Il Como ha disputato 37 campionati diSerie B e 15 campionati di Serie A: il suo miglior risultato di sempre fu il sesto posto ottenuto al termine della sua prima stagione in massima serie, nell'edizione1949-1950.[5]
Latradizione sportiva del principale sodalizio calcistico comense, la 26ª a livello nazionale secondo i criteri dellaFIGC, iniziò nel 1907 con la nascita delComo Foot-Ball Club. Quest’ultimo, dopo le fusioni con il Club studentesco Minerva nel 1911 e con l'Esperia nel 1926, divenne l'Associazione Calcio Comense, rinominata poiAssociazione Sportiva Como nel 1936. Nel 1938, dalla fusione con l'A.S. Ardita diRebbio, nacque laSportiva Como, divenuta poiAssociazione Calcio Como e infineComo Calcio S.p.A. nel 1970.
Quest’ultima venne dichiarata fallita nel 2004 e ad essa subentrò laCalcio Como S.r.l., a sua volta dichiarata fallita nel 2016 e gestita inesercizio provvisorio fino al 2017, quando l'attività sportiva è stata rilevata all'asta dallaF.C. Como S.r.l.. Nell'estate 2017, a causa di alcune pendenze non onorate, la FIGC ha però respinto la domanda di attribuzione del titolo sportivo della vecchia società fallita alla F.C. Como S.r.l., escludendo di conseguenza il Como dai campionati professionistici;[6] la squadra è stata quindi rifondata con l'attuale denominazione, ripartendo dallaSerie D.
La nascita del calcio a Como avvenne ufficialmente nel 1907,[7] più precisamente il 25 maggio, con la società delComo Foot-Ball Club, fondata da un comitato di soci riunito presso il bar Taroni, sito nella centrale via Cinque Giornate, prima sede della società lariana.[8]
Nel 1912, dopo la fusione con il Club studentesco Minerva, partecipò alle qualificazioni per l'ammissione al campionato diPrima Categoria, ma il 20 ottobre, al primo turno giocato aTorino, venne sconfitto per 3-1 dalSavona.[8] Il Como fu perciò iscritto al girone lombardo diPromozione, giocando il 17 novembre del 1912, sul campo di via dei Mille, il suo primo incontro, vinto per 5-0 contro ilBrescia.[8][9]
Il primo livello del campionato fu comunque raggiunto l'anno seguente,[10][11] quando la squadra fu ammessa alla Prima Categoria. Nel 1914-1915 chiuse il girone di qualificazione al secondo posto, alle spalle dell'Inter, qualificandosi alle semifinali nazionali.
Al termine del conflitto mondiale riprende anche l'attività agonistica, con il Como sempre in Prima Categoria. Gli anni Venti si aprono con l'organizzazione della Coppa Gorio, in memoria del capitano lariano caduto in guerra, e sono caratterizzati dall'accesa rivalità con l'altra squadra cittadina, l'Esperia, che, vincendo i campionati inferiori, arrivò a militare anch'essa in Prima Categoria. L'Esperia ottenne poi anche, per una stagione, l'accesso alla Serie superiore (Prima Divisione 1922-1923).[8]
Il Como restò in Prima categoria fino al1922, quando, il 2 luglio, perse per 2-1 contro ilPiacenza il turno preliminare degli spareggi per partecipare alla nuovaPrima Divisione, istituita in seguito alcompromesso Colombo che riunificò i campionati. La squadra venne inserita in Seconda Divisione e, dal 1926, con la successiva riorganizzazione dei campionati, in Prima Divisione.
Nel campionato diSeconda Divisione 1923-1924, col ritorno dell'Esperia, si tornò a giocare il derby cittadino, in cui prevalsero gli azzurri sia nel girone d'andata sia in quello di ritorno, mentre nella stagione1924-1925, quando il Como giocò i primi derby provinciali con laCanottieri Lecco, oggi Calcio Lecco, il F.C. Como arrivò anche a sfiorare la promozione in Prima Divisione, perdendo proprio l'ultima partita delle finali contro l'Udinese.[8]
Nel1927, quando i due club delComo F.B.C. e dell'Esperia si fusero assumendo la denominazione diAssociazione Calcio Comense, venne inaugurato l'attuale impiantoGiuseppe Sinigaglia con la disputa di un incontro internazionale vinto da una selezione austriaca per 3 a 1 su una selezione lombarda e con l'organizzazione della Coppa Alessandro Volta. La nuova società vinse la manifestazione, eliminando per 3-0 in semifinale l'Inter (che nella finalina di questo torneo fece esordire il diciassettenneGiuseppe Meazza) e battendo per 1-0 in finale ilGenoa diDe Prà,De Vecchi eLevratto. Con la nuova denominazione societaria seguì anche un cambio nei colori sociali, cambiati, dalle tradizionali casacche bianco-azzurre dell'A.C. Como e bianco-stellate dell'Esperia, nel colore rosso che resterà in auge per un decennio.[8][12]
Nel 1928 l'A.C. Comense conquistò la Coppa Turati riservata alle formazionilombarde, sconfiggendo ilBrescia per 2-0 nella ripetizione della finale (il primo incontro si era chiuso 3-3 dopo itempi supplementari). Nel campionato diPrima Divisione 1929-1930 la squadra, che non era stata subito ammessa alla nuovaSerie B, sfiorò la promozione, dopo un lungo duello con ilDerthona risoltosi all'ultima giornata con una decisione a tavolino del Giudice sportivo.[8]
L'annata inPrima Divisione 1930-1931 restò negli annali per l'Associazione Calcio Comense, in quanto con Lukas in panchina iniziò una marcia trionfale verso la promozione inSerie B in cui la squadra concluse imbattuta sia nella regular season che nella fase per gli spareggi-promozione, segnando 90 reti in 32 incontri e incassandone solamente 24.[8] L'anno successivo, alla prima esperienza inSerie B i comaschi conquistarono una tranquilla salvezza concludendo al nono posto con il giovane Romano capocannoniere lariano.[8]
Negli anni successivi, tra i cadetti, i lariani rimasero quasi sempre tra le prime posizioni in classifica arrivando sesti nel1932-33 e quarti nel1933-34, in quest'ultimo caso giocandosi col Bari l'ammissione al girone finale per la promozione in Serie A.[8]
