
Charles-Valentin Alkan (Parigi,30 novembre1813 –Parigi,29 marzo1888) è stato unpianista ecompositorefrancese.Le sue composizioni perpianoforte solo includono alcune opere tra le più difficili dell'intera letteratura pianistica e gli interpreti che possono padroneggiarle sono molto pochi. Il suo attaccamento alle proprie originiebraiche è dimostrato sia dalla sua vita che dal suo lavoro.
Alkan Charles-Valentin Morhange nacque da una famigliaebraica aParigi, dove suo padre viveva come insegnante di musica. Charles-Valentin e i suoi fratelli, anch'essi musicisti, usarono il nome del padre, Alkan, come cognome. Charles-Valentin Alkan trascorse tutta la sua vita a Parigi e nei suoi dintorni. Gli unici viaggi conosciuti sono un ciclo di concerti tenuti inInghilterra nel 1833-34[1], e una breve visita aMetz per questioni famigliari negli anni '40.
Alkan fu un bambino prodigio. All'età di sei anni[1] entrò alConservatoire de Paris, dove studiòpianoforte eorgano. Alcuni dei suo insegnanti furonoVictor Dourlen ePierre-Joseph-Guillaume Zimmermann[1], che fu maestro anche diGeorges Bizet,César Franck,Charles Gounod eAmbroise Thomas. A sette anni vinse un primo premio insolfeggio, mentre a nove anniLuigi Cherubini descrisse la sua tecnica e abilità come straordinarie. La sua primaopus (Variations sur un thème de Steibelt, una serie di 6variazioni su un tema del pianista e compositore tedescoDaniel Steibelt) è datata1826, risale dunque a quando Alkan aveva tredici anni. Si diplomò al conservatorio a diciotto anni con menzione speciale.[1]
Dopo i vent'anni suonava in eleganti circoli sociali e insegnava pianoforte. Tra i suoi amici vi furonoFranz Liszt,Fryderyk Chopin,George Sand eVictor Hugo. Già all'età di 24 anni si era costruito una reputazione come uno dei più grandi virtuosi del suo tempo, rivaleggiando con altri pianisti-compositori itineranti dell'epoca come Liszt,Sigismund Thalberg eFriedrich Kalkbrenner. Liszt una volta dichiarò che Alkan aveva la tecnica più perfetta che lui avesse mai visto[2]. Da questo momento, a causa di vari problemi personali e contrattempi, si ritirò nello studio privato e nella composizione per il resto della sua vita, con solamente qualche rara incursione alle luci della ribalta. Malgrado la sua precoce fama, il talento e le doti tecniche, spese la maggior parte della propria vita dopo il1850 nell'oscurità, suonando in pubblico solo occasionalmente. Nell'ultimo decennio emerse per dare una serie diPetit Concerts alle sale espositiveÉrard; non suonò solo musiche proprie, ma interpretò anche i suoi compositori preferiti daBach in poi. Durante questi concerti era a volte assistito dai suoi fratelli. Tra i presenti vi era fra gli altriVincent d'Indy il quale descrive con queste parole una sua esecuzione dellasonata per pianoforte n.31 (op.110) di Beethoven:
"Non so da dove iniziare nel descrivere ciò che è successo al grande poema beethoveniano - soprattutto durante l'Arioso e la Fuga, quando la melodia, addentrandosi nel mistero della morte, cresce fino a raggiungere un tripudio di luci, mi ha colpito per il grandissimo entusiasmo, come non ho più sperimentato da allora. La sua esecuzione aveva una maggiore intimità ed era più umanamente commovente di quella di Liszt ... ".[3]
Ci sono periodi della vita di Alkan di cui poco si conosce, a parte la sua immersione nello studio dellaBibbia e delTalmud. Appare dalla sua corrispondenza conFerdinand Hiller che Alkan completò una traduzione integrale infrancese sia delVecchio che delNuovo Testamento, dai loro linguaggi originari. Tutto ciò è andato completamente perduto, insieme a svariate composizioni di Alkan. Tra i lavori mancanti vi sono alcuni sestetti d'archi ed unasinfonia orchestrale, descritta in un articolo del1846 da Léon Kreutzer, a cui Alkan aveva mostrato la partitura. Questa sinfonia è abbastanza diversa da quella per pianoforte solo, inserita nel ciclo di studi dell'op. 39.
Il pianista Elie-Miriam Delaborde (1839-1913) è ritenuto generalmente essere un figlio illegittimo di Alkan. Ebbe Alkan come maestro nella sua giovinezza e suonò e fece pubblicare molte opere di Alkan; come suo padre fu un notevole interprete del pianoforte con pedaliera.
