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Compagnia britannica delle Indie orientali

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Compagnia britannica delle Indie orientali
British East India Company
AbbreviazioneBEIC
TipoCommerciale
Fondazione31 dicembre1600
FondatoreElisabetta I d'Inghilterra
Scioglimento1º gennaio1874
ScopoCommercio con leIndie orientali, commercio internazionale
Sede centraleRegno Unito (bandiera)Londra
MottoAuspicio Regis et Senatus Angliae ("Per ordine del re e del parlamento d'Inghilterra")
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LaCompagnia Britannica delle Indie Orientali (British East India Company), fino all'Atto di Unione del 1707Compagnia inglese delle Indie Orientali, nacque il 31 dicembre1600[1], quando la reginaElisabetta I d'Inghilterra accordò una "carta" o patente reale che le conferiva per 21 anni ilmonopolio delcommercio nell'Oceano Indiano.

Prima dellecompagnie commerciali europee create nelXVII secolo per conquistare "leIndie" e dominare i flussi commerciali con l'Asia, trovò il suo posto accanto allaCompagnia Olandese delle Indie Orientali, la celebreVOC (Vereenigde Oostindische Compagnie), e prese il sopravvento sullaCompagnia francese delle Indie Orientali, che condusse alla rovina conquistando tutti i suoi possedimenti in India, segnando profondamente il futuroImpero britannico. Il primo Governatore fuThomas Smyth, nominato il 31 dicembre 1600, e che mantenne la carica solo per quattro mesi.

Società anonima, sarebbe diventata l'impresa commerciale più potente della sua epoca, fino ad acquisire funzioni militari e amministrative regali nell'amministrazione dell'immensoterritorio indiano. Colpita in pieno dall'evoluzione economica e politica delXIX secolo, declinò progressivamente e poi scomparve nel1874.

Dal suo quartier generale diLondra, la sua straordinaria influenza si estese a tutti icontinenti: la Compagnia presiedette alla creazione dell'India britannica, il cosiddettoRaj, fondòHong Kong eSingapore, ingaggiòCapitan Kidd per combattere lapirateria, impiantò la coltura del in India, tenneNapoleone prigioniero aSant'Elena, e si trovò direttamente implicata nel celebreBoston Tea Party che funse da detonatore per laguerra d'indipendenza degli Stati Uniti.

Creazione e sviluppo

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Prima organizzazione della Compagnia

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Elisabetta I d'Inghilterra autorizzò la creazione della Compagnia

I profitti assai ingenti della Compagnia sui primi viaggi in India spinsero il reGiacomo I ad accordare licenze ad altre compagnie commerciali in Inghilterra. Ma, finalmente, nel1609 la patente della Compagnia fu rinnovata: questa si vide concedere il monopolio del commercio con le Indie Orientali per un periodo indefinito, ma che includeva una clausola che prevedeva che questo sarebbe cessato se gli affari della Compagnia fossero diventati non profittevoli per tre anni di seguito.

La Compagnia era dotata di un capitale iniziale di 72.000 sterline suddiviso tra 125 azionisti. Era gestita da un governatore e da 24 direttori che formavano la Corte dei Direttori. Questi venivano nominati ed erano responsabili davanti all'Assemblea dei proprietari.

L'inizio delle operazioni in India

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Labandiera d'origine della Compagnia con nell'angolo lacroce di San Giorgio

Nel1612 finalmente, i battelli appartenenti alla Compagnia approdarono aSurat (ove nel mare antistante fu combattuta tra il 29 e il 30 novembre di quell'anno laBattaglia di Suvali) che fu la prima filiale commerciale. Nel corso dei due anni successivi, si stabilì anche sullaCosta del Coromandel nelGolfo del Bengala. Fondò la sua prima manifattura a Surat.

Durante i primi anni, la Compagnia ebbe poco successo nelcommercio delle spezie largamente dominato daiPaesi Bassi e non poté stabilire avamposti durevoli nelleIndie Orientali.

