La Colchide viene citata in numerose opere della letteratura classica – le più antiche risalgano aOmero,Eschilo ePindaro – dalle quali emerge che, soprattutto in virtù della sua posizione geografica, nell'immaginario collettivo di molte popolazioni delMediterraneo e delVicino Oriente dell'età del bronzo e dell'età del ferro fosse percepita come una terra semileggendaria, misteriosa, remota e favolosamente ricca e fertile, dove si diceva fosse stata inventata la metallurgia. Secondo un'antica espressione proverbiale greca antica il tragitto per raggiungerla era considerato "il viaggio più lungo possibile". Infatti, la Colchide era il luogo più orientale dell'Ecumene, la terra dove nasceva ilSole e dovePrometeo subì la propria punizione per avere rivelato all'umanità il segreto del fuoco, nonché una delle regioni da cui si diceva provenissero leAmazzoni, ma era famosa soprattutto per essere l'ambientazione principale del raccontoepico sull'impresa del recupero delvello d'oro da parte diGiasone e gliArgonauti. La Colchide aveva per sua capitale Aia, sul fiume Fasi, ed era governata da reEete, figlio diElio. Eete aveva sposatoIdia – dalla quale aveva avutoApsirto,Calciope e la magaMedea – e teneva appeso il vello d'oro in un boschetto sacro al dio della guerraAres. Quando Giasone giunse in Colchide fu aiutato da Medea, protagonista dell'omonimatragedia diEuripide.Apollonio di Rodi, autore deLe Argonautiche, la situava agli estremi del mondo conosciuto, descrivendola come un luogo che «giace oltre i limiti del mare e della terra»,[7] e continuò ad assumere questo ruolo anche nei componimenti di autori successivi comeOvidio eLuciano di Samosata. Anche da un punto di vista etnografico emerge un quadro vago e difficile da decifrare. Le fontiassire eurartee menzionano sporadicamente il nomeQulḫa oKulḫi,[8] mentre in età classica diversi autori descrissero i Colchi come ripartiti in una serie di gruppi etnico-tribali, producendo un lungo elenco di etnonimi di etimologia incerta.[9][10] Tra gli abitanti del litorale della Colchide sono elencatiCoraxi eColi nel nord,Drili,Fasiani,Lazi eSanigi/Sannoi/Tzannoi lungo il bacino del fiumeRioni,[11]Bizeri eZudreti nei pressi del fiumeÇoruh,[12][13] l'entroterra, invece, era abitato daGugari,Eniochi eMisimiani.[13][14] La modernaAbcasia era popolata daAbasgi/Apsili,[15][16] mentre in un'area non meglio definita tra l'altopiano armeno e l'Anatolia le fonti antiche menzionano popolazioni di difficile identificazione quali:Amardi,Calibi,Moschi,Macroni,Saspiri,Taochi eTibareni.[17][18] Secondo Erodoto, i Colchi provenivano dall'Africa poiché, insieme aegizi edetiopici, erano stati i primi a praticare lacirconcisione; infatti, i loro antenati sarebbero stati superstiti di una spedizione inviata dalfaraoneSesostri III.[19]
Cultura materiale, identificazione etnica e organizzazione politica
NelXIII secolo a.C., durante lamedia età del bronzo, la regione fu caratterizzata dallacultura materiale colchica, la quale ha restituito tracce di opere di irrigazione nei bassopiani fertili, di fasi abbastanza avanzate nel processo di urbanizzazione, nonché di processi di fusione e lavorazione dei metalli per la produzione di utensili agricoli sofisticati. Nel record archeologico alla cultura colchica subentrò la successivacultura di Koban. Riguardo alle loro origini, è stato ipotizzato che i Colchi siano migrati dallaTranscaucasia centrale verso nord, prima di stabilirsi definitivamente lungo la costa del Mar Nero.[10][20] Tuttavia, l'identificazione etnica di queste popolazioni ha suscitato accesi dibattiti, poiché gli antichi Colchi sono stati spesso indicati come i possibili antenati dei modernigeorgiani,[3][17][21][22][23] al punto che il termine "colchico" cominciò a essere collettivamente utilizzato come sinonimo di "proto-cartvelico".[13] Addirittura,Cyril Toumanoff si è sbilanciato al punto da sostenere che:
(inglese)
«Colchis appears as the first Caucasian State to have achieved the coalescence of the newcomer. Colchis can be justly regarded as not a proto-Georgian, but a Georgian (West Georgian) kingdom. [...] It would seem natural to seek the beginnings of Georgian social history in Colchis, the earliest Georgian formation.»