Alkan morì a Parigi a 74 anni. Per molti anni si è creduto che la sua morte fosse stata causata dalla caduta di una libreria su di lui nella propria casa, fatta cadere mentre cercava di raggiungere un volume delTalmud da un alto scaffale. Questo raccontoapocrifo, che sembra essere stato fatto circolare dal figlio Elie-Miriam Delaborde, è stato effettivamente confutato da Hugh Macdonald in un articolo del Musical Times (vol. 129, 1978 –More on Alkan's Death), nel quale è riportata una lettera contemporanea di uno degli allievi di Alkan in cui viene spiegato che Alkan morì in seguito all'essere rimasto intrappolato sotto unporte-parapluie (un pesante appendiabito/portaombrelli).[4] La storia della libreria potrebbe avere le sue radiciin una leggenda raccontata dalrabbinoAryeh Leib ben Asher Gunzberg, conosciuto come 'Shaagat Aryeh', rabbino diMetz, città d'origine della famiglia di Alkan. È sepolto aParigi nelCimitero di Montmartre.
Circola un mito su un presunto necrologio di Alkan, addotto come fatto nella biografia del compositore diRonald Smith e per questo largamente citato, accreditato al giornale 'Le Ménéstrel', che comincia con le seguenti parole: "Alkan è morto. Ha dovuto morire per provare la sua esistenza". Nessun necrologio del genere è mai apparso su 'Le Ménéstrel' e nessun altro è stato individuato, fino ad oggi, in alcun altro giornale dell'epoca.
Come Chopin, Alkan scrisse quasi solamente per tastiera, benché nel suo caso ciò includa anche l'organo e ilpédalier (un pianoforte con pedaliera), di cui fu un celebre esponente. Alcune sue musiche richiedono un abbagliante virtuosismo, grandi velocità di esecuzione, enormi balzi in rapidità, lunghi sforzi per le note veloci ribattute e il mantenimento di linee dicontrappunto largamente spaziate. Per la potenza espressiva e la sua capacità di riprodurre ed utilizzare una grande varietà di timbri simili a quelli che si possono trovare in un'orchestra tramite l'uso del solo pianoforte,Hans von Bülow lo definìil Berlioz del pianoforte.[4]
Tra le composizioni degne di nota vi sono iPreludi (opus 31), la Grande SonataLes Quatre Ages (opus 33), che descrive le quattro età dell'uomo, e i due libri diStudi in tutte letonalità maggiori e minori (opus 35 maggiori e opus 39 minori). Questi sono ritenuti da alcuni sorpassare anche gliStudi trascendentali di Liszt in scala e difficoltà. La raccolta dell'opera 39 contiene laSinfonia per Piano Solo (numeri quattro, cinque, sei e sette), e ilConcerto per Piano Solo (numeri otto, nove e dieci). Solo il concerto richiede quasi un'ora nel suonarlo, e si presenta come una grande sfida per l'interprete.Marc-André Hamelin disse della musica di Alkan:
Il numero dodici dell'opera 39 è un set di 25variazioni su un tema,Le festin d'Esope (La festa diEsopo). Compose inoltre altri pezzi a programma comeLe chemin de fer (1844) che può essere considerato come il primo esempio di ritratto musicale sulla ferrovia.
Le sue composizioni cameristiche comprendono una sonata perviolino, una sonata pervioloncello ed un trio per pianoforte. Uno dei suoi pezzi più bizzarri è laMarcia funebre sulla morte d'un pappagallo, per treoboi,fagotto e voci.
Musicalmente, molte delle sue idee sono non convenzionali, ancora innovative. Alcune delle sue composizioni in più movimenti mostrano una "tonalità progressiva" che sarebbe divenuta familiareal più tardo compositoredaneseCarl Nielsen (ad esempio, il primo concerto da camera di Alkan inizia in la minore e termina in Mi maggiore). È rigoroso nell'evitare modulazionienarmoniche, modulando in qualche caso verso tonalità contenenti doppidiesis o doppibemolli, così che ai pianisti è a volte richiesto di venire a capo di tonalità distanti come Mi diesis maggiore e dell'occasionale triplo diesis.[5]
Alkan sembra avere avuto pochi seguaci, benché tra i suoi ammiratori vi fosseroFerruccio Busoni eAnton Rubinstein. Il secondo gli dedicò un concerto. SiaDebussy cheRavel studiarono la sua musica con maestri che lo conoscevano personalmente e notarono il loro debito nei suoi confronti. Il compositoreKaikhosru Shapurji Sorabji promosse la musica di Alkan nei suoi saggi e critiche; compose inoltre un lavoro con un movimento intitolatoQuasi Alkan. Le composizioni organistiche di Alkan erano note aCésar Franck,Camille Saint-Saëns e altri e la loro influenza può essere rintracciata nella storia dell'organo francese fino ai giorni nostri.
Per molti anni dopo la sua morte, il lavoro di Alkan fu quasi totalmente dimenticato. Tuttavia vi è stata una costante rinascita di interesse nei confronti delle sue composizioni durante tutto il corso delXX secolo. Lavori di Alkan sono stati incisi tra gli altri daEgon Petri,John Ogdon,Raymond Lewenthal,Ronald Smith,Jack Gibbons,Mark Latimer,Stephanie McCallum, Stéphanie Elbaz, Pierre Réach,Marc-André Hamelin,Trevor Parks,Dmitrij Feofanov,Vincenzo Maltempo, Costantino Mastroprimiano eEmanuele Delucchi.
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