| Chieti FC 1922 Calcio | |
|---|---|
| Neroverdi,Teatini | |
| Segni distintivi | |
| Uniformi di gara | |
| Colori sociali | |
| Simboli | Achille acavallo |
| Dati societari | |
| Città | Chieti |
| Nazione | |
| Confederazione | UEFA |
| Federazione | |
| Campionato | Serie D |
| Fondazione | 1922 |
| Rifondazione | 1931 |
| Rifondazione | 2006 |
| Rifondazione | 2017 |
| Proprietario | |
| Presidente | |
| Allenatore | |
| Stadio | Guido Angelini (3 999 posti) |
| Sito web | www.chieti1922.com |
| Palmarès | |
| Si invita a seguire ilmodello di voce | |
IlChieti Football Club 1922, meglio nota comeChieti, è unasocietàcalcisticaitaliana con sede nella città diChieti. Milita inSerie D, la quarta divisione delcampionato italiano.
Fondata nel 1922, rifondata nel 1931, nel 2006 e nel 2017, ha all'attivo quaranta partecipazioni alla terza divisione nazionale, ove il miglior risultato conseguito è un secondo posto. Al 2025 occupa l'ottantaduesimo posto nella graduatoria dellatradizione sportiva nazionale.
I colori sociali sono ilverde e ilnero. Disputa le sue partite interne allostadio Guido Angelini.
Il Chieti fu fondato nel 1922, quando, nella Villa comunale, Nicola De Cesare partorì, con alcuni compagni, l'idea di formare una squadra di calcio cittadina. Subito aderirono altre persone; con la somma di ₤ 0,50 fu pagata la quota sociale e nacque la R.I.S.S. che disputò le prime partite nello storicostadio della Civitella contro squadre militari[1].
Esisteva negli stessi anni lo Sport Club Chieti, che però da molto tempo non svolgeva nessun'attività sportiva; si decise dunque di far sorgere a Chieti un unico sodalizio calcistico: ci fu una riunione tra le squadre cittadine R.I.S.S., Novelli e Sport Club Chieti che diede forma all'Unione Sportiva Chieti, con presidente Carlo Massangioli, i cui colori sociali, il nero e il verde, si dovevano alla scelta di utilizzare in un primo momento alcune divise delVenezia[2][3][4].
Dal 1925 al 1929 l'Unione Sportiva Pippo Massangioli disputò i campionati di Seconda Divisione Abruzzi[5].
Dopo diversi campionati nelle serie minori costellati da difficoltà infrastrutturali e finanziarie,[6] l'approdo inSerie C nazionale avvenne nella stagione1940-1941, nel girone F, nel quale vennero inclusi ancheAscoli,Molinella,Fano,Rimini,Imolese,Forlì,Sambenedettese,Pescara,Teramo,Ravenna eForlimpopoli. L'allenatore eraOrlando Tognotti. Il girone venne vinto dal Pescara, mentre la squadra teatina si classificò al sesto posto. Il miglior marcatore della squadra fu Gino Di Luzio con 8 centri.

Una buona stagione fu il torneo1942-1943 in cui il Chieti, allenato da Atro, si classificò secondo alle spalle del Forlì; il miglior realizzatore fu Alfiero Rota con 26 reti. Archiviato questo torneo a causa dellaseconda guerra mondiale, tutti i campionati furono sospesi. Terminata la guerra la vita riprese normalmente anche nel calcio ed il Chieti, nella stagione1945-1946, fu ammesso alla Serie C, nel girone B. L'allenatore eraMoretti. Al termine della stagione ci fu un quarto posto e, per i colori neroverdi, fu Ciriaco Pietrangeli a risultare il miglior realizzatore, con 16 reti.
La stagione1951-1952 culminò con una retrocessione; in quella stagione nella panchina del Chieti ci furono due tecnici,Walter Crociani e Umberto De Angelis. Il campionato fu vinto dalCagliari; capocannoniere della squadra teatina fuOreste Roccasecca, con 16 reti. Nel campionato1954-1955 la squadra venne soprannominata dai maggiori quotidiani nazionali il "Milan del sud"[7]: il Chieti infatti conseguì 18 partite utili consecutive (la serie fu interrotta solo da una sconfitta per 1-0 a Fermo a gennaio). Il Chieti concluse il campionato al quarto posto con 41 punti ed il capocannoniere fu Armando Esposito. Nella stagione1957-1958, anche grazie alle 16 reti di Cesare Peruzzi, vi fu il ritorno in Serie C.