(italiano)
«La Colchide sembra essere stata il primo stato caucasico in cui si sia realizzata l'integrazione tra i nuovi arrivati e può essere considerata non un regno proto-georgiano, bensì come un regno propriamente georgiano (georgiano occidentale). [...] Sembrerebbe naturale individuare gli inizi della storia sociale georgiana nella Colchide, la più antica formazione politica georgiana.»
(Cyril Toumanoff,Studies in Christian Caucasian History, pp. 69 e 84)
Questa ipotesi non è stata avanzata solo sulla base di una coincidenza geografica tra l'antica Colchide e parte della moderna Georgia, ma anche su un serie di accostamenti etimologici tra gli etnonimi delle tribù colchiche presenti negli elenchi presenti nelle fonti classiche e termini cartvelici odierni:Bizeri eBzyb,Coli eGali,Gugari e Georgiani,Lazi eLaz,Misimiani eSvaneti,[24] eSanigi/Sannoi/Tzannoi eZan.[25][26][27][28] Tuttavia, con lo stesso metodo alcuni di questi etnonimi si rivelerebbero chiaramente non cartvelici, dato che gliAbasgi/Apsili possono essere associati ai moderniAbcasi,[29][30][31]Calibi potrebbe essere associato alla divinità urarteaKhaldi,Taochi avrebbe un'etimologiaarmeniaca,[18] mentreMoschi eTibareni andrebbero identificati con i termini assiriMuški eTabal, utilizzati nelle fonti per indicare, rispettivamente, il regno frigio e uno dei regnineo-hittiti. Da un punto di vista archeologico, Donald Rayfield ha espresso cauto scetticismo riguardo all'ipotesi di una perfetta corrispondenza tra Colchi e proto-cartvelici, dato che nelle sepolture colchiche sembrano assenti attestazioni di onomastica cartvelici, mentre sarebbero riconoscibili antroponimianatolici,ellenici,iranici e forseabcasi.[32]
Per quanto riguarda l'organizzazione politica, non esistono prove dirette dell'esistenza di una monarchia centralizzata come quella descritta nel mito greco. Tuttavia, è possibile ipotizzare che la Colchide potesse funzionare come una confederazione tribale con un monarca tendenzialmente elettivo. Secondo Ronald Suny il monarca governava con l'ausilio diskeptukhoi,[33] individui posti capo dei vari gruppi tribali, i quali, però, godevano di una discreta indipendenza.[17]
Nelle fontiassire eurartee compare più volte il nomeKulḫi per indicare un'entità etnico-politica situata a nord del regno di Urartu, il quale aveva nel territorio diDiaueḫi il suo estremo avamposto settentrionale. Dalla metà dell'VIII secolo a.C. iColchi condussero diverse scorrerie nel territorio di Diaueḫi, venendo però respinti dai sovrani urartei. Attorno allo stesso periodo in cuiSciti eCimmeri invasero il regno di Urartu, i Colchi si mossero verso sud, invadendo Diaueḫi. Tuttavia, nelVI secolo a.C., in seguito al collasso definitivo di Urartu, la Colchide venne conquistata prima dell'Impero medo e poi dall'Impero persiano, quest'ultimo guidato dalladinastia achemenide. Il territorio della Colchide persiana venne incorporato nellaXIX satrapia, mentre alcune tribù settentrionali situate al confine del dominio achemenide diventarono tributarie offrendo 100 fanciulli e 100 fanciulle alla corte persiana ogni 5 anni.[senza fonte]
Le favorevoli condizioni geografiche e naturali della regione il progresso economico favorito dal prospero commercio all'interno dei domini persiani attrassero igreci milesi che tra il VI e ilV secolo a.C. stabilirono prima degliemporia e poi delleapoikie (Dioscurias,Fasi eGonio). NelIV secolo a.C., in seguito al collasso dell'Impero persiano causato dalle conquiste diAlessandro Magno, l'entroterra finì sotto il dominio delRegno di Iberia governato dalladinastia farnabazida, per poi essere conquistato attorno al 101 a.C. daMitridate VI, il quale governava i regnidel Ponto edel Bosforo Cimmerio.
