Il territorio di Castelvetrano presenta resti di presenza umana sin dalpaleolitico: tra i più importanti possiamo ricordare il sito delpaleolitico superiore, di circa 12 000 anni fa, a metri 200 a nord della roccia del Castello della Pietra, in cui sono visibili le tracce del villaggio con cerchi delle basi delle capanne preistoriche.Altro sito, è del periodo che va dalla antica alla mediaetà del bronzo (da 4 300 a 3 500 anni fa), sito, nella contrada Marcita, all'interno del quale sono stati ritrovati, tracce del villaggio, tombe e numerosi bicchieri campaniformi.Successivamente nel 650 a.C., secondoDiodoro Siculo, si insediarono nel territorio coloni greci, provenienti daMegara Hyblaea, che fondarono la città diSelinunte, tra le due valli delBelice e delModione. Selinunte raggiunse velocemente il suo massimo splendore nel VI e V secolo a.C. raggiungendo una popolazione di 100 000 abitanti. La sua storia fu fortemente condizionata dalla posizione geografica a stretto contatto con iCartaginesi che nel 409 a.C., sbarcati in Sicilia con un esercito di 5 800 uomini al comando del generaleAnnibale conquistarono la città, dopo soli nove giorni di assedio. Successivamente la zona fu ripopolata con i suoi profughi e con altre popolazioni che il siracusanoErmocrate vi condusse. Alla morte di questo, Selinunte perse definitivamente la sua importanza politica; venne rioccupata dai cartaginesi, quindi daPirro (276 a.C.), fino alla definitiva evacuazione della sua popolazione da parte dei Cartaginesi durante laPrima guerra punica (250 a.C.), e all'assorbimento del suo territorio neidomini romani.
In età medievale nacque l'odierna città probabilmente a causa di una trasformazione sociale avvenuta dopo laconquista normanna (1130). I contadini iniziarono a popolare i borghi: nacque quindi, come nel resto d'Italia e d'Europa, laborghesia. L'esistenza della città è documentata a partire daldominio angioino.
Il toponimoCastrum Veteranum era comunque usato già prima della nascita della città, forse per indicare un incrocio tra vie di comunicazione.
All'inizio del Duecento era barone di Castelvetrano Tommaso Lentini, che prese parte aiVespri Siciliani. Essendosi ribellato al re, la baronia venne tolta a lui ed ai Lentini subentrarono i Tagliavia.Nel1299 infatti Castelvetrano viene concessa aiTagliavia futuri principi della città, il cui cognome muterà nel tempo inAragona ePignatelli. Tra la fine del Quattrocento e l'inizio del Cinquecento, Castelvetrano divenne il centro dei possedimenti dei Tagliavia-Aragona.
Nel1522 ilre di SpagnaCarlo V elevò la città acontea. Nel 1564Filippo II elevò la città a principato con l'investitura diCarlo d'Aragona Tagliavia (1522-1599) aI principe di Castelvetrano. Sotto il dominio spagnolo diverse opere pubbliche e monumenti arricchiscono la città. IlPrincipato di Castelvetrano passa ai Pignatelli nel 1600. Il XVII secolo fu un periodo caratterizzato da carestie ed epidemie.
Durante ilRisorgimento Castelvetrano insorse due volte (1820 e 1848).Nel 1860 alcuni castelvetranesi si unirono aiMille diGaribaldi.[7] Tra questi va senz'altro ricordatoGiovanni Pantaleo che seguì Garibaldi, per tutta laspedizione dei Mille.Parteciparono inoltre al Risorgimento diversi esponenti di alcune delle famiglie nobili della città, tra cui Carmelo Lentini, i Bonsignore e gli Amari Cusa.
D'azzurro allapianta di palma d'oro, con intorno allo stemma la legenda:Palmosa Civitas Castrum Vetranum.
