La Chiesa cattolica è costituita da 25 Chiesesui iuris, tra cui laChiesa latina — prevalente in Occidente — e 24Chiese di rito orientale, tutte inpiena comunione con il Pontefice romano.[9][10] Il nome "cattolica", che significa "universale", richiama l’estensione e la vocazione universale della Chiesa fondata sulla predicazione di Gesù Cristo e degliApostoli. Questa comunità ecclesiale, definita nella sua essenza come il "Popolo di Dio", è composta da fedeli provenienti da tutte le nazioni della terra.[11]
Secondo la dottrina cattolica, la Chiesa di Cristo sussiste in modo pieno nella Chiesa cattolica, la quale è visibilmente organizzata e fondata sulla comunione sacramentale e gerarchica dei battezzati, purché non separati da essa pereresia oapostasia.[12] A partire in particolare dalConcilio Ecumenico Vaticano II, la Chiesa cattolica riconosce tuttavia la presenza di elementi di verità e di santificazione anche nelle altre Chiese cristiane non in piena comunione con essa.[13] In quest’ottica, promuove un costantedialogo ecumenico, finalizzato al raggiungimento dell’unità dei cristiani[14], e riconosce inoltre i valori spirituali presenti nelle religioni non cristiane.[15]
L’attributo "cattolica" (derivante dal greco antico "καθολικός", katholikós, che significa "universale")[18] venne associato alla Chiesa fin dai primi secoli del cristianesimo per sottolineare la sua universale estensione e missione, cioè la sua vocazione a essere presente in tutto il mondo, come attestato, tra gli altri, daSant'Ignazio di Antiochia nella suaLettera ai cristiani di Smirne (circa 107 d.C.), dove si legge: "Dove c'èCristo Gesù, lì è la Chiesa cattolica".[19]
Tuttavia, fu con l’editto di Milano (313 d.C.), promulgato dagli imperatoriCostantino eLicinio, che la Chiesa cristiana ottenne il riconoscimento legale all’interno dell’Impero romano, segnando l’inizio della sua progressiva affermazione pubblica e istituzionale.[20][21] Dopo laRiforma protestante del XVI secolo, il termine venne utilizzato con maggiore specificità per indicare la Chiesa rimasta in comunione con il vescovo di Roma, in contrapposizione alle nuove confessioni cristiane sorte in quell’epoca (protestanti) e alle Chiese orientali che già dalGrande Scisma del 1054 si erano separate (ortodosse).[22] IlConcilio di Trento (1545–1563), convocato in risposta alla Riforma, contribuì ulteriormente a definire l’identità dottrinale e istituzionale della Chiesa cattolica rispetto ad altre confessioni cristiane.[23]
Se si pone attenzione soprattutto agli svolgimenti delle istituzioni civili in Europa, e alle relazioni della Chiesa con esse, allora si distinguono convenzionalmente 4 fasi della storia della Chiesa:
Età antica (I-VIII secolo): Questa fase inizia con la predicazione di Gesù Cristo e si estende fino al sorgere delSacro Romano Impero conCarlo Magno. Include la diffusione del cristianesimo, le persecuzioni, l'Editto di Milano (313 d.C.) che sancisce la legalizzazione del cristianesimo nell'Impero Romano, e il consolidamento della Chiesa sotto Costantino. L'epoca termina con l'inizio dell'Alto Medioevo e l'ascesa del potere politico di Carlo Magno.[24]
Età medievale (VIII-XV secolo): In questa fase, il cristianesimo si radica in tutta l'Europa, con la creazione del Sacro Romano Impero e la stretta connessione tra la Chiesa e il potere politico. La Chiesa diventa un attore centrale della vita sociale e politica, specialmente in Occidente. Il periodo copre eventi chiave come la formazione delle monarchie nazionali (principalmente Francia e Spagna), leCrociate, il rafforzamento del papato, e la nascita delle università medievali. La fine di questa fase si può collocare con l'inizio delle monarchie nazionali nel XIV-XV secolo e con il declino del potere temporale della Chiesa[25].
Età moderna (XV-XVIII secolo): Questo periodo comprende l'epoca dei grandi concili (come il Concilio di Trento) e la Riforma protestante, che segna la rottura dell'unità religiosa dell'Europa occidentale, con la nascita del movimentoluterano e la successiva frammentazione del cristianesimo in diverse confessioni. Il periodo culmina con eventi significativi come laRivoluzione francese, che provoca una serie di cambiamenti politici, sociali ed ecclesiastici, segnando la fine del potere temporale della Chiesa e l'inizio della separazione tra Stato e Chiesa in molte nazioni europee.[26]
Età contemporanea (dalla Rivoluzione francese ai nostri giorni): In questa fase, la Chiesa affronta il processo di modernizzazione, le sfide della secolarizzazione, e il confronto con la crescita degli Stati moderni e la perdita di potere temporale. Eventi significativi includono la diffusione del cristianesimo nel mondo non europeo, la nascita del movimento ecumenico, i concilî del XX secolo (in particolare il Concilio Vaticano II), e il continuo dialogo interreligioso e il coinvolgimento in questioni sociali e politiche globali.[27]
Consegna delle chiavi di Pietro Perugino (1481-1482),Cappella Sistina in Città del Vaticano
La Chiesa cattolica si distingue, sin dalle origini, per il riconoscimento del primato dell'apostolo Pietro, noto anche come primato petrino, considerato fondamento della sua struttura gerarchica. Secondo la costituzione dogmatica Lumen gentium del Concilio Vaticano II, «l’unica Chiesa di Cristo [...] sussiste nella Chiesa cattolica, governata dal successore di Pietro e dai vescovi in comunione con lui».[28]
NelVangelo secondoMatteo si trova la cosiddetta "Confessione di Pietro", momento in cui Gesù, rivolgendosi a Simon Pietro, lo rinomina "Cefa" (cioè "roccia", da cui "Pietro") e afferma: «Tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia Chiesa» (Mt 16,18-19). Secondo l’interpretazione cattolica, questo gesto rappresenta il conferimento di un’autorità piena e universale sull'intera Chiesa, confermata nel tempo e ribadita in modo solenne durante il Concilio Vaticano I.[29]
I successori di Pietro, vescovi di Roma, sono detti "Vicari di Cristo", in quanto rappresentanti della sua autorità sulla terra.[30]
Secondo la tradizione cattolica, la nascita della Chiesa è fatta risalire simbolicamente al mattino diPasqua, quando Cristo risorto si manifesta ai discepoli, e si realizza pienamente nel giorno diPentecoste, con la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli. Da quel momento la comunità cristiana inizia a compiere il mandato missionario di Gesù: «Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni [...] ]» (Mt 28,19-20).[31]
La sua diffusione fu rapida e continua in numerose aree dell'Impero romano, anche se venne riconosciuta come lecita solo nelIV secolo con l'editto di Milano diCostantino I. La sua capacità di conversione fu dovuta anche al fatto di voler manifestare la propria religione non come una credenza associata esclusivamente a un particolare popolo (quale era ad esempio quellaebraica), ma di presentarsi comeecclesia, comunità di credenti aperta a tutti, indipendentemente dall'appartenenza di ognuno. Espressione di una "religione universale", il suo insegnamento, tramite cui si fece interprete dellalegge morale naturale, fu ed è indirizzato, oltre le divisioni di classe, di razza, di genere[32] e di nazione, a tutti gli uomini.[33]
La Chiesa cattolica continua a esistere oggi nella forma di comunione gerarchica guidata dal Papa, vescovo di Roma, in unione con tutti i vescovi del mondo. Essa insegna che «il popolo di Dio, restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli» e perciò tende «a ricapitolare tutta l'umanità [...] in Cristo capo, nell'unità del suo Spirito» (Lumen gentium, n. 13).