La seconda metà degli anni 1930 fu segnata da un paio di retrocessioni consecutive, a partire da quella in Serie C al termine della stagione 1934-35, conclusasi con vari avvicendamenti in panchina da Baloncieri a Ceverini III, fino ad arrivare in Prima Divisione Lombarda nel 1936.[8]
Nella stagione diPrima Divisione 1936-1937, durante un'assemblea dei soci furono messi in atto alcuni importanti cambiamenti, tra i quali il ritorno all'antica denominazione diAssociazione Calcio Como e all'azzurro come colore sociale,[8] mentre, dal campionato successivo iniziò una parziale ripresa che porterà i comaschi, dopo due anni di assenza, inSerie C fino all'avvento dellaseconda guerra mondiale.[8]
Durante gli anni della Serie C, il Como vide il lancio di giovani giocatori destinati a entrare nella storia comeAntonio Cetti eArmando Varini oltre a Moresi e Panzieri,[8] mentre nella stagione diSerie C 1942-1943 i lariani si giocarono la promozione inSerie B fino all'ultima giornata contro il Lecco, che alla fine del campionato riuscirà a prevalere, pur restando nella serie cadetta per una stagione appena.[8]
Nel 1945 il Como conquistò il suo trofeo più prestigioso,[8] ilTorneo Benefico Lombardo che, in mancanza di un campionato a livello nazionale, vedeva partecipareMilano,Ambrosiana-Inter e, con altre formazioni lombarde, anche ilNovara.[8]
Dopo la guerra, la squadra fu ammessa alla Serie B, in cui rimase per tre anni lottando quasi sempre per le posizioni di vertice fino a conseguire la promozione inSerie A nel 1949 con Mario Varglien allenatore, e conErcole Rabitti eMario Stua trascinatori insieme al giovane esordiente Cardani.[8]
La prima esperienza per il Como nella massima serie durò quattro anni; il primo anno di militanza inSerie A fu coronato da un sorprendente sesto posto ex aequo col Torino.[8][13] Dopo una tranquilla salvezza ottenuta nel 1950-1951, nella sua terza annata il Como si trovò addirittura per l'unica volta della sua storia a essere capolista solitario della Serie A quando il 23 settembre 1951, dopo la terza giornata del campionato1951-1952, fu l'unica squadra rimasta a punteggio pieno, precedendo di una lunghezzaInter,Juventus,Milan eNapoli.[8][14]
La squadra entrò tuttavia in una profonda crisi di risultati che la fece sprofondare nelle parti basse della classifica, ma riuscì alla fine a salvarsi grazie ai gol diGiuliano Giovetti e aMario Bergamaschi, che vestirà anche l'azzurro della nazionale;[8] la stagione seguente il Como non riuscirà comunque ad evitare la retrocessione in Serie B, dovuta principalmente alla partenza dello stesso Giovetti e uno scarso rendimento in trasferta, con 3 pareggi e restanti sconfitte in 17 gare.[8]
Tornato in Serie B nel 1953, vi rimase per un decennio, disputando una serie di sette campionati di vertice con l'allenatore argentinoHugo Lamanna, che nella stagione 1955-1956 arrivò al terzo posto finale a pari merito col Monza dopo un inizio non esaltante; fu grazie a lui che si iniziò una politica di valorizzazione dei giovani, tra i quali il giovane talentoLuigi Meroni oltre aBruno Ballarini e aCandido Beretta.[8]
Dal 1960 in poi, dopo l'addio diHugo Lamanna, la squadra cominciò a disputare campionati sofferti per un quadriennio, conGiuseppe Baldini in panchina nel 1961 fino ad arrivare aPedersen, il tutto sempre insieme al direttore sportivoGuido Cappelli.[8] Durante quel periodo, inoltre, la squadra, insieme ad altre del campionato italiano, partecipò a titolo dellaLega Nazionale allaCoppa dell'Amicizia, contribuendo alla vittoria della Lega italiana contro laLega francese nelle edizioni del1960 e del1961; in quest'ultima, in particolare, il Como diede un contributo decisivo al successo italiano strappando alla squadra delSochaux tre punti su quattro.[8]
La permanenza nella serie cadetta si interruppe in seguito al cosiddetto "caso Bessi": all'inizio del campionato1962-1963 la società azzurra aveva schierato per cinque partite il difensore Paolo Bessi, appena acquistato dalla squadra del Tau Altopascio, senza sapere che il giocatore non aveva terminato di scontare una squalifica inflittagli dalComitato Regionale Toscana della Lega Nazionale Dilettanti.[8] Salvatosi sul campo, il Como fu così punito con cinque sconfitte a tavolino che lo condannarono alla retrocessione in Serie C.[8]
Il primo anno di Serie C nel campionato 1963-1964, vide la squadra ringiovanita e totalmente rinnovata che concluse al terzo posto davanti aSavona eReggiana conVinicio Viani in panchina,[8] poi, nella stagione successiva con l'acquisto diAlbino Cella vincitore della classifica cannonieri, la squadra comasca si giocò il primato fino alla ventitreesima giornata quando, a seguito di un pareggio casalingo contro il Novara, iniziò un crollo che fece concludere il Como al quinto posto.[8]
La stagione 1965-66, segnata anch'essa da vari cambiamenti nella rosa, i comaschi non andarono oltre il terzo posto,[8] poi, nel 1967 la squadra, allenata daMario Trezzi, chiuse il torneo di Serie C nel girone A al primo posto, ma a pari punti con ilMonza:[8] si rese perciò necessario uno spareggio che fu disputato aBergamo il 4 giugno e vide i biancorossi brianzoli prevalere per 1-0.[8] L'anno seguente un Como in buona parte rinnovato, ma ancora guidato dallo storico capitanoBruno Ballarini, recordman di presenze in campionato con la maglia azzurra, conquistò nuovamente il primo posto solitario e la conseguente promozione in Serie B conFranco Viviani in panchina.[8]
