Celje in un disegno del1441. Il fiume Voglajna a sinistra fluisce nella Savinja, che scorre fino ad entrare nellaSava. A destra della Savinja si può vedere un'isola. Ancora oggi una circoscrizione è chiamata Otok ("Isola").
I primi insediamenti urbani apparvero nel periodo dellacultura di Hallstatt. La città era nota in epocaceltica comeKelea,[4] quando i Celti vi coniavano delle monete delNorico, e successivamente durante l'Impero romano comeCivitas Celeia. L'insediamento ottenne i diritti municipali nel46 d.C., col nome dimunicipium Claudia Celeia, durante il regno diClaudio (41 -54 d.C.). Una strada romana, passando per Celeia, portava daAquileia (Sln.Oglej) allaPannonia.
In seguito all'invasione germanica del170, durante il periodo delleguerre marcomanniche, nelle sue vicinanze venne stanziata per alcuni anni laLegio IIItalica a protezione del fronte settentrionale-orientale dell'Italia romana (fino al173-174).
Celeia divenne presto una delle più fiorenti colonie romane, e possedeva numerosi grandi edifici, tra i quali il tempio diMarte era famoso in tutto l'impero. Attorno al320, Celeia venne incorporata ad Aquileia sotto l'imperatore romanoCostantino I (272-337).
Durante la marcia verso l'Italia, la città fu devastata dagli Unni tra il 451 e il 452. Il vescovo dell'epoca fu menzionato l'ultima volta nel 579.[5]
Durante le grandi migrazioni delV eVI secolo, la città venne saccheggiata, per essere rinnovata all'inizio del medioevo. La prima menzione di Celje nelmedioevo fu con il nome diCylie nelle cronache diAdmont (Wolfhold von Admont), scritte tra il1122 e il1137.
La storia della città medievale di Celje è legata al suo borgo, sorto nella prima metà del XII secolo daiConti della Carinzia di Heunburg. Nel 1322, dopo che i suoi primi proprietari si estinsero, divenne proprietà diHerren von Sanneck, elevato dall'imperatore tedescoLudovico di Bavaria al grado di Conte, capostipite deiConti di Celje.[6] I conti di Celje, che governarono la città dal 1341 al 1456, arrivarono ad esercitare una forte influenze in Europa centrale tra il XIV e il XV secolo. Celje acquisì lo status di città-mercato nella prima metà delXIV secolo e i diritti cittadini l'11 aprile1451, su ordine del conte Federico II.
Dopo l'assassinio del conteUlrico II di Celje a Belgrado nel 1456, i Conti di Celje si estinsero e Celje divenne proprietà degli Asburgo, amministrata dalducato di Stiria. Iniziò allora lo sviluppo della città bassa come centro commerciale e artigianale, attorno al quale furono eretti bastioni nel 1473.
La città alta di Celje cambiò spesso padroni e governatori. Fu rovesciata dai contadini durante la grande rivolta contadina del 1515 e fu ricostruita nella seconda metà del XVI secolo.[6] Poiché non aveva più alcun significato strategico, iniziò a declinare già nel XVII secolo e già dalla metà del XVIII secolo i suoi mattoni furono usati per riparare gli edifici nella città bassa. Fu utilizzata come cava all'inizio del XIX secolo e fu infine salvata dal conte Wickenburg, che acquistò le rovine rimaste e le donò alla Stiria.
Molti nobili locali si convertirono alprotestantesimo durante laRiforma protestante, ma la regione fu riconvertita alcattolicesimo romano durante laControriforma. Nel 1798 la città fu devastata da un grande incendio, in cui perì la maggior parte degli edifici.[7] Celje divenne parte dell'Impero austriaco degli Asburgo durante leguerre napoleoniche. Nel 1867, dopo la sconfitta dell'Austria nellaguerra austro-prussiana, la città divenne parte dell'Austria-Ungheria. Il primo treno dellaferrovia Meridionale (Vienna-Trieste), giunse a Celje il 27 aprile1846. Il primo telefono venne installato in città nel1902 e Celje venne elettrificata nel1913. La crescita della popolazione è stata costante durante questo periodo. Nel 1900 Celje contava 6.743 abitanti e nel 1924 questa era cresciuta fino a raggiungere i 7.750.
Alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX secolo, Celje era un centro del nazionalismo tedesco, il che ebbe ripercussioni sugli sloveni. L'antico nome tedesco della città,Cilli (come nell'Encyclopædia Britannica 1911), non suonava più abbastanza tedesco per alcuni residenti, e la formaCelle era preferita da molti. Nel 1895, la scuola secondaria di Celje, fondata nel 1808, iniziò a insegnare anche in sloveno. Nel1896 fu costruita laNarodni dom (Casa Nazionale) degli sloveni, che oggi ospita la sede municipale. Il Centro culturale tedesco (Deutsches Haus), fu costruito nel 1906 e aperto il 15 maggio 1907, oggiCeljski dom. Il censimento del 1910 mostrava che il 66,8% della popolazione era di lingua tedesca.[8]
Fino alla caduta dell'Impero austro-ungarico nel1918, due slogan erano presenti sulla scena politica e sociale: in tedesco "Hie Deusche - hie Slowenen"; in sloveno "Svoji k svojim" ("Ogni uomo ai suoi"). Celje era però inserita in una zona geografica che nelle campagne era prevalentemente abitata da sloveni, e di conseguenza reclamata da questi ultimi. Alla fine della guerra laStiria meridionale fu assegnata dal trattato di pace alRegno dei Serbi, Croati e Sloveni. Buona parte della popolazione di lingua tedesca abbandonò la città per reinsediarsi nei confini austriaci.
Celje fu occupata dalla Germania nazista nell'aprile del 1941. LaGestapo arrivò a Celje il 16 aprile 1941 e fu seguita tre giorni dopo dal leader delleSSHeinrich Himmler, che ispezionò il campo di prigionia di Stari Pisker, dove erano concentrati i prigionieri civili. Vari partigiani sloveni vennero inoltre impiccati dai nazisti nei pressi di Celje, a Frankolovo.[senza fonte] Durante la guerra la città subì i bombardamenti alleati, mirati a importanti linee di comunicazione e installazioni militari. IlNarodni Dom venne stata gravemente danneggiato.
Il bilancio della guerra fu pesante. La città (compresi i villaggi circostanti) aveva una popolazione prebellica di 20.000 abitanti e perse 575 persone durante la guerra, per lo più tra i 20 e i 30 anni. Più di 1.500 persone furono deportate in Serbia o nell'interno del Terzo Reich. Circa 300 persone furono internate e circa 1.000 persone imprigionate nelle carceri di Celje. Un numero sconosciuto di cittadini fu arruolato a forza nell'esercito tedesco. Circa 600 "bambini rubati" furono portati nella Germania nazista per lagermanizzazione.[senza fonte] Un monumento a Celje dettoVojna in mir (Guerra e Pace) dello scultoreJakob Savinšek commemora tale periodo.
Dopo la fine della guerra, la rimanente parte della popolazione di lingua tedesca fu espulsa. Trincee anticarro e altri siti furono usati per creare 25 fosse comuni a Celje e nelle sue immediate vicinanze, dove vennero sepolti i resti dei membri della milizia croata, serba e slovena che avevano collaborato con i tedeschi, così come civili etnici tedeschi di Celje e delle aree circostanti, giustiziati dai partigiani di Tito.
Alla fine della guerra, il nuovo governo si avvantaggiò delle trincee anticarro esistenti, scavate attorno a Celje dai tedeschi in ritirata, usandole come tombe.Vennero riempite di soldati croati sloveni e serbi e di civili che si erano opposti alla rivoluzione comunista durante la guerra[senza fonte].Col pretesto di aver collaborato col nemico, l'esercito jugoslavo massacrò più di 30.000 prigionieri (principalmente croati) nell'area di Celje, senza alcun processo[senza fonte].I corpi vennero sepolti in fosse comuni nascoste attorno a Celje[senza fonte]; il numero esatto è ancora sconosciuto.Nel campo di concentramento di Teharje, circa 5.000 sloveni, centinaia dei quali minorenni, vennero assassinati nel giro di due mesi dalla fine della guerra, anch'essi senza processo[senza fonte]. Dopo l'abolizione del campo di concentramento nel 1950, le autorità locali crearono una discarica industriale sul luogo delle sepolture, nascondendo così i corpi sotto una vasta collina di rifiuti. Dopo la caduta del regime nel 1990, quando i fatti del massacro non erano piùtabù, il governo sloveno decise di costruire un memoriale per le vittime di Teharje.
Le tre stelle dello stemma di Celje sono state integrate nello stemma nazionale sloveno nel1991. Lo stesso stemma venne scelto come simbolo nazionale dopo laprima guerra mondiale, nel1918, quando la Slovenia, assieme aCroazia eSerbia, formò ilRegno di Jugoslavia.
IlNK Celje è il massimo club calcistico cittadino, che milita nellaPrva Liga.Lo stadio cittadino, l'Arena Petrol, è stato inoltre per molti anni la sede di tutte le partite dellaNazionale slovena e tuttora le ospita con buona frequenza[10].
^For more information on the 1910 Austro-Hungarian census, seeGeographischer Atlas zur Vaterlandskunde an den österreichischen Mittelschulen. K. u. k. Hof-Kartographische Anstalt G. Freytag & Berndt,Vienna, 1911.