I coloranti in senso lato (detti anche "sostanze coloranti") possono essere distinti in:
coloranti propriamente detti: sono più o meno solubili in acqua; in genere impartiscono il loro colore ad altre sostanze attraverso dei processi di inclusione o direazione chimica;
pigmenti: si tratta principalmente di polveri fini, insolubili o quasi in acqua, perciò devono essere disperse in mezzi leganti che li fissino al supporto.
lacche: sono particolari coloranti che sono resi insolubili rispetto al substrato.
Esiste poi tutta una serie di sostanze tecnicamente affini ai pigmenti che conferiscono particolari effetti cromatici (perlescenza, effetto micaceo), ma che sfruttano principi fisici (interferenza odiffrazione) completamente differenti dalle sostanze coloranti.
Molte tecniche che usano i coloranti vengono comunemente chiamatetinture, anche per settori industriali differenti dal tessile. La scelta dei coloranti da impiegare viene fatta in prima istanza in rapporto al supporto da colorare e quindi in funzione della solidità desiderata, della capacità di tingere uniformemente, della brillantezza dei colori, della non tossicità del prodotto trattato, dall'impatto ambientale e dal costo dell'operazione.
Unpigmento è uncomposto, relativamente insolubile o non dissolto, in grado di cambiare ilcolore della luceriflessa o trasmessa, come risultato dell'assorbimento selettivo di determinatelunghezze d'onda della luce.[1] Tipicamente si presenta come una polvere fine che può esseredispersa, non a livello molecolare, nel materiale da colorare o in un fluido o in un legante che ne agevola l'applicazione sulla superficie.
Lalacca, in senso generale, è unavernice trasparente o colorata, che si asciuga per evaporazione di solventi e spesso anche con un processo di indurimento che produce una finitura dura, durevole, che può assumere qualsiasi livello dibrillantezza dall'ultra-opaco all'estremamente lucido e che può essere ulteriormente lucidata a seconda delle esigenze. Il termine lacca viene dal sanscritolakṣa che significa "centomila", a indicare il numero di insetti dai quali è secreto questo elemento.[2]