I primi insediamenti umani sono molto antichi, come testimoniano alcuni ritrovamenti archeologici (di epoca romana ed etrusca presso Cavriglia e Montaio, di epoca etrusca presso Sereto) e la toponomastica locale. Sono infatti abbondanti i toponimi di origine etrusca e latina (Avane, Casignano, Secciano, Caiano e lo stesso Cavriglia - daCaprilius).
Il versante dei Monti del Chianti occupato dal territorio cavrigliese era quasi con certezza attraversato da una strada di epoca romana che congiungeva il Valdarno con la valle dellaGreve, passando dal varco di Cintoia. Tale presenza è testimoniata da alcuni toponimi (Casa Migliarina, Monte Termini, Limite) e dal ritrovamento di tratti di selciato, ma soprattutto dall'allineamento, lungo questo ipotetico percorso, di alcune pievi (notoriamente veri e propri "segnavia"): Petrolo,San Giovanni,San Pancrazio eGaville. Di queste pievi, due, quella di San Giovanni e di San Pancrazio, si trovano nel territorio comunale. Degne di nota sono anche la chiesetta di San Michele a Sereto e quella di San Lorenzo a Casignano, che conservano pressoché intatte le loro caratteristiche romaniche.Da documenti del'200 e del'300 veniamo a sapere che nel territorio del comune di Cavriglia le più antiche famiglie feudatarie erano quelle dei conti Guidi e deiRicasoli con i loro "consorti" Firidolfi; poi, così come in altre zone del Valdarno, salirono alla ribalta le potenti famiglie degliUbertini e deiPazzi e infine i Franzesi. Fino alla seconda metà del'200 il Castello di Montaio fu possedimento deiGuidi e roccaforte ghibellina contro la Repubblica Fiorentina, che infine lo conquistò. Stessa sorte toccò al Castello diMontegonzi, località già menzionata neiDecimari delXIII eXIV secolo, col nome di San Pietro di Formica, che fu prima possesso dei Guidi, poi dei Ricasoli e poi, dopo il1314, della Repubblica Fiorentina, che ne acquistò la Rocca. Anche Castelnuovo d'Avane (oggi dei Sabbioni), dopo labattaglia di Montaperti, dovette subire la furia dei ghibellini. Proprio a Castelnuovo dei Sabbioni, una lapide sul fronte di una casa ricorda che qui ha vissuto il pittoreAndrea Del Sarto; notizia "curiosa "che non trova riscontro in nessun'altra attestazione documentaria.Nel territorio del Comune di Cavriglia si trovavano anche altri fortilizi medievali quali il Castello di Montedomenichi, già dei Ricasoli che fu comprato nel1314 dalla Repubblica Fiorentina per farne un caposaldo difensivo, come testimoniano gli imponenti ruderi; e il Castello di Pianfranzese, che fu luogo d'origine della nobile famiglia dei Franzesi, piccoli nobili, forse vassalli degli Ubertini. NelXII secolo Biccio e Musciatto dei Franzesi dettero vita, inFrancia, ad una compagnia mercantile che divenne finanziatrice della corona. AParigi, nella Rue des Bourdonnais (tutt'oggi esistente vicino al Louvre) fecero costruire un palazzo noto col nome di "Hotel des Sir Biche ed Mouche" e divennero consiglieri diFilippo il Bello.Nel medioevo il centro del potere civile della zona aveva sede nel castello di Montaio che fino alla metà delXIII secolo costituì uno dei principali possedimenti deiConti Guidi. A partire dalDuecentoFirenze riorganizzò i territori che ricadevano sotto la propria influenza raggruppando i piccoli borghi del contado in confederazioni denominate “Leghe”. Nel territorio cavrigliese fu fondata la Lega d'Avane che rimase in vita fino al1774. In quest'anno, a seguito delle riforme leopoldine, il territorio della Lega d'Avane fu annesso a San Giovanni per esserne successivamente distaccato agli inizi dell'Ottocento, per formare il Comune di Cavriglia.
Il Comune di Cavriglia nacque il 17 marzo1809, quando si riunì per la prima volta il "Consiglio della Comune". In esso, per volere del governo napoleonico, vennero incorporati i "popoli" di Montaio, Montegonzi, Castelnuovo, Meleto, che precedentemente avevano fatto parte della Lega d'Avane della quale Montegonzi era il capoluogo. Il suo territorio si estende sulle pendici orientali dei Monti del Chianti, nel Valdarno superiore, ed è solcato da numerosi corsi d'acqua che scendono verso l'Arno.
Il 4 luglio1944, durante laseconda guerra mondiale, le comunità delle frazioni diMeleto Valdarno,Castelnuovo dei Sabbioni, Massa dei Sabbioni e San Martino subisco terribilistragi per mano nazista che uccidono un totale di 191 civili (tra cui il padre diRoberto Cavalli, Giorgio). Responsabili del massacro furono i paracadutisti del 76. Panzerkorps comandati dai generali Foster e Heidrich e dai colonnelli Bornscheuer e Kluge. A loro si aggiunsero gli uomini della Alarmkompanie Vesuv di Wolf, specializzata nella caccia alle bande partigiane[4].
Oggi Cavriglia, attraverso le modificazioni subite dal proprio territorio e le nuove condizioni sociali createsi a seguito della recente industrializzazione, ha riscoperto l'importanza delle sue radici culturali e storiche e ne promuove la conoscenza anche a fini turistici tanto da divenire meta di numerose persone che lo scelgono per trascorrervi un periodo di riposo o per una vacanza.
Lo stemma è stato riconosciuto con DPCM del 15 marzo 1951.[5]
«D'azzurro, alla fascia d'oro, accompagnata in capo da tre stelle dello stesso,male ordinate, ed in punta da un disco d'argento, caricato da un giglio di rosso.»
Il gonfalone , concesso con DPR del 18 aprile 1951, è un drappo di azzurro.[6]
Nella parte più antica del paese si trova laPieve di San Giovanni Battista con l'adiacente Museo di Arte sacra. Poco fuori dal paese troviamo il Monastero di S. Maria. Il Municipio è caratterizzato da una interessante raccolta di arte moderna. Non molto distante dall'abitato di Cavriglia si trova ilRoseto “Carla Fineschi”, parco botanico unico al mondo dove sono coltivate migliaia di rose di diverse varietà. Grandi trascorsi storici caratterizzano il piccolo borgo diMontegonzi, mentre gli appassionati di arte romanica non possono mancare una visita allaPieve di San Pancrazio. Da non dimenticare l'abitato diCastelnuovo dei Sabbioni dove si trovano il grande murale diVenturino Venturi in ricordo delle vittime delle stragi della II Guerra Mondiale ed il museo delle miniere di lignite, nel vecchio borgo oggi abbandonato. Gli amanti della natura possono visitare ilParco di Cavriglia in località Poggio a Caiano ed organizzare un'escursione alla scoperta dei ruderi delcastello di Montedominici. All'ombra delle grandi ciminiere della centrale termoelettrica segnaliamo il villaggio e la chiesa di S. Barbara.
La modernachiesa di San Donato, che sostituisce la precedente chiesa nel borgo vecchio, conserva una tardoquattrocentescaMadonna in trono e Santi di un pittore non ancora individuato dell'ambiente delGhirlandaio.[8]
Secondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 505 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano:
^ Nicoletta Pons,Artisti e committenti a Figline (e dintorni) fra Quattrocento e Cinquecento, inArte a Figline. Da Paolo Uccello a Vasari, catalogo della mostra, Firenze, 2013, p. 36.