Dopo tornei mediocri cominciò l'era di Guido Angelini, presidente dal 1962 al 1977, cui successivamente venne intitolato lo stadio cittadino. La gestione del nuovo presidente segnò da subito un netto cambio di passo, infatti nella stagione1963-1964 il Chieti, guidato daDomenico "Tom" Rosati, sfiorò laSerie B, classificandosi al secondo posto dietro ilSoccer Trani con soli 2 punti di distacco. In quel campionato il campo del Chieti, che all'epoca era ancora lo stadio della Civitella, fu squalificato per sette turni, in quanto, durante una gara tra Chieti eL’Aquila, l'arbitro, dopo alcune decisioni contestate dai tifosi teatini, fu assalito in campo dagli stessi. Il capocannoniere della squadra fu Feliciano Orazi con 13 centri.
Dopo appena due stagioni però la squadra venne nuovamente retrocessa. Era la stagione1965-1966 e alla guida dei neroverdi c'eraGiosuè Stucchi. Il Chieti totalizzò 24 punti e il miglior marcatore fu Paolo Spinelli con sole 4 reti. Nelcampionato seguente il Chieti si piazzò al secondo posto dietro ilBrindisi, ma la commissione disciplinare indagò su un episodio di corruzione da parte dei pugliesi e, in data 9 settembre 1967 la squadra fu condannata ad una penalizzazione di 15 punti che riportò il Chieti in Serie C. Il capocannoniere della squadra fu Fernando Ascatigno con 17 reti, l'allenatore eraPietro Castignani[2].

Nel maggio 1970 venne inaugurato il nuovostadio Angelini, inizialmente noto come stadio Marrucino. Nell'incontro inaugurale il Chieti affrontò il Milan di fronte a 11 000 persone. Per l'occasione, il fischietto del match fuConcetto Lo Bello. Dal 1970 si susseguirono diversi campionati con discreti piazzamenti, ma nella stagione1975-1976, ci fu la retrocessione inSerie D. Nellastagione successiva il Chieti tornò in C con al timoneAntonio Giammarinaro. I punti finali furono 49, con piazzamento davanti allaPalmese, finita a quota 43. In quell'estate, dopo 15 anni di presidenza, lamentando troppa solitudine al timone della società, Guido Angelini si dimise nel 1977 regalando la società con l'intero parco giocatori al comune di Chieti; l'intero capitale era a quell'epoca di mezzo miliardo di lire.
Gli anni successivi videro un rendimento altalenante della squadra. Sotto la presidenza dei costruttori Dionino Serano e Luciano Marino, il Chieti disputò campionati di alto livello tecnico grazie all’importante e continuo sforzo economico dei due imprenditori teatini, conseguendo in un primo momento buoni risultati sul campo. Ciò nonostante, e a discapito di una rosa giocatori degna di ben altre categorie, arrivò un’inattesa retrocessione nella stagione1979-1980. L'allenatore era Ezio Volpi. In quella stagione vi furono inattesi problemi finanziari e una serie di licenziamenti fra i dirigenti societari, questi ultimi rei di aver dilapidato con scelte a dir poco discutibili non solo il patrimonio lasciato in eredità da Angelini, ma anche gli ingenti capitali versati dalla nuova proprietà. Solo l’ulteriore intervento economico e la serietà di Serano, Marino e Volpi salvò la squadra dalla bancarotta e dall’eventuale smantellamento. I problemi però si ripercossero sul lato sportivo, e la squadra retrocedette inSerie C2 con soli 28 punti all'attivo, il capocannoniere fu Giorgio Tomba con 8 reti. La crisi societaria, mai del tutto risolta, si trascinò anche l'anno successivo, mentre la denominazione sociale variò inSocietà Sportiva Chieti Calcio[8].

