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Centro spaziale Luigi Broglio

Coordinate:2°59′44.57″S 40°11′41.84″E2°59′44.57″S,40°11′41.84″E
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Centro spaziale Luigi Broglio
spazioporto
La piattaforma di lancio San Marco nel1974.
Codice IATAnessuno
Codice ICAOnessuno
Descrizione
ProprietarioSapienza - Università di Roma
GestoreAgenzia Spaziale Italiana
StatoKenya (bandiera) Kenya
CittàMalindi
Posizione32 km a nord di Malindi
Coordinate2°59′44.57″S 40°11′41.84″E2°59′44.57″S,40°11′41.84″E
Mappa di localizzazione
Mappa di localizzazione: Kenya
Centro spaziale Luigi Broglio
Centro spaziale Luigi Broglio
Sito webwww.asi.it/lagenzia/le-basi/centro-spaziale-luigi-broglio/
[1]
Modifica dati su Wikidata ·Manuale

Ilcentro spaziale Luigi Broglio diMalindi, inKenya, è un importantecentro spazialeitaliano al di fuori del territorio nazionale. Inizialmente sotto la gestione dell'Università "La Sapienza" diRoma, è oggi una base operativa dell'Agenzia Spaziale Italiana (ASI), a cui è stata affidata con decreto nel 2004.

Il principale impiego del centro è costituito da attività di ricezione dei dati satellitari e di telemetria e tracciamento dei vettori o altri oggetti spaziali di numerosi Paesi e agenzie spaziali, come le NASA, le agenzie spaziali europea (ESA), francese (CNES), argentina (CONAE), l'Agenzia spaziale kenyana, oltre agli operatori commerciali, comeSpaceX.

La sua latitudine quasiequatoriale rende questa base un ottimo sito di lancio, sebbene i lanci di satelliti dal centro siano stati solo ventitré, dal1966 al1988. Il centro è composto da due segmenti, ossia il segmento terrestre, rappresentato dal centro per la raccolta dei dati, ed il segmento marino, composto dalle piattaforme di lancio oceaniche.

Al centro spaziale è stato intitolato uncratere sull'asteroide25143 Itokawa.

Il centro è sede di progetti di ricerca e di attività di formazione; tra questi la Scuola Internazionale di formazione in discipline spaziali, che mira a rendere il Centro Luigi Broglio un hub di formazione per tutta 'Africa.

Attualmente vi lavorano circa 200 persone, 192 delle quali sono kenyani. La presenza italiana è regolata da un accordo intergovernativo tra Italia e Kenya e da 5 protocolli tematici .

Segmento terrestre

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Un'antenna parabolica nel centro spaziale Luigi Broglio diMalindi (ESA)

La convenzione intergovernativa traItalia eKenya permette lo svolgimento di operazioni di lancio,telerilevamento e acquisizione dati da satelliti. Il centro spaziale è stato ideato e gestito dal professorLuigi Broglio ed è attivo dal1966[2], quando fu inaugurato col nome diProgetto San Marco.

Luigi Broglio riuscì a realizzare questo eccezionale risultato in virtù non solo del suo indubbio valore scientifico e del suo ruolo di preside dellaScuola di Ingegneria Aerospaziale dell'Università "La Sapienza" diRoma e di generale dell'Aeronautica Militare Italiana, ma anche e soprattutto grazie al riconoscimento dei suoi meriti e delle sue capacità da parte degliStati Uniti che gli concessero la tecnologia deivettori "Scout" per effettuare i lanci dei satelliti dal centro spaziale. Nel2001 alla scomparsa del professor Broglio il centro assunse l'attuale denominazione[3].

Il segmento terrestre si estende per circa tre ettari e mezzo in territorio keniota, a circa 32 km daMalindi e la sua latitudine è 2,94 gradi sud. Oltre a edifici adibiti ad alloggi e servizi, il centro comprende un porticciolo per i collegamenti con le piattaforme e tre sistemi di antenne per il controllo in orbita e la ricezione di telemetria da satelliti e vettori. Questi si dividono in:

  • Banda S, con una parabola di 10 m per i programmi dell'agenzia.
  • Banda S/X/L, con una parabola di 10 m per il controllo dei lanciatori e il supporto delle prime fasi di volo.
  • Banda X, con una parabola di 6 m per la ricezione dei dati di telerilevamento.[1]

Nel2019 è stata installata una nuova parabola in banda S, con delle capacità estese anche nella banda X, del diametro di 13,6 m, per dare supporto ai nuovi lanciatoriAriane 6 eFalcon Heavy.[4]

Una parte della base a terra

La presenza della base italiana in territorio keniota è stata recentemente oggetto di un accordo tra i 2 stati, definito a Trento il 24 ottobre 2016 e ratificato in Italia con la legge 149 del 25 novembre 2019 ed entrato in vigore il 16 dicembre 2020.[5][6]

Piattaforme di lancio oceaniche

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La piattaforma Santa Rita nel 1970
Il lancio del satelliteAriel 5 dalla piattaforma San Marco (1974).

