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Clare Hollingworth

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Clare Hollingworth (Knighton,10 ottobre1911Hong Kong,10 gennaio2017) è stata unagiornalista escrittriceinglese.Fu la primacorrispondente di guerra a segnalare la concentrazione di forze militari tedesche ai confini con laPolonia e lo scoppio dellaseconda guerra mondiale,[1] fornendo alThe Daily Telegraph quello che venne descritto come "lo scoop del secolo".[2]

Biografia

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Infanzia e gioventù

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Clare Hollingworth nacque nel 1911 aKnighton, sobborgo meridionale diLeicester, figlia di Daisy e Albert Hollingworth.[3][4] Durante laprima guerra mondiale il padre assunse la gestione della fabbrica di calzature del nonno paterno e la famiglia si trasferì in una fattoria vicino aShepshed.[3] La piccola Clare mostrò un precoce interesse per la scrittura, nonostante l'opposizione della madre, e anche per la guerra, stimolato dalle visite assieme al padre a storici campi di battaglia inGran Bretagna eFrancia.[4][5] Dopo aver lasciato la scuola frequentò di malavoglia un collegio dieconomia domestica a Leicester.[3][5]

Prima della seconda guerra mondiale

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Clare Hollingworth si fidanzò con il figlio di una famiglia locale ma, invece di sposarlo, andò a lavorare come segretaria personale dell'organizzatore dellaLeague of Nations Union (LNU). In seguito vinse unaborsa di studio alla UCL School of Slavonic and East European Studies e più tardi, per studiare lalingua croata, si trasferì presso l'Università di Zagabria.[3]

Incominciò a scrivere articoli come giornalistafreelance per ilNew Statesman[5] e, nel giugno 1939, fu selezionata per un seggio nellacircoscrizione elettorale diMelton nelpartito Laburista; le elezioni avrebbero dovuto aver luogo entro la fine del 1940 ma l'inizio dellaseconda guerra mondiale ne impedì lo svolgimento.[6]

Dopo l'occupazione tedesca della Cecoslovacchia tra il settembre 1938 e il marzo 1939 si recò aVarsavia, lavorando per i rifugiati cechi:[5] sino al mese di luglio contribuì così a salvare migliaia di persone in fuga dallaGermania nazista e dai primi territori occupati dallaWehrmacht, richiedendo per loro visti britannici.[7] Grazie all'esperienza maturata riuscì a farsi assumere da Arthur Wilson, direttore diThe Daily Telegraph, nell'agosto seguente.[5]

Durante la seconda guerra mondiale

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Clare Hollingworth lavorava alDaily Telegraph da meno di una settimana quando fu inviata nuovamente inPolonia, allora epicentro delle gravi tensioni politico-diplomatiche inEuropa: appena giunta sul posto riuscì a persuadere il console generale britannico aKatowice, John Anthony Thwaites, a prestarle l'auto dell'ambasciata per recarsi inGermania e indagare sulle voci che circolavano su un attacco tedesco imminente.[8] Il 28 agosto, proprio mentre percorreva una strada adiacente alla frontiera, poté notare un massiccio concentramento di truppe tedesche, affiancate anche dacarri armati eautoblindo: Hollingworth inviò subito una bozza di articolo alDaily Telegraph, che pubblicò la notizia in prima pagina il giorno successivo.[5][9]