Nella stagione1981-1982, con allenatore Tom Rosati e con una squadra formata da giovani, il Chieti retrocedette nelCampionato Interregionale. Negli anni successivi si susseguirono alla presidenza del Chieti prima Sergio Supplizi poi Vittorio Barbiero[9]. I problemi economici condizionarono anche l'estate 1985, ma l'ingresso in società di Mario Mancaniello portò una rinnovata stabilità nella gestione della squadra; vi fu un ulteriore cambio di denominazione inAssociazione Calcio Chieti[10]. Il primo anno di presidenza Mancaniello si concluse con un primo posto a pari punti con ilLanciano, seguito dallo spareggio perso ai rigori sulcampo neutro diLatina. Il ritorno in C2 si concretizzò l'anno seguente nel campionato1986-1987, con la nuova denominazione societaria diChieti Calcio[11]. Al timone della squadra c'era ancora Feliciano Orazi e il capocannoniere della squadra fu Stefano Sgherri.
Nella stagione1987-1988, che segnò il ritorno dei teatini nel professionismo, il Chieti si piazzò in quinta posizione, mentre nellaseguente stagione perse nuovamente ai rigori, sulneutro diCesena, lo spareggio contro laTernana per la promozione in Serie C1. Nel1990-1991, con otto turni di anticipo, i neroverdi tornarono in terza serie, sotto la guida dell'allenatore Ezio Volpi; alla morte del tecnico, pochi anni dopo, gli fu intitolata la curva est dello stadio Angelini[2].

Nel campionato diSerie C1 1991-1992 si mise in mostra l'allora giovane, arrivato a Chieti in prestito dallaSampdoria,Enrico Chiesa. I problemi però cominciarono presto a riaffiorare: il presidente Mancaniello, la cui attenzione fu distolta anche da problemi personali, iniziò a trascurare la squadra, fino alla retrocessione in Serie C2. Nell'estate 1998 ci fu un avvicendamento societario, ed al posto di Mancaniello subentrò l'imprenditore Pino Albergo[12].
Il campionato diSerie C2 1998-1999 si concluse con la retrocessione ai play-out contro i siciliani delGela, che dopo il netto risultato dell'andata di 3 a 0, si imposero con lo stesso risultato anche al ritorno, salvandosi grazie al miglior piazzamento finale in classifica[12].

Nell'estate 1999, dopo un nuovo avvicendamento societario, subentrò Antonio Buccilli alla presidenza della squadra. Dopo pochi giorni arrivò anche il ripescaggio in Serie C2; in quellastagione il Chieti riuscì a conquistare la salvezza, battendo ai play-out ilCasarano.
Nel successivo campionato 2000-2001, nel girone B della Serie C2, il Chieti guidato daGabriele Morganti, capitano della squadra ai tempi di Mancaniello, ottenne la promozione in Serie C1, vincendo la doppia sfida dei play-off contro ilTeramo (1-1 a Teramo con gol teatino di Sanguinetti e 1-0 a Chieti con gol di Pignotti). In quella squadra l'asso fu il romano, ma abruzzese di adozione e di famiglia,Fabio Grosso, e il capocannoniere fu Giuseppe Aquino. Nel biennio 2001-2002 e 2002-2003, sotto la guida del tecnicoPiero Braglia, il Chieti offrì un discreto gioco e riuscì a centrare due campionati di medio alta classifica. Il 9 settembre 2001 arrivò la vittoria di misura nelderby d'Abruzzo contro gli storici rivali delPescara, 1-0 realizzato da Paolo Zaccagnini. Il successivo campionato 2003-2004, sotto la guida diDino Pagliari, subentrato aCarlo Florimbi, che a sua volta aveva sostituito alla quarta giornataRoberto Alberti, vide il Chieti concludere a ridosso della zona play-off ed ottenere il record di punti ottenuti nel campionato di C1 (48); il miglior realizzatore della squadra fu l'allora giovaneFabio Quagliarella, di proprietà delTorino. Nella stagione 2005-2006 il Chieti conclude il campionato all'ultimo posto; nell'estate due imprenditori romani, Paolo Di Stanislao e Giuseppe Ielo, si dichiarano disposti ad accollarsi parte dei debiti e rilevano la società (come comprovato da regolare atto notarile stipulato in data 9 luglio 2006). Tuttavia, Di Stanislao e Ielo non iscrivono il Chieti Calcio.