Pentecôte, Jean II Restout (1732) Questa immagine rappresenta la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli durante la Pentecoste, un tema centrale nella dottrina e nella missione della Chiesa cattolica.LaBibbia, unita alla "Tradizione apostolica", è la fonte della "Rivelazione": immagine dellaBibbia di Gutenberg, la prima bibbia stampata (basata sul testo dellaVulgata, la bibbia tradotta inlatino dasan Gerolamo nel V secolo).
La Chiesa cattolica afferma l'esistenza di un unico Dio (monoteismo) in tre persone distinte e consustanziali,Padre, Figlio e Spirito Santo, creatore dell'universo e il datore della vita e del bene. L'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, è dotato di libero arbitrio, cioè ha la capacità di scegliere fra il bene e il male. Dio ha progressivamente rivelato sé stesso e stabilito un'alleanza dapprima con il popolo d'Israele e poi, attraverso Israele, a tutte le genti, portando a compimento l'alleanza nelMessia, Gesù Cristo, Figlio di Dio della stessa natura del Padre; Egli avrebbe così compiuto l'Antica Legge e portato la nuova Salvezza a tutti i popoli, con una nuova Alleanza. L'opera di Gesù prosegue nella Chiesa cattolica, guidata dallo Spirito Santo e istituita da Dio per la salvezza di tutte le genti.[34]
La missione della Chiesa si esercita attraverso gli insegnamenti, la preghiera, la liturgia e l'amministrazione dei sacramenti mediante i quali Dio offre in dono lagrazia.[35] Secondo la dottrina cattolica, larivelazione divina ha due fonti complementari: la Sacra Scrittura (cioè la Bibbia) e laTradizione Apostolica, inseparabili tra loro.[36] La Bibbia è considerata ispirata da Dio ed è parte integrante della fede cattolica, alla luce della quale la Chiesa interpreta e sviluppa il proprio insegnamento.[37]
Per lo sviluppo e l'esposizione della dottrina, vengono considerati autorevoli i canoni di 21 concili ecumenici, di cui i primi sette sono in comune con le Chiese orientali, gli scritti deiPadri della Chiesa e il magistero ordinario, con cui il papa insegna in qualità di successore di Pietro.[38]
Una sintesi moderna di tutta la dottrina cattolica può essere trovata nel Catechismo della Chiesa cattolica, la cui ultima versione è stata redatta nel 1992 sotto papaGiovanni Paolo II da una commissione presieduta dal cardinaleJoseph Ratzinger, poi papa Benedetto XVI.[39] Nel 2005 è stato pubblicato ilCompendio del Catechismo, che adotta la formula a domande e risposte per una più agile comprensione[40]. La fede cattolica è condensata nelSimbolo degli apostoli, che riassume le principali verità del credo.[41]
Laliturgia è ilculto pubblico della Chiesa. Essa consiste nei sacramenti e nellapreghiera pubblica, secondo le feste dell'anno liturgico. Le forme sono molto variate nel corso dei secoli e, fino aglianni sessanta delXX secolo, nelle Chiese cattoliche di rito romano e ambrosiano essa era celebrata soltanto in latino, ragione per cui la Chiesa cattolica occidentale era anche detta Chiesa latina. Oltre al Rito romano, in assoluto il più diffuso, esistono tuttora altri riti latini, conservati in alcune zone, fra cui:
La Chiesa cattolica celebra l'eucaristia o (santa) messa, in modo particolare ladomenica e gli altri giorni festivi come celebrazione solenne e festosa della "resurrezione di Cristo", considerata conseguenza diretta del suo sacrificio sul Calvario. Messe feriali sono celebrate tutti i giorni a parte ilVenerdì santo e ilSabato santo (giorni aliturgici).
Altro pilastro della preghiera liturgica è laLiturgia delle ore (o ufficio divino), che consiste nella "consacrazione" diore canoniche nel corso del giorno e della notte. Le principali ore sonoLodi eVespri, rispettivamente preghiera del mattino e della sera. Le preghiere consistono principalmente insalmi. Possono essere aggiunti da uno a tre periodi di preghiera intermedi (Terza, Sesta e Nona) e un'altra preghiera dopo il tramonto (Compieta), e un altro periodo variabile dedicato principalmente a letture dalla Bibbia e a padri della Chiesa. Come per lamessa, la liturgia delle ore ha ispirato importanti composizionimusicali dalcanto gregoriano allapolifonia, fino alle complesse orchestrazioni dell'età barocca.
Il rito romano è in assoluto il più diffuso nella Chiesa cattolica.
Nel 2007papa Benedetto XVI legiferò[42] che per lamessa ci sono due usi del rito romano: quello delMessale romano promulgato da Paolo VI ("espressione ordinaria" del rito) e quello dell'edizione di Giovanni XXIII delMessale romano promulgato da Pio V ("espressione straordinaria" dello stesso rito). Nel 2021papa Francesco legiferò invece che del rito romano esiste una sola espressione: «I libri liturgici promulgati dai santi Pontefici Paolo VI e Giovanni Paolo II, in conformità ai decreti del Concilio Vaticano II, sono l'unica espressione dellalex orandi del Rito Romano».[43]
L'eucaristia è il sacramento centrale della fede cattolica, definito come la presenza reale di Gesù Cristo sotto le specie del pane e del vino, che, secondo la dottrina cattolica dellatransustanziazione, si trasformano sostanzialmente, durante la celebrazione della messa, nel corpo e nel sangue di Cristo, pur mantenendo le apparenze sensibili.[44][45] È considerata "il sacramento dei sacramenti" perché rende presente in modo misterioso e reale il sacrificio di Cristo, rendendo partecipi i fedeli della sua vita e redenzione.[46] Il Catechismo della Chiesa cattolica, infatti, dice così al n. 1324[47]:
«L'eucaristia è fonte e culmine di tutta la vita cristiana. Tutti i sacramenti, come pure tutti i ministeri ecclesiastici e le opere di apostolato, sono strettamente uniti alla sacra Eucaristia e ad essa sono ordinati. Infatti, nella santissima eucaristia è racchiuso tutto il bene spirituale della Chiesa, cioè lo stesso Cristo, nostra Pasqua.»
(Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1324)
L'eucaristia è celebrata quotidianamente nelle chiese cattoliche, con particolare rilievo la domenica e nelle principali festività liturgiche, come ilGiovedì santo e la solennità delCorpus Domini.[48]
LaMadonna, che è vista spesso come immagine stessa della Chiesa che in sé custodisce Gesù.[49]
La Chiesa cattolica è stata anche il primo e più vasto centro di culto verso Maria, la Madre di Gesù.Il culto di Maria è previsto dalla liturgia della Chiesa fin dalle origini, sia come oggetto di venerazione in sé stesso, sia come elemento potentissimo di intercessione presso Gesù Cristo. Oltre a ciò, Maria è vista anche come modello di imitazione.[50]
Dal punto di vista storico, la sua opera di mediazione tra l'umanità e Cristo si spiega con l'investitura che ricevette da Gesù sulla croce, quando venne "donata" agli uomini per farli sentire più vicini a Lui. Soprattutto dopo l'ascensione di Gesù, Maria rimase il punto di riferimento per la comunità dei credenti appena sorta, preservandone l'unità di fronte alle nuove sfide e alle potenziali discordie che caratterizzarono la primissima era cristiana. Il culto verso la Beata Vergine andò poi aumentando fino a quando si arrivò a una notevole diffusione dopo ilconcilio di Efeso (431), che la riconobbe ufficialmente come "Madre di Dio" (Theotókos).
Nell'esortazione apostolicaMarialis Cultus dipapa Paolo VI del1974 al culto di Maria vengono date le seguenti indicazioni: esso deve attingere il più possibile alleSacre Scritture, va collocato nel ciclo annuale delle liturgie ecclesiastiche, ha un orientamento ecumenico (volto cioè a promuovere l'unità dei cristiani), e guarda a Maria come a un modello di vergine, di madre e di sposa. Nell'Esortazione sono comprese anche descrizioni e suggerimenti circa la preghiera delSanto Rosario, uno dei principali esercizi attraverso cui la Chiesa manifesta la propria devozione a Maria; sul Rosario è tornatoGiovanni Paolo II con la lettera apostolicaRosarium Virginis Mariae del2002 per aggiungere ai quindici tradizionali misteri della gioia, del dolore e della gloria, cinque «misteri della luce» riguardanti la vita pubblica di Gesù (Battesimo,Nozze di Cana, Predicazione delRegno,Trasfigurazione, Istituzione dell'eucaristia). Giovanni Paolo II nel1986 ha anche fatto pubblicare un nuovomessale comprendente messe specifiche da dedicare alla Beata Vergine.
Dei 21 concili ecumenici riconosciuti dalla Chiesa cattolica i primi sette sono accettati dalle Chiese ortodosse di tradizione bizantina, la famiglia delle Chiese ortodosse "pre-Calcedoniane" riconosce i primi tre e i cristiani di tradizione nestoriana solo i primi due.
Il dialogo ha mostrato che benché la separazione sia avvenuta molti secoli fa, le differenze nella dottrina concernono più spesso formule e riti che elementi sostanziali.
Emblematica è laDichiarazione Cristologica Comune tra la Chiesa Cattolica e la Chiesa Assira Orientale[51] sottoscritta da «Sua Santità papa Giovanni Paolo II, vescovo di Roma e Papa della Chiesa Cattolica, e MarDinkha IV, patriarca dellaChiesa Assira Orientale» l'11 novembre1994.
La differenza tra le due Chiese ruota intorno a questioni antiche quali la disputa sulla legittimità dell'espressione «Madre di Dio» o di «Madre di Cristo» riguardo a Maria che emerse nel concilio di Efeso nel 431. Mentre la tradizione della Chiesa cattolica utilizza entrambe le espressioni, la Chiesa assira si riferisce a Maria come «Madre di Cristo nostro Dio e Salvatore». La dichiarazione enuncia che entrambe le chiese riconoscono la natura sia umana sia divina di Gesù e che «Entrambi riconosciamo la legittimità e correttezza di queste espressioni della stessa fede e rispettiamo le preferenze di ciascuna Chiesa nella sua vita liturgica».
Le controversie maggiori riguardano il riconoscimento del primato papale e il timore che l'unione ecclesiale si risolva in un assorbimento delle chiese di minore dimensione da parte della numericamente maggiore componente latina della Chiesa cattolica e l'accantonamento o l'abbandono di antiche e ricche eredità teologiche, liturgiche e culturali. Inoltre, le controversie vertono sul culto e sull'adorazione del pane consacrato, sul culto dei santi e della Madonna.
Sussistono differenze molto maggiori con le dottrine delle Chiese riformate, che i cattolici ritengono avere rotto con la tradizione del passato mentre esse, per parte loro, ritengono Roma aver rotto con gli insegnamenti degli apostoli, per come si ricavano dalNuovo Testamento. Tuttavia anche con queste Chiese il dialogo è cominciato almeno dal Concilio Vaticano II, mentre alcune differenze sono andate attenuandosi con la semplificazione del rito della Messa, la diffusione della Bibbia, la comune ricerca storica.
