| Castel Dobra insediamento | |
|---|---|
| (SL) Dobrovo (v Brdih) | |
| Localizzazione | |
| Stato | |
| Regione statistica | Goriziano |
| Comune | Collio |
| Territorio | |
| Coordinate | 45°59′49.2″N 13°31′31.8″E45°59′49.2″N,13°31′31.8″E (Castel Dobra) |
| Altitudine | 122,7 m s.l.m. |
| Superficie | 1,16km² |
| Abitanti | 413 (2002) |
| Densità | 356,03 ab./km² |
| Altre informazioni | |
| Cod. postale | 5212 |
| Fuso orario | UTC+1 |
| Cartografia | |
| Modifica dati su Wikidata ·Manuale | |
Castel Dobra[1][2][3] (in slovenoDobrovo, infriulanoDobre[4]) è un paese dellaSlovenia, sede del comune diCòllio, al centro delCòlliosloveno.
La località è situata a 4,0 km dall'Italia.
L'altura principale è il monte Naverco[5] (Na vrhu), 180 m. La località è lambita dal torrente Recca (Reka).
Dopo lacaduta dell'Impero romano d'Occidente, e la parentesi delRegno ostrogoto, iLongobardi si insediarono nel suo territorio, seguiti poi attorno alVI secolo da popolazionislave. Fu così che tutto il Collio entrò a far parte delDucato del Friuli[6]. Alla caduta delRegno longobardo subentrarono quindi iFranchi; nell'887Arnolfo, Re dei Franchi orientali, istituì lamarca diCarniola; tra il952 e il957 ilPatriarcato di Aquileia (assieme aIstria,Carinzia eCarniola) passò sotto l'autorità delDuca di Baviera e poi nel976 nelDucato di Carinzia appena costituito dall'imperatoreOttone II.
Tutto il Collio restò in manipatriarcali fino al 1300[6] quando la sua parte orientale, compreso Castel Dobra, venne annessa dallaContea di Gorizia, mentre la sua parte orientale (comprendente anche San Lorenzo di Brizza, San Lorenzo di Nèbola (Šlovrenc) e la maggior parte diNèbola) rimase aiPatriarchi e passando a sua volta, dopo il1420, sotto l'autorità dellaRepubblica di Venezia.
Nel1500 gliAsburgo s'impossessano dellaContea di Gorizia, un territorio fortemente ambito dallaSerenissima la quale mirava ad espandersi ad est dell'Isonzo; l'assetto territoriale tra le due potenze, stabilito daltrattato di Noyon (1516) e sancito da quello di Worms (1521), diede luogo a una linea di confine tortuosa ed incerta, con enclavi arciducali in territorio veneziano e viceversa[7]; anche la pace firmata a Madrid dopo la sanguinosaguerra di Gradisca ristabilì con meticolosa precisione il confine preesistente[7].
Con laconvenzione di Fontainebleau del 1807, passò, per un breve periodo fino al 1814, assieme a tutti i territori sulla sponda destra del fiumeIsonzo, nelRegno d'Italia napoleonico sotto ilDipartimento di Passariano.
Colcongresso di Vienna nel 1815 rientrò in mano austriaca; passò in seguito sotto il profilo amministrativo alLitorale austriaco nel 1849 nel comune diBigliana[8].
Tra le due guerre mondiali fu frazione del comune diBigliana dellaprovincia del Friuli[3] per poi passare, nel1927, alla ricostituitaProvincia di Gorizia[9]. Nel 1927 furono unificati i comuni diBigliana e diMedana; Castel Dobra diventò il capoluogo comunale del nuovo comune, che comprendeva anche le frazioni di Barbana nel Còllio (Barbana),Bigliana (Biljana), Castelletto Zeglo (Ceglo)[10], Cosarna (Kozarno), Dornovico (Drnovk),Fleana (Fojana),Medana (Medana), Plessiva di Medana (Plešivo)[10], Salimbergo (Zali Breg), San Lorenzo di Brizza (Brdice pri Neblem), San Lorenzo di Nèbola (Šlovrenc) e Senosènchia (Snežeče).[11][12]
Fu soggetto allaZona d'operazioni del Litorale adriatico (OZAK) tra il settembre 1943 e il 1945 e tra il 1945 e il 1947, trovandosi a ovest dellalinea Morgan, fece parte della Zona A della Venezia Giulia sotto il controllo britannico-americano delGoverno Militare Alleato (AMG); passò poi alla Jugoslavia e quindi allaSlovenia, ad eccezione di parti delle frazioni di Castelletto Zeglo e Plessiva di Medana che rimasero all'Italia, passando al comune diCormons.

Nei pressi del paese vi è un castello eretto nel XVII secolo, sopra le fondamenta di uno più vecchio, di stile rinascimentale a base quadrata con una torre a ogni angolo, fino ad oggi rimasto inalterato nel suo aspetto esteriore.
Il suo muro di cinta fu eretto presumibilmente durante laguerra di Gradisca e trasformato in seguito, dopo la cessata minacciaveneziana, in un portico; una delle torri invece divenne una cappella dedicata asant'Antonio da Padova.
I primi proprietari del castello furono quasi certamente iColloredo[13]. Alla fine del XVIII secolo il castello passò alla famiglia Catterini-Erzberg[14] diGorizia, più tardi a quella dei marchesi di Montecuccoli. Nel 1872 il possedimento finì nelle mani del conte Baguer in seguito alle nozze di quest'ultimo con l'ultima discendente della famiglia Catterini.
Tra le diverse sale ammirabili al primo piano (il piano terra è ora un ristorante) vi sono il salone dei Cavalieri, con gli stemmi delle famiglie nobiliari del tempo, e la sala di Caccia ornata di pitture murali del 1894 rappresentanti i possedimenti del conte Baguer, opera di Clemente del Neri.
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