Il ritorno tra i cadetti venne onorato dal Como con un brillante sesto posto e con un trascinante Vannini, prelevato dall'Entella, e che diede alla squadra il rilancio tra i professionisti con fior di risultati, mentre, nel campionato successivo emersero parecchie sofferenze dovute alla partenza di Viviani e al fallimento di Roberto Lerici, sostituito in panchina[8] poi daMaino Neri, che porterà rinforzi qualiClaudio Correnti e De Nardi, di cui il primo sarà una colonna nonché capitano del Como anche negli anni seguenti,[8] mentre De Nardi rimarrà carneade ove al termine di questa turbolenta annata i comaschi arrivarono tredicesimi.[8]
Dopo alcuni buoni campionati nella serie cadetta, dal 1970 in poi, i lariani stazionarono nelle posizioni di media classifica conEugenio Bersellini in panchina insieme al giovane Vallongo superstar e una poco felice partecipazione alTorneo Anglo-italiano del 1973.[8]
Dalla stagione diSerie B 1973-1974 con l'avvento diGiuseppe Marchioro in panchina, la squadra azzurra tornò tra le grandi della cadetteria grazie alle parate del portiereAntonio Rigamonti e il lancio del giovane terzinoVito Callioni,[8] poi, nel 1975, sempre sotto la guida tecnica diMarchioro e con l'apporto dell'astro nascenteMarco Tardelli, giunse la seconda promozione in Serie A,[8] dove però, nonostante gli sforzi di giocatori comeAlessandro Scanziani e ilportiere-rigoristaAntonio Rigamonti, la squadra rimase solo per una stagione per poi retrocedere inSerie B[8] dove in quei due anni di militanza in cadetteria nel primo anno dopo un buon inizio, la squadra andò alla deriva concludendo al sesto posto al termine della stagione,[8] poi, nel campionato diSerie B 1977-1978 ci fu un'annata disgraziata che terminò con la retrocessione inSerie C1 segnata da vari cambi in panchina partendo daRambone rimasto in sella fino alla tredicesima giornata e poi conLuis Suárez eNarciso Pezzotti subentrato alla venticinquesima giornata fino al termine del campionato.[8]
Scivolati inSerie C1 nel 1978,[8] i lariani, nuovamente allenati da Marchioro affiancato dal d.s. Lamberti, ottennero subito due promozioni consecutive[15] conAdriano Lombardi protagonista e restarono in Serie A per due stagioni (1980-1982) grazie a una squadra profondamente rinnovata e ad alcuni giocatori destinati a una grande carriera, tra i qualiPietro Vierchowod.[8] Il club azzurro ha partecipato allaCoppa Mitropa nel1980-1981, non riuscendo a conquistare il trofeo solo per la differenza reti, e alTorneo di Capodanno del 1981 (unica edizione), finendo eliminato al primo turno, ma ottenendo conEzio Cavagnetto (2 gol) il primato ex aequo in classifica cannonieri.[8] L'anno successivo in Serie A sarà segnato dalla retrocessione in Serie B con l'ultimo posto in classifica.[8]
Nel campionato diSerie B 1982-1983, i lariani partiti con programmi non ambiziosi, e confezionando una serie di pareggi si trovarono al termine del campionato a disputare gli spareggi per il ritorno inSerie A contro Catania e Cremonese perdendoli e sfumando il sogno dell'immediato ritorno nella massima serie,[8] poi, nel 1984 il Como, sempre allenato daTarcisio Burgnich, tornò nuovamente nella massima serie, dove rimase per cinque campionati:[8] fu questo il periodo di maggior successo del club, che il primo anno raggiunse una sofferta salvezza eguagliando il record ottenuto dal Milan nella stagione 1968-69 di sole due reti subite nelle partite giocate in casa.[8] Nel 1986 il Como sfioròla finale di Coppa Italia, dopo aver eliminato laJuventus negli ottavi e ilVerona campione d'Italia nei quarti.[8] Nella doppia semifinale contro laSampdoria, dopo aver ottenuto un 1-1 aGenova, alSinigaglia gli azzurri stavano conducendo per 2-1 nel corso deitempi supplementari, quando un oggetto lanciato dagli spalti ferì l'arbitroGiancarlo Redini: la partita fu sospesa e la vittoria venne poi assegnata per 2-0 aiblucerchiati.[8] Le ottime giocate diDan Corneliusson e diStefano Borgonovo portarono nel 1986 la squadra al nono posto in campionato,[8] e al decimo in quella successiva,[8] ma con molti meno gol segnati, con una formazione che aveva il suo punto di forza nella difesa diretta dal rocciosoPasquale Bruno e che si dimostrò una delle migliori del campionato.[8]
Le due retrocessioni consecutive che portarono la squadra in C1 nel 1990[8] (nonostante la società avesse allestito per il1989-1990 una rosa che sembrava poter puntare alla promozione in A) furono la causa di un decennio anonimo per il Como,[8] che si trovò a galleggiare per quasi tutti gli anni 1990 in Serie C1,[8] Tuttavia, verso la fine del decennio precedente, tra il 1985 e il 1989, si era investito molto nel settore giovanile, che andava ora plasmando calciatori del calibro diMarco Simone (acquistato poi dal Milan), un giovanissimoGianluca Zambrotta (futuro campione del mondo nel 2006 in Germania). Unica eccezione di quegli anni anonimi fu ilcampionato di Serie B 1994-1995.[8] Nel 1997, inoltre, il Como conquistò laCoppa Italia di Serie C, battendo nella doppia finale laNocerina (2-0 per icampani all'andata e 4-0 per ilombardi al ritorno).[8]
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nel 2001 la società, guidata dal presidenteEnrico Preziosi, ottenne la sospirata promozione in Serie B,[8] che venne funestata da un drammatico episodio accaduto negli spogliatoi al termine della gara Como-Modena (1-0) del 19 novembre 2000 tra ilcapitano larianoMassimiliano Ferrigno e il giocatore modenese Francesco Bertolotti.[8] Ferrigno colpì con un pugno il giocatore del Modena che cadde malamente a terra, ferendosi alla testa.[8][16] Bertolotti restò a lungo in pericolo di vita e fu costretto al ritiro mentre Ferrigno venne squalificato per tre anni da qualsiasi campionato.[8][17]
L'allenatoreMarco Tardelli (al centro), già calciatore lariano nella stagione 1974-1975, festeggia con la squadra la vittoria nella finale play-off del campionato diSerie C1 1993-1994 e conseguente promozione in Serie B.