Nel1615, SirThomas Roe fu inviato dal re Giacomo I presso l'imperatoremoghulJahangir. Lo scopo di questa missione era di ottenere per la Compagnia il diritto esclusivo di fondare filiali commerciali in certe piazze come Surat. In cambio la Compagnia proponeva di offrire all'imperatore prodotti europei. Fu dunque firmato un trattato e gli Inglesi poterono svilupparepiazzeforti a Surat,Bombay,Madras (dove fece fortunaElihu Yale) eCalcutta. Nel1647 la Compagnia disponeva in India di 23 filiali e 90 dipendenti.

Il dominio dell'India britannica

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Le filiali europee in India
La bandiera adottata nel 1707

Nel1670 il reCarlo II accordò per decreto alla Compagnia il diritto di acquisire nuovi territori, di battere moneta, di comandare delle truppe armate e di esercitare la giustizia sui propri territori. Si avviava quindi a divenire una formidabile macchina di potere, non solo in India ma anche in Inghilterra.

Stanco del lobbismo politico e al fine di ridurre questa enorme influenza della compagnia, il Parlamento decise di rompere il monopolio della Compagnia e di permettere nel1698 la creazione di una compagnia rivale, la "Compagnia Inglese per il Commercio verso le Indie Orientali" (English Company Trading to the East Indies). Ciononostante quest'ultima non sarebbe mai riuscita a competere con la "vecchia" Compagnia e questo tentativo di aumentare la concorrenza ebbe fine quando le due società si fusero nel1702.

Nel1757, la vittoria diRobert Clive nellabattaglia di Plassey, per conto della Compagnia, durante laGuerra dei sette anni segnò una battuta d'arresto alle pretese francesi in India, assicurando la supremazia britannica sulla penisola indiana e offrendo alla Compagnia il controllo delBengala, la provincia più popolosa e redditizia. Incoronato dall'aureola delle sue numerose vittorie militari, e dopo un ritorno di cinque anni in Gran Bretagna, Clive fu nominato governatore del Bengala nel1765.

Potenza e declino

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L'ultima bandiera fra il 1801 e il 1858

Nel1773 il Parlamento votò la "Legge di Regolamentazione" (Regulating Act) che impose alla Compagnia una serie di riforme economiche e amministrative. Venne inoltre nominatoWarren Hastings alla carica diGovernatore Generale delle Indie britanniche, creata per l'occasione. La Compagnia fu autorizzata a conservare il monopolio del commercio a certe condizioni, soprattutto finanziarie, che avrebbe determinato a poco a poco il suo declino.

Nel1784 il governo, presieduto daWilliam Pitt il Giovane, fece votare una nuova legge (Indian Act) al fine di separare d'ora in poi chiaramente il governo dei territori delle Indie Orientali (che spettava alla Corona) e l'attività commerciale (che spettava alla Compagnia). Quest'ultima dovette dunque d'ora in poi rendere conto alla Corona, ma ciò non le impedì di continuare a svilupparsi. Verso la metà delXIX secolo, la dominazione della Compagnia si estese infatti sulla maggior parte dell'India, sullaBirmania, suSingapore eHong Kong, un quinto della popolazione mondiale passò così sotto la sua autorità. La Compagnia inoltre occupò leFilippine e realizzò la conquista diGiava. Registrando un problema di liquidità nei suoi acquisti di dallaCina, lo risolse esportandooppio indiano: gli sforzi della Cina per mettere fine a questo commercio scatenarono le dueGuerre dell'oppio con la Gran Bretagna.

Privata del suo monopolio commerciale nel1813 e del commercio del tè della Cina venti anni più tardi, la Compagnia perse infine le sue funzioni amministrative nel1858 in seguito aiMoti indiani del 1857 (chiamati anche "Rivolta dei Sepoy"). Al principio dell'anno1860 tutti i possedimenti della Compagnia passarono sotto il controllo della Corona. Il 1º gennaio1874 la Compagnia delle Indie Orientali fu infine sciolta perdecreto regolare.

Organizzazione territoriale

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La cosiddettaUnited East India Company per tutto ilXVIII secolo aveva ampliato i propri territori indiani. La sua natura prettamente commerciale si trasformò rapidamente, nel corso del secolo, in una sorta di ente politico con una verasovranità territoriale. La Compagnia era organizzata dapprima in "Presidenze" (Presidency):

  • Calcutta-Fort William (1700), sede generale amministrativa
  • Madras-Fort Saint George (1684)
  • Bombay (1703)
  • Benkoolen-Sumatra (aggiunta nel 1762).