Nella stagione 2006-2007 Giustino Angeloni fondò l'Associazione Sportiva Dilettantistica Chieti[13], che partecipò al girone B del campionato diPromozione Abruzzese guidato dall'allenatore Amedeo Assetta vincendo il campionato con una giornata di anticipo. La vittoria fu piuttosto sofferta, dato che i 13 punti di vantaggio accumulati alla fine del girone di andata furono sciupati mano a mano nel girone di ritorno, in favore dell'inseguitoreCasoli. Fu decisiva proprio fu la sfida con il Casoli, giocata aLanciano per motivi di ordine pubblico, vinta per 1-0 a tre giornate dalla fine del campionato. Nella penultima giornata il Chieti festeggiò la matematica promozione inEccellenza, dopo la vittoria sul Vestina Penne. I tifosi teatini a seguito della squadra invasero pacificamente il terreno di gara diPenne per festeggiare assieme a giocatori, allenatore e presidente.
Nella stagione 2007-2008 il Chieti festeggiò la promozione in Serie D il 27 aprile 2008 in seguito alla vittoria per 2 a 0 contro ilNotaresco giocatasi sul campo neutro diTeramo. A fine stagione i migliori marcatori della squadra neroverde furono capitan Contini (14 gol) e Antignani (11 gol).Nella stagione 2008-2009 il Chieti giocò nel girone F della Serie D. In questa stagione l'avvio fu pessimo, con soli 2 punti nelle prime 7 giornate, e così la dirigenza effettuò una rivoluzione tecnica, chiamandoPino Giusto in panchina in sostituzione dell'esonerato Rinaldo Cifaldi, mentre nel ruolo di direttore generale arrivò Enzo Nucifora. Quest'ultimo rivoluzionò quasi completamente la rosa, con risultati subito positivi. La squadra, trascinata dai bomber Giuseppe Genchi e Alessio Rosa e dal capitano Alessandro Tatomir, risalì rapidamente la classifica, risultando la squadra con più punti realizzati nel girone di ritorno e concludendo il campionato al quarto posto, guadagnando l'accesso ai play-off dai quali sarà però eliminato per mano del Casoli.
Nella stagione 2009-2010 la società variò nome inSocietà Sportiva Dilettantistica Chieti[14], ed in seguito ad una formidabile rimonta, con in panchina il neo tecnicoVincenzo Vivarini, concluse il campionato al primo posto ottenendo la promozione inLega Pro Seconda Divisione. Dopo 4 anni di permanenza tra i dilettanti la società teatina ritorna in un campionato professionistico, e cambia nuovamente denominazione inSocietà Sportiva Chieti Calcio[15].
La stagione 2010-2011 parte senza grossi proclami da parte della società, che allestisce una squadra molto giovane pur confermando i migliori elementi della stagione precedente (su tutti Rosa, Vitone, Pepe e Mucciante). La stagione inizia molto bene e, prima della pausa natalizia, la compagine teatina si trova in terza posizione (a pari merito con i cugini aquilani) anche grazie al gioco veloce che il tecnico Vivarini ha impresso alla squadra. Chiude il campionato al 6º posto ad un solo punto dalla zona play-off[2].
Nella stagione 2011-2012 la società teatina allestisce di nuovo una squadra molto giovane, con in panchina il neo tecnicoSilvio Paolucci. Al termine della stagione il club riesce a piazzarsi in quarta posizione, qualificandosi aiplay-off del campionato 2011-2012: il Chieti vince la semifinale contro l'Aprilia, ma perde la finale contro laPaganese.Dall'esito di questi play-off ne discende che il Chieti non è riuscito a riapprodare nel campionato professionistico diLega Pro Prima Divisione (l'ex serie C1)[16].
Nel campionato 2012-2013 il Chieti ottiene la 4ª posizione ma ai play-off viene eliminato daL’Aquila[17].
Nel campionato 2013-2014 la squadra ha un buon avvio ma, a causa di un girone di ritorno nettamente al di sotto delle aspettative, non riesce a rientrare tra le prime 12 (arriva 15ª) e viene retrocessa inSerie D[18]. La società aggiorna dunque la denominazione inSocietà Sportiva Dilettantistica Chieti Calcio.
Nella stagione 2014-2015 viene scelto come allenatore Donato Ronci[19] e, dopo varie vicissitudini societarie, le dimissioni del presidente Bellia[20] (il quale resta tuttavia al timone sino al termine della stagione) e la contestazione perenne della tifoseria organizzata, la squadra chiude la stagione al sesto posto (mancando i play-off all'ultima giornata). Dopo diversi incontri e trattative, a inizio giugno arriva la cessione della società ad una cordata romana capeggiata dall'imprenditore Giorgio Pomponi che il 12 giugno in conferenza stampa si presenta ai tifosi con programmi ambiziosi, dichiarando subito che l'obiettivo è quello di riportare, nel giro di una stagione, il Chieti tra i professionisti e di costruire un settore giovanile all'avanguardia.