Dal2009 la Chiesa cattolica, con lacostituzione apostolicaAnglicanorum coetibus firmata da Benedetto XVI, ha invece aperto le porte ai fedeli dellaChiesa anglicana desiderosi di entrare in comunione con Roma, con la creazione di ordinariati personali che conservano il patrimonio liturgico e spirituale della Chiesa d'Inghilterra. Tale apertura è stata interpretata dai più come un tentativo di ricostituire l'unità con i tradizionalisti anglicani, fuoriusciti dalla Chiesa d'Inghilterra, in quanto dissenzienti sull'apertura del sacerdozio alle donne e su altre questioni controverse.[52]
Lo storico incontro tra Papa Leone XIV e Carlo III del Regno Unito
Il 23 ottobre 2025, nell’ambito della visita di Stato di Carlo III del Regno Unito e dellaRegina Camilla alla Santa Sede, si è svolta una preghiera comune nella Cappella Sistina presieduta da Papa Leone XIV e co-guidata dall’arcivescovo diYork Stephen Cottrell.[53][54][55] Questo evento assume rilievo ecumenico e storico in quanto segnerebbe la prima occasione — secondo i resoconti — in cui un pontefice e un sovrano britannico pregano insieme pubblicamente dopo circa cinquecento anni, in riferimento alla separazione della Chiesa d’Inghilterra dalla Chiesa cattolica nellaRiforma anglicana.[53][56] La liturgia, concepita in latino e in inglese, ha incluso la recitazione di salmi affidata al coro della Cappella Sistina e al coro della Cappella di St. George delCastello di Windsor, nonché ai bambini della Cappella reale diSt. James’s Palace. Durante la celebrazione è stata letta una pagina dellaLettera di san Paolo ai Romani, che aveva per tema la speranza — tema centrale anche delGiubileo in corso — e che è stata letta daYvette Cooper, Segretario di Stato per gli Affari Esteri del Regno Unito.[53][54] Al termine della preghiera, Papa Leone XIV e Re Carlo III hanno lasciato insieme la Cappella Sistina per dirigersi verso la Sala Regia, dove c'è stato un incontro con rappresentanti di organizzazioni e imprese impegnate nella tutela dell’ambiente, tematica già al centro del dialogo fra Santa Sede e Corona britannica.[53][56] Nel corso della visita, si è inoltre registrato uno scambio di titoli onorifici: con l’approvazione del Re, il Decano e i Canonici del Collegio di San Giorgio di Windsor hanno offerto al Papa il titolo di “Papal Confrater” dellaCappella di San Giorgio; contemporaneamente, a Re Carlo è stato conferito il titolo di “Royal Confrater” dell’abbazia ebasilica di San Paolo fuori le Mura.[53][54] Lo stesso giorno, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, il Re e la Regina hanno visitato la tomba dell’apostolo delle genti, in un contesto di incontro fra cattolici e anglicani.[53][57]
Occorre distinguere tra la Santa Sede, lo Stato della Città del Vaticano e le singole Chiese locali, i cui vescovi sono normalmente organizzati nei sinodi delle Chiese Orientali, nelleConferenze episcopali di rito latino e in simili organismi.
Le fonti di reddito principali della Santa Sede sono:
L'Obolo di San Pietro, costituito dalleelemosine offerte al papa dai fedeli in tutto il mondo: nel2013 il gettito è stato di 78 milioni di dollari.[58]
Gli incassi deiMusei Vaticani (circa 4 milioni di visitatori all'anno).
Le Conferenze episcopali nazionali gestiscono autonomamente il bilancio della Chiesa nei vari Paesi, raccogliendo le offerte dei fedeli e, in alcuni Paesi, godendo di finanziamenti dallo Stato. In Italia, in base alConcordato del1984, ogni cittadino può scegliere di versare l'8 per mille dell'IRPEF allaConferenza Episcopale Italiana (poco meno di un miliardo di euro nel2018)[59] o ad altre confessioni religiose che hanno concluso con lo Stato Intese che prevedano questa forma di finanziamento.[60][61].
Il contributo dell'8 per mille non serve a finanziare lo Stato Vaticano e nemmeno la Santa Sede, ma viene impiegato per il sostentamento del clero e per spese di culto e caritative della Conferenza Episcopale Italiana, di cui si dispone di un rendiconto e della ripartizione.[62] Inoltre sono attualmente previste dalle normative fiscali agevolazioni (come l'esenzione ICI, l'abbattimento del 50% dell'IRES, agevolazioni IRAP) per le istituzioni religiose, ospedaliere, educative, tra cui anche quelle dipendenti dalla Chiesa cattolica. Inoltre vi sono particolari situazioni di beneficio dovute all'extraterritorialità di alcuni beni del Vaticano.Molti tra i ricavi della Santa Sede vengono elargiti alle popolazioni bisognose di aiuto attraverso ilDicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale.[63]
Nel 2013 il valore del patrimonio immobiliare della Chiesa cattolica, a livello mondiale, si aggirava sui 2 000 miliardi di euro. In Italia, si stima che circa il 15% del valore complessivo del patrimonio immobiliare appartenesse alla Chiesa cattolica.[64][65][66]
Nel corso dei secoli alla Chiesa cattolica sono state mosse accuse di vario tipo, sia dal punto di vista religioso sia politico.[67] Nei primi secoli del cristianesimo, le accuse erano provenienti dagli ambienti popolari della religione tradizionale greco-romana, diinfanticidio eincesto; nel Medioevo, provenienti dagruppi pauperistici, di avere abbandonato l'opzione di Gesù in favore dei poveri; con il protestantesimo, di avere pervertito le pure dottrine dei tempi antichi e della Bibbia (centro dell'attività dei riformatori); con l'illuminismo e ilpositivismo ci furono accuse dioscurantismo, cioè di voler ostacolare il trionfo della ragione prima e della scienza poi, esemplificato in istituzioni e episodi come l'inquisizione, il processo aGalileo Galilei e aGiordano Bruno. Ilcomunista russoTrockij, citando illiberale ingleseLloyd George, definì la Chiesa romana come "la centrale elettrica del conservatorismo". La Chiesa cattolica è stata accusata, anche dai nazisti, di essere un'organizzazione omosessuale,[68] soprattutto per quanto riguarda la vita monastica; mentre dalla seconda metà del XX secolo fra le accuse più comuni sono da ricordare quelle relative alla storia del rapporto con l'ebraismo, l'omofobia e ilmaschilismo nelle istituzioni cattoliche.
Recentemente la scoperta di atti di pedofilia perpetrati da alcuni ecclesiastici omosessuali ha condotto allo scoppiare delloscandalo dei preti pedofili, negliStati Uniti e anche in Italia.[69]
Papa Giovanni Paolo II ha riconosciuto pubblicamente che ci sono stati membri sia tra i fedeli laici sia tra il clero (inclusi vescovi e papi) che si sono macchiati di colpe e ha invocato il perdono di Dio e degli uomini per i peccati «dei figli e delle figlie della Chiesa», sia riguardo alle azioni sia alle omissioni. Il 12 luglio 2008, in occasione del viaggio apostolico in Australia, a chi gli domandava se si sarebbe scusato, papa Benedetto XVI ha risposto:[70]
«faremo tutto il possibile per chiarire qual è l'insegnamento della Chiesa e per aiutare nell'educazione, nella preparazione al sacerdozio, nell'informazione e faremo tutto il possibile per guarire e riconciliare le vittime. Penso che questo sia il senso fondamentale del "chiedere scusa". Penso che sia meglio e più importante il contenuto della formula e penso che il contenuto debba spiegare in cosa il nostro comportamento è stato carente, che cosa dobbiamo fare in questo momento, in che modo prevenire e come guarire e riconciliare.»
