Quella maronita è l'unicaChiesa d'Oriente rimasta sempre in comunione con laSanta Sede. Conserva un elemento di autonomia, come le altre chiese cattoliche orientali patriarcali: il patriarca viene eletto dalSinodo deivescovi e soltanto dopo l'elezione fa professione di comunione con ilpontefice romano.
I sei principali riti della tradizione cristiana sono:alessandrino,armeno,antiocheno (o siriaco-occidentale),caldeo (o siriaco-orientale),bizantino (o costantinopolitano) elatino (o romano). La Chiesa maronita segue il rito antiocheno.[1]. Essendo in piena comunione con il Sommo Pontefice, un cattolico romano può frequentare i riti di una parrocchia delrito orientale e qui ricevere tutti i sacramenti.[2] Ugualmente, i fedeli maroniti, che risiedano in luoghi distanti da una Chiesa del proprio rito, possono partecipare alla vita di un'altra comunità della Chiesa cattolica di differente rito, pur restando parte della Chiesa maronita.[3]
Il sinodo patriarcale della Chiesa maronita nel 2003-2004 ha identificato cinque elementi distintivi della Chiesa maronita:
è antiochena;
è calcedoniana (ovvero riconosce le deliberazioni conclusive delConcilio di Calcedonia del 451);
La Chiesa maronita prende il nome dal suo fondatore,san Marone († 410), unasceta siriaco amico diGiovanni Crisostomo che la istituì nelIV secolo. Dopo la sua morte, nel452 i suoi discepoli costituirono unmonastero nei pressi del suo sepolcro, adApamea, sulle rive del fiumeOronte. Fin dalle origini la comunità maronita seguì il Patriarca di Antiochia. Quando la regione divenne a maggioranzamonofisita (V-VI secolo), la comunità dovette trasferirsi in una regione più interna del Libano.
NelVII secolo la comunità maronita fu rifondata e organizzata da un santo monaco, l'abate del monastero di Brad, inSiria. Giovanni Marone fu il primo maronita a ricoprire la dignità episcopale; l'ordinazione avvenne nel676 e in seguito - nel685 - fu elettoPatriarca di Antiochia. Fu il primo maronita a ricoprire questo incarico. Per sfuggire a una persecuzione, decise di lasciare la Siria e dirigersi verso il Libano. San Marone trascorse la sua esistenza su una montagna della Siria che sarebbe identificata con ilKefar-Nabo, nelOl-Yambos (Tauro, odiernaTurchia). Si stabilì aKfarhy, dove fece costruire un nuovo monastero nel quale depositò lareliquia più preziosa per i maroniti: il cranio di san Marone. Da esso deriva il nome del monastero:Monastero di Ras Marun (cranio di Marone). Da quell'epoca il monastero è lasede patriarcale maronita.
Dopo il685 la Chiesa di Antiochia si divise tra calcedonesi e non calcedonesi, che divennero la maggioranza. La comunità maronita scelse di rimanere calcedonese e non si riconobbe più nel patriarcaTeofane. Iniziò un periodo di autonomia: i monasteri diventarono sedi vescovili.
All'epoca delleCrociate la Chiesa maronita riallacciò i rapporti con laChiesa di Roma, da cui non si era mai formalmente separata. L'unione venne suggellata alcuni secoli dopo, nel1584, con la fondazione, durante il pontificato diGregorio XIII, del Collegio maroniano di Roma.
Fino alXVIII secolo il patriarcato maronita era solo formalmente suddiviso ineparchie: di fatto i vescovi erano tutti considerati comeausiliari del patriarca, l'unica vera guida della nazione maronita. In più occasioniPropaganda Fide era intervenuta per ordinare la suddivisione canonica del patriarcato, ma i suoi decreti erano rimasti lettera morta. Ilsinodo del Monte Libano del1736 istituì canonicamente le eparchie in numero di 8, oltre la sede patriarcale, definendone per ciascuna le giurisdizioni territoriali:Aleppo,Beirut,Jbeil (Byblos) unita aBatrun (Botrys),Cipro,Damasco,Baalbek (Heliopolis),Tripoli eTiro-Sidone. LaSanta Sede approvò le decisioni del sinodo con labollaApostolica praedecessorum dipapa Benedetto XIV del 14 febbraio1742. Questa suddivisione è rimasta fino agli inizi delXX secolo, quando fu creato il vicariato patriarcale d'Egitto (1904; oggieparchia del Cairo) e furono distinte le sedi di Tiro e di Sidone (1906).
Quando ilLibano ottenne l'indipendenza, nel1943, i poteri del nuovo stato furono ripartiti fra le principali comunità religiose. I maroniti, che costituivano la maggioranza relativa della popolazione, ebbero laPresidenza della Repubblica, carica che hanno continuato a detenere fino ad oggi.