LaChiesa ortodossa autocefala albanese (inalbanese:Kisha Ortodokse Autoqefale e Shqipërisë), comunemente nota comeChiesa ortodossa albanese, è unachiesa ortodossaautocefala diffusa inAlbania. Occupa il 13º posto neldittico delle Chiese ortodosse.[1] Il suoprimate ha il titolo diarcivescovo diTirana,Durazzo e di tutta l'Albania.
Dal 16 marzo2025 arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania èGiovanni, al secolo Joan Pelushi, intronizzato il 29 marzo.
NelXV secolo, poco dopo la conquistaottomana, ebbe inizio un lento processo di conversione all'Islam da parte di numerosi albanesi. A metà delXIX secolo, a seguito delle riforme chiamate"tanzimat", la maggioranza della popolazione era ormai di religione musulmana. La riforma che contribuì maggiormente a far decrescere il numero dei cristiani ortodossi fu quella che imponeva la coscrizione obbligatoria per i non islamici. Dal1767 la parte di popolazione rimasta fedele all'ortodossia a sud del fiumeDrin fu assoggettata alla giurisdizione del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli.
A seguito della dichiarazione di indipendenza dell'Albania formulata nel novembre1912, Noli (che neglianni venti assumerà incarichi politici di primo piano) tornò nel suo paese d'origine e divenne, di fatto, il capo della Chiesa ortodossa albanese. Il 17 settembre1922, aBerat, i rappresentanti della Chiesa proclamarono l'autocefalia ed approvarono un nuovo statuto. Il 21 novembre1923 Fan Noli fu consacrato vescovo. Nel1929 fu approvato un secondo statuto nel corso di un congresso svoltosi aCoriza. Il 12 aprile1937 ilsinodo del Patriarcato ecumenico di Costantinopoli emise un"tomos" con cui riconosceva l'autocefalia della Chiesa albanese.
L'idea di Fan Noli, e a seguire dell'arcivescovo Christopher, era quella di unire a sé laChiesa cattolica italo-albanese degliarbëreshë; tuttavia, la mancanza di una maggioranza assoluta in seno agli organi esecutivi ha rovesciato il progetto.
Nel novembre1950 l'assemblea di Albania votò un terzo statuto che sancì il principio in base al quale il primate della Chiesa ortodossa locale doveva possedere il requisito dellacittadinanza albanese. Tale disposizione fu abrogata solo nel1993. Durante ilregime diEnver Hoxha la Chiesa subì una grave persecuzione. In un primo momento il governo si limitò a bandire l'insegnamento religioso dalle scuole ed a mettere le organizzazioni religiose sotto il controllo statale. Dal1967 tutte le chiese e lemoschee del paese furono chiuse e Hoxha dichiarò l'Albania il primo veroStato ateo del mondo. Queste disposizioni furono confermate nellaCostituzione del1976 dagli articoli 37 e 55 che stabilivano rispettivamente che lo Stato non riconosceva alcuna religione e che erano vietate le associazioni, la propaganda e le attività religiose.
Dopo la caduta del regimecomunista, quando la libertà religiosa fu restaurata, solo 22 preti ortodossi erano rimasti in Albania. Per far fronte a tale situazione, il Patriarcato ecumenico nominòAnastas Janullatos comeesarca della Chiesa ortodossa albanese. Costui fu eletto primate il 24 giugno1992. Il 11 luglio seguente ebbe luogo la cerimonia di intronizzazione a Berat.Parrocchie ortodosse furono create nella maggioranza delle città e dei villaggi. Dopo la sua elezione l'arcivescovo Anastasio istituì unseminario per la formazione dei sacerdoti. Dal 1992, circa 150 nuove chiese sono state costruite, mentre 60 monasteri ed altre 160 chiese sono stati restaurati.[5]
Anche se l'Islam è la religione predominante in Albania, nelle regioni del sud il cristianesimo ortodosso era tradizionalmente molto radicato prima della dichiarazione d'indipendenza (1912). Tuttavia, nel corso delXX secolo il numero degli ortodossi è decresciuto ampiamente. Ilcensimento del2011 attesta la presenza nel paese di un 6.75% della popolazione composto da fedeli ortodossi. Tuttavia, un'altra serie di fonti riporta dati molto diversi, che vedono una sostanziale parità tra musulmani e cristiani (35/40% l'uno) e una percentuale di laici, non religiosi, agnostici o atei compresa tra il 20 e poco più del 25%.[senza fonte]
La Chiesa ortodossa albanese è retta da unSanto Sinodo dei vescovi costituito nel1998. Al suo vertice è posto l'arcivescovo di Tirana, Durazzo e di tutta l'Albania Anastasio (Anastas Janullatos).
La Chiesa è impegnata in diverse attività sociali, dalla sanità all'assistenza sociale, dall'educazione alla tutela del patrimonio storico-culturale. Fa parte integrante delConsiglio ecumenico delle Chiese (di cui l'arcivescovo Anastasio fu scelto come co-presidente nel2006). La Chiesa possiede anche unaradio chiamata"Ngjallja"("Resurrezione") e numerose riviste.
La lingua liturgica utilizzata è l'albanese, mentre in minoranza sono usati non ufficialmente anche l'arumeno e ilneogreco. Tuttavia, la liturgia ortodossa albanese è l'unica ad utilizzare il greco moderno al posto dellakoinè.
Dal2016, in seguito alla creazione di due nuove metropolie[6], la Chiesa ortodossa albanese è organizzata territorialmente in 6 circoscrizioni ecclesiastiche:[7]
^Ufficialmente non fa più parte dell'ortodossia a partire dalGrande Scisma; nel2006 ilPapa ha abbandonato il titolo diPatriarca d'Occidente, nonostante alcune Chiese glielo riconoscano tuttora. Nel 2024 pontefice romano lo ha nuovamente ripreso come "titolo storico"
^Autocefalia non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Mosca, Bulgaria, Georgia, Polonia e Repubblica ceca · Slovacchia; non riconosciuta dagli altri patriarcati, per i quali è ancora una giurisdizione autonoma della chiesa russa)
^Autonomia dal patriarcato di Costantinopoli non universalmente riconosciuta (riconosciuta da Costantinopoli ma non da Mosca)
^Autonomia dal patriarcato di Gerusalemme non universalmente riconosciuta