Mitridate VI soffocò una rivolta nella regione nell'83 a.C. dando il governo della Colchide nelle mani di suo figlio Mitridate Cresto, il quale venne presto giustiziato essendo stato sospettato di complotto contro suo padre. Durante laterza guerra mitridatica, Mitridate VI affidò la Colchide aMacare, un altro suo figlio, che mantenne il potere per un breve periodo. Con la sconfitta di Mitridate VI del Ponto nel 65 a.C., la Colchide venne occupata daPompeo, che vi insediò Aristarco comedinasta e prese in ostaggio Oltace, uno dei capi locali. Dopo il declino e la morte di Pompeo,Farnace II, un altro figlio di Mitridate, si avvantaggiò del fatto cheGiulio Cesare si trovasse impegnato inEgitto e rioccupò la Colchide, l'Armenia e parte dellaCappadocia, sconfiggendo il generale cesarianoGneo Domizio Calvino. Comunque, il suo trionfo fu di breve durata e dopo la morte diDario, figlio e successore di Farnace II, il trono fu conquistato da suo cognato, l'aristocratico cilicioPolemone I. Scomparso Polemone I, la sua seconda mogliePitodorida mantenne il possesso del regno, perdendo il controllo del solo Bosforo Cimmerio. Le succedette il figlioPolemone II, che nel 63 fu indotto dall'imperatoreNerone ad abdicare, e il Regno del Ponto, quindi anche la Colchide, fu annesso all'Impero Romano.
La Colchide, pertanto, venne inizialmente incorporata nella provincia diGalazia e prima di essere trasferita nell'81 sotto il controllo della provincia diCappadocia. Tuttavia, il controllo diretto romano era saldo soltanto lungo la costa, mentre sull'entroterra montano l'influenza imperiale era decisamente più lasca. Nel 69 Aniceto, cercando il supporto anche delle popolazioni locali fuori dai confini imperiali, scatenò una rivolta antiromana, che però fu repressa e gli alleati di Aniceto dovettero pagare un tributo aRoma per mantenere una parziale indipendenza. Oltre allepratiche religiose locali, nel corso dei si erano diffusi nella regioneculti ellenistici emitraici. IlCristianesimo, invece, iniziò a diffondersi all'inizio delI secolo e in base diverse tradizioni agiografiche la Colchide fu evangelizzata da unapostolo (Andrea,Simone lo Zelota oMattia). Nel I secolo i bassopiani e la zona costiera subirono frequentemente incursioni da parte delle feroci tribù montanare dell'entroterra, mentre nel decennio compreso fra il 130 e il 140 la Colchide fu invasa da gruppi scitici. Igoti, che dimoravano inCrimea, saccheggiarono la Colchide nel 253, ma vennero comunque respinti con l'aiuto della guarnigione romana diPitsunda. Tra il III e il IV secolo, la maggior parte dei regni e principati venne ad essere soggiogato dai re lazici, dopodiché la regione cominciò ad essere generalmente riferita comeLazica (Egrisi oTao-Klarjeti).
Poco si conosce dei regnanti della Colchide e soprattutto i più antichi non compaiono in fonti coeve, ma alcuni storici hanno avanzato l'ipotesievemerista che possano essere stati un personaggi storici, sebbene non vi sia nessuna prova al riguardo.
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