Il 1º settembre, poco dopo l'inizio dell'invasione tedesca della Polonia, telefonò all'ambasciata britannica di Varsavia e, per convincere i recalcitranti funzionari dell'ambasciata, sporse il ricevitore del telefono fuori dalla finestra:[5][8] negli anni trenta la testimonianza di una donna era ancora ritenuta poco attendibile.[3][5] Rimase in Polonia sino alla fine delle operazioni militari e nel 1940, passata a lavorare per ilDaily Express, si trasferì inRomania aBucarest. Quell'estate fu testimone dell'abdicazione forzata del reCarlo II e dei conseguenti disordini.[5] Siccome i suoi rapporti effettuati mediante il telefono ignoravano le regole della censura, pare che dovette sfuggire più di una volta a tentati arresti. Nel1941 si recò inEgitto alCairo e successivamente continuò la sua attività inTurchia e inGrecia, incontrando spesso ostacoli a causa del suo essere donna.[4][5] Dopo l'occupazione diTripoli, nel gennaio1943, ebbe disposizione di tornare al Cairo e, volendo restare sempre in prima linea, continuò a seguire le forze anglo-statunitensi del generaleDwight Eisenhower adAlgeri, scrivendo per ilChicago Daily News.[4][5] Una fonte riporta che si lanciò persino con il paracadute assieme alle truppe, forse in occasione dellosbarco in Sicilia.[10]

La sua attività di corrispondente di guerra la portò nei due anni seguenti inPalestina,Iraq eIran, paese quest'ultimo nel quale fu la prima giornalista a intervistare loScià di Persia, all'epocaMohammad Reza Pahlavi.[5]

Dopo la seconda guerra mondiale

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Nel corso dei decenni del dopoguerra Hollingworth completò servizi sui conflitti in Palestina,Algeria,Cina,Aden eVietnam.[3] La BBC dichiarò che ella, per quanto non fosse la prima donna corrispondente di guerra, era dotata di "una profondità di conoscenza tecnica, tattica e strategica che la distingueva".[5] IlThe New York Times la descrisse come "la decana indiscussa dei corrispondenti di guerra".[11] Accumulò una notevole esperienza riguardo alla tecnologia militare e, dopo aver preso parte a un corso di formazione per pilota nel 1940, divenne particolarmente esperta di aerei.[4]

Subito dopo la fine del secondo conflitto mondiale incominciò a lavorare per i giornaliEconomist eObserver. Nel 1946 si ritrovò per caso, assieme al marito Geoffrey Hoare, sulla scena dell'attentato dinamitardo al King David Hotel diGerusalemme, che uccise 91 persone.[5][12] Sembra che più tardi si rifiutò di stringere la mano del leader dell'Irgun Zvai Leumi e futuro Primo ministro israelianoMenachem Begin.[5] Nel 1950 si trasferì da Il Cairo aParigi come dipendente delThe Guardian.[3] Incominciò presto a visitare l'Algeria e strinse forti contatti con ilFronte di Liberazione Nazionale locale:[4] al principio degli anni sessanta scrisse numerosi articoli a proposito della sanguinosaguerra d'Algeria.[3]

All'inizio del 1963 si trovava aBeirut dove cominciò a indagare suKim Philby, un corrispondente dell'Observer che scoprì essere fuggito aOdessa su una nave sovietica: l'editore delGuardian, Alastair Hetherington, tenne nascosto lo scandalo per tre mesi e ne pubblicò i dettagli solo il 27 aprile 1963 e la defezione di Philby fu confermata dal governo. Clare Hollingworth fu nominata "corrispondente per la difesa" dalGuardian nel 1963, come la prima donna in quel ruolo.[4][5]

Nel 1967 lasciò ilGuardian e riprese la collaborazione con ilDaily Telegraph, decisione riconducibile all'ambizione di lavorare in zone di guerra. Fu infatti inviata nelSud-est asiatico per allestire un servizio sullaguerra del Vietnam:[3][4] ella fu tra i primi giornalisti a predire che il conflitto si sarebbe impantanato in un confronto di logoramento. Il materiale che inviava a Londra spiccò per lo spazio concesso, nelle sue interviste, anche ai civili vietnamiti.[5]