Le piattaforme di lancio sono operative dal1966, sebbene dal1988 non abbiano più ospitato lanci di satelliti. I lanci venivano effettuati attraverso vettori Scout, che Broglio riuscì ad acquisire dallaNASA.

Piattaforma San Marco

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La piattaforma "San Marco" è la principale piattaforma della base nonché quella destinata ai lanci, è stata la prima piattaforma oceanica in assoluto ad aver ospitato il lancio di un satellite.[7]

Essa era in origine una piattaforma da sbarco dell'esercito americano e fu donata all'Italia su intercessione della Nasa. La piattaforma è stata adattata alle esigenze di lancio nei cantieri navali diLa Spezia e successivamente trasportata in Kenya.[7]

Piattaforme Santa Rita

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Le due piattaforme, denominate "Santa Rita 1" e "Santa Rita 2", distano dalla piattaforma San Marco circa un chilometro e mezzo, e sono destinate al controllo[2].

La piattaforma "Santa Rita 1" è stata messa a disposizione dall’allora presidente dell'EniEnrico Mattei. La piattaforma era inizialmente la piattaforma petrolifera “Scarabeo” e successivamente adattata per le nuove esigenze, presso i cantieri navali diTaranto, trasportata per 8.000 chilometri e finalmente posizionata al largo delle coste di Malindi.[7]

Satelliti lanciati

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I lanci effettuati ammontano a dieci Scout e tredici Nike[2].

Data di LancioVettoreSatelliteNSSDC IDNote
26-04-1967Scout BSan Marco 21967-038ASan Marco 1 fu lanciato in precedenza dalla base americanaWallops. Questo lancio rese l'Italia il terzo paese al mondo, dopo URSS e USA, a costruire, lanciare e controllare un satellite con proprio personale da una propria base di lancio.[7]
12-12-1970Scout BUhuru (SAS-A)1970-107AUhuru è stato il primo satellite per studi araggi X.
24-04-1971Scout BSan Marco 31971-036A
15-11-1971Scout BS-Cubed A1971-096A, sunssdc.gsfc.nasa.gov(archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
15-11-1972Scout D-1SAS-B1972-091A
18-02-1974Scout D-1San Marco 41974-009A
15-10-1974Scout B-1Ariel 51974-077AIl satellite fu gestito direttamente dal centro di controlloAppleton Lab, U.K.
07-05-1975Scout F-1SAS-C1975-037A
25-03-1988Scout G-1San Marco D/L1988-026AUltimo lancio effettuato dalla base

Nessuno dei 20 lanci effettuati dalla base San Marco è fallito.[7]

Note

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  1. ^abCentro Spaziale "Luigi Broglio", suasi.it, ASI.URL consultato il 18 marzo 2015(archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2015).
  2. ^abcCentro di ricerca Progetto San Marco - About Us - CRPSM, sucrpsm.psm.uniroma1.it(archiviato dall'url originale il 2 marzo 2010).
  3. ^Centro di Ricerca Progetto San Marco - Home Page, sucrpsm.psm.uniroma1.it(archiviato dall'url originale il 2 marzo 2010).
  4. ^Il Broglio Space Center fa un nuovo upgrade, suastronautinews.it, 3 marzo 2019.
  5. ^Comunicato del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, suGazzetta ufficiale, 25 febbraio 2021.URL consultato il 24 aprile 2021.
  6. ^Legge 25 novembre 2019, n. 149
  7. ^abcde Roberto Della Ceca e Frida Paolella,53 anni fa il lancio del satellite San Marco 2, suMEDIA INAF, 26 aprile 2020.URL consultato il 26 aprile 2020.

Bibliografia

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  • Giorgio Di Bernardo Nicolai,Nella nebbia in attesa del sole, Di Renzo Editore, 2005.

Voci correlate

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Altri progetti

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Altri progetti

Collegamenti esterni

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