Nella prima metà del XIX secolo annesse rapidamente vastissimi territori indiani, costituendo così un vero e proprio Stato sotto l'egida del governo britannico. Andò così a costituirsi un sistema di governo, con i possedimenti diretti (cioè sotto la diretta amministrazione della compagnia inglese) e mediati (protettorati sui numerosi principati indiani).Intorno al 1840 i territori indiani della Compagnia erano così organizzati:

Possedimenti diretti

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Bengala

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Distretti

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  • Calcutta
  • Nadia
  • Hoogly
  • Jessore
  • Bakarganji
  • Tipperah
  • Chittagong
  • Dakka-Jelalpore
  • Silhet
  • Moimansingh
  • Rampore
  • Dinajpore
  • Purniah
  • Rajchahi
  • Birpore
  • Murshidabad
  • Bardwan
  • Midnapore

Vassalli

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  • Manipur-Imphal
  • Tripura-Agarthala
  • Gahuati-Sadhia
  • Jabalpur
  • Nadia-Nabadwip
  • Dharmapur
  • Sikkim-Gangtok
  • Bhutan-Punaka
  • Makwanpur
  • Baghal
  • Balsan
  • Nepal
  • Bashahr
  • Bhajji
  • Bija

Bihar

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Distretti

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  • Patna
  • Ramghar
  • Boglipore
  • Tirhoot
  • Sarun
  • Shahabad

Vassalli

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  • Kutch Behar

Oudh

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Distretti

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  • Garakpore

Vassalli

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  • Oudh-Lucknow

Allahabad

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Distretti

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  • Allahabad
  • Jawnpore
  • Benares
  • Mirzapore
  • Karpore
  • Bundelkhand

Vassalli

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  • Rewa
  • Benares
  • Baghelkhand
  • Orchha
  • Bundelkhand
    • Bijawar
    • Beri
  • Pannah
  • Jhansi
  • Chatarpur
  • Tehri

Agra

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Distretti

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  • Agra
  • Aligarh
  • Kalpi
  • Farukabad
  • Etawah

Vassalli

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  • Matcherry Mewat Alwar
  • Bhartpur
  • Karauli
  • Dholpur
  • Kalpi

Delhi

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Distretti

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  • Delhi
  • Bareilly
  • Morabad
  • Saharanpore
  • Meerut
  • Hariana

Vassalli

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  • Delhi Fort Red[2]
  • Rewari
  • Rampur
  • Chtor

Orissa

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Distretti

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  • Cuttack
  • Singhburn
  • Kanjar
  • Balasore
  • Kurda-Kudagu
  • Maharbanji - Hariorpore

Vassalli

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  • Chota Nagpur
  • Sambalpur
  • Angul
  • Bharatpur

Ajmer

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Distretto

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  • Ajmer

Vassalli

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  • Marwar Jodhpur
  • Mewar Udaipur
  • Daralk Bikaner
  • Amber Jaipur
  • Alwar
  • Ali Jaipur
  • Kotah
  • Tonk
  • Bundi
  • Kishangarh
  • Shahpura
  • Bara
  • Jasselmere
  • Bikaner
  • Partabgarh Kanthal
  • Paesi dei Bhatti

Gondwana

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Distretto

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  • Jubbolpore

Vassalli

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  • Nagpur
  • Gwalior
  • Indore
  • Bhopal
  • Narsinghgarh
  • Ratlam
  • Burhampur
  • Dharra
  • Bastar
  • Nandgaon
  • Kawardha
  • Mungeli
  • Raipur
  • Basoda

Garhwal

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Distretti

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  • Srinagur
  • Kemaon - Almora
  • Sirmore-Rajnaghar

Vassalli

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  • Phulkian Patiala
  • Phulkian Nabda
  • Phulkian Jind
  • Faridkot
  • Ludhiana
  • Keonthal
  • Thanesar
  • Tehri Garhwal
  • Sirmur
  • Suket
  • Bilaspur Kahlur
  • Maler Kotla
  • Banswara Rampur
  • Ambala
  • Dankoa

Assam

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Distretto

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  • Jorhat

Vassalli

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  • Nadia
  • Rampur
  • Gurrah
  • Kannup Gahati

