Cirta è un'antica città dell'attualeAlgeria che fu capitale delregno di Numidia e poiromana ebizantina. Corrisponde all'odierna città diCostantina.
Città dell'antico regno deiMassili, nella parte orientale dellaNumidia, era protetta su tre lati dalle profonde gole formate dallouadiAmpsaga (oggiRhummel)[1].
Fu capitale del regno diSiface[2] e quindi diMassinissa. Dopo la morte del reMicipsa, nel118 a.C., con l'arbitrato diLucio Opimio dell'anno successivo, il regno venne suddiviso traGiugurta eAderbale, al quale venne assegnata la parte orientale, con capitale Cirta.
Nel112 a.C. Giugurta attaccò Aderbale e assediò Cirta, conquistandola e mettendo a morte il rivale e diversi commercianti di origineitalica[1]. L'episodio diede inizio allaguerra giugurtina, terminata con la cattura e la messa a morte del re numida nel105 a.C. Il regno fu ridotto alla sola parte orientale e mantenne Cirta come capitale. La città venne abbellita dai sovrani che si succedettero sul trono numida.
Dopo il46 a.C., con la sconfitta deipompeiani e del reGiuba I ad opera diCesare nellabattaglia di Tapso, il regno numida venne incorporato nella nuovaprovincia dell'Africa Nova, mentre venne concesso all'avventuriero diNuceriaPublio Sittio e alle sue truppe, il territorio della città di Cirta, che egli stesso aveva conquistato nella guerra, e di altre tre (tra cuiRusicada, oggiSkikda), raggruppate nellaRespublica IIII coloniarum Cirtensium[3]. Dopo il44 a.C. Sittio morì, probabilmente nelle vicende relative al tentativo di riconquista del regno da parte di Arabione, principe numida figlio di Massinissa[4], e le colonie furono annesse alla provincia romana, pur mantenendo alcuni privilegi ed uno statuto particolare anche in seguito. Molti dei suoi discendenti si erano stabilmente stanziati in quella città. Non solo sono attestate diverse lapidi relative allagens Sittia[5], ma ancora nelI secolo Cirta è ancora citata daPlinio il Vecchio[6] comecolonia Cirta Sittianorum. Lo condizione della città non doveva essere quella di un'effettivacolonia romana: una vera fondazione coloniale, con il nome diIulia Iuvenalis Honoris et Virtutis si ebbe probabilmente solo sottoAugusto, tra il36 e il27 a.C.
Con la riformadioclezianea del303, Cirta divenne la capitale della effimera nuova provincia della Numidia Cirtense (Numidia Cirtensis), che già nel313 venne nuovamente riunita con la Numidia Miliziana (Numidia Militiane) in un'unica provincia di Numidia. Cirta, andata distrutta agli inizi del IV secolo, ma ricostruita sottoCostantino I, rimase la capitale della provincia unificata.
Sotto iBizantini rimase sede del governatore provinciale (dux).
Data la continuità nello stesso sito della moderna città di Costantina, i resti della città antica giunti fino a noi sono piuttosto scarsi, mentre le fonti antiche descrivono diversi monumenti e le mura urbane[7].
Il Museo nazionale Cirta, a Costantina, inaugurato nel1931, ospita i ritrovamenti archeologici cittadini, a partire dalla preistoria[8].
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