L'anno successivo il Como, benché neopromosso, ottenne la promozione in Serie A (ancora insieme con il Modena) con 74 punti (record per il campionato a venti squadre).[8] Gran merito del doppio salto è da attribuirsi all'allenatoreLoris Dominissini che guidò la squadra nei due campionati vincenti,[8] ma che non riuscì a ripetersi l'anno successivo.[8] L'avventura in Serie A durò, infatti, una sola stagione, nonostante l'acquisto di numerosi giocatori di categoria e di esperienza e l'arrivo a stagione in corso al posto di Dominissini dell'esperto tecnicoEugenio Fascetti.[8] La crisi continuò l'anno dopo in Serie B con la cessione del club da parte del presidente Preziosi e una nuova retrocessione in Serie C1,[8] seguita da un'ulteriore retrocessione inSerie C2 dopo aver perso iplay-out con ilNovara (1-2 e 0-0).[8]
Questa tripla retrocessione causò una profonda crisi finanziaria, già segnata il 22 dicembre 2004 con il fallimento,[8][18][19] che obbligò la nuova società, ilCalcio Como, a iscriversi, anziché alla Serie C2, allaSerie D (girone B).[8] Per la prima volta dal1938, i lariani si ritrovavano fuori dai campionati professionistici.[8] Nei primi due campionati disputati in Serie D la squadra raggiunse iplay-off promozione senza però riuscire a conquistare la C2, nonostante presentasse un organico con vari elementi di categoria superiore.[8] Nel2006, infatti, la gara di semifinale dei play-off contro laTritium aTrezzo sull'Adda fu sospesa per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi lariani e al Como venne assegnata la sconfitta per 3-0 a tavolino;[8][20] nel2007, invece, il Como perse la finale dei play-off contro l'USO Calcio per 4-2 dopo i tempi supplementari.[8] Il 2007 è stato anche l'anno del centenario, celebrato con una festa di tre giorni, una mostra e un libro.[8]
Il torneo2007-2008 vide il Como protagonista di un lungo duello con la Tritium, che alla fine del girone di andata vedeva favoriti i rivali di Trezzo sull'Adda, in vantaggio di sette punti.[8] Ma nel girone di ritorno la Tritium perse tutto il margine accumulato e venne raggiunta e superata dai lariani, che venivano promossi alla serie superiore, tornando così fra i professionisti.[8] Inoltre, il 16 aprile 2008, pareggiando 1-1 con laColligiana e grazie al 2-0 ottenuto il 9 aprile aComo, il Como conquistò laCoppa Italia Serie D.[8]
Una formazione del Como vincitore del campionato diSerie B 2001-2002.
Nella stagione2008-2009, giocata inLega Pro Seconda Divisione, il Como ha disputato un campionato sempre nella parte alta della classifica, ma mai al vertice. Con un rendimento in crescendo nelle ultime partite, raggiungeva il terzo posto finale e il diritto di giocare i play-off. Affrontava prima ilRodengo Saiano nella doppia semifinale (1-1 esterno e 0-0 in casa) e si qualificava per il migliore piazzamento in classifica; sconfiggeva poi l'Alessandria nella doppia finale (vittoria interna per 2-1 ed esterna per 2-0) e conquistava la seconda promozione consecutiva, salendo così inLega Pro Prima Divisione.
Nel2009-2010 il Como è sempre rimasto nelle retrovie della classifica, anche se in costante miglioramento nel girone di ritorno, tanto che nelle ultime giornate superava le dirette rivali e usciva dalla zona play-out. La certezza matematica della salvezza arrivava all'ultima partita, con la vittoria per 2-0 nelderby del Lario, risultato che nello stesso tempo condannava ilLecco alla retrocessione nellaserie inferiore.
Il campionato2010-2011 ha visto un Como nelle ultime posizioni di classifica fino al termine del girone di andata.[8] Nel ritorno, invece, la squadra infilava una serie di undici risultati utili consecutivi che la portava a un passo della zona play-off. Dopo un calo nelle ultime giornate, il Como chiudeva il campionato a metà classifica.[8]
Nel torneo2011-2012, al contrario, dopo un girone d'andata in cui era sempre stato in zona play-off, il Como riusciva a raggiungere la salvezza soltanto all'ultima giornata.[8] Anche il successivo campionato2012-2013 vedeva il Como uscire dalla zona play-out, e salvarsi, solo nell'ultima partita.[8]
Migliore il cammino della squadra lariana nel torneo2013-2014, durante il quale si è sempre trovata nella zona medio-alta della classifica. Con una sola vittoria nelle ultime sette partite, però, riusciva a qualificarsi per i play-off nella penultima posizione disponibile e veniva eliminata al primo turno dalSüdtirol dopo i calci di rigore.
Nella stagione2014-2015, dopo alcuni alti e bassi e un cambio d'allenatore (esonerato Giovanni Colella, subentratoCarlo Sabatini), gli azzurri chiudono la stagione regolare del girone A in quarta piazza, qualificandosi ai play-off promozione.[21] Nei quarti di finale dei play-off il Como affronta e batte in trasferta ilBenevento, seconda classificata nel girone C.[22] In semifinale i lariani eliminano airigori ilMatera, terzo classificato nel girone C, dopo il doppio 1-1 della gara di andata e ritorno.[23] In finale (7 e 14 giugno 2015) il Como affronta ilBassano Virtus (secondo classificato del girone A), che sconfigge all'andata per 2-0 in casa; il pareggio per 0-0 nella gara di ritorno disputata aBassano del Grappa sancisce infine il ritorno inSerie B dei lariani, dopo oltre un decennio di assenza[24].
Lastagione in serie cadetta si rivela insoddisfacente: il Como trascorre infatti l'intero campionato a fondo classifica e infine, a seguito della sconfitta interna contro laTernana, retrocede inLega Pro con tre giornate d'anticipo sulla fine del calendario regolare. A complicare la situazione interviene nel mese di aprile un'ordinanza del tribunale di Como che, ravvisando condizioni anormalmente passive e foriere di insolvenza nello stato patrimoniale del sodalizio azzurro, demanda alla locale procura della Repubblica l'apertura di accertamenti in merito (ingiungendo inoltre di sollevare l'ex presidente Enzo Angiuoni da una garanzia fideiussoria di 700 000euro sul mutuo acceso per la ristrutturazione del centro sportivo diOrsenigo)[25].
