Il territorio è situato nella media valle del Crati sul versante interno della Catena Paolana. L'abitato sorge sulla strada provinciale Torano-S.Marco Argentano, con accesso allaSS 19 e all'autostrada A2 allo svincolo di Torano Scalo. Il comune conta due frazioni, anch'esse di etnia, lingua e cultura italo-albanese:San Giacomo di Cerzeto (Shën Japku) eCavallerizzo (Kajverici), quest'ultima attualmente non abitata in seguito ad una frana del 7 marzo 2005 e ricostruita a margine del centro amministrativo.
Cerzeto (Qana) fu fondato verso il1478, da gruppi di famiglie provenienti dall'Albania (grecis et albanensibus), rifugiatesi in Italia a causa della minaccia di aggressione dell'esercito ottomano nei Balcani. Insieme ad esso furono edificati altri due paesiarbëreshë limitrofi, oggi frazioni di Cerzeto: San Giacomo (Shën Japku) e Cavallerizzo (Kajverici). Fu prima compreso nella Baronia di San Marco e poi passò ai Cavalvanti.
Lo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 10 giugno 1977.
Stemma
«Di rosso, all'albero d'argento, nodrito sulla cima centrale di tre monti all'italiana d'oro. Ornamenti esteriori da Comune.»
Gonfalone
«Drappo bianco riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma, con la iscrizionecentrata in argento:Comune di Cerzeto. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto bianco con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d'argento.»
A Cerzeto ancora si può ammirare il costume nuziale tradizionale albanese, che le donne indossano in particolari circostanze, quali, appunto, il matrimonio.
Le più importanti tradizioni popolari sono legate alle feste religiose e al ciclo dell'anno. Durante le festenatalizie si pratica il gioco del formaggio e del disco e si continua fino alla festa diCarnevale. Durante i tre giorni di Carnevale nessuno lavora perché secondo un'antica leggenda sono i giorni di Santa Zagaria e tutto ciò che si mette in opera viene rosicchiato dai topi. Il 6 dicembre si festeggiaSan Nicola di Mira, patrono del paese.
A Sud di Cerzeto, distante un chilometro circa, è situata, a 485 metri s.l.m., la frazione di San Giacomo di Cerzeto (Shën Japku), ai piedi del colleSerra dei muli (Rahji mushkave), coperto da secolari castagni. Nella frazione si può ammirare la statua della Madonna del Buon Consiglio di settecentesca fattura, nella chiesa dell'omonima Confraternita, e si può visitare il museo etnografico albanese sorto da poco. Il museo raccoglie attrezzi che riguardano soprattutto l'ambiente contadino ed artigiano. Si tratta di oggetti poveri, ma ricchi di storia e di cultura popolare. A San Giacomo di Cerzeto visse lo scrittore albanesePadre Antonio Santoro.
A nord di Cerzeto, a circa tre chilometri, sorgeva la frazioneCavallerizzo (Kajverici), detta anche "San Giorgio in San Marco". A Cavallerizzo è esistita anche una scuola di tessitura, diretta dalla compianta Eva Melicchio, con una decina di telai in funzione. Si producevano coperte, arazzi con tradizionali disegni d'ispirazione orientale.
Tra le attività più tradizionali e rinomate vi sono quelleartigianali, che si distinguono per l'arte dellatessitura, finalizzata alla realizzazione diarazzi, di coperte, di borse, caratterizzate da disegni e da temi ispirati dalla storia albanese.[4][5][6]