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Chiesa di San Giacomo Maggiore (Pontedecimo)

Coordinate:44°29′49.24″N 8°54′14.9″E44°29′49.24″N,8°54′14.9″E
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Chiesa di San Giacomo Maggiore
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneLiguria
LocalitàGenova
Coordinate44°29′49.24″N 8°54′14.9″E44°29′49.24″N,8°54′14.9″E
Religionecattolica dirito romano
TitolareGiacomo il Maggiore
Arcidiocesi Genova
Inizio costruzione1167
Completamento1872
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Lachiesa di San Giacomo Maggiore è un edificio religioso del quartieregenovese diPontedecimo. La suacomunità parrocchiale fa parte delvicariato Pontedecimo-Mignanego-Campomorone dell'arcidiocesi di Genova.[1][2] La chiesa si trova in piazza Partigiani Caduti Libertà, nel centro storico di Pontedecimo, di fronte al seicentesco convento dei cappuccini e all'ex municipio.[3]

Storia

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Fin dall'epoca preromana Pontedecimo era un importante crocevia sulle strade dirette dalleriviere all'entroterra padano, ruolo che non era venuto meno con la caduta dell'Impero romano e che trovò un nuovo impulso nelXII secolo, al tempo delleCrociate e deipellegrinaggi aSantiago di Compostela e inTerra santa.[4]

Su richiesta di suor Bellenda,badessa del monasterobenedettino di San Tommaso di Genova, l'arcivescovo di GenovaUgo della Volta con decreto del 6 giugno 1167 autorizzava la costruzione a Pontedecimo di unospitale per l'assistenza ai pellegrini con annessa una chiesa, la cui intitolazione a sanGiacomo il Maggiore testimoniava il transito di pellegrini diretti a Santiago di Compostela.[5][6][7]

Dalla sua fondazione la chiesa rimase di proprietà del monastero di San Tommaso fino al 1739, quando le monache cedettero la proprietà del complesso con i suoi diritti e privilegi ai massari, e per essi alla popolazione del borgo di Pontedecimo.[5][6] NelXV secolo, epoca in cui il borgo di Pontedecimo visse un periodo di declino, come attestato dalGiustiniani negli Annali, viene indicata come unacappella soggetta allapieve di San Cipriano. Nel 1452 la rettoria della chiesa era una delle tante cariche ecclesiastiche di cui poteva fregiarsi un giovanePaolo Fregoso, che l'anno seguente, a soli 26 anni, sarebbe divenuto il più giovane arcivescovo di Genova (e in seguito anche tre voltedoge della repubblica).[6][8]

NelXVI secolo accanto alla chiesa fu fondato l'oratorio di San Giacomo, i cui confratelli si impegnarono nell'assistenza ai malati durante le epidemie dipeste del 1528 e del 1657. Nel 1713 l'oratorio passò allaconfraternita della Morte e Orazione.[5]

Saccheggiata e gravemente danneggiata dagli austriaci nel 1747, fu sottoposta a lavori di ristrutturazione dal 1750 al 1755, trasformando l'originalestile romanico inbarocco e cancellando così ogni traccia della chiesa primitiva. Nel 1763 lo scultorePasquale Bocciardo realizzò l'altare per la nuova chiesa, in seguito pesantemente modificato.[5][7]

Con la costruzione della strada di fondovalle dellaval Polcevera, realizzata su iniziativa del dogeGiovanni Battista Cambiaso nella seconda metà delXVIII secolo (per la cui apertura fu necessario demolire l'ospitale medioevale che sorgeva a levante della chiesa e che a quell'epoca serviva ancora come ricovero per viandanti e ospedale) e la successiva apertura dellastrada dei Giovi neglianni venti dell'Ottocento, si consolidò il ruolo di Pontedecimo come luogo di sosta e transito sulla direttrice tra Genova e la pianura padana. Il borgo conobbe una notevole espansione e divenne comune autonomo nel 1853, affrancandosi daSan Cipriano; la chiesa fu eretta in parrocchia con decreto dell'arcivescovoAndrea Charvaz del 7 agosto 1857.[5][6][7]

In quello stesso periodo fu innalzato ilcampanile, ma la chiesa versava in cattive condizioni e si rese necessario ricostruirla. Nel 1869 ne fu decisa la demolizione e l'edificazione di una nuova, su progetto di Stefano Grillo e Claudio Storace, finanziata con contributi pubblici e privati. La prima pietra fu posata il 21 settembre 1869. Nel frattempo le funzioni religiose vennero officiate nella vicina chiesa dei cappuccini. L'edificio fu completato in meno di tre anni e consacrato il 26 maggio 1872 dall'arcivescovoSalvatore Magnasco.[5][6][7] I lavori di decorazione interna furono realizzati nel 1887 sotto la direzione diMaurizio Dufour.[7]

Nel 1957 in occasione del centenario della parrocchia venne realizzata una nuovafacciata intravertino e nel 1960 il campanile fu dotato di un nuovo concerto di ottocampane.[5]

Nel 1976 per l'adeguamento liturgico alle norme conciliari l'altare settecentesco fu smembrato. La parte superiore con iltabernacolo e l'immagine dellaMadonna Lauretana fu addossato all'abside in sostituzione del preesistentecoro ligneo mentre la mensa fu spostata al centro delpresbiterio, dove fu collocato anche un nuovoambone in marmo.[7]

Descrizione

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La facciata è tripartita da coppie dilesene sormontate dacapitellicorinzi e coronata da untimpano che culmina con una grande croce. Nella facciata si aprono tre ingressi, corrispondenti alle trenavate in cui è suddiviso l'interno, ognuno sormontato da una finestra semicircolare. Unacupola circolare si innalza all'incrocio deltransetto con la navata principale. Sulla destra della facciata si eleva il campanile.[7]

La decorazione interna è opera diTullio Salvatore Quinzio. Nella chiesa sono conservati un gruppo ligneo settecentesco raffigurante laFlagellazione e diversi dipinti, tra i quali ilBattesimo di Cristo diGiovanni Battista Paggi, datato al 1618 eI santi Gaetano da Thiene e Antonio Abate che venerano la Madonna diCarlo Alberto Baratta.[3]

Note

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  1. ^S. Giacomo Maggiore (Pontedecimo), suchiesadigenova.it.
  2. ^Scheda sul sito dell'arcidiocesi di Genova, suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  3. ^abTouring Club Italiano, Guida d'Italia - Liguria, 2009
  4. ^Corinna Praga, "Genova fuori le mura"
  5. ^abcdefgLa chiesa di San Giacomo Maggiore, suparrocchiasgiacomo-m.it(archiviato dall'url originale il 19 ottobre 2016).
  6. ^abcde Giovanni Francesco da Marassi,Vita della venerabile serva di Dio S.r Chiara Isabella Ghersi da Pontedecimo ligure, abbadessa clarissa nel monastero della SS. Trinita di Gubbio, Genova, Tipografia della gioventù, 1875.
  7. ^abcdefgScheda della chiesa di San Giacomo Maggiore di Pontedecimo, suLe chiese delle diocesi italiane, Conferenza Episcopale Italiana.
  8. ^ G.Goffredo Casalis,Dizionario geografico, storico, statistico, commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, 1849.

Voci correlate

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