Il successivo 20 luglio il papa celebrò la Messa con un gruppo di vittime, le cui tristi vicende ha poi ascoltato con attenzione.[71]Anche in occasione della Messa di conclusione dell'Anno Sacerdotale dell'11 giugno 2010 Benedetto XVI ha ribadito le sue scuse alle vittime:[72]
«Anche noi chiediamo insistentemente perdono a Dio ed alle persone coinvolte, mentre intendiamo promettere di voler fare tutto il possibile affinché un tale abuso non possa succedere mai più»
Esistono infine ricorrenti critiche che riguardano i rapporti tra alcuni Stati e Chiesa romana: in particolare, ci sono filoni culturali, ideologici e politici che contestano l'influenza esercitata dalle gerarchie cattoliche sui governi di vari paesi nelle scelte di ordine etico - morale. Da questi filoni la Chiesa cattolica come tutte le associazioni pro-vita o altre fedi religiose, sono ritenute ostacolo per alcune ricerche scientifiche, come quelle che richiedono l'uso di embrioni per ottenere cellule staminali embrionali, sia la considerazione come diritti civili di alcune scelte a notevole impatto etico, comedivorzio,interruzione volontaria di gravidanza,matrimonio tra persone dello stesso sesso,adozione da parte di coppie dello stesso sesso e utilizzo/diffusione deimetodi anticoncezionali. Altre Chiese cristiane (come alcune chiese protestanti), in Italia e in altre nazioni, hanno una visione diversa su alcuni di questi punti, oltre che sulla separazione tra Stato e confessioni religiose ("Laicità dello Stato").
Tre sono i significati principali del termine "cattolico": etimologico, confessionale, teologico.
Etimologicamente, il termine "cattolico" viene dal grecoκαθολικός, che significa propriamente "completo", "tutto insieme". Questo è il significato primo del termine, così come viene esplicitato nelCredo niceno: "Credo la Chiesa una, santa,cattolica, apostolica...". Con ciò, tutti i cristiani credono che la Chiesa sia"universale", ossia chiamata dal suo fondatore alla diffusione universale del messaggio.
Con le separazioni in seno alla Chiesa cristiana originaria, avvenute già nei primi secoli, ma poi inaspritesi con la separazione dall'Oriente cristiano (1054) e con la Riforma protestante del XVI secolo, il termine "cattolico" ha assunto un significato "confessionale", a indicare quella parte della Chiesa cristiana, fedele al Vescovo e Papa di Roma, e che riconosce in lui l'autorità suprema della Chiesa.
Ciò non toglie che molte confessioni cristiane utilizzano il termine "cattolico" in riferimento a sé stesse in rapporto alla Chiesa universale, dando tuttavia al termine significati teologici differenti.
Il termine compare per la prima volta conIgnazio di Antiochia (I sec.) che si rivolge alla comunità di Smirne: «Là dove c'è Gesù Cristo ivi è la Chiesa cattolica» (Ad Smyrnaeos, 8).
Anticamente perChiesa cattolica si intendevano tutti i cristiani la cui dottrina era considerata ortodossa; Agostino d'Ippona scrisse nel397 riguardo ad alcune Chiese che considerava eretiche:[73]
«[…] lo stesso nome di Cattolica, che, non senza un motivo, solo questa Chiesa ha ottenuto in mezzo a numerosissime eresie, per cui, benché tutti gli eretici vogliano dirsi cattolici, tuttavia se uno domanda a qualche straniero dove si riunisca la Cattolica, nessuno degli eretici ha l'ardire di mostrare la sua basilica o la sua casa.»
(Agostino d'Ippona,Contro la lettera di Mani, verso 4)
Fino all'anno Mille, prima dello scisma d'Oriente (1054), con il termineChiesa cattolica si identificava l'intera Chiesa orientale e occidentale, e prima della Riforma protestante il termine "cattolico" non aveva assunto anche il significato confessionale che ha avuto dal concilio di Trento, che può essere considerato l'evento che ha formato la fisionomia moderna della Chiesa, anche in rapporto alle altre confessioni cristiane.
Oggi, in verità, tutte le Chiese cristiane che riconoscono il simbolo niceno-costantinopolitano si professano parte dell'una, santa, cattolica ed apostolica chiesa, non intendendo con questo la chiesa cattolica come confessione. In conseguenza del significato odierno del terminecattolico alcune chiese protestanti preferiscono la dizioneChiesa universale e aggiungono l'attributoromana alla dizione della Chiesa cattolica.
La Chiesa cattolica venne reputataromana riguardo alla dimensione unitaria e direttiva della Chiesa di Roma per tutte le chiese particolari che compongono la Chiesa cattolica genericamente intesa. Fu cioè denominata "romana cattolica" essendo concepita come fondazione di una dimensione ecclesiale in cui essa si svelava madre e maestra delle Chiese particolari.
Secondariamente poi il nome di Chiesa cattolica romana appare nel linguaggio ecclesiale definito e stabilito della Chiesa romana medesima anche per identificare la Chiesa cattolica nel suo rapportarsi alle chiese separate. Così il termine di Chiesa cattolica romana si diffonde ulteriormente dopo le divisioni causate dagli scismi irrisolti nella compagine della grande Chiesa del millennio precedente, anche per ribadire un senso e una direzione dell'unità da ritrovare.
Recentemente si è pure diffuso l'anglicismoChiesa cattolica romana, derivato dall'ingleseRoman Catholic Church. Questa denominazione aveva originariamente un significato polemico ed era intesa come unossimoro dichiarante la limitazione geografica alla pretesa di universalità della Chiesa cattolica, oltre che essere analoga alla denominazione geografica di alcune chiese di stato protestanti. In realtà il termine vi risulta sottostimato, poiché la Chiesa cattolica romana è formata dalla Chiesa di Roma insieme a tutte le chiese particolari, orientali e occidentali.
L'Oxford English Dictionary, autorità in fatto dilingua inglese, dava la seguente spiegazione della locuzione «Roman Catholic» nel suo contesto culturale protestante, nella sua versione dell'inizio del XX secolo:[74]
«L'uso di questo termine composto in luogo di Romano, Romanista o Romista, che hanno acquisito un significato spregiativo, sembra essere comparsa nei primi anni delXVII secolo. Per ragioni diplomatiche è stato usato nei negoziati con Spanish Match (1618-1624) e appare in documenti formali legati a questo stampati da Rushworth (I, 85-89). Dopo quella data fu adottato generalmente come un termine non controverso ed è stato riconosciuto legalmente anche in designazioni ufficiali, sebbene nell'uso ordinario il singolo termine "Cattolico" sia utilizzato molto di frequente.»
L'uso della re-interpretazione anglicana del termine "cattolici romani" ha in realtà un'origine più antica; uno scrittore di simpatie puritane,Percival Wiburn, usò il termine «Roman Catholic» ripetutamente nel suo articoloChecke or Reproofe of M. Howlet (in risposta a ungesuita che aveva scritto sotto lo pseudonimo di Howlet); scrisse ad esempio «voi cattolici romani che chiedete tolleranza» (p. 140), «parlous dilemma or streicht in cui voi cattolici romani siete stati portati» (p. 44).