Presidenza di Madras

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Circars

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Distretti

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  • Vizianagram
  • Gandja
  • Rajamandry
  • Masulipatam
  • Gontur

Vassalli

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  • Dominio delNizam
    • Hyderabad
    • Bijapur
    • Bidar
    • Berar[3]
    • Avuku[4]
  • Banganapalle

Carnatic

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Distretti

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  • Madras
  • Chinglepet
  • Nellore
  • Arcot
  • Tanjore
  • Veradachellan
  • Trichinapally
  • Madura
  • Shivaganja
  • Tinevelli

Vassalli

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  • Arcot (1801-1855)
  • Pudukkottai
  • Bobbili
  • Ramnad[5]
  • Sandur

Kanara

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Distretto

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  • Mangalore

Balaghat

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Distretto

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  • Bellary

Vassalli

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  • Kurnool

Coimbatore

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Distretti

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  • Coimbatore
  • Salem
  • Baramahal

Vassalli

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  • Mysore
  • Bangalore

Malabar

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Distretto

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  • Calicut

Vassalli

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  • Cochin
  • Travancore Trivandrum
  • Coorg Merkara
  • Kerala
  • Cannanore

Presidenza di Bombay

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Gujarat

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Distretti

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  • Surat
  • Broach
  • Kaira
  • Ahmadabad

Vassalli

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  • Bhuj
  • Soreth Junagarh
  • Baroda
  • Kutch Bundi
  • Bhavnagar
  • Dhangadhra
  • Gundal
  • Navandgar
  • Jamnagar
  • Porbandar
  • Wankaner
  • Limbdi
  • Dhrol
  • Rajkot
  • Palitana
  • Jafarabad
  • Morvi
  • Santalpur
  • Palampur
  • Radhanpur
  • Jhalawar
  • Chhaoni
  • Rajpipla
  • Bariya
  • Devgad
  • Cambaj
  • Santh
  • Santampur
  • Jawhar
  • Bansda
  • Balasinor
  • Surgana
  • Jambughoda
  • Katodia
  • Banswara
  • Turrah
  • Therad
  • Dubboi
  • Noanagar
  • Jaora
  • Portabgarh
  • Dungarpur
  • Ajaygarh

Bijapur

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Distretti

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  • Bijapur
  • North Konkan
  • South Konkan
  • Anagundi
  • Bishnagar

Vassalli

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  • Janjira
  • Kolhapur
  • Sangli
  • Jath
  • Savantvadi
  • Bhor
  • Dhampur
  • Aundh
  • Jamkhandi
  • Miraj
  • Miraj jr.
  • Mudhol
  • Kurundwad
  • Kurundwad jr.
  • Ramdurg
  • Satara[6]
  • Phaltan
  • Savanur
  • Wadi
  • Bijapur
  • Akalkot

Kandeish

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Distretti

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  • Kandeish - Nandode
  • Galna
  • Mewar

Vassalli

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Aurangabad

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Distretto

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  • Aurangabad.

Principati autonomi

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Confederazione Sikh

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Stati del Baluchistan

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  • Kalat
  • Lus Bela
  • Makran
  • Kharan

Stati di frontiera

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  • Amb Tanawal
  • Chitral
  • Dhir
  • Hunza[14]
  • Nagar
  • Swat

Note

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  1. ^Carlo M. Cipolla,Storia economica dell'Europa Pre-industriale, Bologna, Il Mulino, 1974 edizione del 2003, p. 233,ISBN 978-88-15-13125-6.
  2. ^Comprende: Moghul Palace, Kingdom of Delhi
  3. ^fino al 1853
  4. ^1481-1804
  5. ^annesso nel 1801
  6. ^abannesso nel 1818
  7. ^dal 1840
  8. ^dal 1846
  9. ^dal 1885
  10. ^dal 1836
  11. ^dal 1846)
  12. ^dal 12 febbraio 1843
  13. ^dal 1801 - 1843
  14. ^dal 1891

Bibliografia

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Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Compagnie delle Indie
Indie orientaliInglese/Britannica (1600) ·Olandese (1602) ·Portoghese (1624) ·Francese (1664) ·Danese (1670) ·Ostenda (1717) ·Svedese (1731)
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