Nell'estate 2016 la Covisoc concede al Como il nullaosta per l'iscrizione allaLega Pro e la squadra si raduna regolarmente nel ritiro diSondalo; tuttavia in data 23 luglio il tribunale cittadino accoglie l'istanza di fallimento formalizzata dalla procura contro la società, adducendo a motivazione lo stato debitorio nei confronti di varie entità pubbliche e private[26] e ponendo la società inesercizio provvisorio sotto la direzione delcuratore Francesco Di Michele.[27] La dirigenza azzurra si oppone a tale sentenza, definita sproporzionata a cospetto della situazione patrimoniale sociale (anche in relazione allo stato contabile di varie altre società professionistiche italiane), affermando di aver prodotto tutte le garanzie certificanti la possibilità di espletare la continuità d'esercizio[28]. Il 6 dicembre successivo il ricorso presentato dalla proprietà viene tuttavia rigettato dallaCorte d'Appello diMilano. Vengono pertanto indette tre aste fallimentari (inclusive di tutti i diritti sportivi e debiti sociali[29]), che si concludono senza acquirenti.[30] Al quarto incanto, il 16 marzo 2017, il club viene infine aggiudicato all'unica offerta pervenuta: quella di 237 000 euro da parte della neocostituita societàF.C. Como s.r.l., intestata ad Akosua Puni, moglie del calciatoreMichael Essien. Il rogito viene firmato il 30 marzo seguente[31].
In campionato la squadra, guidata daFabio Gallo, chiude la stagione regolare al 7º posto nel girone A di Lega Pro e successivamente esce al primo turno dei play-off promozione contro ilPiacenza. A fine maggio la nuova proprietà nomina allenatoreMark Iuliano e Nello de Nicola direttore sportivo[32].
Nel mese successivo tuttavia la situazione precipita repentinamente: l'F.C. Como infatti, nonostante diverse rassicurazioni da parte della dirigenza[33][34], non provvede a onorare alcune pendenze (stipendi e contributi arretrati, documentazione, fideiussione) necessarie per chiedere la ri-affiliazione alla FIGC e potersi re-iscrivere allaSerie C (nuovo nome della Lega Pro). Il 30 giugno 2017 la FIGC respinge pertanto ufficialmente la domanda di attribuzione del titolo sportivo della vecchia società fallita alla F.C. Como S.r.l.,[6] escludendo di conseguenza il Como dai campionati professionistici e svincolando i giocatori ancora sotto contratto.[35]
A seguito di tali circostanze, nella prima decade di luglio 2017 il sindaco del capoluogo larianoMario Landriscina si avvale dell'art. 52 comma 10 delle Norme organizzative interneFIGC (NOIF), inerente al trasferimento del titolo sportivo di una squadra disaffiliata, nominando una commissione atta a esaminare le proposte dei soggetti interessati alla rifondazione del club e alla sua reiscrizione a un campionato dilettantistico[36]. Al termine della procedura di valutazione, tale commissione comunale seleziona la cordata capeggiata da Nicastro Group (composta dagli imprenditori Massimo Nicastro, Roberto Renzi, Enzo Angiuoni e dai dirigenti Roberto Bellotti eRoberto Pruzzo)[37], la quale costituisce ilComo 1907 s.r.l., poi ammesso in soprannumero al girone A del campionato diSerie D 2017-2018, rilevando latradizione sportiva azzurra.[38]
Guidati in panchina dal tecnico Antonio Andreucci (reduce da esperienze alCampodarsego e allaTriestina) e in campo dal capitano Davide Sentinelli, i "nuovi azzurri" partono a fatica, ma riescono progressivamente ad acquisire costanza di rendimento e a proporsi come squadra di vertice: il girone di ritorno vede quindi il Como ingaggiare un duello colGozzano per la posizione di capolista e la promozione diretta inSerie C. Lo scontro diretto del 35º turno allostadio Giuseppe Sinigaglia si risolve in un pareggio per 0-0, lasciando i lariani a due punti di distacco dalla piccola realtà piemontese. All'ultima giornata, disputata il 6 maggio, il Gozzano perde per 1-2 in casa contro l'Arconatese, ma vince ugualmente il girone a causa del simultaneo pareggio a reti inviolate traFolgore Caratese e Como, che relega gli azzurri ai playoff[39]. Negli spareggi post-stagionali il Como elimina laPro Sesto in semifinale e quindi ilChieri in finale, acquisendo la seconda posizione nella graduatoria successivamente stilata per gli eventuali ripescaggi nella serie superiore, ai quali però non viene ammesso per la mancata presentazione dellafidejussione richiesta.
L'obiettivo della promozione inSerie C viene conseguitol'anno seguente: affidati al tecnico Marco Banchini, gli azzurri trovano il proprio avversario nelMantova, a lungo capolista del girone B. Gli scontri diretti vedono il Como perdere all'andata e vincere al ritorno, ma il campionato si risolvede facto alla 30ª giornata, allorché i comensi battono ilCaravaggio, mentre i virgiliani escono sconfitti dal campo di Rezzato, passando al secondo posto con due punti di distacco. La vittoria e l'accesso alla terza serie diventano matematici alla penultima giornata, quando alla vittoria del Como sullaVirtus Bergamo fa riscontro il pareggio tra Mantova eSondrio, portando il divario a quattro punti. Frattanto, il 4 aprile2019 il club viene acquisito dalla societàlondineseSENT Entertainment Ltd[40], dietro la quale si rivela esserci l'indonesianaDjarum.
Il 26 febbraio 2020 viene inaugurata Como TV, la OTT della società che trasmette conferenze stampa, allenamenti, interviste e le partite di qualificazione sudamericanaCONMEBOL aimondiali 2022. Successivamente il Como partecipa a due campionati di Serie C, il primo dei quali interrotto a causa della pandemia da COVID 19. Nella stagione 2020-2021 i lariani, guidati prima da Marco Banchini e poi daGiacomo Gattuso, vincono il girone A dellaSerie C con una partita d'anticipo, affermandosi nello scontro diretto contro la concorrenteAlessandria, e tornano così inSerie B dopo cinque anni d'assenza. Nell'estate 2021 lo stadio Sinigaglia subisce pertanto un intervento di adeguamento alla Serie B con il rifacimento del campo, l'installazione di seggiolini e delle tecnologie VAR e Goal Line Technology.
L'annata 2021-2022 del Como (alla cui guida è confermato Gattuso) si conclude con una tranquilla salvezza in serie cadetta classificandosi al tredicesimo posto, il miglior risultato dell'ultimo ventennio in cadetteria. Il risultato viene bissato nella stagione 2022-2023, con i comaschi che chiudono ancora la stagione in tredicesima posizione sotto la guida diMoreno Longo, subentrato a Gattuso (il quale aveva dovuto lasciare la squadra per via di problemi personali); in questa annata si registra anche l'arrivo diCesc Fàbregas, che gioca in maglia azzurra l'ultima stagione da calciatore, rilevando al contempo parte delle quote societarie. Dopo il ritiro, gli viene affidata la guida dellasquadra Primavera.
