Colote di Lampsaco (ingreco antico:Κολώτης Λαμψακηνός?,Kolótēs Lampsakēnós;Lampsaco,320 a.C. circa – dopo il268 a.C.) è stato unfilosofogreco antico.
Nato aLampsaco comeMetrodoro,Temista eIdomeneo[1], secondoPlutarco Colote era intelligente, ma vanitoso, dogmatico ed intollerante, come appariva dai suoi scritti.
Fu uno dei più noti discepoli della prima ora diEpicuro[2]; dopo averne ascoltato un discorso sulla natura delle cose, si sarebbe inginocchiato davanti a lui, pregandolo di divenire suo allievo[3], come lo stesso maestro scriveva, in una letteraː
(Epicuro, Fr. 141 Usener - trad. A. D'Andria)
Il forte rapporto con il maestro, comunque, è testimoniato dal fatto che Epicuro era solito chiamarlo affettuosamente Koλωτάρας e Koλωτάριoς[4]. Sarebbe morto (adAtene?) dopo il268 a.C.[5].
Colote accusava i filosofi precedenti di aver creato sistemi e teorie inconciliabili con la vita quotidiana: nel caso di Democrito, la sostanzialità delle qualità “secondarie” sostenuta da quest'ultimo implicava che la sua filosofia rendesse impossibile non solo il vivere bene, ma il vivere stesso; ancora, per quanto riguardaPlatone[6], l’assunzione della dottrina delle idee comportava una svalutazione del mondo sensibile, che portava con sé conseguenze disastrose per la vita di tutti i giorni.
È probabile Colote mirasse sia a promuovere la funzione terapeutica della filosofia, sia a confermare la validità delle principali concezioni epicuree relative alla fisica, all’etica e all’epistemologia.
Era, poi, convinto che fosse indegno per un filosofo l'utilizzo di favole all'interno dei propri insegnamenti (concetto non condiviso daCicerone[7]), come dimostrato nelContro il mito nella "Repubblica" di Platone[8]; era, ancora, un ammiratore entusiasta del lavoro degli antichi legislatori[9].
Colote scrisse un'opera per dimostrareChe è impossibile vivere secondo le dottrine degli altri filosofi (ὅτι κατὰ τὰ τῶν ἄλλων φιλοσόφων δόγματα οὐδὲ ζῆν ἐστιν), dedicata al reTolomeo II.
Nel polemizzare contro quest'opera,Plutarco scrisse due opere, un dialogo per dimostrareE' impossibile vivere piacevolmente secondo Epicuro, ed un trattato intitolatoContro Colote[10], da cui si riprende la conoscenza dei concetti del filosofo. Se ne ricava che Colote attaccasse sistematicamente i predecessori dell'Epicureismo, a partire daDemocrito. Toccava, poi, aParmenide edEmpedocle, per poi passare al duoPlatone-Socrate[11], aStilpone, ai Cirenaici eArcesilao[12].
Alcuni frammenti di altre due opere di Colote sono stati scoperti nellaVilla dei Papiri adErcolano. Si tratta diContro ilLiside di Platone[13] eContro l'Eutidemo di Platone[14], che testimoniano l'aspra polemica colotiana contro il platonismo e la teoria delle idee.
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