse ed il nostro stile di vita sono coinvolti; la struttura portante della nostra società.
Nei concili di governo dobbiamo guardarci dall'acquisizione di influenze che non diano garanzie, sia palesi che occulte, esercitate dalcomplesso militare-industriale. Il potenziale per l'ascesa disastrosa di poteri che scavalcano la loro sede e le loro prerogative esiste ora e persisterà in futuro.
Non dobbiamo mai permettere che il peso di questa combinazione di poteri metta in pericolo le nostre libertà o processi democratici. Non dobbiamo presumere che nessun diritto sia dato per garantito. Soltanto un popolo di cittadini all'erta e consapevole può esercitare un adeguato compromesso tra l'enorme macchina industriale e militare di difesa ed i nostri metodi pacifici ed obiettivi a lungo termine in modo che sia la sicurezza che la libertà possano prosperare assieme..»
(Eisenhower, Discorso di addio alla nazione del presidente, 17 gennaio 1961)
Nella penultima velina del discorso di Eisenhower, che era stato in precedenza presidente delPartito Repubblicano e generale dell'esercito americano, leggiamo che il termine coniato si riferivaal complesso militare-industriale-congressuale, ma si evidenzia che Eisenhower scelse di togliere la parola "congressuale" per evitare discordie con i membri delCongresso degli Stati Uniti, il ramo legislativo del governo federale, che decideva gli stanziamenti per la difesa.L'autore del termine era il saggista e scrittore dei discorsi per EisenhowerMalcolm Moos[8][9], coadiuvato da Milton Eisenhower, il fratello del presidente.[10]
Gli attivisti dell'era dellaguerra del Vietnam usavano frequentemente questo concetto. Nei tardianni novanta James Kurth asseriva che "verso la metà degli anni ottanta il termine era caduto in disuso nell'opinione pubblica," e che "qualsiasi sia il potere degli argomenti riguardo l'influenza del complesso militare-industriale sull'acquisizione di armi durante laguerra fredda, questi sono molto meno rilevanti nell'era attuale."[11] Tra i casi più famosi verificatisi neglianni 2000, c'è quello dellaHalliburton nel 2004.[12]
Questigruppi di pressione, industriali e militari, possono indurre i politici del governo nazionale all'acquisto di armi e armamentiprivilegiando quelli provenienti da una determinata industria che riconosce il vantaggio alle persone che l'hanno favorita. Gli studiosi e i critici contemporanei delmilitarismo americano continuano a riferirsi e a fare uso del termine. Ad esempio, lo storicoChalmers Johnson utilizza parole dal secondo, terzo, e quarto paragrafi del saluto di Eisenhower come un'epigrafe al secondo capitolo ("The Roots of American Militarism") di un recente volume[13]
Le espressionieconomia di guerra permanente,lobby militarista ecorporativismo di guerra sono concetti correlati che sono stati usati in associazione con questo termine. A volte il termine è usato per riferirsi ai patti che si arguisce esistano fra i produttori d'armi, gli appaltatori militari,il Pentagono e ilCongresso degli Stati Uniti d'America, o a una tacita ma consapevole comunanza di interessi militaristici tra molti di questi.
Il complesso militare-industriale è legato all'economia di guerra[18], a un modello di sviluppo che può portare uno stato allapiena occupazione dietro l'accumulo di un ingentedebito pubblico. Questocircuito economico "virtuoso" si realizzò per laprima eseconda guerra mondiale. Lo stato emetteva titoli di debito pubblico per finanziare la spesa militare e l'industria militare a sua volta investiva i proventi in questi titoli, in pratica autofinanziandosi. Questo reinvestimento chiudeva il circuito finanziario.