Nella stagione 2023-2024 la squadra, inizialmente affidata ancora a Longo, parte bene e si issa nelle prime posizioni; ciononostante il 13 novembre la società decide di esonerare il tecnico e affidare la panchina a Fàbregas, il quale è però sprovvisto del patentino necessario per allenare. Scaduta la deroga concessagli, il 20 dicembre il Como indica come capo allenatore il galleseOsian Roberts, con Fàbregas formalmente "riposizionato" a suo vice. La squadra azzurra termina la stagione al secondo posto che vale il ritorno inSerie A dopo21 anni: decisive sono state le ultime tre partite, con la vittoria per 2-1 sul Cittadella e i pareggi prima per 0-0 a Modena e poi per 1-1 con il Cosenza, che hanno determinato i tre punti di vantaggio sul Venezia, classificatosi in terza posizione. Dopo quindi 21 anni nelle serie minori, il Como vince la sua prima partita in serie A, in trasferta con l'Atalanta per 2-3 il 14 settembre 2024.[5] Conclude la stagione al decimo posto, quarto miglior risultato di sempre nella massima serie del Como.
21 maggio 1926 - La società si fonde con l'Esperia Football Club e diventaAssociazione Calcio Comense, per breve tempo adottando il rosso come colore sociale.
1937 - Il sodalizio si fonde con l'Associazione Sportiva Ardita e diventaAssociazione Calcio Como, adottando il verde come colore sociale, ma tornando presto all'azzurro.
1943-1944 - 1º nel girone B del Torneo misto Serie C-Prima Divisione del Direttorio II Zona Lombardia. Ammesso alle finali: arriva 4º nel girone finale a una gara dal termine, quando il torneo viene sospeso per ordine delMinistero della cultura popolare.
22 dicembre 2004 - La società fallisce e nell'estate 2005 non s'iscrive al campionato diSerie C2. Successivamente viene fondato ilCalcio Como, che viene affiliato allaLega Nazionale Dilettanti in riconoscimento dellatradizione sportiva cittadina.
2005-2006 - 4º nel girone B dellaSerie D. Perde il primo turno dei play-off.
2017 - Nel mese di marzo l'azienda sportiva del vecchio sodalizio viene rilevata all'asta dalla neonata societàF.C. Como s.r.l., la quale tuttavia non completa correttamente le pratiche di attribuzione del titolo sportivo e dichiara bancarotta. Successivamente, la società viene rifondata comeComo 1907 s.r.l., che viene affiliata allaLega Nazionale Dilettanti in riconoscimento dellatradizione sportiva cittadina.
2017-2018 - 2º nel girone A dellaSerie D. Vince i play-off del girone.
Stefano Borgonovo nella stagione 1986-1987 con una divisa da trasferta biancorossa.
Storicamente, il colore identificativo del Como è stato l'azzurro, tradizionalmente inserito sulla maglia a tinta unita, a cui si accompagnava ilbianco come colore riservato ai pantaloncini e ai dettagli; quest'ultima tinta, tuttavia, nei primi decenni di vita del club godeva di maggior spazio sulla casacca lariana, grazie al ricorso a templatecrociati,fasciati opalati. Nel terzo millennio il colore sociale tende a declinarsi nelblu reale[1][2], da cui deriva anche il soprannome dibiancoblù[45]. Per quanto concerne le divise da trasferta, queste sono tipicamente l'inverso di quelle casalinghe[46], con occasionali eccezioni dovute alle mode cromatiche del momento.
Nel 1926, quando la società si fuse con l'Esperia nell'Associazione Calcio Comense, si scelse il colorerosso granata,[8][12] che apparve però solo sporadicamente sulle maglie. Né miglior fortuna ebbe ilverde adottato nel 1938 in seguito alla fusione con l'A.S. Ardita.[47]
L'elemento caratterizzante praticamente tutti i loghi che il Como si è dato nel corso dei decenni è lo stemma araldico cittadino (di rosso alla croce d'argento centrata): in alcuni casi (come nel campionato diSerie A 1949-1950) proprio tale scudetto crociato fu adottato a tutti gli effetti come emblema sociale e cucito sulle maglie da gioco[48].
Altro elemento che ricorre negli stemmi del club sono i richiami di vario tipo allago di Como.
Tra i primi stemmi noti della società vi è quello adottato nel 1919: un pallone di colore marrone, cinto trasversalmente da una fascia bianca recante il nome della città e lo stemma araldico comunale.
Col cambio di denominazione in A.C. Comense lo stemma assunse foggia circolare: nella parte superiore dello scudo (colorata d'azzurro) trovava posto il nome sociale, accompagnato da una stella bianca a cinque punte; nella sezione inferiore invece compariva la croce bianca in campo rosso mutuata dal blasone civico.
A partire daglianni 1950 fece la sua comparsa un simbolo assai longevo: unoscudo francese moderno azzurro con la riproduzione dello stemma comunale comasco inscritta nell'angolo sinistro superiore. Nello spazio libero hanno trovavato spazio col passare degli anni varie scritte: dalla sola denominazione sociale a simboli richiamanti il palmarès del club, nonché (in determinate circostanze) allusioni ad anniversari di fondazione particolari (quali il cinquantesimo nel1957 e l'ottantesimo nel1987). Da segnalare anche la soluzione adottata sulle maglie da gioco nella stagione 1975-1976: un cerchio azzurro con lo stemma civico nella parte bassa e la ragione sociale disposta "ad arco" nella metà superiore[49].
