Nel corso dei secoli, Ceuta è stata successivamente soggetta alla dominazionecartaginese,romana,visigota earaba, fino a quando venne conquistata dalPortogallo, il 14 agosto 1415. Nel 1668 il Portogallo cedette definitivamente Ceuta alla Spagna.
Ceuta ha uno status a metà strada tra quello di un comune e quello di una comunità autonoma. Prima dello Statuto di Autonomia, Ceuta faceva amministrativamente parte dellaprovincia di Cadice. Il suo territorio fa parte del sistema doganale dell'Unione europea, e del sistema politico ed economico dell'Unione. La città è unporto franco.
Il governo marocchino avanza pretese di integrazione di Ceuta nel Marocco, ma il governo della Spagna non ha mai effettuato alcun tipo di trattativa sulla materia.
Sin dall'età classica Ceuta è conosciuta per essere una delleColonne d'Ercole, l'altra èGibilterra. Superato lo stretto braccio di mare che separa le due città e segna la fine delMar Mediterraneo, tutto era ignoto. Ceuta si trova infatti su una delle punte più settentrionali del territorio marocchino, del quale costituisce unasemi-enclave. Il territorio è costituito dalla punta di questa penisola e dalla minuscola penisola (chiamataPeninsula de Almina) collegata al resto del continente da uno strettissimo lembo di terra.
Ceuta è bagnata a sud dal Mar Mediterraneo e a nord dalla Baia di Ceuta, che costituisce parte delloStretto di Gibilterra, mentre il confine terrestre colMarocco, a sud-ovest, è segnato nella sua quasi totalità dal corso di un ruscello. Appartiene al territorio di Ceuta anche l'Isla de Santa Catalina. Punto più elevato della Peninsula de Almina è ilmonte Hacho, che raggiunge i 186 m, mentre nel territorio continentale il punto più alto di Ceuta si trova a quota 291 m.
La città autonoma è solcata da quattro ruscelli principali, tre dei quali tributano verso nord alla Baia di Ceuta e uno verso sud direttamente nel Mar Mediterraneo. Si tratta di corsi d'acqua molto corti che nascono in territorio ceutano e scorrono nella parte continentale della città. Uno di questi forma uno specchio d'acqua di discrete dimensioni. Un quinto corso d'acqua segna, come detto, il confine col Marocco.
La posizione strategica di Ceuta, sulla punta settentrionale delMarocco (sullostretto di Gibilterra), l'ha resa un cruciale punto di passaggio di molte culture, commerci e imprese militari, a cominciare dagli antichi cartaginesi nelV secolo a.C. Fu solo a partire dal 42 d.C., quando iRomani ne presero il controllo, che questa città portuale (all'epoca chiamataSeptem Fratres), acquisì un ruolo prevalentemente militare.
Daniele Fasanella è stato un religioso italiano, considerato santo dalla Chiesa cattolica. Inizialmente i frati, suddivisi in due gruppi distinti, assistettero i mercanti cristiani che risiedevano a Ceuta, ma nell'ottobre del 1227 sfidando le leggi iniziarono a predicare apertamente il Vangelo ai musulmani e, sebbene predicassero solo in italiano e in latino, furono dapprima invitati a convertirsi all'Islam che avevano condannato e dopo il loro rifiuto furono decapitati.
È citata nellaDivina Commedia di Dante alCanto XXVI dell'Inferno (vv. 109-111): "acciò che l’uom più oltre non si metta: / da la man destra mi lasciai Sibilia, / da l’altra già m’avea lasciata Setta" (doveSibilia èSiviglia, mentreSetta è Ceuta).
Oggigiorno, Ceuta è conosciuta per la sua natura cosmopolita e la sua unica influenza europea, che hanno contribuito ad incrementare il turismo in quell'area.
La popolazione di Ceuta è mista dal punto di vista etnico, linguistico e religioso. In città convivono due realtà principali: quella cattolica di origine spagnola e quella musulmana di origine marocchina. La comunità spagnola è, per la stragrande maggioranza, originaria dell'Andalusia e dellaComunità Valenciana. La comunità musulmana è giunta in città gradualmente a partire dagli anni 1860 dal Marocco ed è costituita per la grande maggioranza da discendenti di immigratijbala e da una minoranza diberberi rifani. Accanto a queste due componenti principali, vi sono poi una comunità ebraica, costituita dasefarditi e da altriebrei marocchini giunti da altre città, e una comunitàindiana.[4] La comunità cristiana di madrelingua spagnola rappresenta tra il 50% e il 68% della popolazione, mentre i musulmani tra il 28,3% e il 48%.[5][6][7][8]
La lingua maggioritaria è quellaspagnola. La seconda lingua più parlata a Ceuta è l'arabo marocchino. Il dialetto arabo parlato a Ceuta deriva in gran parte dall'arabo jebli ed è considerato undialetto pre-hilalico; il dialetto ha conosciuto un processo di koneizzazione che lo ha portato ad avvicinarsi alla koinè araba marocchina. Altre lingue parlate in città sono ilberbero nella sua variantetarifit e ilgiudeo-spagnolo nella variantehaketia, parlato dalla comunità ebraica.[4]
Nel corso dei primi anni 1990, il fenomeno dell'immigrazione ha scelto le città di Ceuta e Melilla come teste di ponte verso laPenisola iberica, cogliendo impreparate le strutture di accoglienza locali. Dapprima la Croce Rossa e poi altre organizzazioni non governative si fecero carico della gestione umanitaria. Gli immigrati erano di provenienza principalmente subshariana e asiatica. Le autorità governative locali, assieme a quelle nazionali, risposero in maniera abbastanza puntuale senza riuscire ad arginare un processo migratorio che si sarebbe protratto fino al giorno d'oggi. Nella seconda metà degli anni '90 il Governo spagnolo, in collaborazione con l'Unione Europea, destinò dei fondi importanti per la costruzione di un perimetro fisico, che di fatto ha reso impermeabile il passaggio agli immigrati dal territorio marocchino circostante, destando numerose critiche sull'opportunità di erigere un "muro" contro l'immigrazione clandestina. La nascita contemporanea di un Centro di Accoglienza Temporanea per gli Immigrati (CETI) ha di fatto inserito a pieno titolo le città di Ceuta e Melilla nel panorama geopolitico delle migrazioni transnazionali[9]. Uno dei primi studi effettuati sul fenomeno si deve allo studioso Pietro Soddu che pubblicò nel 2002 il libroImmigraciòn Extracomunitaria en Europa: el caso de Ceuta y Melilla.
Essendocittà autonoma, a differenza delleComunità autonome essa non ha iniziativa legislativa, ma le viene permesso di chiedere allaCorti generali iniziative legislative che ritenga opportune per una o per l'altra istituzione, mentre si autogoverna tramite un Consiglio municipale, competente per i soli affari locali.