IlClub Nacional de Football, noto semplicemente comeNacional, è unasocietà polisportiva diMontevideo (Uruguay), fondata il 14 maggio 1899, dopo la fusione, su iniziativa di studenti universitari, fra l'Uruguay Athletic Club, la cui sede era aLa Unión, ed il Montevideo Football Club.
Il calcio maschile è la sezione principale della polisportiva, ed ha guadagnato importanti risultati a livello nazionale e internazionale.
Il club ha vinto laCoppa Libertadores tre volte: 1971, 1980 e 1988. Negli stessi anni ha vinto anche laCoppa Intercontinentale, diventando la seconda squadra al mondo dopo i rivali delPeñarol a vincere il titolo mondiale tre volte (e senza perdere mai l'incontro) e la prima in assoluto a vincere l'intercontinentale a Tokyo. InUruguay è l'unico club ad aver vinto laCoppa Interamericana (nel 1972 e 1989), e laRecopa Sudamericana, competizione in cui è stato il primo campione della storia, vincendo l'edizione 1989.
A livello nazionale, ha ottenuto 49 volte il titolo di campione delCampionato Uruguaiano. Ha sempre mantenuto la massima categoria sin dal suo debutto nel 1901, raggiungendo un record di undici campionati vinti come dilettanti, e 38 dall'inizio del professionismo. Oltre ai 49 campionati uruguaiani, è il club che ha vinto più titoli organizzati dallaAUF. In totale conta 163 titoli ufficiali, di cui 144 sono i titoli nazionali e 19 quelli internazionali, statistiche che ne fanno la squadra più titolata della storia del calcio per trofei vinti. Come titoli internazionali 9 sono i titoliCONMEBOL eFIFA, e 10 quelli ottenuti nei tornei organizzati dallaAFA e AUF all'inizio del XX secolo; questi numeri ne fanno il club uruguaiano con più titoli internazionali e il terzo in Sudamerica dopo ilBoca Juniors (22) e l'Independiente (20). Inoltre, secondo l'IFFHS è la migliore squadra del XXI secolo (2001-2012) in Uruguay, e la decima del continente sudamericano.
Si identifica con i colori bianco, blu e rosso, presi dalla Bandiera di Artigas. A volte gioca allostadio del Centenario, ma la maggior parte delle sue partite casalinghe si tengono allostadio Gran Parque Central, situato nelLa Blanqueada e popolarmente conosciuto come 'El Parque', dove il 13 luglio 1930 Belgio e gli Stati Uniti giocarono una delle prime due partite nella storia del Campionato del Mondo. Inoltre, questo stadio ha ospitato le edizioni del 1923 e del 1924 della Coppa America.
Tra i più antichi club dell'Uruguay, ne è anche la società più blasonata dopo ilPeñarol, da cui è separato da una grande rivalità sportiva.
L'ultracentenaria storia del Nacional inizia sul finire delXIX secolo. All'epoca, l'Uruguay sta vivendo una fase di notevole sviluppo economico e molte compagnie straniere, soprattuttoinglesi, hanno avviato delle attività nel Paese sudamericano[2]. Sono proprio gli inglesi, oltre agli altrieuropei presenti in Uruguay, a portare qui il gioco del calcio, fondando le prime squadre, dai nomi che richiamano i Paesi del vecchio continente: tra le principali si annoverano l'Albion, il Central Uruguayan Railway Cricket Club (o semplicemente CURCC, alcuni di cui soci nel1913 fondarono il Peñarol), l'Uruguay Athletic, di origini inglesi, ed ilDeutscher Fussball Klub, di originitedesche.
Negli stessi anni, mentre gli europei si ergono a protagonisti dei primi tornei calcistici del Paese, un gruppo di giovani montevideani decide di reagire, creando una nuova istituzione calcistica formata esclusivamente da giocatori uruguaiani. Il 14 maggio1899, così, il gruppo si riunisce a Montevideo in calle Soriano 99, nella casa di Ernesto Caprario[3]. I giovani appartengono a due società, che quel giorno si fondono nella nuova realtà calcistica: una è ilMontevideo Football Club, l'altra l'Uruguay Athletic Club, quest'ultima nata dal distacco di una parte dei soci dell'Albion[4]. A sottolineare la vocazione nazionale di quello che sarebbe stato il primo clubcreolo dell'America Latina[4], la nuova squadra viene chiamata "Nacional". La prima maglia, ispirata allabandiera di Artigas, uno dei simboli nazionali uruguaiani, è rossa, con colletto, polsini e taschino azzurri[4].