Robert Crowley, anglicano, nel suo libroA Deliberat Answere, pubblicato nel1588, pur adottando in preferenza termini quali «cattolici romisti» o «cattolici papisti», scrisse anche al riguardo: «who wander with the Romane Catholiques in the uncertayne hypathes of Popish devises» (p. 86).
Altri scritti simili risalenti al periodo poco successivo alla riforma protestante mostrano come termini quali «romano» fossero usati indifferentemente insieme a «papista» da parte di protestanti che rifiutavano l'uso del termine «cattolico» per definire i soli cristiani che riconoscevano l'autorità del papa.
Alcune Chiese cristiane utilizzano comunque il nomeChiesa cattolica anche in discorsi formali e in documenti da esse sottoscritti, ad esempio i documenti scritti in comune dalla Chiesa cattolica e dallaFederazione Mondiale delle Chiese Luterane[75] e nelle "Comuni dichiarazioni cristologiche tra la Chiesa Cattolica e laChiesa assira orientale".[76]
Molte altre chiese cristiane si definiscono «Chiesa cattolica» o una sua parte, tra queste laChiesa ortodossa d'oriente, la Chiesa ortodossa d'occidente, leChiese anglicane e altre chiese cristiane.
Fra queste vi è laChiesa vetero-cattolica che, pur riconoscendo il primato del papa, come successore di Pietro, non ne riconosce l'infallibilità e non è dunque in piena comunione con Roma. Le Chiese vetero-cattoliche si separarono infatti da Roma a seguito delconcilio Vaticano I.
Sono da annoverare inoltre le comunità cattoliche in dissenso verso la Santa Sede come laFraternità Sacerdotale San Pio X, che si rifà al patrimonio ecclesiale liturgico e teologico cattolico fino al Concilio Vaticano II.
Per indicare l'uno o l'altro aspetto della propria dottrina, la Chiesa cattolica dà di sé stessa anche altre definizioni, non esaustive, come ad esempio gli appellativiCorpo mistico di Cristo,Popolo di Dio,Sacramento universale di salvezza (cf.Catechismo della Chiesa cattolica, 748-810). L'unione fra Cristo e la Chiesa cattolica è anche chiamataChristus totus (CCC 795). L'espressioneChristus totus ha origine insant'Agostino[77][78] ed è considerata la sua dottrina più feconda nella riflessione sulla Chiesa, elaborata a partire da1 Corinzi 12,27[79][80][81].
La Chiesa cattolica è composta da tutti i suoibattezzati e, da un punto di vista territoriale, è suddivisa in sedi chiamatediocesi nella Chiesa latina edeparchie nelleChiese orientali.
Alla fine del2011 il numero delle circoscrizioni ecclesiastiche era di 2 966 (Annuario Pontificio del 2012).[82] Alle diocesi si affiancano altre forme di Chiesa particolare come le prelature (siaterritoriali siapersonali) gliordinariati o leamministrazioni apostoliche.
Le diocesi e normalmente anche le altre circoscrizioni sono affidate a un vescovo (eparca per le eparchie), che è consideratosuccessore degli apostoli. A capo del collegio dei vescovi sta il vescovo di Roma, il papa, che è considerato il successore dell'apostoloPietro.
Ogni diocesi è suddivisa inparrocchie, rette da unparroco o da unamministratore parrocchiale. Con il Concilio di Trento (1545-1562), venne data grande importanza anche alle parrocchie rurali, mentre più anticamente erano state lepievi, raggruppamenti di paesi intorno al centro più grande della zona, a segnare la divisione delle diocesi.
La Chiesa cattolica è costituita dalla Chiesa latina, che comprende al suo interno sia il rito romano sia quello ambrosiano e altri riti, ed è la chiesa in cui il papa svolgeva anche la funzione patriarcale, in comunione con diverseChiesesui iuris (distinte per forme di culto liturgico e pietà popolare, disciplina sacramentale e canonica, terminologia e tradizione teologica):
Diversamente dalle "famiglie" o "federazioni" di Chiese formate dal riconoscimento mutuo di corpi ecclesiali distinti, la Chiesa cattolica si considera un'unica chiesa incarnata in una pluralità di chiese locali o particolari, in quanto «realtà ontologicamente e temporalmente preesistente a ogni chiesa individuale particolare».[84]
La Chiesa cattolica riconosce grande importanza alle chiese particolari, la cui importanza teologica è stata evidenziata dal Concilio Vaticano II; il termineChiesa particolare ha due usi distinti:
può riferirsi a una diocesi, che nelDecreto sulla pastorale dei vescoviChristus Dominus viene descritta come: «una porzione del popolo di Dio affidata alle cure pastorali del vescovo, coadiuvato dal suo presbiterio, in modo che, aderendo al suo pastore, e da questi radunata nello Spirito Santo per mezzo del Vangelo e dell'eucaristia, costituisca una Chiesa particolare nella quale è presente e opera la Chiesa di Cristo, una, santa, cattolica e apostolica»;[85]
oppure a una Chiesasui iuris che si differenzia per una maggiore autonomia come riconosciuto dal concilio Vaticano II nel decreto sulle chiese cattoliche orientaliOrientalium Ecclesiarum[86] che riconosce lechiese o riti particolari.
La struttura ecclesiastica cattolica è organizzata secondo tre gradi del sacramento dell'ordine sacro. In ordine crescente di pienezza essi sono:
Diacono, collabora con il vescovo e con i presbiteri nella modalità del servizio.
Questi ordini (insieme, in passato, agliordini minori) costituiscono nel complesso ilclero;
Presbitero (o prete, o sacerdote), collabora con il vescovo come suo sostituto;
Vescovo, che rappresenta la successione degli apostoli.
A coloro che hanno ricevuto il sacramento dell'ordine possono poi essere conferiti altri titoli e cariche che non hanno valore sacramentale, ma onorifico o inerente all'ufficio come, ad esempio:cardinale, arcivescovo, monsignore. Lo stesso si può dire del papa che è, dal punto di vista sacramentale, un vescovo.
Ai tre gradi dell'ordine sacro corrispondono diversimunera ossia poteri quanto alla celebrazione, alla potestà di governo e all'annuncio del Vangelo.
Il diacono svolge eminentemente funzioni di servizio nel ministero dell'altare, della parola e della carità. Può celebrare il sacramento del battesimo e delmatrimonio nonché isacramentali quali la benedizione o il rito delle esequie.
Il presbitero coopera al ministero del vescovo e ne assume alcune potestà quali la celebrazione dei sacramenti (esclusi l'ordine e la confermazione), dei sacramentali, la presidenza delle celebrazioni liturgiche, l'annuncio della parola e la potestà di governo secondo le indicazioni date dal vescovo. Tra queste la più comune è la responsabilità di una parrocchia.