Nel 2016, dopo una stagione tra molti bassi e pochi alti, Pomponi decide di vendere la società, ma non arrivano proposte serie fino a luglio, quando la società viene ceduta a Mauro Giacomini. Pomponi, tuttavia, visti i lunghi tempi per il closing, decide di iscrivere comunque la squadra al campionato. Successivamente, nel mese di dicembre 2016, la Società Sportiva Dilettantistica Chieti Calcio a r.l. viene dichiarata fallita e viene radiata dalla F.I.G.C. il 6 gennaio 2017 e non porta a termine il campionato. Nel frattempo, viene fondato il Chieti F.C. Torre Alex, che nella stessa stagione 2016-2017 rileva il titolo sportivo della Torre Alex (e come da regolamento deve mantenerne il nome per il primo anno) e gioca in Promozione vincendo il campionato con Giulio Trevisan al timone della società. Nell'estate 2017, poi, tale società diventaAssociazione Sportiva Dilettantistica Chieti F.C. 1922 e porta con sé la tradizione e la storia del vecchio sodalizio giocando in Eccellenza, senza brillare, tanto che a fine stagione il presidente Trevisan lascia la società.
All'inizio della stagione 2018-2019, un nuovo gruppo con a capo Filippo Di Giovanni, già presente nel precedente organigramma societario, arriva al timone del club ancora una volta nel tentativo di riportare i neroverdi fuori dal calcio regionale. A fine campionato il Chieti ottiene la promozione diretta e torna in Serie D dopo 2 anni di assenza. Nel luglio 2019 si verifica un altro cambio societario: Giulio Trevisan rientra in qualità di patron, mentre l'imprenditore abruzzese Antonio Mergiotti diventa il nuovo presidente della squadra[21] e la squadra cambia denominazione inSocietà Sportiva Dilettantistica Chieti F.C. 1922. In seguito alla sospensione dei campionati sancita dallaLND il 9 marzo 2020[22], la squadra è stata retrocessa in Eccellenza regionale in virtù della posizione di classifica al momento della sospensione dei campionati, non più ripresi e dichiarati conclusi l'8 giugno dal consiglio federale dellaFIGC a causa dellapandemia di COVID-19 in Italia. La decisione della Lega ha reso definitiva la classifica alla ventiseiesima giornata, che vedeva il Chieti in penultima posizione[23][24].
Il Chieti prende quindi parte al campionato di Eccellenza Abruzzo 2020-2021, che a causa del protrarsi dellapandemia di COVID-19 in Italia si svolge in un'inedita edizione: vi partecipano solo le squadre che intendono ambire alla vittoria del campionato, con promozione diretta in serie D della prima classificata.Ad aprile 2021 prende dunque il via un mini torneo al quale partecipano, oltre al Chieti, altre sei formazioni abruzzesi tra le quali le blasonate L'Aquila e Avezzano. Il Chieti conclude la competizione al primo posto posto e viene quindi promosso in serie D 2021-2022.
Nel campionato di serie D 2021-2022 il Chieti si piazza al 12º posto, conquistando la salvezza diretta con un punto di margine sulla zona playout.
Nel corso della stagione 2022-2023 la società viene ceduta all'imprenditore torinese Ettore Serra[25], il quale dichiara sin da subito di voler riportare i neroverdi tra i professionisti nel giro di tre anni. Il Chieti conclude il campionato di serie D 2022-2023 all'8º posto.
La stagione 2023-2024 prende il via all'insegna dell'entusiasmo. La società, con Demetrio Sartiano nel ruolo di D.G., dichiara espressamente di voler vincere il campionato e, per questo, allestisce una squadra capace sulla carta di centrare la promozione diretta in serie C. Tra gli altri, arriva in neroverde l'attaccanteMatteo Ardemagni, circostanza che alimenta ulteriormente l'entusiasmo della piazza.Il Chieti, con Mauro Chianese alla guida tecnica, pur tra alti e bassi disputa un buon girone d'andata, concluso a quattro punti dalla capolistaCampobasso.Tuttavia, a causa dei risultati comunque altalenanti ed inferiori alle aspettative, la società decide di esonerare Chianese e di affidare l'incarico di allenatore aGennaro Iezzo. La scelta non si rivelerà azzeccata ed il Chieti, a seguito di un girone di ritorno assai deludente e con la panchina affidata nel finale di stagione aPasquale Luiso, conclude il campionato all'8º posto.