Nel marzo 1984, in vista di un possibile ritorno inSerie A, venne bandito un concorso popolare per dotare la società di un nuovo identificativo, logo o stemma che fosse. Vennero imposti come vincolanti l'uso del colore azzurro e dello stemma cittadino e furono suggeriti dei possibili soggetti su cui lavorare, quali il lago, la cattedrale, il Broletto e labachicoltura: ai cinque bozzetti giudicati migliori sarebbe stato assegnato 1 milione di lire. Le partecipazioni furono 500, tra le quali vennero selezionate le proposte di Massimo Tettamanti, Isabella Della Rosa, Alessandra Vittani, Mario Turconi e Studio Cantiani Como. La decisione sul simbolo vincitore venne rimessa ai tifosi, che a margine della partita Como-Triestina del 10 giugno 1984 ricevettero una scheda di votazione da depositare in apposite urne predisposte allo stadio Sinigaglia. Gli scrutini incoronarono vincitrice la proposta dello Studio Cantiani, avente per protagonista il disegno stilizzato di un uccello lacustre di non chiara identificazione[3][50][51]) che spicca il volo da uno specchio d'acqua. La scelta non fu esente da polemiche: molti tifosi accusarono la società (che non aveva reso nota la classifica dei cinque bozzetti) di aver falsato la votazione, sostenendo che in realtà il logo più votato fosse stato quello di Mario Turconi, che proponeva una più semplice stilizzazione dellago di Como. Nondimeno l'ambiguità del volatile raffigurato, che alcuni interpretavano come unosvasso[3], altri come unairone (specie non molto presente nella conca lariana), fu oggetto di discussioni e ironie, con parte della tifoseria che gli attribuì il soprannomeel gurgureu ("ilgabbiano" in dialetto comasco); l'allora direttore del "La Provincia di Como", Gianni De Simoni, condivise in un editoriale le perplessità della piazza. Gli stessi autori del logo cooperarono ad alimentare la diatriba, sostenendo di essersi ispirati agli aironi dell'oasi del Bassone, zona umida alla periferia di Como del tutto distinta dal lago, che invece il bando indicava tra i soggetti su cui lavorare. Il disegno comunque non fu mai apposto sulle divise da gioco, ma utilizzato solo in ambito istituzionale, nei gagliardetti, nel merchandising e nelle pubblicazioni; da ultimo, nel 2013, esso venne recuperato come simbolo per le squadre giovanili comasche[49].
Nel 1991 si assistette a un nuovo cambio simbolico[49]: venne introdotto unancile bianco, contenente al centro lo stemma araldico cittadino sormontato da un'onda d'acqua azzurra; al di sopra di tale disegno compariva il nome della città, mentre al di sotto l'anno di fondazione della squadra, a caratteri azzurri. Tale stemma venne occasionalmente modificato in modo non incisivo, mediante alterazione dell'intensità delle tinte e uso di differenti caratteri tipografici.[52]
Due furono gli stemmi che si succedettero nel 2017, allorché non fu più possibile utilizzare il logo del 1992 (rimasto in mano a una curatela fallimentare). L'effimera F.C. Como sottopose alla piazza tre bozzetti di logo, tra i quali prevalse una proposta che sostanzialmente riprendeva la base dell'ancile bianco e la filosofia dei contenuti: al centro uno scudetto azzurro con il disegno geograficamente accurato dellago di Como (di colore bianco) e nell'angolo superiore sinistro lo stemma araldico cittadino; al di sopra di tale disegno appariva la denominazione sociale, al di sotto l'anno di fondazione. Fallita anche tale società, la subentrata Como 1907 ha optato per un logo sociale del tutto rinnovato, sotto forma di un cerchio bianco contenente lo scudetto comunale sovrastante tre onde d'acqua, il tutto racchiuso in unacorona circolare blu recante il nome societario a caratteri stampatelli.
Nel 2019 il cambio di proprietà del Como 1907 ha portato in dote un nuovo logotipo, la cui scelta fu ancora una volta demandata a un sondaggio popolare tra i tifosi: uno scudetto contenente la ragione sociale e il disegno delle onde del lago, sovrapposto a unacroce greca; tale disegno viene reso monocromaticamente in blu o bianco a seconda della superficie di applicazione, mentre manca completamente la componente rossa.
Circa dal 1998 ha assurto al ruolo di inno ufficiale della squadraComasco dal cuore ubriaco, nato come coro da stadio del gruppoBlue Fans Como sulle note del brano popolareMadonnina dai riccioli d'oro; alla sua notorietà hanno contribuito le incisioni e le pubbliche esecuzioni a opera di cantanti del territorio comense qualiDavide Van De Sfroos e i7grani. Nel 2024 il musicista Nicolò Totaro ha prodotto unmedley che unisce il suddetto brano a un altro coro della tifoseria lariana,Ricordo quando ero piccolino, affidandone l'esecuzione a un gruppo di sostenitori[53].
Ha riscosso successo tra la tifoseria anche un altro brano di Davide Van De Sfroos,Pulenta e galena fregia, dall'albumBrèva e Tivàn; nel 2024 il cantante (tifoso azzurro) ha pertanto inciso una versione rivisitata della canzone,Pulenta e galena fregia Stadium version, che contiene nel testo riferimenti espliciti al Como[54].
Dal 2017 la mascotte societaria è Ilario, unosvasso azzurro disegnato in attitudine da calciatore, con un pallone e la maglia del club. L'ideazione e la scelta della mascotte è avvenuta mediante un concorso popolare indetto dalla società in occasione del centodecimo anniversario dalla fondazione del Como FBC: tra i bozzetti pervenuti, oltre allo svasso (ancora privo di nome, disegnato dal ventinovenne Mauro Dalla Francesca) vi erano due proposte di bambini, ovvero un volto sorridente modellato a somiglianza del torrione delCastel Baradello e una goccia d'acqua antropomorfa (allegoria dellago di Como), opera rispettivamente di Mattia Pietro, 6 anni, e Riccardo Piazza, 9 anni. La scelta definitiva fu affidata ai tifosi, che il 19 novembre 2017, a margine di una partita di campionato, diedero la maggioranza dei voti allo svasso; la votazione per il nome vide invece contrapporsi "Ilario" e "Lariano", con la vittoria della prima candidatura[55].
In precedenza, durante laSerie A 2002-2003, la dittaGiochi Preziosi commercializzò articoli su cui compariva Bullo, unbulldog dalle fattezze antropomorfe vestito da calciatore con la maglia del Como[49].
Nel 1980, durante la presidenza di Mario Beretta, fu costruito e inaugurato nel comune diOrsenigo un centro sportivo ad uso di prima squadra e settore giovanile; l'impianto (dotato di tre campi di varia metratura, più edifici di servizio) nel 2008 fu intitolato proprio alla memoria di Beretta[57]. Nel 2016, a seguito del fallimento del Calcio Como, dal momento che il centro era stato intestato alla controllante S3C, la rifondata Como 1907 si trovò impossibilitata a usufruirne; gli allenamenti della prima squadra vennero spostati al centro sportivo diBregnano, mentre il settore giovanile fu sistemato all'impianto "Lambrone" diErba. Il "Beretta" non venne poi più riacquisito dal Como (che non presentò un'offerta) cadendo in stato di quasi totale abbandono.