La spesa militare è parte dellaspesa pubblica: secondoJohn Maynard Keynes, sono due possibili strumenti per portare un'economia alla piena occupazione[19]. Comunque Keynes auspicava che la spesa del governo fosse utilizzata "nell'interesse della pace e della prosperità", piuttosto che della "guerra e distruzione".[20]
Noam Chomsky, linguista e teorico dell'anarco-socialismo ha suggerito che il "complesso militare-industriale" sia una definizione errata, dal momento che, secondo lui, il fenomeno in questione "non è specificamente militare."[21] Chomsky dichiara: "non esiste complesso militare-industriale: è lo stesso sistema industriale che continua ad operare con questo oppure un altro pretesto (la difesa è stata un pretesto utile per molto tempo)."[22]
Gli investimenti in campo militare vengono giustificati da molti per le ricadute occupazionali e tecnologiche sul tessuto industriale, e per la nascita dibrevetti che qualche volta trovano applicazione nei settori civili.
Scandalo Lockheed: tra il 1975 e il 1976, dai lavori dellaCommissione Church del Senato statunitense emerse che le pratiche di corruzione nell'esportazione di armi da parte dellaLockheed Corporation e della più piccolaNorthrop costituivano un sistema diffuso e consolidato. Nel 1976 ilNew York Magazine scrisse che «il senatore Church ha prove che la Lockheed ha pagato tangenti in almeno 15 paesi, e che in almeno 6 paesi ha provocato gravi crisi di governo»[23]
In Giappone per uno scandalo di tangenti legati alla Lockheed finì in carcere il primo ministroKakuei Tanaka.
Loscandalo Lockheed in Italia, coinvolse molti politici e altro personale militare.Mario Tanassi, ministro della difesa, fu silurato per aver intascato una tangente di 50.000 dollari su circa 2.000.000 dollari, destinati dalla Lockheed alla corruzione in Italia. Furono condannati anche il generale dell'aeronauticaDuilio Fanali, il segretario di Tanassi Bruno Palmiotti, i faccendieri Ovidio Lefebvre eAntonio Lefebvre, ed il presidente diFinmeccanicaCamillo Crociani
Nel 2019 la Germania si è rifiutata di aumentare la spesa militari; in seguito, dopo l'invasione russa dell'Ucraina del 2022 ha deciso un ingente aumento delle spese militari.[24][25]
^(EN) Joe Cabadas,River Rouge, MotorBooks/MBI Publishing Company, 2004, p. 75,ISBN978-0-7603-1708-2.citato nel libro Joe Cabadas,River Rouge, Google Book Search, 2008.URL consultato il 1º dicembre 2008.
^(EN) Andrew Clapham,Issues of complexity, complicity and complementarity: from the Nuremberg Trials to the dawn of the International Criminal, in Philippe Sands (a cura di),From Nuremberg to the Hague: the future of international criminal justice, Cambrifge University Press, 2003, p. 37,ISBN0-521-82991-7.
«La decisione finale del tribunale era che Gustav Krupp non poteva essere processato a causa della sua condizione, ma che le accuse contro di lui nella richiesta di rinvio a giudizio dovrebbe essere conservate per un giudizio successivo se la condizione fisica e mentale del convenuto dovrebbe consentire'.»
^(EN) Oliver Stone e Zachary Sklar,JFK Script, sumoviescriptsource.com.URL consultato il 16 giugno 2021(archiviato dall'url originale il 5 settembre 2012). Based on books by Jim Marrs & Jim Garrison.
^(EN) InOn Power, Dissent, and Racism: a Series of Discussions with Noam Chomsky, Baraka Productions, 2003.
^Anthony Sampson,Lockheed's Foreign Policy: Who, in the End, Corrupted Whom? New York Magazine, 15 marzo 1976, pag. 53. IlDipartimento di Stato, nel cablogramma THE HAGUE 2104, dell'aprile del 1976: «La Lockheed ha ammesso nelle audizioni al Senato di aver pagato 22 milioni di dollari in tangenti per promuovere le vendite dei suoi aerei in vari paesi tra i quali l'Olanda, il Giappone, e l'Italia».[1].
(EN) Kurth, James.Military-Industrial Complex. InThe Oxford Companion to American Military History, ed. John Whiteclay Chambers II, pp. 440–442. Oxford & New York: Oxford University Press, 1999.
(EN) Mills,C.Wright Mills, Power Elite, New York, 1956
(EN) Nelson, Lars-Erik.Military-Industrial Man. InNew York Review of Books, 47, no. 20 (21 dicembre 2000), p. 6.