Cattedra è unsostantivo che ha assunto vari significati per lo più legati all'esercizio di una funzione diinsegnamento e guida.
Il termine deriva dalgrecoκαθέδρα (leggicathèdra) attraverso illatinocathĕdra (leggicàthedra), col significato di "luogo su cui ci si siede", cioè "seggio", in riferimento ad una sedia con spalliera e senza braccioli tipicamente usata daifilosofi per tenere le loro lezioni.
Il significato originario di sedia resta in parole regionali derivate dal latino, come lacadregalombarda epiemontese, lacaregaveneta,[1] lacarregaligure, lacjadreefriulana, osa cadreasarda.
NelleChiese cristiane la cattedra è iltrono sul quale siede ilvescovo ed è il simbolo della sua potestà e della responsabilità.[2] Da quel luogo infatti il Vescovo presiede l'assemblea liturgica e spiega leSacre Scritture, rappresentando Cristo stesso.[3]
In senso più ampio "cattedra" indica la funzione di insegnamento delvescovo e delpapa; da questo significato di cattedra viene l'espressione latinaEx cathedra, per indicare l'infallibilità pontificia, quando parla comedottore universale.
Essa era posta fin dall'epoca paleocristiana nel mezzo dell'abside dellebasiliche,[4] in fondo all'area riservata ai presbìteri, dettapresbiterio;[5] la sua posizione corrispondeva a quella delpraetor o delquaestor nellebasiliche civili romane,[6] ed era affiancata dai banchi ove stavano i sacerdoti che assistevano il vescovo,[4] corrispondenti ai posti degliassessori nella basilica civile;[6] detti banchi formavano insieme alla cattedra una struttura dettasynthronon.[7]
La chiesa sede della cattedra è la chiesa madre delladiocesi,[3] che dal nome cattedra assunse il nome dicattedrale, intesa come la chiesa che contiene la cattedra vescovile.
Con la nascita delle università nel medioevo, i seggi dai quali i professori insegnavano agli scolari erano le “cattedre”, comeper i vescovi ed i religiosi.
La cattedra era in una posizione elevata rispetto ai banchi degli studenti al fine di fornire all'insegnante una migliore visione d'insieme della classe, che spesso all'epoca era relativamente grande; per questo spesso veniva utilizzata una piattaforma.
Nel XIX secolo il significato era già ormai traslato agli incarichi didattici dei professori. Tutt'oggi resta in uso questa accezione, anche per docenti non universitari, legata all'insegnamento di una particolare materia (es:Cattedra di diritto privato).
L'artistaHermann Bigelmayr ha costruito una scultura che si basa sul gioco di parole tra sedia e cattedra, di fronte alla Biblioteca dell'Università di Weimar, una grande scultura di plastica intitolataLehrstuhl – leerer Stuhl ("Cattedra - sedia vuota"): l'opera d'arte di 20 tonnellate fa accenno all'università come istituto di insegnamento da una parte, ed al posto a sedere della sedia, comune nelle sale di lettura e nelle biblioteche.[8]
Il termine dicattedra dell'insegnante, che semmai sarebbe dovuto applicarsi alla sua sedia, passò poi ad indicare l'arredo più tipico che separa il docente dagli alunni: unascrivania otavolo, più grande dei banchi degli studenti, dal quale vengono impartite le lezioni.
Per garantire l'ascolto e la visione del docente, la cattedra è di solito collocata in posizione opposta ai banchi, rivolta verso questi ultimi, e si può trovare rialzata su una predella.
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