Nell'estate 2020 la società si è aggiudicata all'asta il centro sportivo comunale diMozzate, che a partire dalla stagione 2022-2023 è diventato la sede e il campo di allenamento della prima squadra (previa opera di ampliamento e potenziamento strutturale).
Nel 2020 la società ha deciso di costituire la propria sezione di calcio femminile, inizialmente con due squadre under 15 e under 17, affidandone lo sviluppo a Elio Garavaglia, già allenatore delle giovanili del Milan e poi collaboratore tecnico in Serie A al Palermo ma con un importante bagaglio di esperienza anche con ilcalcio femminile.[60]
Partendo dal campionato diPromozione, il quinto e più basso livello nella piramide delcampionato di categoria, nel girone Lombardia, la prima squadra, costituita da atlete under 19, è riuscita alla sua seconda stagione, vincendo il girone A dell'edizione 2023-2024[61], a guadagnare la promozione inEccellenza, campionato in cui al termine della stagione 2024-2025 ottiene il secondo posto.[62] Nell'estate 2024 il club annuncia inoltre l'arrivo nello staff tecnico di una delle calciatrici più rappresentative dellanazionale statunitense,Heather O'Reilly.[63]
In vista della stagione 2025-2026 il club ha ufficialmente rilevato il titolo sportivo delChievoVerona FM per la partecipazione al campionato diSerie B[64][65], facendo così un doppio salto di categoria[62].
La vicenda del romanzoLa dogana del vento diFolco Quilici (2011) ruota intorno a un immaginario portiere del Como negli anni 1970, in Serie A.[66] Il giocatore, di nome Jorghii Vallodi, è figlio di un'italiana e di un militarecosacco.[66]
Nel filmL'allenatore nel pallone (1984), compare anche il nome del Como (presente nella Serie A dell'epoca); nello specifico, è una delle squadre battute dalla Longobarda, allenata dal protagonista della pellicolaOronzo Canà (interpretato daLino Banfi). Il nome compare sotto forma di un titolo di giornale riportante la seguente dicitura: "La Longobarda vince anche a Como".
Nelle101 stagioni sportive sono escluse quelle disputate a livello regionale fra il 1912 e il 1914, fra il 1919 e il 1922 e fra il 1936 e il 1938. Tra le partecipazioni alla Serie C è incluso anche il campionato diSerie B-C Alta Italia 1945-1946, in cui il Como partecipò come squadra di Serie C.
Di seguito le classifiche dei primatisti per presenze e per reti segnate solo in campionato, play-off o play-out compresi, nella storia della società. Ingrassetto i giocatori ancora in attività con la maglia del club lombardo.
Il gruppoultras della Fossa Lariana negli anni 1980.
A Como, il movimentoultras nacque con il gruppoFossa Lariana,[79][80] che contava varie sezioni sparse per l'Italia, si ricorda in particolare quella del Lazio,[79] a metà degli anni 1970.[80] Dopo breve tempo dalla nascita, la Fossa fu affiancata daiPanthers.[79][80] Tali due gruppi presero in mano le redini della curva, che in seguito passarono aiMaestri Comacini,[79][80] dopo lo scioglimento della Fossa nel 1990;[80] tuttavia, questo periodo fu abbastanza breve e non lasciò il segno.[79][80] Successivamente salirono in auge gliUltras Como,[79][80] che ripudiarono il classico stile italiano in auge tra gli ultras lariani, caratterizzato da tamburi, striscioni e molto colore, preferendo lo stile inglese.[79][80] Gli Ultras Como furono poi affiancati da una serie di fazioni di minor portata fin quando i gruppi presenti inCurva Azzurra non decisero di fondersi neiBlue Fans Como (BfC).[79][80]
I BfC si sciolsero nel 2002[80]; la curva (frattanto riedificata e denominataCurva Como) fu quindi colonizzata da un numero imprecisato di gruppi minori.[79] Tra di essi emersero, in maniera slegata l'uno dall'altro, iLariani, l'Estrema Fazione, iWBH (white&blue hooligans) eBlacklist Como di matrice ideologica diestrema destra.[79][80] In seguito il tifo comasco ha subito le conseguenze delle retrocessioni e dei fallimenti della società, riprendendosi a seguito della ripartenza con Nicastro e del successivo passaggio alla proprietà indonesiana Djarum: gli ultrà si sono quindi riorganizzati sotto lo striscioneComo 1907, che federa i collettiviMaledetta Gioventù (gruppo guida) eDistinzione Lariana. Completano laCurva Como i gruppi1907 Como, Brusà, Away 1907, Brianza Biancoblù, Fo’ da Co’, Madness-Tugurio, Veterani, Solo Cylom, Upper Stand, Scum 1907, Old Fans.
Altro gemellaggio ci fu con ivicentini,[79][80] sciolto nel 2013, mentre nel 2011 si sono stretti rapporti con ifrancesi delLione.[79][80] Si registrano anche amicizie tra singoli gruppi con gli ultras dellaCurva Sud Fabio Di Maio delTreviso e con i supporters delLucerna.
^La Prima Categoria dell'epoca genererà, in seguito alle successive riforme concluse nel 1929, il settore professionistico delcampionato italiano di calcio (Serie A-B-C).
^All'epoca non esisteva ancora un settore interregionale semiprofessionista nelcampionato italiano di calcio (la futura Serie D). Sotto la Serie C si passava direttamente al dilettantismo regionale.
^All'epoca il torneo regionale atto a vagliare i club meritevoli di accedere al massimocampionato italiano di calcio di Prima Categoria.
^Comprese due partite dei playoff di Serie D 2017-2018.
^Nel computo delle reti in campionato è compresa una rete segnata nei play-off di Serie D 2017-2018, mentre è escluso un goal segnato nella poule scudetto di Serie D 2018-2019.
Enrico Levrini,Como 1907-2007. Cent'anni in azzurro, Como, Editoriale Corriere di Como, 2007.
Gianfranco Usuelli e Giancarlo Menotti (a cura di),80º Calcio Como. 1907-1987, Edistudio, 1987.
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Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di),Annuario Italiano del Giuoco del Calcio, Modena, F.I.G.C., dal 1926-1927 al 1931-1932.
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Almanacco illustrato del calcio, Milano, Edizioni Carcano, dal 1964 al 1970.
Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, dal 1971 al 2012.
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