Lo stemma della città di Castelvetrano, riconosciuto condecreto delcapo del governo 4 agosto 1930[8] è costituito dalla palma d'oro simbolo deiTagliavia, in campo turchino, e dalla legendaPalmosa Civitas Castrum Vetranum, con chiaro riferimento aSelinunte, definita appunto "palmosa" nel terzo canto dell'Eneide diVirgilio.
Chiesa Madre di Maria Santissima Assunta[9], realizzata tra il 1520 e il 1560 per volontà di Giovan Vincenzo Tagliavia, "I Conte di Castelvetrano". La chiesa presenta un impianto basilicale-normanno a tre navate, il portale è decorato da arabeschi di gusto medievale.
Chiesa di San Domenico, eretta nel 1470 sorge come mausoleo della famigliaAragona-Tagliavia. Di notevole pregio sono il cappellone dell'altare maggiore e la cappella del coro, decorati daAntonio Ferraro da Giuliana e dal figlioOrazio. Tra le opere più importanti all'interno della chiesa si trovano: il sepolcro marmoreo del principeCarlo d'Aragona Tagliavia, il Sarcofago di Ferdinando d’Aragona Tagliavia (1549) e la statua marmorea della Madonna di Loreto (1489).
Chiesa di San Giovanni Battista, realizzata nel 1589, si presenta a tre navate e transetto lungo, con due file di colonne collegate in alto da archi a tutto sesto. Dopo l'incendio del 1898, che distrusse gli affreschi originali, la chiesa venne riaffrescata, dal pittoreGennaro Pardo (1900-1901). All'interno si conserva la statua in marmo di San Giovanni Battista realizzata nel 1521 dallo scultoreAntonello Gagini.[10]
Chiesa di Maria SS. Annunziata (Badia),[12] la chiesa moderna costruita nel 1990-91, si sviluppa conservando i resti dell'edificio preesistente, del 1259-60, crollato nel 1968 a causa delterremoto del Belice. La struttura moderna è realizzata in cemento armato con copertura lignea conservando l'antico ingresso monumentale e il fonte battesimale. Tra le principali attrazioni e servizi proposti da questo luogo di culto ricordiamo l'Oratorio San Vito diretto da Giovanna e Musumeci.
Chiesa del Purgatorio (1642-1644)
Chiesa di San Giuseppe, la costruzione della chiesa iniziò nel 1616 e fu completata nel 1646. Oggi della chiesa si possono ammirare soltanto l'abside con l'altare maggiore e il campanile, in quanto, dopo il terremoto del Belice, sia il convento che la chiesa vennero demoliti.
Chiesa di Maria SS. della Salute, costruita nel 1622 ad opera dei padri agostiniani.
Chiesa di San Francesco di Paola (1701-1732);
Chiesa della Tagliata (XVII-XVIII secolo);
Chiesa di San Girolamo (XVII secolo), commissionata da Francesco Anelli, ora in rovina.
Nella piazza principale di Castelvetrano sorge il Teatro Selinus, opera progettata dall'architettoGiuseppe Patricolo. I lavori di realizzazione del teatro sono iniziati nel 1873 e nel 1908 accolse la sua prima rappresentazione. Il teatro è in stile neoclassico con colonne doriche che richiamano allo stile architettonico dei templi diSelinunte. Particolare attenzione merita la tela del sipario raffigurante "Empedocle tra i Selinuntini", realizzata daGennaro Pardo.[13]
Teatro comunale Franco Franchi - Ciccio Ingrassia, teatro all'aperto sito nella borgata diTriscina.
Numerosi palazzi sorgono o sorgevano a Castelvetrano, principalmente concentrati nelle più importanti vie del centro storico, tra cui Via Vittorio Emanuele, via Bonsignore e via Garibaldi.