Il vescovo, infine, ha la pienezza dell'ordine sacro. Amministra in prima persona tutti i sacramenti e sacramentali o può delegare altri vescovi o presbiteri, come nel caso dellacresima o dell'esorcismo.
San Pietro, considerato il primo papa dalla Chiesa cattolica, in un ritratto diRubens
La Chiesa cattolica afferma che Gesù conferì all'apostolo Pietro l'autorità ultima su tutta la comunità dei suoidiscepoli: secondo l'interpretazione cattolica Cristo conferì a Pietro nei pressi diCesarea di Filippo il primato sugli altri apostoli e su tutta la Chiesa (Matteo 16,13-20[87]) e lo riconfermò dopo la resurrezione nell'apparizione presso illago di Tiberiade (Giovanni 21,15-19[88]).
Il contesto del primo episodio è quello della domanda di Gesù ai discepoli riguardo alla sua identità. Alla risposta di Pietro «Tu sei il Cristo, ilFiglio delDio vivente», Gesù replica: «Beato te, Simone figlio di Giona, perché né lacarne né ilsangue te l'hanno rivelato, ma il Padre mio che sta neicieli. E io ti dico: Tu sei Pietro e su questapietra edificherò la mia Chiesa e le porte degliinferi non prevarranno contro di essa. A te darò le chiavi delregno dei Cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli».
Nel secondo episodio invece Gesù chiede per tre volte a Pietro: «Simone di Giovanni, mi ami?», e ogni volta alla sua risposta affermativa replica: «Pasci le mie pecorelle.»
Tali passi sono interpretati dalla Chiesa cattolica nel senso forte di un primato di insegnamento egiurisdizione su tutta la Chiesa, e sono anche interpretati a fondamento della dottrina delprimato papale. Essendo stato Pietro il primo vescovo della Chiesa di Roma, il suo primato si trasmette al suo successore nella stessa sede, quindi al vescovo di Roma.
Il ruolo del papa è andato crescendo nelII millennio, fino a raggiungere il suo apice nelXIX secolo con la dichiarazione sull'infallibilità papale del Concilio Vaticano I.
Secondo tale dichiarazione il papa può esercitare il diritto di dare insegnamenti riguardo alla fede e alla morale, da ritenere parte del deposito della fede, quando parlaex cathedra, cioè quando esercita il «suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani», e quando «definisce una dottrina circa la fede e i costumi».
Lacattedra papale nella basilica di San Giovanni in Laterano a Roma
A partire dalla definizione dell'infallibilità del1870, quest'ultima è stata esercitata formalmente una sola volta dai pontefici, e questo con la promulgazione deldogma dell'Assunzione di Maria da parte dipapa Pio XII nel1950. Tutti gli altri insegnamenti impartiti dai Papi negli ultimi 150 anni non sono stati formalmente definiti "dogmi".
L'infallibilità papale ha portato alla formale accusa di eresia da parte della Chiesa cristiana ortodossa che, nel 1848, e nella figura deiPatriarchi di Costantinopoli,Alessandria eGerusalemme, unitamente ai loroSinodi, inviò un'enciclica apapa Pio IX dove condannava tale dottrina come "eresia"[89] e coloro che la sostenevano come "eretici", sulla base della convinzione che il vescovo di Roma e la sua Chiesa avessero abbandonato la conciliarità in favore della monarchia e del monopolio dei doni delloSpirito Santo[90].
La procedura per l'elezione del papa e la nomina dei vescovi ha subito numerosi cambiamenti nel corso dei secoli: dal basso medioevo (Viterbo,1271), il papa viene eletto inconclave dai cardinali, iPrincipi della Chiesa; a lui compete invece di nominare direttamente i membri del clero di gerarchia più elevata dirito latino, a partire dai vescovi (normalmente dopo consultazione con gli altri prelati). Nelle Chiese cattoliche orientali i vescovi vengono nominati dai rispettivi patriarchi, secondo gli usi locali.
Il papa è assistito nei suoi compiti dai cardinali. Tutti i membri della gerarchia ecclesiastica rispondono a lui e alla Curia romana nel suo insieme. Ogni papa continua il suo servizio fino alla morte (ciò valeva anche per gli altri vescovi fino al pontificato di Paolo VI[91]) o rinuncia (che è avvenuta otto volte, con i papiClemente,Ponziano,Silverio,Benedetto IX,Gregorio VI,Celestino V,Gregorio XII e Benedetto XVI).
Il papa risiede attualmente nella Città del Vaticano, un piccolo Stato indipendente situato nel centro di Roma, del quale egli è monarca assoluto, e riconosciuto dalladiplomazia internazionale come ambito di sovranità della Santa Sede.
Nel corso dei secoli si sono sviluppate esperienze comunitarie al di fuori della diocesi, chiamatiordini religiosi, soprattutto configurate inmonachesimo,ordini mendicanti fino alla nascita della primacongregazione religiosa che diventeranno via via le nuove realtà comunitarie della chiesa.
I primi, a cui si può dare la nascita in occidente con laRegola benedettina, si svilupparono in un momento di crisi (VIII -XII secolo) come tentativo di instaurare un particolare e più intimo legame con Dio. I secondi, nati durante la riforma del XII secolo si caratterizzano nelle loro diversità per la ricerca di attualizzare il messaggio cristiano nella società: tra questi icarmelitani, ifrancescani e idomenicani. Non sono mancate, dal XIX secolo, le Congregazioni religiose maggiormente attente ai bisogni dei giovani, degli anziani e di altre categorie sociali svantaggiate. Tra esse spiccano lecomunità missionarie, con lo scopo precipuo di diffondere la fede cattolica in tutto il mondo.
Dal IV secolo in poi si ha la nascita dei vari ordini religiosi così divisi:
Le due realtà degli ordini e delle congregazioni religiose si differenziano per l'emissione deivoti: per i primi essa avviene in forma solenne, per i secondi in forma semplice; formalmente non ci sono differenze rilevanti.
Nel XX secolo ha preso avvio il fenomeno dei movimenti ecclesiali: questi sono associazioni di fedeli ispirate da uncarisma particolare e che si organizzano autonomamente dalla normale gerarchia (vescovi e parroci).La differenza fra i movimenti e le associazioni è che queste ultime non sono organizzate autonomamente dalla gerarchia (come invece avviene per i movimenti), ma collaborano con essa in modo integrato e coordinato, partecipando attivamente in pressoché tutti i momenti della vita parrocchiale e diocesana.
