Ilcatino obacino obacile è unrecipiente ovaso in forma rotonda e concava, basso con bordi rovesciati all'esterno. Costruito interracotta,plastica ometallo, è destinato a contenere liquidi, comunemente usato per lavarsi.
Catino deriva dallatinocatīnus che significa ‘piatto largo’, di etimo sconosciuto, forse relitto mediterraneo affine acadus[1].
Le dimensioni, la materia e la forma erano in funzione all'utilizzo specifico. Fabbricati da una lamina dibronzo lavorata amaglio, con decorazioni incise su ampi bordi di forma schiacciata, erano comuni nella produzione bronzisticaetrusca. Avevano molteplici usi comevassoi,piatti di portata, ma anche come coperchi d'urne cinerarie.
Ampiamente diffusi dallaPuglia allaGallia, erano considerati simboli di prestigio, ottenuti come dono o attraverso scambi commerciali.
Nell'antichità veniva dato questo nome a contenitori metallici che venivano arroventati ed utilizzati perabbacinare.
NelMedioevo assunsero grandi dimensioni quelli utilizzati a tavola, in quanto dovevano servire tutti i commensali. Nell'etàrinascimentale ottennero grande diffusione quelli diottone, mentre nei secoli precedenti erano in maggior numero quelli dirame e dibronzo, e in minor numero dioro eargento. Tra le espressioni artistiche più significative vi è stata la produzionespagnola di derivazione moresca, relativa soprattutto ai catini dimaiolica con riflessi metallici, sbocciata nei secoliXV eXVI. Uno dei centri di produzione più importanti è stato quello diDinant, inFrancia.
NelXVII e nelXVIII secolo sono stati prevalentemente gliinglesi a realizzare elegantiparures di bacile e brocca[2].
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