Trascorse gran parte della sua vita negliStati Uniti d'America e, a causa di motivi politici, decise di non fare più ritorno nella sua amata Cuba, se non per un unico concerto nellabase americana di Guantánamo.
Celia Cruz è considerata una tra i cantanti latinoamericani migliori di sempre, nonché una dei più conosciuti e di maggior successo internazionale delXX secolo. Ha ricevuto innumerevoli premi e riconoscimenti in tutto il mondo tra cui spiccano 22dischi d'oro, 3Grammy Award e 4Latin Grammy Award.[1]
È conosciuta in tutto il mondo anche per la sua famosa esclamazione¡Azúcar! ("Zucchero!"), simbolo del suo modo ottimista di affrontare la vita e del suo orgoglio di cittadinacubana (lacanna da zucchero è infatti uno dei principali prodotti dell'agricoltura dell'isola).
Celia Cruz nacque all'Avana nel quartiere di Santos Suárez, come seconda di quattro fratelli (Dolores, Gladys e Bárbaro). Suo padre, Simón Cruz, era unferroviere, mentre sua madre, Catalina Alfonso Ramos, era una casalinga di originehaitiana.[3] Celia era la più grande di tutti i quattordici figli che vivevano nella casa, tra cugini e gli altri tre fratelli, e cantava leninna nanne per i più piccoli per farli addormentare.[4]
Celia studiò per diventare maestra, e nel mentre ricevette lezioni di piano all'Accademia Musicale Municipale e, accompagnata dalla zia, iniziò a cantare neicabaret con sua cugina.[5] Iniziò a cantare fin da piccola, esordendo nel 1947 in un programma radiofonico, chiamatoLa hora del té. Quella volta si esibì per la prima volta davanti a un grande pubblico, e cantòNostalgia,tango in tributo della cantantePaulina Alvarez.[6]
Nel 1948 lavorò come cantante per il gruppoLas Mulatas de Fuego di RodericoRodne Neyra, con il quale viaggiò in tournée inVenezuela eMessico e incise le sue prime canzoni.
Nel 1950 iniziò la sua collaborazione con il gruppoSonora Matancera, prendendo il posto della cantante Myrta Silva, che si era trasferita inPorto Rico. Con Sonora Matancera registrò il suo primo disco a 78 giri che includeva le canzoniCao, cao maní picaó (scritta da José Carbó Menéndez) eMata siguaraya (scritta da Lino Frías).
Il successo arrivò immediato e Celia visse conSonora Matancera il suo periodo artistico d'oro, che durò 15 anni e vide la pubblicazione di molti straordinari successi, qualiBurundanga,Caramelos,El hierbero moderno,Tu voz,Ritmo tambó y flores,Pa' la paloma,Nuevo ritmo omelenkó,Vallán vallende,La sopa en botella e molti altri.
Foto autografata che ritrae Celia Cruz all'Avana nel 1957
Il 15 luglio 1960 Celia lasciòCuba per andare a cantare inMessico conla Sonora Matancera. Cruz era consapevole del fatto che per diventare veramente famosa avrebbe dovuto trasferirsi negliStati Uniti. Tuttavia, dato che ella era vicina alpartito comunista di Cuba della pre-rivoluzione, ilPartito Socialista Popolare (PSP), già daglianni '40, l'ambasciata americana inizialmente negò a Cruz ilvisto statunitense dal 1952 e al 1960, a causa di "sospette affiliazioni" con il partito comunista, nemico del capitalismo USA.[7]
Solo nel 1961 il gruppo di Celia Cruz finalmente riuscì ad andare in tournée negli Stati Uniti. Qui Celia fece le prime esperienze come cantante solista all'Hollywood Palladium. Nel 1962 acquistò un appartamento aNew York e, raggiunta dalle notizie della morte prima del padre e poi della madre, il 14 luglio 1962 sposò l'amato trombettistaPedro Knight, marito con cui sarebbe stata tutta la vita.[8]
Il più noto abito di Celia Cruz, fatto daJosé Enrique Arteaga e indossato durante le esibizioni più celebri
Negli anni successivi iniziò una lunga serie di tournée inEuropa e nel mondo intero. Ottenne la cittadinanza statunitense e dichiarò che non sarebbe più tornata aCuba fintantochéFidel Castro fosse rimasto al potere. Nel 1966 fu chiamata daTito Puente (che Celia aveva conosciuto inGiappone) per lavorare con la sua orchestra. Il frutto della collaborazione con Tito Puente furono cinque album. Lavorò anche con laOrquesta de Memo Salamanca e con Lino Frías. Tutte queste collaborazioni non le dettero però il successo aspettato.