Palazzo Pignatelli Aragona Tagliavia Cortes, edificato sul preesistente castello di Bellumvider (XIII sec.) di cui sono ancora visibili una torre angolare e le fondazioni di una torre mediana entrambi di forma ottagonale. Il castello ha subito numerose modifiche fino ad assumere l'aspetto attuale, di un palazzo barocco. Nel ‘600 una delle torri del castello venne smantellata e sostituita dalla chiesa Collegiata dei Santi Pietro e Paolo, insieme allaCappella Palatina esempi unici in Sicilia di chiesa su piano superiore; nello stesso periodo venne realizzato un altro edificio congiunto da un passaggio coperto, che fu sede del Governo ed oggi del Municipio.
Fontana della Ninfa, costruita nel 1615, ha uno sviluppo verticale di circa 10 metri con quattro vasche sovrapposte e nicchia superiore contenente una Ninfa.
Palazzo Signorelli, realizzato instile liberty nella seconda metà del 1800.
Palazzo Piccione Frangipane, realizzato nel XVII secolo, instile barocco.
Palazzo Quidera-Polito, risalente al Seicento.
Palazzo Venuti, situato in Piazza Principe di Piemonte é un altro esempio di architettura civile ottocentesca, si riconosce dal prospetto a loggiato che si adatta alla forma a spigolo dell'isolato.
Baglio Amari Cusa, costruito intorno al 1670.
Palazzo Bonsignore, sito in via Bonsignore.
Torre del Giglio, l'unico esempio rimasto di casa-forte del XV secolo.
Alla fine del XIV sec. la città aveva una cortina muraria e opere di fortificazione.Oggi rimane un'unica porta d'accesso, risalente all'antica cinta muraria, "Porta Garibaldi". L'opera fu realizzata nel 1626 per volontà dalla famigliaAragona-Tagliavia. Di mole monumentale, presenta una sobria eleganza manieristica con cornici di tufo. Prima denominata "Porta di Mare" perché, partendo da questa porta, si raggiungeva il litorale di Selinunte, successivamente, fu rinominata "Porta di San Francesco d'Assisi" e infine "Porta Garibaldi", in occasione del arrivo deimille a Castelvetrano.
Museo Civico Selinuntino, sito nel centro storico di Castelvetrano, raccoglie numerosi reperti archeologici di notevole valore storico e artistico, ritrovati nella zona di Selinunte, tra i reperti certamente spicca l'Efebo di Selinunte, una statua inbronzo risalente alV secolo a.C..
Museo Baglio Florio, ricavato da una struttura ottocentesca della famigliaFlorio, è situato all'interno del parco archeologico di Selinunte. Raccoglie reperti che vanno dall'età arcaica a quellaellenistica.
Museo della civiltà contadina "Francesco Simanella".
Sul territorio comunale di Castelvetrano si trova il parco archeologico diSelinunte, il più grande d'Europa.[14] Antica città greca dove sono ancora visibili le mura delle città, le vie principali con le abitazioni, i templi e i santuari.
Nel territorio di Castelvetrano sono stati rinvenuti rilevanti reperti di epoca ellenistica e bizantina custoditi in numerosi musei tra i più importanti:
La grande tavola selinuntina (importante testo sui culti della città), le metope dei templi E, C, F, Y e la Gorgone del tempio C (una maschera di Gorgone in terra cotta posta al centro del timpano della facciata del tempio), esposti alMuseo archeologico regionale Antonio Salinas;
Il crocifisso di Selinunte (bassorilievo risalente al XVI secolo), la Statera Bizantina e l'Efebo di Selinunte, esposti al Museo civico Selinuntino di Castelvetrano;
La Lex Sacra del V sec. a.C. esposta al Museo Baglio Florio.
Altre importanti opere di età moderna sono:
Il Trittico dell'Annunciazione (di autore ignoto, datato1448): alla sinistra raffiguraSan Gandolfo, alla destra vi è raffiguratoSan Giorgio a cavallo, mentre al centro vi è raffigurata l'Incoronazione della Madonna. La parte centrale del dipinto è quasi del tutto deteriorato e ne rimane solo la parte centrale ma è visibile il volto della Madonna. Fu ritenuta perduta dal 1860 fino a quando fu ritrovata nel Museo Nazionale diPalazzo Abatellis.[16]
la Tela di S. Francesco da Paola, 1580.