Nel 1973 fu trasferita alla sezione delTelegraph che si occupava della Cina, un posto che era stato soppresso dopo l'istituzione dellaRepubblica Popolare Cinese nell'ottobre 1949.[3] Ebbe così modo di incontrareZhou Enlai e ancheJiang Qing, moglie diMao Zedong. Sempre negli anni settanta ebbe una seconda intervista con il vecchio scià dell'IranMohammad Reza Pahlavi e divenne così anche l'ultimo giornalista a poter parlare con lui (morì nel 1980):[10] a questo riguardo il giornalista John Simpson commentò che "[lei] era l'unica persona con cui voleva parlare".[13] Nel 1981 si ritirò dall'attività e si trasferì aHong Kong, trovando il tempo di tornare anche in Gran Bretagna, Francia e Cina.[3][4][5] Nel 1989 osservò glieventi di piazza Tiananmen dal balcone di un hotel.[4]

Nel 1990 Clare Hollingworth sperò di poter seguire da vicino laguerra del Golfo e, per prepararsi al meglio, dormì per cinque giorni sul pavimento di casa propria. In ultimo, comunque, non partì.[10]

Vita privata

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Clare Hollingworth si sposò due volte: nel 1936 divenne moglie di Vandeleur Robinson, organizzatore regionale nelSud Est dellaLeague of Nations Union (LNU). Il legame si affievolì durante il conflitto e i due divorziarono formalmente nel 1951. Quello stesso anno Hollingworth si unì a Geoffrey Hoare, corrispondente delTimes inMedio Oriente, morto nel 1965.[3][4]

Dopo essersi stabilita a Hong Kong divenne assidua visitatrice delForeign Correspondents' Club, un ritrovo per giornalisti stranieri del quale fu poi eletta ambasciatore onorario.[3] Nel 1990 pubblicò le sue memorie con il titoloFront Line.[4] Nel 2006 denunciò il suo direttore finanziario e membro del Club, Thomas Edward Juson (anche conosciuto come Ted Thomas), per aver prelevato dal suo conto in banca quasi 300 000 dollari.[14] Juson si difese affermando che il prelievo faceva parte di manovre d'investimento, ma accettò comunque di rimborsarle il denaro nel 2007: ancora nel 2016, però, il versamento non era avvenuto.[15][16]

Opere scritte

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Note

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  1. ^ Annalisa Grandi,Chi era Clare Hollingworth, a lei Google dedica il doodle di oggi,Corriere della Sera, 10 ottobre 2017.URL consultato il 10 ottobre 2017.
  2. ^(EN)Clare Hollingworth: British war correspondent dies aged 105, subbc.co.uk.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  3. ^abcdefghijklm(EN)Profile: Clare Hollingworth, sutheguardian.com.URL consultato il 12 gennaio 2017.
  4. ^abcdefghijkl(EN)Clare Hollingworth obituary, sutheguardian.com.URL consultato l'11 gennaio 2017.
  5. ^abcdefghijklmnopqr(EN)Obituary: Clare Hollingworth, subbc.co.uk.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  6. ^(EN) Report of the Annual Conference of the Labour Party, 1939
  7. ^(EN)105-year-old thanked by woman she rescued during WW2, subbc.co.uk.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  8. ^ab(EN)Second World War 70th anniversary: The Scoop, sutelegraph.co.uk.URL consultato il 12 gennaio 2017.
  9. ^(EN)Clare Hollingworth, the foreign correspondent who broke news of Second World War, turns 104, sutelegraph.co.uk.URL consultato il 12 gennaio 2017.
  10. ^abcAddio a Clare Hollingworth: i giornali britannici celebrano la giornalista dello 'scoop del secolo', surepubblica.it.URL consultato il 12 gennaio 2017.
  11. ^(EN)Clare Hollingworth, sunytimes.com.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  12. ^(EN)Scoop of the century, suhaaretz.com.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  13. ^(EN) Joy Lo Dico,The woman who broke the news of WW2, inLondon Evening Standard, 9 ottobre 2015, p. 16.
  14. ^(EN)HK reporter famous for World War II scoop in legal spat, sutaipeitimes.com, p. 5.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  15. ^(EN)Doyenne of war correspondents parted from life’s savings, sutelegraph.co.uk.URL consultato il 10 gennaio 2017.
  16. ^(EN)Called to Account, suchinadaily.com.cn.URL consultato il 12 gennaio 2017.

Collegamenti esterni

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