La prima partita della storia del Nacional viene disputata il 18 giugno1899 contro l'Internacional[3][4]. L'anno dopo, Albion, CURCC, Deutscher e Uruguay Athletic disputano il primo campionato calcistico uruguaiano: il torneo, a dimostrazione del "predominio" inglese, è chiamato "Uruguay Association Foot-ball League". Il Nacional chiede l'affiliazione e viene ammesso al campionato del1901. L'inizio è incoraggiante: il Nacional giunge secondo, a soli 3 punti dal CURCC campione, con un bottino di 5 vittorie, 2 pareggi e una sconfitta[5]. Decisivo è proprio lo 0-2 rimediato dal CURCC, la primissima edizione del derby tra i due maggiori club di Montevideo.
Il riscatto avviene l'anno seguente, quando il Nacional fa suo il titolo nazionale, concludendo il campionato (nel frattempo allargatosi a 6 squadre) con 10 vittorie su 10 partite[5]. Trascinatori della squadra sono i trefratelli Céspedes, Amílcar, Bolívar e Carlos, il primo portiere, gli altri due attaccanti; Bolívar diviene, tra l'altro, il capocannoniere del campionato 1902, realizzando ben 11 reti nei 10 confronti disputati. Il peso dei tre fratelli è tale che il Nacional viene comunemente detto "el club de los Céspedes"[4].
Nel1903, il Nacional ingaggia un testa a testa con il CURCC per la vittoria del campionato. Le due squadre si piazzano prime a 22 punti, facendo letteralmente il vuoto (la terza classificata, il Deutscher, ne ottiene appena 10). Il titolo si assegna al termine di uno spareggio, nel quale il Nacional ha la meglio per 3-2[5].
Nel1904 il campionato non si svolge per la guerra civile uruguaiana. L'anno dopo l'Uruguay è colpito da un'epidemia divaiolo, che uccide due dei fratelli Céspedes, Bolívar e Carlos[4]. Saranno due pesanti perdite per il Nacional, che non riuscirà per 9 anni a rivincere il campionato, subendo il ritorno del CURCC e l'affermazione di due nuove realtà calcistiche uruguaiane, iMontevideo Wanderers e ilRiver Plate. L'unico titolo di quegli anni è la Copa de Honor Cousenier, vinta nel1905.
Il lungo digiuno si sblocca nel1912, con la nomina a presidente del ventisettenne José Maria Delgado. Da sempre club ricco ed esponente della borghesia, con calciatori di estrazione sociale altolocata, il Nacional, con la nomina di Delgado, volta pagina, ammettendo giocatori di umili origini. Giungono, tra gli altri,Alfredo Foglino, futuro allenatore-giocatore dell'Uruguaycampione sudamericano del 1916, eAbdón Porte, destinato a diventare la bandiera del Nacional.
Il Nacional, che negli anni a seguire si arricchirà di altri calciatori fondamentali, tra cuiÁngel Romano,Pedro Zibechi e i fratelliCarlos edHéctor Scarone, impone il proprio dominio in Uruguay e in Sudamerica. In patria, vince il campionato nello stesso 1912, ripetendosi poi con tre titoli consecutivi dal1915 al1917. All'estero, il Nacional ottiene la vittoria della Copa Río de La Plata (antica competizionerioplatense che metteva di fronte i campioni nazionali di Uruguay e Argentina) nel1916 contro ilRacing Club; conquista altresì due volte la Copa Competencia Chevallier Boutell (1913 e1915) e altre tre volte la Copa de Honor Cousenier (dal 1915 al 1917).
Abdón Porte.