Nell'estate 2024 il Chieti rischia di non poter perfezionare l'iscrizione al campionato di serie D 2024-2025. La situazione viene sbloccata in extremis con l'intervento degli imprenditori Nicola Di Matteo e Daniele Ferro che versano nelle casse della società le somme necessarie per chiudere le pendenze relative alla stagione precedente e procedere all'iscrizione.Sotto il profilo tecnico viene attuata una vera e propria rivoluzione con l'avvento di Michele Ciccone nel ruolo di D.S. eGiovanni Ignoffo nel ruolo di allenatore.Tuttavia, nel mese di settembre 2024 l'85% della società viene ceduto da Ettore Serra al fondo svizzero WIP Finance S.A., che affida la presidenza del club al teatino Giuseppe Gianni Di Labio.
| Cronistoria della S.S.D. Chieti F.C. 1922 | |
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La scelta dei colori nero e verde risale al 1919, anno nel quale la primasquadra di calcio rappresentativa della città non disponeva di divise proprie: in mancanza dei soldi per comprarle, si dovette ricorrere alle tenute delVenezia, trovate in una cassa proveniente dalla città lagunare insieme a molte altre contenenti i documenti dell'ufficioanagrafe e altro, trasferite aChieti pereditto del reVittorio Emanuele III, allo scopo di impedire il sequestro da parte delletruppeaustro-ungariche in caso di invasione delVeneto dopo la disfatta diCaporetto.
Nella stagione 1931-1932, dopo la non iscrizione della Pippo Massangioli, l'eredità sportiva cittadina passò all'Unione Sportiva Gloria che continuò a utilizzare i propri colori rosso e azzurro. L'anno seguente, con il cambio di denominazione in Chieti vennero, ripristinati i colori verde e nero.
Il gagliardetto della squadra ha subito vari ritocchi negli anni. Recentemente era identificato da uno stemma in stileMilan[30], successivamente, sotto la guida del presidente Antonio Buccilli, si è passati a un gagliardetto più moderno che ritraeva due strisce (una nera e l'altra verde) attraversare la scritta "CC 1922", ossia Calcio Chieti 1922[30]. Nel 2006, in seguito al fallimento, il gagliardetto dell'A.S.D. Chieti è stato reinventato rudimentalmente in stileRoma[30]. L'ultima modifica è stata apportata nell'estate del 2008 quando al precedente stemma è stato aggiunto su un fianco l'Achille a cavallo, simbolo della città di Chieti e da poco, dunque, anche della squadra locale[30].
Dal 2015 al 2017, il logo societario è cambiato passando alle quattro chiavi raffigurate agli angoli dello stemma, divise da una croce neroverde. Il logo adottato nel 2017 è il classico ovale con strisce neroverdi ed i simboli della città: la sagoma dell'eroe Achille a cavallo e lo scudo rosso con croce bianca.

Lostadio Guido Angelini di Chieti fu progettato nel 1969 (come moltissimi in Italia è su base del progetto stadio olimpico delC.O.N.I., un ellissoide con pista e pedane di atletica e fossato intorno) ed entrò in funzione nel maggio del 1970 con un'amichevole Chieti-Milan arbitrata daConcetto Lo Bello, il tutto con una cornice di circa 11 000 spettatori. La partita si concluse sul risultato di 1-6 per il Milan, dopo il vantaggio del Chieti nei minuti iniziali. L'impianto può ospitare 12 750 spettatori ma, causa problemi di adeguamento alle nuove normative e di manutenzione, è, al 2025, omologato per 3999 spettatori[31].

In precedenza, il Chieti disputava le sue gare interne nellostadio della Civitella, utilizzato dal 1922 al 1970[1][4][31].
Sedi sociali
La sede degli allenamenti del Chieti è il Campo V. Zappacosta Manoppello Arabona.
Di seguito l'organigramma societario:
Di seguito l'elenco degli sponsor tecnici:
Il Chieti collabora con la società River Chieti '65 per la gestione del settore giovanile[40].
