È un importantesito archeologico per lo studio della cultura greco-romana e della sua presenza inNordafrica. Città di molti filosofi e influente centro culturale per tutta laCirenaica.
Cirene fu fondata intorno al630 a.C. daidori (greci) che provenivano daThera, l'odiernaSantorini, e pretendevano di discendere daEuristeo: la colonizzazione si rese necessaria a causa del responso dell'oracolo di Delfi che impose ai terei di fondare una colonia inLibia. Il primo a governare la città fuAristotele Batto (in greco "batto" significa "balbuziente") il fondatore, i cui discendenti mantennero il potere per ben otto generazioni, fino al440 a.C.
Accettando il papato dellaPersia, con cui si alleò nelVI secolo a.C., Cirene conobbe grande prosperità sottoBatto IV di Cirene il cui regno durò quarant'anni (514-470 a.C.) e nel corso del quale fu introdotto il culto di un nuovo dio,Ammone, attraverso l'identificazione dell'egizio dio oracolo dell'oasi di Siwa conZeus, re degli dei delpantheon greco: l'identificazione fu favorita da un gioco di parole della lingua greca, per cuiammos significa "sabbioso" e quindi Ammone non è che lo "Zeus sabbioso" dell'oasi[1].
L'ultimo discendente di Aristotele Batto fuArcesilao IV che divenne re nel470 a.C. ma che dovette la celebrità ad una sua partecipazione aigiochi pitici diDelfi nel462 a.C., quando trionfò nella corsa delle bighe: la vittoria fu celebrata daPindaro nella quarta e quinta ode pitica. I contrasti di Arcesilao con l'opposizione portarono ad una guerra civile che si concluse nel440 con l'esilio del re, successivamente assassinato nella vicinaEsperide-Berenice (l'odiernaBengasi).
Con la fine dellamonarchia di Arcesilao, Cirene fu riorganizzata in unademocrazia che permase fino all'Età ellenistica quando la città entrò nell'orbita delRegno tolemaico d'Egitto, pur conoscendo qualche periodo di indipendenza. Risale a quest'epoca la costituzione della cosiddettaPentapoli cirenaica, federazione formata insieme alle città diApollonia (che fungeva da porto di Cirene),Arsinoe,Berenice eBarce, cui si aggiunse in un secondo tempo il porto di quest'ultima città,Tolemaide.
NelIV secolo a.C. vi fiorirono i cosiddettifilosofi cirenaici, tra cui ebbe un ruolo preminenteAristippo, e così la città fu soprannominata "Atene d'Africa". Nello stesso periodo diede i natali al poetaCallimaco (310 a.C.) e al geografo e astronomoEratostene (276 a.C.). Dopo un periodo di protettorato romano nel corso delII secolo a.C. restò aiTolomei fino a che uno di costoro,Tolomeo Apione,re di Cirene per vent'anni, decise di lasciare in eredità aRoma sia la città sia il resto della Pentapoli cirenaica nel96 a.C.. Peraltro, solo nel74 a.C. Cirene e la Cirenaica furono elevate, insieme aCreta, al rango diprovincia romana. In questo periodo, anche a motivo di una certa libertà fiscale, Cirene conobbe il suo momento di massimo splendore, diventando uno snodo commerciale di prima importanza per il traffico di merci fraEuropa eAfrica.
Entrata stabilmente nell'orbita romana, con la fine delle guerre civili beneficiò dellapax romana diAugusto che vi fece costruire un tempio dedicato aZeus che ospitava una replica delle celebrestatua del dio realizzata daFidia. Di Cirene, o di una località limitrofa, sarebbe stato originarioSimone, detto "il Cireneo" cioè colui che durante ilcalvario fu obbligato dai soldati romani a prendere su di sé la Croce e portarla al posto di Gesù (Mt 27,32; Mc 15,21; Lc 23,26) e di cui fu scoperto il sepolcro presso Gerusalemme[2].
La pace di cui godeva la città fu interrotta nel115, quando un cirenaico di origineebrea, di nome Lukuas-Andreas, affermò di essere ilMessia e scatenò una rivolta che portò a devastazioni su larga scala. Roma ripristinò il controllo sulla regione e l'imperatoreAdriano provvide alla ricostruzione che portò ad una nuova fioritura della città. Nel365 subì ingenti danni a causa di un terribile terremoto che si abbatté su tutta laCirenaica e che fece sprofondare in mare buona parte della città diApollonia, porto di Cirene. In seguito a ciò fuTolemaide, meno danneggiata delle altre città della Pentapoli, a diventare capitale dellaLibya Superior.
Leinvasioni barbariche dellatarda antichità accelerarono il declino della città, di cui il vescovoSinesio di Cirene ci ha lasciato testimonianza nella lettere e nellaCatastasis, scritte tra il400 e il414. Nel410 la città fu definitivamente abbandonata ai nomadi laguatani e non fu più riconquistata dall'Impero romano, neppure durante la cosiddettaAnaneosis (Ἀνανέωσις), cioè la rinascita della Cirenaica, voluta dall'imperatoreGiustiniano.
I principali resti di epoca greco-romana[4] sono l'acropoli, il foro romano, il santuario diApollo e il tempio diZeus (è il tempio greco più grande delNordafrica ed è più grande delPartenone diAtene) che, come si è detto poc'anzi, ospitava una replica della statua di Zeus diFidia.
^The Caesareum at Cyrene and the Basilica at Cremna, with a Note on the Inscriptions of the Caesareum by J. B. Ward Perkins, M. H. Ballance, J. M. Reynolds, Papers of the British School at Rome, Vol. 26 (1958), pp. 137-194.