Entrambe le opere sono custodite nella chiesa di Maria Santissima Annunziata (Badia).
I cittadini stranieri residenti a Castelvetrano al 31 Dicembre 2019 sono 1 662,[18] così suddivisi per nazionalità (sono indicati solo i dati superiori alle 40 unità):
Rito religioso per festeggiare la resurrezione di Gesù, si tiene ininterrottamente dal 1660 la mattina di Pasqua. Nella piazza del Duomo, si rappresenta l'incontro del Cristo risorto con la Vergine ancora in lutto. Un Angelo per tre volte porta il lieto annuncio alla Madonna incredula. Infine avviene l'incontro tra la Madre e il Figlio, un meccanismo fa aprire le braccia di Maria, il manto nero cade mentre un volo di colombe si libera nel cielo.
Corteo Storico di Santa Rita e della Nobiltà CastelvetraneseA Castelvetrano, la comunità parrocchiale della chiesa di Santa Maria della Salute coltiva da anni una devozione per la figura diSanta Rita da Cascia e per la spiritualità agostiniana, dovuta al fatto che dal1628 nel sito dove attualmente sorge la chiesa era presente un convento diEremiti Agostiniani, soppresso in seguito nel1774 per mancanza di religiosi. La devozione ritiana nella città risale ai primi delNovecento.Una statua fu commissionata neglianni novanta: all'arrivo una moltitudine popolare accompagnò il simulacro.
Il Corteo storico di Santa Rita nasce negli anni novanta. Andando avanti negli anni il corteo si è sempre più affrancato dalle caratteristiche di manifestazione religiosa per sviluppare spettacolarità e fedeltà storica: oggi il corteo è un evento teatrale. Il Corteo Storico, che si svolge ogni anno la terza domenica di maggio, rappresenta i momenti più significativi della vita della santa attraverso otto quadri viventi, che sfilano per le vie della città:Santa Rita bambina e suoi genitori,sposalizio di Santa Rita,uccisione del marito Paolo,S. Rita vedova e i due figli,ingresso miracoloso in monastero e i tre santi protettori,stimmatizzatone di S. Rita,miracolo dell'orto,morte di S. Rita.
Durante il periodo carnevalesco è ormai consuetudine assistere alla sfilata nel centro della città del carro detto di "Lu Nannu e la Nanna" (il nonno e la nonna). Questo raffigura, in modo grottesco e divertente, due persone anziane su un carro, ed è spesso accompagnato da altri carri minori.
Il mercoledì delle ceneri viene letto il testamento (in rima e in dialetto castelvetranese) con i lasciti ai vari personaggi più in vista della città, e poi vengono bruciati per decretare la fine del carnevale.
Castelvetrano ha dato i natali al pittoreGennaro Pardo (1865) le cui opere si possono ammirare presso laCivica Galleria Empedocle Restivo a Palermo. Altre opere si trovano presso la sala Consiliare e il Teatro Selinus di Castelvetrano.
Castelvetrano ha dato i natali aRaffaele Caravaglios celebre musicista edirettore di banda. Vissuto tra il 1864 e il 1941, fu autore di sinfonie, inni, musica sacra e operette.
Ogni anno dal Comune, dal Liceo Scientifico "M. Cipolla", e dalla fondazione Kepha ONLUS, viene organizzata una kermesse cinematografica riguardantecortometraggi prodotti da giovani filmakers e alunni di scuole superiori provenienti da tuttaEuropa. Il festival nasce nel 2003 come attività formativa per studenti del Liceo Scientifico.Il festival si svolge nei luoghi simbolo di Castelvetrano, tra cui il Teatro Selinus e il Sistema delle Piazze, oltre all'Auditorium del Liceo Scientifico.Dalla settima edizione (2011), accoglie anche le scuole di cinema e le università.