Nel1918, però, la prima epoca d'oro della storia del Nacional viene interrotta dalla tragedia del capitano Porte. La bandiera del Nacional, con alle spalle 270 partite disputate con la maglia deitricolores, ha 38 anni ed è ormai prossimo alla fine della carriera. Porte, legatissimo al calcio e al Nacional, non riesce ad accettare di essere entrato nel viale del tramonto: con le prime panchine, cade indepressione; e la notte del 5 marzo 1918, dopo aver giocato la partita contro il Charley Solferino (vinta 3-1 dal Nacional), si reca al Parque Central, deserto, e si suicida con un colpo di pistola. Il corpo è ritrovato la mattina seguente da un guardiano: in mano, Porte stringe ancora due biglietti, uno indirizzato alla madre e l'altro al presidente Delgado, in cui chiede perdono per il gesto e di essere sepolto nelCementerio de la Teja con Bolívar e Carlitos Céspedes[6].
Il suicidio di Porte sconvolge il Nacional, che nel 1918 perde la lotta per il titolo contro i rivali del Peñarol. Nel1919, tuttavia, lablanca si riporta in carreggiata, instaurando un nuovo predominio sul campionato nazionale: da quell'anno al1924, il Nacional vince quattro titoli (fallisce solo nella conquista del campionato del 1921, vinto dal Peñarol). Negli ultimi tre è favorito anche dall'assenza del Peñarol, che nel1922, insieme alCentral e ad altre 30 squadre, fonda una nuova federazione, la FUF (scismatica dall'AUF).
Nel1925 il caos regna all'interno del calcio uruguaiano, ove si tenta il possibile per riportare le società confluite nella FUF sotto l'AUF. Il Nacional ne approfitta allora per compiere una lungatournée (da febbraio ad agosto) in Europa. Il vecchio continente si è accorto del valore del calcio uruguaiano l'anno prima, quando la nazionale aveva conquistato la medaglia d'oro altorneo di calcio delleOlimpiadi diParigi, e molti Paesi e città invitano il Nacional, campione nazionale in carica, a misurarsi con le proprie rappresentative. Il Nacional prepara per l'occasione una grande squadra: oltre aHéctor Castro ePedro Petrone, acquistati l'anno prima, e al veterano Héctor Scarone, giunge appositamente per la tournéeJosé Nasazzi, all'epoca in forza alBella Vista. Nei 190 giorni di quella che passerà alla storia come "La Gira de 1925"[7], il Nacional riporta un bottino eccellente: disputa 38 partite, di cui ne vince 26, ne pareggia 7 e ne perde 5; in totale segna 130 goal e ne subisce 30[7]. Tra le vittorie contro altri club, si segnala quella per 3-0 contro ilGenoa, da due anni consecutivi campione d'Italia, nonché quelle contro loSporting Lisbona (5-0) e ilDeportivo La Coruña (3-0); contro le nazionali, il Nacional batte con larghi punteggiPaesi Bassi (7-0),Francia (6-0),Belgio (5-1) eSvizzera (battuta due volte per 5-2 e per 5-1)[8].
Nel 1932, il calcio in Uruguay diventa professionistico. Il Nacional, a secco di successi dal 1924, si rinforza in difesa, acquistando il capitano della nazionale Nasazzi e il brasilianoDomingos da Guia: Nasazzi e Da Guia formeranno il baluardo difensivo della squadra, cui si aggiungono, tra gli altri,Ricardo Faccio,Pedro Duhart,Roberto Porta l'argentino (ma, in futuro, naturalizzato uruguaiano)Atilio García (capace di realizzare 464 gol in 435 partite disputate con la maglia del Nacional).
Il quintetto d'attacco del Nacional vincitore del titolo nazionale nel 1940: da sinistraVolpi,Ciocca,García, Ballesteros eZapirain.
Tra il 1939 ed il 1943 il Nacional, guidato dalla vecchia gloria Héctor Castro, vince 5 titoli consecutivi: quell'epoca entra nella storia del club come il "Quinquenio de oro"[4]. A Garcia e Porta si affiancano a breve, formando un prolifico quintetto d'attacco,Luis Ernesto Castro,Aníbal Ciocca eBibiano Zapirain; altra punta èTommaso Volpi, che vestirà in seguito la maglia dell'Inter insieme a Zapirain. Fulcro del gioco è il medianoSchubert Gambetta. Celebre di quell'epoca resta il 6-0 rifilato al Peñarol in campionato il 14 dicembre1941, il punteggio più largo nella storia delSuperclásico di Montevideo; e, sempre nello stesso periodo, itricolores infliggono ai cuginiaurinegros altri due pesanti passivi: 5-1 l'8 dicembre1940 e 4-0 il 15 novembre1942[9].