L'Annuario pontificio del2017, basato sui dati forniti dalle diocesi cattoliche, testimonia che appartengono alla Chiesa cattolica oltre 1.285.000.000 persone[92], e rappresentano il 17,7% della popolazione mondiale. Il dato non include i cattolici in Cina e in alcuni altri paesi in cui sussistono ostacoli a contatti regolari con Roma. I Cattolici costituiscono più della metà dei 2,4 miliardi di cristiani nel mondo. Secondo la legge canonica sono considerati membri tutti coloro che sono stati battezzati o ricevuti all'interno della Chiesa cattolica avendo fatto una professione di fede, esclusi coloro che hanno formalmente rinunciato a esserne membri[93][94]. Il numero dei battezzati non corrisponde necessariamente al numero dei fedeli praticanti, specialmente per quel che riguarda i paesi occidentali, maggiormente soggetti allasecolarizzazione rispetto agli altri.
Esaminando la situazione per singolo continente, il 2015 evidenzia la crescita robusta dei cattolici in Africa. In Asia e in America la crescita è consistente. Diversa la situazione in Europa e Oceania dove la percentuale dei fedeli in rapporto alla popolazione è costante. Il numero dei cattolici rispetto alla popolazione totale è molto differente tra i continenti. In America il numero di fedeli della Chiesa cattolica rappresenta il 63,7% della popolazione totale, in Europa il 39,9%, in Oceania il 26,4%, in Africa il 19,4%, in Asia il 3,2%.
^ Alberto Nocentini,L'etimologico, con la collaborazione di Alessandro Parenti, Milano, Le Monnier-Mondadori Education, 2010, p. 203,ISBN978-88-00-20781-2.
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«grazie all'imporsi delculto diMaria, si è giunti a riconoscere, ad esempio nel campo della mistica, il ruolo centrale delle donne. L'anacoretaGiuliana di Norwich parla di "maternità di Dio", sottolineando la dimensione divina dellamisericordia, e di Cristo come madre, che col sangue nutre i fedeli. Il suo pensiero è stato ripreso e approfondito dalla recenteteologia femminista.»
(Giovanni Filoramo.Cristianesimo. Milano, Mondadori/Electa, 2007, p. 275)
^Ilconcilio Vaticano II riconosce a Maria un culto speciale detto "iperdulia", distinto dalla semplice venerazione o "dulia" solitamente tributata aisanti, evidenziando come esso confluisca nel culto a Dio, e abbia una particolare funzione di promozione nelle anime dell'adorazione e della glorificazione di Cristo:
«Maria, perché Madre santissima di Dio, che prese parte ai misteri di Cristo, per grazia di Dio esaltata, dopo ilFiglio, sopra tutti gliangeli e gli uomini, viene dalla Chiesa giustamente onorata con culto speciale. […] Questo culto, quale sempre fu nella Chiesa, sebbene del tutto singolare, differisce essenzialmente dal culto di adorazione, prestato alVerboincarnato così come alPadre e alloSpirito Santo, e singolarmente lo promuove.»
^La maggior parte dei cittadini (circa due su tre) sceglie di non barrare alcuna opzione, ma la ripartizione dell'8 per mille avviene in base non alle singole dichiarazioni, bensì spartendo l'intera somma disponibile in base alla percentuale di scelte. Vale a dire che la Chiesa cattolica, a fronte di una maggioranza relativa ai contribuenti che hanno barrato almeno una scelta, con il 31% circa di preferenze sul totale (70% di coloro che hanno espresso una scelta) incassa circa il 70% dell'intera somma. In questo senso Mario Patuzzo. «La tassa dell'8 per mille» dalla rivista L'Ateo, n. 0/1996.
^Sergio Lariccia, «Esigenze di laicità della società italiana» inManifesto Laico, Bari, Laterza, 1999, pp. 59-65. È come avviene nelle elezioni, in cui tutti i seggi disponibili vengono distribuiti in base ai voti espressi, senza lasciare posti vuoti per i voti non espressi.
^Preceduto dal Pontificio consiglio "Cor Unum", che «esprime la sollecitudine della Chiesa cattolica verso i bisognosi perché sia favorita la fratellanza umana e si manifesti la Carità di Cristo», dalProfilo istituzionale, suvatican.va.URL consultato il 3 marzo 2013(archiviato dall'url originale il 3 marzo 2013).
^Mt 16,13-20, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^Gv 21,15-19, suLa Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
^L'enciclica di condanna della Chiesa ortodossa fu promulgata a seguito della missiva di papa Pio IX che, nello stesso anno, invitava queste Chiese a tornare in seno al "recinto del Signore" ovvero al "Santo Trono di Pietro". Cfr. Patrick Barnes.The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians Outside of the Church. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, p. 18.
^Patrick Barnes.The Non-Orthodox - The Orthodox Teaching on the Cristhians Outside of the Church. Salisbury, Regina Orthodox Press, 1999, p. 18.
^Secondo i dati della Santa Sede nell'Annuario pontificio, il cattolicesimo è passato da poco più di 1098 milioni di battezzati nel gennaio 2005 a 1115 milioni nel dicembre 2006. I dati relativi al 2009, parlano di 1181 milioni di cattolici; per il 2010 viene riportata la cifra di 1196 milioni.
^"L'abbandono della Chiesa cattolica perché possa essere validamente configurato come un vero actus formalis defectionis ab Ecclesia, anche agli effetti delle eccezioni previste nei predetti canoni, deve concretizzarsi nella a) decisione interna di uscire dalla Chiesa cattolica; b) attuazione e manifestazione esterna di questa decisione;c) recezione da parte dell'autorità ecclesiastica competente di tale decisione. [...] L'atto giuridico-amministrativo dell'abbandono della Chiesa di per sé non può costituire un atto formale di defezione [...] D'altra parte l'eresia formale o (ancor meno) materiale, lo scisma e l'apostasia non costituiscono da soli un atto formale di defezione [...] soltanto la coincidenza dei due elementi – il profilo teologico dell'atto interiore e la sua manifestazione nel modo così definito – costituisce l'actus formalis [...] la stessa autorità ecclesiastica competente provvederà perché nel libro dei battezzati (cfr. can. 535, § 2) venga fatta l'annotazione con la dicitura esplicita di avvenuta “defectio ab Ecclesia catholica actu formali. Nonostante ciò, secondo la Chiesa cattolica rimane comunque il legame sacramentale di appartenenza al Corpo di Cristo (che, secondo la Chiesa, è rappresentato dalla Chiesa stessa) dato dal carattere battesimale; quest'ultimo per la Chiesa (e soltanto per essa) è un legame ontologico permanente e non viene meno a motivo di nessun atto o fatto di defezione.
Garzya, Antonio (a cura di),Codice Teodosiano. Le leggi degli imperatori romani da Costantino a Teodosio II, trad. di Luigi G. Pani, Milano, Bompiani, 2005.
Giovanni Paolo II,Dominus Iesus, Città del Vaticano, Libreria Editrice Vaticana, 2000.
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Ignazio di Antiochia,Lettera ai cristiani di Smirne, a cura di Bart D. Ehrman, Milano, Mondadori, 2003.
Kuby, Gabriele,Il mistero della Messa, Siena, Cantagalli, 2007.