Il centro abitato nasce in età medievale e conosce un'importante fase di crescita nel XVI secolo con la realizzazione di molte opere pubbliche. Nella città si distinguono:
il centro storico, con il "sistema delle piazze", la più importante area pedonale della città con numerose opere architettoniche, via Vittorio Emanuele, via Garibaldi e il viale Roma;
il centro urbano, che si estende nei suoi principali assi viari a sud-est con la via Campobello, a nord con via Gentile e via Gianlonghi, a ovest con via Partanna e via Seggio;
la zona industriale e la zona commerciale, aree di più recente sviluppo, a sud del centro abitato, con piccole fabbriche, negozi e centri commerciali.
Triscina: nasce nella seconda metà del XX secolo. Si estende su un lungo litorale sabbioso e si presenta come centro balneare attivo principalmente nel periodo estivo.
Nell'agro di Castelvetrano le coltivazioni prevalenti sono quelle dell'olivo, dellavite, degli agrumi e delfrumento duro. Interessante è anche la coltivazione diortaggi dentro e fuori serra prevalentemente per consumo locale.
La città fa parte del circuito delleCittà dell'olio e la varietà di olivo quasi esclusivamente coltivata è laNocellara del Belice che in queste zone si è originata e trova l'habitat ideale di coltivazione. Da questa oliva, a duplice attitudine, si ricava un olio a DOP "Valle del Belice" che recentemente ha ricevuto laDenominazione di origine protetta (DOP) "Valle del Belìce", olio pluripremiato in vari concorsi nazionali ed internazionali (Ercole Olivario, Montiferru, Orciolo D'Oro, Festambiente, Sol D'Oro, Leone D'Oro, e ben accetto e conosciuto in tutto il mondo,[19] con caratteristiche di fruttato medi-intenso e sentori di pomodoro verde, carciofo ed oliva verde talvolta di mandorla verde, e gusto erbaceo con note speziate. DallaNocellara si ricavano anche olive da mensa, croccanti e gustose, conciate con vari metodi: in salamoia al naturale , "Sivigliano", "Castelvetrano" e prossimamente in nero "Californiano", che vengono commercializzate in tuttaItalia ed esportate in tanti paesi del mondo. Nel 1998 ha ricevuto anche le denominazione DOP per l'oliva da mensa, e ad oggi è l'unico prodotto in Europa ad avere contemporaneamente due denominazioni DOP.
Col frumento duro, ed in particolare con la varietàtumminìa si produce ilPane nero di Castelvetrano, conosciuto in tutta Italia e con la caratteristica di avere crosta nerastra, mollica scura e sapore intenso. Molto di questo pane viene ancora impastato a mano e lo si può trovare in alcuni panifici "casalinghi".
La pesca è praticata nella borgata costiera diMarinella di Selinunte, con piccolipescherecci a servizio delle attività turistiche. Tutti i giorni, intorno alle ore 8, si svolge il locale mercato del pesce.
La città è dotata di un'elisuperficie, abilitata dall'ENAC e inserita, per motivi sanitari e di emergenza, nella rete regionale118, presso l'Ospedale Vittorio Emanuele II.
Dal 1º settembre 2019 il comune di Castelvetrano ha attivato un servizio di car sharing pubblico, aderendo alla piattaforma già sviluppata daAMAT nel comune diPalermo. Il servizio dispone di otto auto ibride o elettriche e stalli parcheggio in città, a Marinella e Triscina di Selinunte.[20]
^Pagina 400,Tommaso Fazello, "Della Storia di Sicilia - Deche Due"[1]Archiviato il 29 novembre 2015 inInternet Archive., Volume uno, Palermo, Giuseppe Assenzio - Traduzione in lingua toscana, 1817.