Sospinto dai suddetti giocatori e dai nuovi arrivatiWalter Gómez eOndino Viera, il Nacional vince diversi titoli anche neglianni quaranta. La storia si ripete neglianni cinquanta, quando la scena del campionato uruguaiano è dominata da Nacional e Peñarol.
La gloria internazionale giunge comunque ben presto anche per ibolsos. Nel 1971 il Nacional, dopo 2 finali perse controIndependiente (nel 1964) eRacing Club de Avellaneda (nel 1967), torna in finale ancora contro una squadra argentina: si tratta dell'Estudiantes de La Plata, campione in carica da 3 anni consecutivi. All'andata aLa Plata, l'Estudiantes si impone 1-0 con goal di Romeo; al ritorno a Montevideo, però, il Nacional vince con lo stesso punteggio, grazie ad un goal diMasnik. Nello spareggio aLima, itricolores si impongono per 2-0, con goal diVíctor Espárrago eLuis Artime, e fanno propria la Coppa.
Il trionfo continentale costituisce il visto per giocarsi la Coppa Intercontinentale. InEuropa l'Ajax diJohan Cruyff ha declinato l'invito, lasciando così via libera alPanathīnaïkos, battuto in finale dagliolandesi. All'andata inGrecia il Nacional strappa un prezioso 1-1, grazie al goal di Artime. L'argentino si ripete nel ritorno e il Nacional, guidato dal registaCubilla, si impone per 2-0, laureandosi per la prima volta campione del mondo.
La Coppa Intercontinentale, che l'11 febbraio 1981 va per la prima volta in scena aTokyo sponsorizzata dallaToyota, pone di fronte al Nacional ilNottingham Forest ed è ancora Victorino che dopo 10 minuti realizza il goal che dà il secondo titolo mondiale ai sudamericani.
Negli anni a seguire, nuovi giocatori si fanno strada nelle file del Nacional: tra essiHugo de León eSantiago Ostolaza. I due saranno i protagonisti del terzo trionfo nella Libertadores nel 1988. Giunto in finale, il Nacional si trova di fronte agli argentini delNewell's Old Boys. Dopo la sconfitta aRosario per 1-0, il Nacional si riscatta a Montevideo, dove ribalta il punteggio con un 3-0, grazie alle marcature diVargas, Ostolaza e De Léon.
L'11 dicembre 1988, a Tokyo, il Nacional si trova di fronte gli olandesi delPSV diRomário eRonald Koeman. Passato in vantaggio dopo appena 7' con Ostolaza, il Nacional viene raggiunto da Romario al 75'. Nei supplementari Koeman porta in vantaggio i suoi, ma a meno di un minuto dal fischio finale Ostolaza pareggia i conti. Ai calci di rigore, risultano decisivi il portiere del NacionalSeré e pesa l'errore finale dell'olandeseBarry Van Aerle, cui risponde la rete diTony Gómez. Per il Nacional è la terza Coppa Intercontinentale ed Ostolaza, autore della doppietta decisiva, riceverà il premio come miglior giocatore della finale[10]. Di lì a poco, tra febbraio e marzo del1989, il Nacional vince anche laRecopa Sudamericana (prima squadra a vincere questa competizione) e la secondaCoppa Interamericana. Sono questi, ad oggi, gli ultimi successi di un club uruguaiano a livello internazionale.
1971 -Campione di Uruguay. (30º titolo)Vince la Copa Libertadores. (1º titolo)Vince la Coppa Intercontinentale. (1º titolo)Vince la Coppa Interamericana (1º titolo)
1988 - 7° in Primera División Uruguaya.Vince la Copa Libertadores. (3º titolo)Vince la Coppa Intercontinentale. (3º titolo)Vince la Coppa Interamericana (2º titolo)
1989 - 2° in Primera División Uruguaya.Vince la Recopa Sudamericana (1º titolo)