Di seguito l'elenco degli allenatori e dei presidenti[41]:
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| 3º | Seconda Divisione | 2 | 1926-1927 | 1927-1928 | 40 |
| Campionato Meridionale | 1 | 1928-1929 | |||
| Serie C | 25 | 1940-1941 | 1977-1978 | ||
| Serie C1 | 12 | 1978-1979 | 2005-2006 | ||
| 4º | Seconda Divisione | 1 | 1929-1930 | 36 | |
| Promozione | 3 | 1948-1949 | 1950-1951 | ||
| IV Serie | 5 | 1952-1953 | 1956-1957 | ||
| Campionato Interregionale - Prima Categoria | 1 | 1957-1958 | |||
| Serie D | 11 | 1966-1967 | 2025-2026 | ||
| Serie C2 | 11 | 1980-1981 | 2000-2001 | ||
| Lega Pro Seconda Divisione | 4 | 2010-2011 | 2013-2014 | ||
| 5º | Campionato Interregionale | 5 | 1982-1983 | 1986-1987 | 7 |
| Serie D | 2 | 2008-2009 | 2009-2010 | ||
| Livello | Categoria | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|---|
| I | Seconda Divisione | 6 | 1925-1926 | 1934-1935 | 12 |
| Prima Divisione | 2 | 1937-1938 | 1939-1940 | ||
| Eccellenza | 4 | 2007-2008 | 2020-2021 | ||
| II | Promozione | 1 | 2006-2007 | 1 | |
| Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|
| Coppa Italia | 3 | 1940-1941 | 2012-2013 | 3 |
| Coppa Italia Semiprofessionisti | 9 | 1972-1973 | 1980-1981 | 33 |
| Coppa Italia Serie C | 20 | 1981-1982 | 2005-2006 | |
| Coppa Italia Lega Pro | 4 | 2010-2011 | 2013-2014 | |
| Poule Scudetto | 1 | 2009-2010 | 1 | |
| Coppa Italia Serie D | 11 | 2008-2009 | 2025-2026 | 11 |
| Coppa Italia Dilettanti | 5 | 1982-1983 | 1986-1987 | 5 |
| Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|
| Coppa Nello Mancini | 1 | 2006-2007 | 1 | |
| Coppa Italia Dilettanti Abruzzo | 4 | 2007-2008 | 2020-2021 | 4 |
| Competizione | Partecipazioni | Debutto | Ultima stagione | Totale |
|---|---|---|---|---|
| Coppa Anglo-Italiana | 1 | 1979 | 1 | |
Il Chieti ha disputato in totale 92 stagioni calcistiche. 79 sono i campionati disputati a carattere interregionale, dei quali 40 di terzo livello, 32 di quarto livello e 7 di quinto. Le stagioni di carattere regionale a cui la squadra ha partecipato sono 13, di cui 12 nel primo livello regionale e 1 nel secondo.
Per quanto riguarda le coppe si conta una partecipazione a livello internazionale, nel 1979. Sono invece 49 le coppe in cui la squadra ha partecipato a livello nazionale. Nelle coppe regionali il club ha partecipato per 5 volte.
Il miglior marcatore del Chieti di sempre è Alfiero Rota, che tra il 1940 e il 1947 ha realizzato 70 reti. Il calciatore che ha invece collezionato il maggior numero di presenze è Arturo De Pedri, che conta 273 apparizioni dal 1964 al 1974.
Di seguito le tabelle con i record di presenze e reti[52]:
Il tifo a Chieti ha origini molto lontane, intorno al 1974-1975. IFedelissimi, primo club cittadino, organizzano tifo e trasferte alle quali partecipano anche gliUltras, gruppo formato da giovani.
Nei primi anni ottanta si formano vari gruppi (Sconvolts,Fedayn,Viking). Con il ritorno tra i professionisti nel 1987 la curva si dà un assetto organizzativo più adeguato; nascono tanti nuovi gruppi fra cui gliAchaean Generation, che sono i successori degli Ultras nella guida della curva; la loro nascita ha come data storica il 10 marzo del 1985. Gli Achaean Generation sono protagonisti di tante trasferte, oltre che delle gare interne, fino al loro scioglimento nel 1996.Amiterno's Brothers,Supporters Village,Indians Scalo,Club Luciano Novembrini eFilippone Neroverde contribuiscono al tifo della curva nei quattro anni diSerie C2. Nel frattempo nascono altri gruppi tra cui gliIrriducibili Scalo (gruppo fondato nel 1989).