Nel 1973 cantò la sua prima canzone disalsa,Gracia divina, cambiando così genere musicale. Iniziò a lavorare per la casa discograficaVaya Label, per la quale iniziò nel 1974, in coppia conJohnny Pacheco (che era considerato l'inventore del genere salsa) con l'albumCelia y Johnny. Ogni singola canzone di quell'album, che vinse il disco d'oro, diventò un grande successo. Fra i brani ricordiamoQuímbara,Toro Mata,Vieja luna,Lo tuyo es mental.[9]
Dopo questo successo continuò a cantare con Pacheco e con il gruppoFania All Stars. Arrivarono altre canzoni indimenticabili comeEl guaba,La dicha mía,Así cantaba papá,Cúcala. Nel 1977 iniziò a lavorare anche conWillie Colón (altri successi furonoUsted abusó,A papá,Pun Pun Pun Calatu,Berimbau,Un bembé pa' Yemayá,Se tambalea). Negli anni ottanta Celia andò varie volte in tournée in America Latina e fu ospite di molti show televisivi, dove cantò con altre stelle della propria epoca.[10]
Nel 1982 si riunì di nuovo allaSonora Matancera e con essa registrò un altro sensazionale successo,Feliz Encuentro. In questo stesso anno le fu reso omaggio con un concerto in suo onore alMadison Square Garden diNew York, al quale parteciparono tutti i compagni della sua già lunga carriera artistica, oltre ad altri artisti invitati. Nel 1989 vinse il suo primoPremio Grammy Latino con l'albumRitmo en el Corazón, assieme aRay Barretto, e fu invitata a celebrare aCentral Park i 65 anni diSonora Matancera. Nel 1990 riuscì a ritornare aCuba seppure in territoriostatunitense aGuantánamo per un concerto. Là raccolse un pugno di terra cubana, terra che da allora l'accompagnerà sempre e che sarà sepolta con lei.
Nel 1992 fece anche capolino nel mondo delcinema con una piccola comparsa nel film diArne GlimscherI re del mambo. L'anno seguente inciseAzúcar negra eSazón, che furono altri due successi.
Nel 1994 ricevette dall'allora presidente degli Stati UnitiBill Clinton il premioNational Endowment for the Arts, il più alto riconoscimento in assoluto concesso dal governo degli Stati Uniti a un artista.[11][12]
Nel 1997 recitò nellatelenovelaEl alma no tiene color. Nel 1998 incise il discoMi vida es cantar che contiene quella che è forse la più conosciuta canzone di Celia inItalia,La vida es un carnaval.[13] In questo stesso anno firmò un contratto conSony music. Nel 1999 uscì una raccolta di artisti vari,Fuerte navidad con Chichi Peralta, Franco De Vita eMarcela Morelo. Nel 2000, con l'albumCelia and friends vince il suo secondoGrammy, premio che ottenne anche l'anno successivo con l'albumSiempre viviré.
A Miami circa 150 000 persone presero parte alle sue esequie e un numero simile si ebbe a New York, dove il suo funerale è stato il più affollato che la città abbia visto, dai tempi di quello diJudy Garland nel 1969.[16][17] Il momento più commovente delle celebrazioni si è avuto quando, durante la messa nellacattedraleSan Patrizio diNew York,Victor Manuelle ha cantatoa cappella dalleggio le note diLa vida es un carnaval con parte del testo modificato a braccio con parole dedicate a Celia Cruz, così come aveva fatto pochi mesi prima durante l'omaggio alla stessa Celia nell'introduzione allo spettacolo a lei dedicato di Telemundo. La cantante e amica storica di Celia Cruz, la grandePatti LaBelle, ha intonato inveceAve Maria.
Nella sua carriera, Celia ha ottenuto molti premi e riconoscimenti, fra cui una stella sullaHollywood Walk of Fame (ricevuta nel 1983),[18] tre premiGrammy,[19] trelauree honoris causa negli Stati Uniti e la National Endowment for the Arts, consegnatole nel 1994 daBill Clinton. Nel 2004 la figura di Celia Cruz fu il tema dei carnevali di Santa Cruz de Tenerife.
Celia Cruz è conosciuta universalmente comeLa guarachera de Cuba,La guarachera de Oriente,La guarachera del mundo, ma soprattutto comeLa reina de la Salsa, la "regina dellasalsa".
Statua raffigurante Celia Cruz nella sua madrepatria