| Chehel Sotoun | |
|---|---|
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Provincia | Isfahan |
| Località | Isfahan |
| Indirizzo | Ostandari St. |
| Coordinate | 32°39′26.5″N 51°40′18.5″E32°39′26.5″N,51°40′18.5″E |
| Informazioni generali | |
| Condizioni | In uso |
| Costruzione | XVII secolo |
| Inaugurazione | 1647 e 1706 |
| Distruzione | 1706 |
| Ricostruzione | XVIII secolo |
| Stile | Talar |
| Uso | salone di ricevimenti e svago reale |
| Realizzazione | |
| Committente | Scià di Persia |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
| Giardino persiano | |
|---|---|
| Tipo | Culturale |
| Criterio | i, ii, iii, iv, vi |
| Pericolo | Non in pericolo |
| Riconosciuto dal | 2011 |
| Scheda UNESCO | (EN)The Persian Garden (FR)Scheda |
| Manuale | |
Chehel Sotoun (oppureChihil Sutun oChehel Sotoon; in persianoچهلستون, letteralmente "Quaranta Colonne") è un padiglionepersiano nel mezzo di un parco, in fondo a una lunga piscina, aIsfahan. Il palazzo Chehel Sotoun è tra i 9 Giardini iraniani che sono registrati come uno dei 17 sitiUNESCO patrimonio dell'Iran sotto il nome digiardino persiano.[1]
Il nome, che significa "Quaranta Colonne" in persiano, è stato ispirato dalle colonne di legno sottili che sostengono il padiglione d'ingresso e, quando si riflette nelle acque della fontana, si dice che sembrino essere quaranta.[2]
L'esistenza dell'edificio è documentata sin dal1614, tuttavia un'iscrizione parla della fine dei lavori di costruzione nel1647, sotto loShāh ʿAbbās II, che lo utilizzava per il suo divertimento e i ricevimenti. In questo palazzo, Shāh ʿAbbās II e i suoi successori avrebbero ricevuto dignitari e ambasciatori, sia sulla terrazza che in uno dei saloni signorili. L'edificio venne poi ricostruito a causa di un incendio scoppiato nel1706.[3]
Durante l'invasione afgana nelXVIII secolo gli affreschi dell'edificio vengono ricoperti di calce come segno di disapprovazione per lo sfarzo della corte, essi tuttavia si sono ben preservati.

Il padiglione è costruito secondo lo stiletalar (il portico colonnato) di epoca achemenide.[3] Esso è composto da un ingresso coperto da colonne scanalate e unsoffitto a cassettoni con decori e intarsi.
Il Grande Salone o Sala del Trono è una sala decorata da affreschi e dipinti su ceramica. La parte superiore è decorata da affreschi di soggetto storico di grandi dimensioni e raffigurano la vita di corte in epocaSafavide nonché alcune grandi battaglie. I due affreschi centrali sono del periodo qagiaro, mentre gli altri quattro sono originali.
Sopra la porta di ingresso sono raffigurati gli eserciti delloShāh Ismāʿīl I nellabattaglia di Taher-Abad del1510 venne sconfitto e ucciso il re uzbeko. Una pittura più recente descrive la vittoria diNadir Shah contro l'esercito indiano del sultano Mohmud (in groppa ad un elefante) aKarnal nel1739.Abbas II riceve Nadir Khan, sovrano deiTurkestan, in compagnia di musici e danzatrici.[3]
Nella parete di fronte all'ingresso troviamo loShāh ʿAbbās I presiede un banchetto reale. La famigeratabattaglia di Cialdiran dello sciàIsmail I contro igiannizzeri del sultano ottomanoSelim I, l'accoglienza delloShāh Tahmasp all'imperatoreMoghulHumayun rifugiatosi in Iran nel1543.
Ci sono anche meno raffigurazioni storiche ma ancora più estetiche in stile tradizionale, miniature che celebrano la gioia della vita e dell'amore. Molti dei pannelli di ceramica sono stati dispersi e sono ora in possesso di importanti musei in Occidente.
Altri progetti
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