La promozione inSerie C1 delinea un nuovo scenario per la tifoseria che si trasferisce nell'altra curva resa più capiente e successivamente intitolata ad Ezio Volpi, allenatore del ritorno della squadra in Serie C1. Al fianco di Achaean e Irriducibili, nascono gliUltras '74, formati in prevalenza da appartenenti al gruppo Filippone Neroverde, e altri gruppi, tra cuiGente Persa,Skins,Boys,Levante Neroverde,Wanderers. Nelle annate immediatamente successive si delinea una situazione anomala in Curva Volpi, dove vi sono contrasti interni tra Achaeans e Irriducibili (ai quali si sono uniti gli Ultras '74).
Il torneo peggiore, sia a livello di curva che di squadra, è il1995-1996. Gli Achaean Generation proprio in quest'anno decidono di sciogliersi, anche se questo non è stato mai ufficializzato. In questi anni Irriducibili e330 s.l.m. seguono il Chieti, anche se in poche unità, fino inCampania,Puglia eSicilia; nel2000-2001, con la promozione in Serie C1, si formanoVecchia Guardia ePlanet Chieti e nello stesso anno tornano in curva gli Achaean oltre che ai ragazzi del Levante.
Successivamente, nonostante il fallimento che ha portato all'iscrizione al campionato diPromozione prima edEccellenza poi, il tifo in curva riesce a mantenersi attivo.Vi furono oltre 1 800 presenze per lo scontro diretto con il Casoli sulneutro di Lanciano nella stagione 2006-2007 (campionato di Promozione) e oltre 4 000 spettatori registrati nelle partite interne controL’Aquila e Casoli nella stagione2007-2008, culminata poi con la promozione nel match finale contro il Notaresco sulneutro di Teramo, sui cui spalti erano presenti oltre 2 000 spettatori.[senza fonte]
Il principale gruppo è quello degli89 Mai Domi, fondati dopo lo scioglimento degli Irriducibili nel 2013.
Secondo l'osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive, la tifoseria è dell'area dell'estrema destra.[53]
La tifoseria del Chieti dopo la rottura del gemellaggio conMonopoli[54],L'Aquila[55],Sambenedettese[56] eArezzo, ha mantenuto la storica amicizia con la tifoseria delTermoli[57]. Si registrano rapporti di amicizia con le tifoserie di Matese, San Salvo,Sant'Egidio,Lazio eGiugliano.
Le principali rivalità riguardano altre squadre abruzzesi comeLanciano[58],Teramo[59],Avezzano[60],Vastese[61]. Fuori regione si segnalano attriti conAscoli[62],Campobasso[63],Taranto,Perugia[64] eTernana[65].
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| Società Sportiva Dilettantistica Chieti F.C. 1922 | |
|---|---|
| Società | Voce principale ·Stagioni |
| Persone | Calciatori ·Allenatori ·Dirigenti |
| Campi da gioco | Stadio della Civitella(1922-1969) ·Stadio Guido Angelini(1970-) |
| Incontri | Derby calcistici in Abruzzo |
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| Unione Sportiva Chieti | 1922-23 ·1923-24 ·1924-25 |
| Unione Sportiva Pippo Massangioli | 1925-26 ·1926-27 ·1927-28 ·1928-29 ·1929-30 ·1930-31 |
| Unione Sportiva Gloria | 1931-32 |
| Società Sportiva Chieti | 1932-33 ·1933-34 ·1934-35 ·1935-36 ·1936-37 ·1937-38 ·1938-39 ·1939-40 ·1940-41 ·1941-42 ·1942-43 ·1943-44 ·1944-45 ·1945-46 ·1946-47 ·1947-48 ·1948-49 ·1949-50 ·1950-51 ·1951-52 ·1952-53 ·1953-54 ·1954-55 ·1955-56 ·1956-57 ·1957-58 ·1958-59 ·1959-60 ·1960-61 ·1961-62 ·1962-63 ·1963-64 ·1964-65 ·1965-66 ·1966-67 ·1967-68 ·1968-69 ·1969-70 ·1970-71 ·1971-72 ·1972-73 ·1973-74 ·1974-75 ·1975-76 ·1976-77 ·1977-78 ·1978-79 ·1979-80 |
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