I principali corsi d'acqua sono iltorrente Lavagna, il quale divide in due nuclei distinti il paese, e il torrente Malvaro nei pressi della frazione di Monleone. Tra le vette del territorio ilmonte Manico del Lume (801 m), ilmonte Pegge (774 m), il monte Lasagna (728 m).
Le origini del comune risalgono alla diffusione delCristianesimo testimoniato dalla costruzione di una delle prime pievi battesimali.[5]
Il paese fu dominio della famigliaMalaspina fino al 1114, anno in cui fu inglobato nelle terre dellaRepubblica di Genova. In un anticocapitulum dal titoloDe potestatia Rapalli, fra la fine del XII e i primi del XIII,[6] è citata con il toponimo di Plicania, poi Ihicania,[7] Chinaglia e quindi l'odierna Cicagna.
Da sempre centro importante dellaval Fontanabuona, la comunità fu inclusa nella podesteria diRapallo del capitaneato diChiavari e successivamente nel capitaneato rapallese (istituito nel 1608), nello storico "quartiere" di Oltremonte.
Nel 1797 con la dominazione francese diNapoleone Bonaparte rientrò dal 2 dicembre nel dipartimento dell'Entella, con capoluogo Chiavari, all'interno dellaRepubblica Ligure. Dal 28 aprile del 1798 con i nuovi ordinamenti francesi, Cicagna rientrò nel III cantone, con capoluogoCarasco, della giurisdizione dell'Entella e dal 1803 centro principale del I cantone dell'Entella nella giurisdizione dell'Entella. Annesso alPrimo Impero francese, dal 13 giugno 1805 al 1814 venne inserito neldipartimento degli Appennini.
«D'argento, al fiume d'azzurroscorrente sotto un ponte di rosso ad un'arcata, murato di nero e sostenente una torre dello stesso, chiusa e finestrata di nero e merlata alla guelfa. Ornamenti esteriori da comune.[8]»
Santuario di Nostra Signora dei Miracoli - Chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nel capoluogo. Dal XIII secolo fu scuola con collegiata di canonici offrendo servizi di culto per altre chiese della zona. Nella sua storia l'edificio subì violenti saccheggi da parte dell'esercito napoleonico nel 1799. L'attuale edificio, oggi santuario, è stato ricostruito nel 1937.
Chiesa di Nostra Signora degli Angeli nella frazione di Monleone.[9]
Chiesa parrocchiale di San Rocco nella frazione di Pianezza.[10] Già succursale della parrocchiale di Cicagna, la chiesa fu elevata al titolo di parrocchia il 2 luglio del 1922.
Palazzo Cavagnari, edificato nella seconda metà del XIX secolo, nel centro abitato cicagnese.
Ponte detto "deiFieschi", presso l'abitato di Cicagna. Sovrastante iltorrente Lavagna, l'antico attraversamento a campata unica e realizzato in conci di pietra potrebbe essere databile al XII secolo o, comunque, al periodo medievale. Al centro è ubicata un'edicola votiva intitolata asan Giovanni Battista, patrono del paese.
Nel territorio comunale sono presenti diversi monumenti, vari dei quali sottoposti a provvedimenti di tutela da parte dellaSoprintendenza per i beni archeologici della Liguria. Fra questi il ponte della Vittoria, costruito nel 1937 a ricordo dei caduti dellaprima guerra mondiale e ai marinai dellaseconda guerra mondiale.[12][13] Anticamente su di esso potevano passarvi solo coloro che avevano partecipato alla Grande guerra come forma di rispetto verso i caduti, in seguito fu regolato al traffico abituale.
Di fronte a palazzo Cavagnari, al centro di una vasca marmorea, vi è un monumento del 1892 raffiguranteCristoforo Colombo, opera diOdoardo Tabacchi,[14][15] mentre all'emigrazione è stato dedicato, nel 1992, un monumento nella frazione di Monleone dello scultore Pietro Solari.[16] Nella frazione di Pianezza è presente un omaggio scultoreo ai lavoratori dell'ardesia.[17]
Secondo i datiIstat al 31 dicembre 2022, i cittadini stranieri residenti a Cicagna sono 174[19], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[20]:
Strumento principe di questa zona è ilpiffero appenninico il quale, accompagnato dallafisarmonica, e un tempo dallamüsa (cornamusa appenninica), guida le danze e anima le feste.[21] Il più rinomato costruttore di pifferi fu Nicolò Bacigalupo, dettoü Grixiu (Cicagna, 1863-1937) attivo a Cicagna dal 1900, dopo il suo ritorno dalPerù, fino alla sua morte.[21] Ciò che rimane della bottega del Grixiu (strumenti musicali semilavorati e attrezzi tra cui il tornio a pedale) è conservato nelmuseo etnografico Ettore Guatelli diOzzano Taro, frazione diCollecchio inprovincia di Parma.
Il territorio comunale è costituito dalle cinque frazioni di Monleone, Pianezza, Cassottana, Canivella e Serra[23] per un totale di 11,28 km². Confina a nord con i comuni diMoconesi eOrero, a sud conRapallo eCoreglia Ligure, ad ovest conTribogna e ad est conLorsica.
L'economia di Cicagna si fonda principalmente sull'agricoltura con la coltivazione di alberi da frutta, uliveti e vitigni e sulla lavorazione dell'ardesia finalizzata ad un usoedilizio e adelementi d'arredo, oppureartistico.[24] Oltre allafloricoltura, fiorente è l'attività industriale con la presenza di piccole e medie aziende attive nel settoretessile e da materiali da costruzione.
Dall'arteria principale della SS 225 dipartono altri collegamenti provinciali quali, in prossimità del centro, la strada provinciale 23 della Scoglina - per raggiungereFavale di Malvaro e, valicando ilpasso della Scoglina, i centri dellaval d'Aveto e dellaval Trebbia - e al bivio di Pianezza la strada provinciale 25 diOrero per il collegamento con l'omonimo comune. Dalla SP 23 un bivio presso la località di Acqua di Sopra devia verso est lungo la strada provinciale 24 di Verzi per collegarsi con il comune diLorsica.
Dal comune diChiavari un servizio ditrasporto pubblico locale gestito dall'AMT garantisce quotidiani collegamenti bus con Cicagna e per le altre località del territorio comunale.[25]
^Il toponimo dialettale è citato nel libro-dizionario del professor Gaetano Frisoni,Nomi propri di città, borghi e villaggi della Liguria del Dizionario Genovese-Italiano e Italiano-Genovese, Genova, Nuova Editrice Genovese, 1910-2002.
^Nominato dalla Prefettura di Genova a seguito del non raggiungimento del quorum dell'unico candidato a sindaco Limoncini nelle elezioni amministrative del 5 giugno 2016
^Sospeso per effetto dellalegge Severino a seguito della condanna in primo grado per le spese pazze